AVVISI DAL 17 AL 23 GIUGNO
Lunedì 17 giugno
-Sante Messe: ore 08.00 a Quistello; ore 09.00 a Quingentole.
Revere ore 21.00: direttivo coordinamento di unità pastorale.
Martedì 18 giugno
-Sante Messe: ore 08.00 a Santa Lucia; ore 16.00 al R.S.A. “Ciclamini” di Quistello.
San Giacomo ore 21.00 incontro in oratorio con gli animatori del grest di San Giacomo.
Mercoledì 19 giugno
-Sante Messe: ore 09.00 a San Giacomo; ore 20.00 a Quingentole con adorazione fino alle ore 22.00.
Giovedì 20 giugno
-Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione; ore 19.00 a San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.
Venerdì 21 giugno (memoria di san Luigi Gonzaga)
-Sante Messe: ore 8.00 a Quistello; ore 09.00 a Quingentole.
Uscita del grest di Quistello al Selvino Adventure Park tutto il giorno.
Sabato 22 giugno
-Sante Messe ore 18.00 a San Rocco; ore 19.00 a Malcantone.
Domenica 23 giugno (SS Corpo e Sangue di Cristo)
-Sante Messe: ore 08.00 a Quistello; ore 09.00 a Nuvolato; ore 09.30 a Quingentole saranno presenti i bambini/e e ragazzi/e del grest Pieve/Quingentole; ore 10.30 a San Giacomo; ore 11.00 a Quistello presso il palatenda delle scuole medie.
Trinità, il mistero che abita dentro noi
Memoria emozionante della Trinità, dove il racconto di Dio diventa raccon-to dell’uomo. Dio non è in sé stesso solitudine: esistere è coesistere, per Dio prima, e poi anche per l’essere umano. Vivere è convivere, nei cieli prima, e poi sulla terra. I dogmi allora fioriscono in un concentrato d’indicazioni vi-tali, di sapienza del vivere. Quando Gesù ha raccontato il mistero di Dio, ha scelto nomi di casa, di famiglia: Abbà, padre… figlio, nomi che ab-bracciano, che si abbracciano. Spirito, Ruhà, è un termine che avvolge e lega insieme ogni cosa come libero respiro di Dio, e mi assicura che ogni vita prende a respirare bene, allarga le sue ali, vive quando si sa accolta, presa in carico, abbracciata da altre vite. Abbà, Figlio e Spirito ci conse-gnano il segreto per ritornare pienamente umani: in principio a tutto c’è un legame, ed è un legame d’amore. Allora capisco che il grande progetto della Genesi: «facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza», signifi-ca «facciamolo a immagine della Trinità», a immagine di un legame d’amore, a somiglianza della comunione. La Trinità non è una dottrina esterna, è al di qua, è dentro, non al di là di me. Allora spirituale e reale coincidono, verità ed esistenza corrispondono. E questo mi regala un senso di armoniosa pace, di radice santa che unifica e fa respirare tutto ciò che vive. In principio c’è la relazione (G. Bachelard). «Quando verrà lo Spirito di verità, vi guiderà… parlerà… dirà… prenderà… annunzierà». Gesù im-piega tutti verbi al futuro, a indicare l’energia di una strada che si apre, orizzonti inesplorati, un trascinamento in avanti della storia. Vi guiderà al-la verità tutta intera: la verità è in-finita, «interminati spazi» (Leopardi), l’interezza della vita. E allora su questo sterminato esercito umano di in-compiuti, di fragili, di incompresi, di innamorati delusi, di licenziati all’improvviso, di migranti in fuga, di sognatori che siamo noi, di questa immensa carovana, incamminata verso la vita, fa parte Uno che ci guida e che conosce la strada. Conosce anche le ferite interiori, che esistono in tutti e per sempre, e insegna a costruirci sopra anziché a nasconderle, perché possano marcire o fiorire, seppellire la persona o spingerla in avanti. La verità tutta intera di cui parla Gesù non consiste in concetti più precisi, ma in una sapienza del vivere custodita nell’umanità di Gesù, volto del Padre, respiro dello Spirito: una sapienza sulla nascita e sulla morte, sulla vita e sugli affetti, su me e sugli altri, sul dolore e sulla infinita pazienza di rico-minciare, che ci viene consegnata come un presente, inciso di fessure, di fe-ritoie di futuro. (p. Ermes Ronchi).