Quistello (MN)
76 Voci
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UNITÀ' PASTORALE DESTRA SECCHIA

AVVISI DAL 3 AL 9 GIUGNO

Lunedì 03 giugno
-Sante Messe: ore 09.00 a Quingentole; ore 20.30 rosario e a seguire S. Messa alle ore 21.00 presso la Comunità.

Martedì 04 giugno
-Sante Messe: ore 08.00 Santa Lucia; ore 16.00 alla casa di riposo “Ciclamini” a Quistello; ore 20.30 rosario e a seguire S. Messa alle 21.00 nel quartiere Cicogne.

Mercoledì 05 giugno
-Sante Messe: ore 09.00 San Giacomo; ore 20.00 Quingentole con adorazione fino alle ore 22.00.

Giovedì 06 giugno
-Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione; ore 19.00 a San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 07 giugno
-Sante Messe: ore 8.00 a Quistello; ore 09.00 a San Lorenzo in occasione del primo venerdì del mese.

Sabato 08 giugno
-Sante Messe ore 18.00 San Rocco celebrazione battesimi; ore 19.00 Malcantone celebrazione battesimi.

Domenica 09 giugno (Pentecoste)
-Sante Messe: ore 08.00 Quistello; ore 09.00 Nuvolato celebrazione battesimi; ore 09.30 Quingentole; ore 10.30 San Giacomo mandato degli animatori del Grest; ore 11.00 Quistello celebrazione battesimo.


Una forza di gravità che spinge verso l’alto
Ascensione è la navigazione del cuore, che ti conduce dalla chiusura in te all'amore che abbraccia l'universo (Benedetto XVI). A questa navigazione del cuore Gesù chiama gli undici, un gruppetto di uomini impauriti e confusi, un nucleo di donne coraggiose e fedeli. Li spinge a pensare in grande, a guardare lontano, ad essere il racconto di Dio "a tutti i popoli". Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Nel momento dell'addio Gesù allarga le braccia sui discepoli, li raccoglie e li stringe a sé, prima di inviarli.
Ascensione è un atto di enorme fiducia di Gesù in quegli uomini e in quelle donne che lo hanno seguito per tre anni, che non hanno capito molto, ma che lo hanno molto amato: affida alla loro fragilità il mondo e il vangelo e li benedice.
È il suo gesto definitivo, l'ultima immagine che ci resta di Gesù, una benedizione senza parole che da Betania raggiunge ogni discepolo, a vegliare sul mondo, sospesa per sempre tra cielo e terra.
Mentre li benediceva si staccò da loro e veniva portato su, in cielo.
Gesù non è andato lontano o in alto, in qualche angolo remoto del cosmo. È asceso nel profondo delle cose, nell'intimo del creato e delle creature, e da dentro preme come benedizione, forza ascensionale verso più luminosa vita. Non esiste nel mondo solo la forza di gravità verso il basso, ma anche una forza di gravità verso l'alto, che ci fa eretti, che fa verticali gli alberi, i fiori, la fiamma, che solleva l'acqua delle maree e la lava dei vulcani. Come una nostalgia di cielo.
Con l'ascensione Gesù è asceso nel profondo delle creature, inizia una navigazione nel cuore dell'universo, il mondo ne è battezzato, cioè immerso in Dio. Se solo fossi capace di avvertire questo e di goderlo, scoprirei la sua presenza dovunque, camminerei sulla terra come dentro un unico tabernacolo, in un battesimo infinito.
Luca conclude, a sorpresa, il suo vangelo dicendo: i discepoli tornarono a Gerusalemme con grande gioia. Dovevano essere tristi piuttosto, finiva una presenza, se ne andava il loro amore, il loro amico, il loro maestro. Ma da quel momento si sentono dentro un amore che abbraccia l'universo, capaci di dare e ricevere amore, e ne sono felici, “ho amato ogni cosa con l'addio” (Marina Cvetaeva).
Essi vedono in Gesù che l'uomo non finisce con il suo corpo, che la nostra vita è più forte delle sue ferite. Vedono che un altro mondo è possibile, che la realtà non è solo questo che si vede, ma si apre su di un "oltre"; che in ogni patire Dio ha immesso scintille di risurrezione, squarci di luce nel buio, crepe nei muri delle prigioni. Che resta con me "il mio Dio, esperto di evasioni." (M. Marcolini

AVVISI DAL 27 MAGGIO AL 2 GIUGNO

Lunedì 27 maggio
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello; ore 09.00 a Quingentole; ore 20.30 rosario e a seguire messa alle ore 21.00 alla cappella delle Orbe.

Martedì 28 maggio
- Sante Messe: ore 08.00 Santa Lucia; ore 16.00 alla casa di riposo “Ciclamini” a Quistello; ore 20.30 rosario e a seguire messa alle 21.00 alla cappella della Gaidella.
Pieve di Coriano: ore 21.00 incontro con i genitori dei bambini che parteciperanno al grest di Quingentole/Pieve di Coriano.

Mercoledì 29 maggio
- Sante Messe: ore 09.00 San Giacomo; ore 17.00 Quingentole con adorazione fino alle ore 18.00.

Giovedì 30 maggio
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione; ore 19.00 a San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 31 maggio (festa della Visitazione della B.V. Maria)
- Sante Messe ore 09.00 a Quingentole; ore 20.30 rosario e a seguire messa alle ore 21.00 in piazza Guido Rossa; a San Giacomo ore 20.30 rosario e a seguire messa alle ore 21.00 in chiesa.

Sabato 01 giugno (memoria di San Giustino martire)
- Sante Messe ore 18.00 San Rocco; ore 19.00 Malcantone.
Nuvolato: ore 16.00 in oratorio incontro del direttivo del coordinamento pastorale di tutte le parrocchie (incluse Pieve e Revere).

Domenica 02 giugno (Ascensione del Signore)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello; ore 09.00 Nuvolato; ore 09.30 Quingentole; ore 10.30 San Giacomo; ore 11.00 Quistello.

Quingentole: da mercoledì 05 giugno la messa verrà celebrata alle ore 20.00 con l’adorazione fino alle ore 22.00 (quindi non più nel pomeriggio).
Si ama Gesù donandogli tempo e cuore
VI domenica di Pasqua
Se uno mi ama, osserverà la mia parola. «Se uno ama me»: è la prima volta nel Vangelo che Gesù chiede amore per sé, che pone sé stesso come obiettivo del sentimento umano più dirompente e potente. Ma lo fa con il suo stile: estrema delicatezza, rispetto emozionante che si appoggia su di un libero «se vuoi», un fondamento così umile, così fragile, così puro, così paziente, così personal
e. Se uno mi ama, osserverà... perché si accende in lui il misterioso motore che mette in cammino la vita, dove: «i giusti camminano, i sapienti corrono, ma gli innamorati volano» (santa Battista Camilla da Varano). L'amore è una scuola di volo, innesca una energia, una luce, un calore, una gioia che mette le ali a tutto ciò che fai. «Osserverà la mia parola». Se arrivi ad amare lui, sarà normale prendere come cosa tua, come lievito e sale della tua vita, roccia e nido, linfa e ala, pienezza e sconfinamento, ogni parola di colui che ti ha risvegliato la vita. La Parola di Gesù è Gesù che parla, che entra in contatto, mi raggiunge e mi comunica sé stesso. Come si fa ad amarlo? Si tratta di dargli tempo e cuore, di fargli spazio. Se non pensi a lui, se non gli parli, se non lo ascolti nel segreto, forse la tua casa interiore è vuota. Se non c'è rito nel cuore, se non c'è una liturgia nel cuore, tutte le altre liturgie sono maschere del vuoto. E noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Verremo. Il Misericordioso senza casa cerca casa. E la cerca proprio in me. Forse non troverà mai una vera dimora, solo un povero riparo, una stalla, una baracca. Ma Lui mi domanda una cosa soltanto, di diventare frammento di cosmo ospitale. Casa per le sue due promesse: lo Spirito e la pace. Lo Spirito: tesoro che non finisce, sorgente che non tace mai, vento che non posa. Che non avvolge soltanto i profeti, le gerarchie della Chiesa, i grandi personaggi, ma convoca tutti noi, cercatori di tesori, cercatrici di perle: «il popolo di Dio per costante azione dello Spirito evangelizza continuamente sé stesso» (E.G. 139), Parole come un vento che apre varchi, porta pollini di primavera. Una visione di potente fiducia, in cui ogni uomo, ogni donna hanno dignità di profeti e pastori, ognuno evangelista e annunciatore: la gente è evangelizzata dalla gente.
Vi lascio la pace, questo miracolo fragile continuamente infranto. Un dono da ricercare pazientemente, da costruire “artigianalmente” (papa Francesco), ciascuno con la sua piccola palma di pace nel deserto della storia, ciascuno con la sua minima oasi di pace dentro le relazioni quotidiane. Il quasi niente, in apparenza, ma se le oasi saranno migliaia e migliaia, conquisteranno e faranno fiorire il deserto. (p. Ermes Ronchi)

AVVISI DAL 20 AL 26 MAGGIO

Lunedì 20 maggio
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello; ore 09.00 a Quingentole.
Quistello ore 21.00 incontro con i genitori di 1^ e 2^ superiore per il campo estivo.

Martedì 21 maggio
- Sante Messe ore 16.00 alla casa di riposo “Ciclamini” a Quistello; ore 21.00 messa a Santa Lucia (preceduta dal Rosario alle ore 20.30).
Quistello ore 21.00: incontro con i fidanzati in canonica.

Mercoledì 22 maggio (santa Rita da Cascia)
- Sante Messe ore 21.00 a San Giacomo; ore 21.00 a Quistello; ore 21.00 a Quingentole liturgia della Parola. Al termine delle celebrazioni benedizioni delle rose e ricordino.

Giovedì 23 maggio
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione; ore 19.00 a San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.
Quistello ore 21.00, in teatro, incontro e celebrazione del Sacramento del Perdono dei genitori dei bambini che faranno la prima comunione sabato. Quistello ore 21.00 in canonica incontro in preparazione dei battesimi.

Venerdì 24 maggio
- Sante Messe ore 09.00 a Quingentole; ore 21.00 a Quistello alla Croce Bianca. Nuvolato ore 17.00, in chiesa, incontro e celebrazione del Sacramento del Perdono per i comunicandi.

Sabato 25 maggio
- Sante Messe ore 18.00 San Rocco festa della Famiglia; ore 18.00 a Nuvolato per le prime comunioni; ore 19.00 Malcantone.

Domenica 26 maggio (VI domenica di Pasqua)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello; ore 09.00 Nuvolato; ore 09.30 Quingentole prime comunioni; ore 10.30 San Giacomo prime comunioni; ore 11.00 Quistello festa della famiglia.
Siamo tutti mendicanti di amore in cammino
«Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate come io vi ho amato»: una di quelle frasi che portano il marchio di fabbrica di Gesù. Parole infinite, in cui ci addentriamo come in punta di cuore. Ma perché nuovo, se quel comando percorre tutta la Bibbia, fino ad abbracciare anche i nemici: «Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere» (Proverbi 25,21)? Se da sempre e dovunque nel mondo le persone amano? La legge tutta intera è preceduta da un «sei amato» e seguita da un «amerai». «Sei amato», fondazione della legge; «amerai», il suo compimento. Chiunque astrae la legge da questo fondamento amerà il contrario della vita (P. Beauchamp). Comandamento significa allora non già un obbligo, ma il fondamento del destino del mondo e della sorte di ognuno. Il primo passo per noi è entrare in questa atmosfera in cui si respira Dio. E non è un premio per la mia buona condotta, ma un dono senza perché. Scriveva Angelo Silesio: «La rosa è senza perché, fiorisce perché fiorisce». L'amore di Dio è la rosa senza perché, Lui ama perché ama, è la sua natura. La realtà è che «siamo immersi in un oceano d'amore e non ce ne rendiamo conto» (G. Vannucci). Il secondo passo lo indica un piccolo avverbio: Gesù non dice amate quanto me, il confronto ci schiaccerebbe. Ma: amate come me. Non basta amare, potrebbe essere anche una forma di possesso e di potere sull'altro, un amore che prende e pretende, e non dona niente; esistono anche amori violenti e disperati, tristi e perfino distruttivi. Gesù ama di «combattiva tenerezza» (Evangelii gaudium), alle volte coraggioso come un eroe, alle volte tenero come un innamorato o come una madre, che non si arrende, non si stanca, non si rassegna alla pecora perduta, la insegue per rovi e pietraie e trovatala se la carica sulle spalle, teneramente felice. Amore che non è buonismo, perché non gli va bene l'ipocrisia dei sepolcri imbiancati, perché se un potente aggredisce un piccolo, un bambino, un povero, Gesù tra vittima e colpevole non è imparziale, sta con la vittima, fino ad evocare immagini potenti e dure. Terzo passo: amatevi gli uni gli altri. Espressione capitale, che ricorre decine di volte nel Nuovo Testamento e vuol dire: nella reciprocità, guardandovi negli occhi, faccia a faccia, a tu per tu. Non si ama l'umanità in generale; si ama quest'uomo, questo bambino, questo straniero, questo volto. Si amano le persone ad una ad una, volto per volto, corpo a corpo. Amatevi gli uni gli altri, uno scambio di doni, perché dare sempre, dare senza ritorno è molto duro, non ce la facciamo; siamo tutti mendicanti d'amore, di una felicità che si pesa sulla bilancia preziosa del dare e del ricevere amore. (padre Ermes Ronchi)

AVVISI DAL 13 AL 19 MAGGIO

Lunedì 13 maggio
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 a Quingentole.

Martedì 14 maggio
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 alla casa di riposo “Ciclamini” a Quistello.
Quistello ore 21.00: incontro con i fidanzati in canonica.

Mercoledì 15 maggio
- Sante Messe ore 09.00 a San Giacomo, ore 17.00 a Quingentole, con adorazione.
Quingentole ore 21, oratorio, Coordinamento Pastorale
Pellegrinaggio Santuario di Santa Rita partenza da Quistello ore 5; da San Giacomo ore 5,15

Giovedì 16 maggio
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 a San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 17 maggio
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Teatro Lux ore 21 spettacolo AVIS

Sabato 18 maggio
- Sante Messe ore 18.00 San Rocco, festa della Famiglia,
ore 19.00 Malcantone

Domenica 19 maggio (V domenica di Pasqua)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.
Festa della Famiglia a Nuvolato e Quingentole.
San Giacomo e Quistello consegna del Padre Nostro
Associazione AVIS festeggia il 65° anniversario

Quarta Domenica di Pasqua

Il pastore che parla al cuore, che conosce cosa lo abita
Le mie pecore ascoltano la mia voce. Prima grande sorpresa: una voce attraversa le di-stanze, un io si rivolge a un tu, il cielo non è vuoto.
Perché le pecore ascoltano? Perché il pastore non si impone, si propone; perché quella voce parla al cuore, e risponde alle domande più profonde di ogni vita.
Io conosco le mie pecore. Per questo la voce tocca ed è ascoltata: perché conosce cosa abita il cuore. La samaritana al pozzo aveva detto: venite, c'è uno che mi ha detto tutto di me. Bellissima definizione del Signore: Colui che dice il tutto dell'uomo, che risponde ai perché ultimi dell'esistenza.
Le mie pecore mi seguono. Seguono il pastore perché si fidano di lui, perché con lui è possibile vivere meglio, per tutti. Seguono lui, cioè vivono una vita come la sua, diventano in qualche modo pastori, e voce nei silenzi, e nelle vite degli altri datori di vita.
Il Vangelo mostra le tre caratteristiche del pastore: Io do loro la vita eterna / non andran-no mai perdute / nessuno le rapirà dalla mia mano!
Io do la vita eterna, adesso, non alla fine del tempo. È salute dell'anima ascoltare, respira-re queste parole: Io do loro la vita eterna! Senza condizioni, prima di qualsiasi risposta, senza paletti e confini. La vita di Dio è data, seminata in me come un seme potente, seme di fuoco nella mia terra nera. Come linfa' che risale senza stancarsi, giorno e notte, e si dirama per tutti i tralci, dentro tutte le gemme. Le vicende di Galilea, la tragedia del Gol-gota, le parole di Cristo, che vengono come fiamma e come manna, non hanno altro scopo che questo: darci una vita piena di cose che meritano di non morire, di una qualità e con-sistenza capaci di attraversare l'eternità.
Il Vangelo prosegue con un raddoppio straordinario: Nessuno le strapperà dalla mia ma-no. Poi, come se avessimo ancora dei dubbi: nessuno le può strappare dalla mano del Pa-dre. È il pastore della combattiva tenerezza.
Io sono un amato non strappabile dalle mani di Dio, legame non lacerabile. Come passeri abbiamo il nido nelle sue mani, come bambini ci aggrappiamo forte a quella mano che non ci lascerà cadere, come innamorati cerchiamo quella mano che scalda la solitudine, come crocefissi ripetiamo: nelle tue mani affido la mia vita.
Il Vangelo è una storia di mani, un amore di mani.
Mani di pastore forte contro i lupi, mani tenere impigliate nel folto della mia vita, mani che proteggono il mio lucignolo fumigante, mani sugli occhi del cieco, mani che sollevano la donna adultera a terra, mani sui piedi dei discepoli, mani inchiodate e poi ancora offer-te: Tommaso, metti il dito nel foro del chiodo! Mani piagate offerte come una carezza perché io ci riposi e riprenda il fiato del coraggio

AVVISI DAL 6 AL 12 MAGGIO

Lunedì 06 maggio
- Sante Messe: ore 09.00 Quistello-funerale alla Casa di Riposo,
ore 09.00 a Quingentole.


Martedì 07 maggio
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 alla casa di riposo “Ciclamini” a Quistello.
Quistello ore 21.00: incontro con i fidanzati in canonica.


Mercoledì 08 maggio
- Sante Messe ore 09.00 a San Giacomo, ore 17.00 a Quingentole, con adorazione.

Giovedì 09 maggio
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 a San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 10 maggio
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.

Sabato 11 maggio
- Sante Messe ore 18.00 San Rocco, ore 19.00 Malcantone

Domenica 12 maggio (IV domenica di Pasqua)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.

Festa della Famiglia a San Giacomo
Quingentole, consegna ai bambini di 5 elementare del Padre Nostro.

Terza Domenica di Pasqua

Il Maestro d’umanità e il linguaggio semplice degli affetti.
Una mattina sul lago, dopo che Gesù ha preparato il cibo, come una madre, per i suoi ami-ci che tornano da una notte vuota, lo stupendo dialogo tra il Risorto e Pietro, fatto con gli occhi ad altezza del cuore. Tre richieste uguali e ogni volta diverse, il più bel dialogo di tutta la letteratura mondiale: Simone di Giovanni mi ami più di tutti? Mi ami? Mi vuoi be-ne?
È commovente l'umanità di Gesù. Vorrei dire, senza paura di contraddizioni, che questo è il Dio di totale umanità, e che l'ho scelto per questo.
Gesù è risorto, sta tornando al Padre, eppure implora amore, amore umano. Lui che ha detto a Maddalena: «non mi trattenere, devo salire», è invece trattenuto sulla terra da un bisogno, una fame umanissima e divina. Può andarsene se è rassicurato di essere amato.
Devo andare e vi lascio una domanda: ho suscitato amore in voi?
Non chiede a Simone: Pietro, hai capito il mio messaggio? È chiaro ciò che ho fatto? Ciò che devi annunciare agli altri? Le sue parole ribaltano le attese: io lascio tutto all'amore, non a dottrine, non a sistemi di pensiero, neppure a progetti di qualche altro tipo. Il mio progetto, il mio messaggio è l'amore.
Gesù, Maestro di umanità, usa il linguaggio semplice degli affetti, domande risuonate sulla terra infinite volte, sotto tutti i cieli, in bocca a tutti gli innamorati che non si stancano di domandare e di sapere: Mi ami? Mi vuoi bene?
Semplicità estrema di parole che non bastano mai, perché la vita ne ha fame insaziabile; di domande e risposte che anche un bambino capisce, perché è quello che si sente dire dal-la mamma tutti i giorni. Il linguaggio delle radici profonde della vita coincide con il linguag-gio religioso. Prodigiosa semplificazione: le stesse leggi reggono la vita e il vangelo, il cuo-re e il cielo.
In quel tempo, in questo tempo. Gesù ripete: a voi che, come Pietro, non siete sicuri di voi stessi a causa di tanti tradimenti, ma che nonostante tutto mi amate, a voi affido il mio vangelo.
Il miracolo è che la mia debolezza inguaribile, tutta la mia fatica per niente, le notti di pe-sca senza frutto, i tradimenti, non sono una obiezione per il Signore, ma una occasione per essere fatti nuovi, per stare bene con Lui, per capire di più il suo cuore e rinnovare la nostra scelta per Lui.
Questo interessa al Maestro: riaccendere lo stoppino dalla fiamma smorta (Is 42,3), un cuore riacceso, una passione risorta: «Pietro, mi ami tu adesso?». Santità è rinnovare la passione per Cristo, adesso.
La legge tutta è preceduta da un "sei amato" e seguita da un "amerai". Sei amato, fonda-zione della legge; amerai, il suo compimento.
Chiunque astrae la legge da questo fondamento amerà il contrario della vita (P. Beau-cham).

AVVISI DAL 29 APRILE AL 5 MAGGIO

Lunedì 29 aprile (festa di Santa Caterina da Siena)
- Sante Messe: ore 08.00 a Quistello, ore 09.00 a Quingentole.

Martedì 30 aprile
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 alla casa di riposo “Ciclamini” a Quistello.
Quistello ore 21.00: incontro con i fidanzati in canonica.

Mercoledì 01 maggio
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello, ore 09.00 a San Giacomo, ore 17.00 a Quingentole con adorazione. Inizia la preghiera del rosario per il mese di maggio nei vari centri dei paesi.

Giovedì 02 maggio (memoria di Sant’Atanasio)
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 a San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 03 maggio (festa dei santi apostoli Filippo e Giacomo)
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 San Lorenzo Quingentole.

Sabato 04 maggio
- Sante Messe ore 18.00 San Rocco, ore 19.00 Malcantone (ci saranno i battesimi).

Domenica 05 maggio (III domenica di Pasqua)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.
San Giacomo ore 15.30: incontro di formazione e condivisione di tutti i rappresentanti del coordinamento di unità pastorale. L’incontro sarà guidato da don Manuel Beltrami.





Seconda Domenica di Pasqua
Le ferite di Gesù, alfabeto dell’amore
Venne Gesù a porte chiuse. In quella stanza, dove si respirava paura, alcuni non ce l'hanno fatta a restare rinchiusi: Maria di Magdala e le donne, Tommaso e i due di Emmaus. A loro, che respirano libertà, sono riservati gli incontri più belli e più intensi. Otto giorni dopo Gesù è ancora lì: l'abbandonato ritorna da quelli che sanno solo abbandonare; li ha inviati per le strade, e li ritrova chiusi in quella stanza; eppure non si stanca di accompagnarli con delicatezza infinita. Si rivolge a Tommaso che lui stesso aveva educato alla libertà interiore, a dissentire, ad essere rigoroso e coraggioso, vivo e umano. Non si impone, si propone: Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco.
Gesù rispetta la fatica e i dubbi; rispetta i tempi di ciascuno e la complessità del credere; non si scandalizza, si ripropone. Che bello se anche noi fossimo formati, come nel cenacolo, più all'approfondimento della fede che all'ubbidienza; più alla ricerca che al consenso!
Quante energie e quanta maturità sarebbero liberate! Gesù si espone a Tommaso con tutte le ferite aperte. Offre due mani piagate dove poter riposare e riprendere il fiato del coraggio. Pensavamo che la Risurrezione avrebbe cancellato la passione, richiusi i fori dei chiodi, rimarginato le piaghe. Invece no: esse sono il racconto dell'amore scritto sul corpo di Gesù con l'alfabeto delle ferite, incancellabili ormai come l'amore stesso.
La Croce non è un semplice incidente di percorso da superare con la Pasqua, è il perché, il senso. Metti, tendi, tocca. Il Vangelo non dice che Tommaso l'abbia fatto, che abbia toccato quel corpo. Che bisogno c'era? Che inganno può nascondere chi è inchiodato al legno per te? Non le ha toccate, lui le ha baciate quelle ferite, diventate feritoie di luce. Mio Signore e mio Dio.
La fede se non contiene questo aggettivo mio non è vera fede, sarà religione, catechismo, paura. Mio dev'essere il Signore, come dice l'amata del Cantico; mio non di possesso ma di appartenenza: il mio amato è mio e io sono per lui. Mio, come lo è il cuore e, senza, non sarei. Mio come il respiro e, senza, non vivrei. Tommaso, beati piuttosto quelli che non hanno visto e hanno creduto! Una beatitudine alla mia portata: io che tento di credere, io apprendista credente, non ho visto e non ho toccato mai nulla del corpo assente del Signore. I cristiani solo accettando di non vedere, non sapere, non toccare, possono accostarsi a quella alternativa totale, alla vita totalmente altra che nasce nel buio lucente di Pasqua.

AVVISI DAL 22 AL 28 APRILE

Lunedì 22 aprile (fra l’ottava di Pasqua)
- Sante Messe: ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello, ore 16.00 casa di riposo (Quistello).

Martedì 23 aprile (fra l’ottava di Pasqua)
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia.

Mercoledì 24 aprile (fra l’ottava di Pasqua)
- Sante Messe ore 09.00 San Giacomo, ore 16.00 a Quingentole con adorazione.
Quistello ore 21.00: preparazione battesimi in canonica.

Giovedì 25 aprile (fra l’ottava di Pasqua)
- Sante Messe ore 08.30 a Quistello (di suffragio e per i caduti delle guerre) con adorazione, ore 19.00 San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 26 aprile (fra l’ottava di Pasqua)
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Quistello ore 21.00: incontro di formazione con don Manuel per educatori alla fede e ragazzi/e dalla III superiore.

Sabato 27 aprile (fra l’ottava di Pasqua)
- Sante Messe ore 18.00 San Rocco, ore 19.00 Malcantone (ci saranno i battesimi).

Domenica 28 aprile (II domenica di Pasqua o della Divina Misericordia)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.

Il gruppo di III superiore vivrà un’esperienza spirituale di tre giorni a san Martino Gusnago (Ceresara) il 23-24-25 aprile.

Domenica di Pasqua Risurrezione del Signore
Non cercate tra i morti colui che è vivo
«Nel primo giorno della settimana, al mattino presto, le donne si recarono al sepolcro». Il loro amico e maestro, l'uomo amato che sapeva di cielo, che aveva spalancato per loro orizzonti infiniti, è chiuso in un buco nella roccia. Hanno visto la pietra rotolare. Tutto finito. Ma loro, Maria di Magdala, Giovanna e Maria di Giacomo e «le altre che erano con loro» (Lc 24,10), lo amano anche da morto, per loro il tempo dell'amore è più lungo del tempo della vita. Vanno, piccolo gregge spaurito e coraggioso, a prendersi cura del corpo di Gesù, con ciò che hanno, come solo le donne sanno: hanno preparato, nel grande sabato, cerniera temporale tra la vita e la morte, gli aromi per la sepoltura. Ma il sepolcro è aperto, come un guscio di seme; vuoto e risplendente nell'alba, e fuori è primavera. Non capiscono. Ed ecco due angeli a rimettere in moto il racconto: «perché cercate tra i morti Colui che è vivo? Non è qui. È risorto». Che bello questo “non è qui”! Lui è, ma non qui; lui è, ma va cercato fuori, altrove; è in giro per le strade, è in mezzo ai viventi, è “colui che vive”, un Dio da sorprendere nella vita. È dovunque, eccetto che fra le cose morte. Si è svegliato, si è alzato, è vivo: è dentro i sogni di bellezza, in ogni scelta per un più grande amore, è nei gesti di pace, nel pane spezzato, negli abbracci degli amanti, nella fame di giustizia, nel grido vittorioso del bambino che nasce, nell'ultimo respiro del morente. E chi vive una vita come la sua avrà in dono la sua stessa vita indistruttibile. Ma non bastano angeli. Il segno che le farà credere è un altro: «Ricordatevi come parlò quando era in Galilea». Ed esse, con lui dalla prima ora (Lc 8,1-2), “si ricordarono delle sue parole” (v.8). E tutto esplode: le donne credono, perché ricordano. Credono per la parola di Gesù, non per quella degli angeli. Credono prima di vedere, come ogni discepolo. Hanno custodito le sue parole, perché le amano: in noi vive solo ciò che ci sta a cuore, vive a lungo ciò che è molto amato, vive per sempre ciò che vale più della vita. La fede delle donne diventa immediatamente “annuncio” (v.9) e “racconto” (v. 10) agli undici e a tutti gli altri. Straordinaria doppia missione delle discepole «annunciarono tutto questo»: è la buona notizia, Vangelo del Vangelo, kerigma cristiano agli apostoli increduli; e poi “raccontavano” queste cose ed è la trasmissione, la narrazione prolungata delle testimoni oculari dalle quali Luca ha attinto il suo vangelo (Lc 1,2) e ce l'ha trasmesso.
Come per le donne nell'alba di Pasqua così anche per noi la memoria amorosa del Vangelo, amare molto la sua Parola, è il principio per ogni incontro con il Risorto.

NUOVI ORIZZONTI - Pasqua 2019 COMUNITÀ DI NUVOLATO, QUINGENTOLE, QUISTELLO, SAN GIACOMO E SAN ROCCO







Don Roberto, don Nicola, il diacono Gianni e il seminarista Marco, in occasione della Pasqua, fanno gli auguri a tutte le loro comunità.
Cristo è Risorto, alleluia!
Un nuovo C.U.P. per la nostra Unità Pastorale
L’unità pastorale, nata dal riordinamento attuato dal vescovo Marco nel 2017, include due gruppi di parrocchie: Nuvolato, Quingentole, Quistello, San Giacomo delle Segnate e San Rocco, di cui don Roberto Buzzola è il parroco e Revere e Pieve di Coriano, di cui don Renato Menegazzo è il parroco.
Complessivamente si tratta di circa undicimila persone che vivono in centri caratterizzati da una propria storia, da proprie tradizioni e soprattutto da una propria identità.
Cosa si può fare insieme? Quale collaborazione è possibile?
Ad esempio, vi sono iniziative diocesane che coinvolgono l’unità pastorale, come la recente stazione quaresimale presieduta dal vescovo Marco a Quingentole oppure le “serate” locali della settimana della Chiesa mantovana, ma non si può solo rispondere insieme alle proposte che vengono dal Vescovo.
Così, dopo un certo periodo di attesa, è stato costituito un coordinamento dell’unità pastorale, formato principalmente da laici, rappresentanti di tutte le parrocchie, da presbiteri, don Roberto, don Renato e don Nicola, dal diacono permanente Gianni e da Marco seminarista.
La scelta dei rappresentanti è avvenuta nell’ambito di organismi di coordinamento pastorale di ogni singola comunità, di cui nel frattempo ciascuna parrocchia si è dotata.
Questi organismi sono in grado di esprimere una visione della propria comunità, di leggerne i bisogni, di percepirne necessità e urgenze e di attuare anche delle scelte concrete.
Sono loro stessi la concretizzazione dell’esperienza sinodale che è stata fatta per la preparazione al Sinodo diocesano e anche la sua eredità.
Nelle prime riunioni del coordinamento dell’unità pastorale, i rappresentanti di ciascuna parrocchia, hanno condiviso i bisogni di ciascuna comunità e anche possibili opportunità da offrire, nel rispetto delle diversità che le contraddistinguono. Questo ha aiutato anche a conoscere meglio le altre comunità. È emersa, come priorità comune, l’attenzione alle famiglie, soprattutto a quelle giovani.
Sembra opportuno offrire alle persone:
• occasioni di incontro conviviale per stare insieme e conoscersi meglio;
• momenti di confronto nei quali ognuno possa trovarsi a proprio agio, esprimere liberamente le proprie idee e la propria realtà di vita con quella degli altri;
• esperienze vissute insieme (pomeriggi in oratorio, uscite, gite, pellegrinaggi, ecc.)
A tale proposito, prima di programmare azioni concrete, è sembrato più opportuno raccogliere idee e proposte che già vengono realizzate in altri vicariati e cercare di valutare insieme quelle più adatte alle nostre realtà specifiche.
È emerso dagli incontri anche il bisogno di conoscenza e di affiatamento all’interno dello stesso coordinamento di unità pastorale. Si è programmato pertanto un incontro dopo Pasqua durante il quale si darà spazio sia alla formazione, con l’aiuto di un esperto diocesano, sia alla convivialità.
Maria Paolini
Esortazione all’inquietudine nella festa di Sant’Anselmo
1. L’inquietudine non è l’irrequietezza. Sono venuto a esortarvi all’inquietudine: la parola del Signore, “gioia e letizia del mio cuore”, in realtà riempie di sdegno, causa un dolore senza fine, ferisce con una piaga incurabile. La voce del pastore chiama le pecore una per una e le convince a uscire fuori: si azzardano all’impresa di attraversare la storia, perché conoscono la sua voce e seguono il pastore buono e affidabile. La voce di Gesù non lascia tranquilli, il vangelo si annuncia in mezzo a molte lotte, secondo la testimonianza di Paolo. Vi esorto all’inquietudine che risponde alla parola di Dio, non all’irrequietezza. L’irrequietezza è l’agitazione di chi non sta bene con sé stesso, non sta bene da nessuna parte, non è mai contento di niente. L’irrequietezza è una malattia che logora le energie nel malumore, che consuma le parole nella mormorazione e nella critica corrosiva, che mette sempre in cammino, senza condurre da nessuna parte. L’irrequietezza è una malattia diffusa che mette insieme l’agitazione con l’inconcludenza, l’essere sempre scontenti senza mai saper dire perché. L’irrequietezza è una insidia che i discepoli di Gesù devono evitare.
2. L’inquietudine frutto della voce di Gesù il buon pastore. Vi esorto invece all’inquietudine che è la vigilanza perché ladri e briganti non entrino nel recinto delle pecore. Le seduzioni del tempo, il contesto scettico, critico, depresso, disperato può insinuare anche tra i discepoli di Gesù, anche tra i fedeli devoti di sant’Anselmo una sorta di resa ai luoghi comuni, un lasciarsi condurre dall’aria che tira. Chi appartiene al gregge di Cristo non ascolta la voce dei briganti e dei ladri, eppure la tentazione di conformarsi alla mentalità del mondo continua a insinuarsi in ogni tempo. L’inquietudine cristiana è l’esercizio di una vigilanza critica che non si lascia confondere dalle parole d’ordine del nostro tempo, dalle persuasioni scontanti e infondate. La mentalità del nostro tempo insinua la persuasione che siamo fatti per la morte; coloro che ascoltano la voce del buon Pastore credono alla promessa della vita eterna, perché Gesù offre la sua vita per le pecore. La mentalità del nostro tempo insinua la paura verso gli altri e verso il futuro, coloro che ascoltano la voce di Gesù guardano agli altri come a fratelli e sorelle, e al futuro come il tempo adatto per la missione. La mentalità del nostro tempo tende a screditare la Chiesa, parla della Chiesa solo per dare notizie di scandali e di corruzioni, coloro che ascoltano la voce di Gesù amano la Chiesa, la desiderano santa, si dedicano a farne risplendere la bellezza, la carità, la sua storia di santità, la sua vocazione a custodire la speranza del mondo. Vi esorto all’inquietudine che risponde alla parola che viene incontro e che si rivela una vocazione, una chiamata a uscire dal recinto delle pecore. La Parola chiama: uscite, uscite dall’inerzia, uscite dalla ripetizione rassicurante delle abitudini che si chiamano tradizioni e sono soltanto sistemazioni! Uscite dallo scoraggiamento paralizzante che si lascia cadere le braccia e ritiene che la saggezza sia la rassegnazione e che essere rinunciatari sia un modo di essere realisti. Vi esorto all’inquietudine che è suscitata nel cuore dei credenti dall’ardore appassionato per l’edificazione della comunità. Coloro che ascoltano la voce del buon pastore e lo seguono condividono i suoi sentimenti, i sentimenti di Paolo. Hanno l’impressione di non amare mai abbastanza, si struggono nel desiderio di un dono che sia totale. Hanno dentro come un fuoco che non li lascia tranquilli. Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari! La testimonianza di sant’Anselmo, rinnovi lo slancio: “animato da un grande ardore pastorale, promosse il rinnovamento liturgico e spirituale della diocesi di Lucca, avviando una coraggiosa riforma della vita del clero”. L’inquietudine è lo struggersi del profeta Geremia che ha divorato con avidità le Parole che vengono da Dio e si affligge perché il popolo di Dio si è lasciato andare alla mediocrità e alla corruzione: non mi sono seduto a divertirmi nelle brigate dei buon temponi, ma spinto dalla tua mano sedevo solitario, poiché mi avevi riempito di sdegno.
3. Vi esorto all’inquietudine: ascoltate la voce di Gesù che chiama a seguirlo. La voce di Gesù semina nel cuore l’inquietudine di chi accoglie l’invito a percorrere strade inedite e rischiose perché il vangelo non sia zittito, perché la missione non sia bloccata dalla paura del mondo, perché i cristiani non siano ridotti a un popolo smarrito, risentito per una storia fallimentare. Paolo incoraggia con la sua testimonianza: dopo aver sofferto e subito oltraggi a Filippi abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. I credenti che si radunano convocati dalla voce del buon Pastore partecipano della sua missione e sono abitati dall’inquietudine: ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre.
Omelia di Mons. Mario Delpini cardinale di Milano

Due giorni con Noi
Salve mondo! Siamo il gruppo di ragazzi di seconda superiore di Quistello e San Giacomo delle Segnate. Vorremmo raccontarvi la nostra esperienza della “due giorni” che abbiamo recentemente vissuto: abbiamo alloggiato, nelle giornate del 16/17 Marzo 2019, in una casa di montagna a Lumini di San Zeno (VR) in compagnia dei nostri educatori alla fede, il Don, il seminarista Marco e le cuoche (che ci hanno gentilmente preparato ottimi pasti).
Noi ci aspettavamo diverse attività di cui alcune all’aperto, discussioni ispirate alla vita quotidiana, collegate alla fede e ai Vangeli, come l’anno scorso; e così è stato.
Il primo giorno abbiamo affrontato un’attività nella quale abbiamo compreso l’importanza del singolo individuo nel gruppo. Il messaggio attingeva alla prima lettera ai Corinzi (1Corinti 12,12-31); quest’ultima esprimeva lo stesso concetto in modo simbolico, nell’impossibilità di un membro unico del corpo di agire da solo.
Il secondo giorno, dopo essere andati a messa nella chiesa del paese, abbiamo partecipato ad una seconda attività, dove abbiamo riflettuto sulla relazione che abbiamo con la Chiesa, in questo periodo della nostra vita. Sono emerse diverse posizioni e vari interrogativi a cui fatichiamo trovare risposte. Alcuni di noi si ritenevano in cammino verso la Chiesa, ognuno a proprio modo: chi più vicino, chi più lontano; altri hanno espresso difficoltà a legare con essa. Tuttavia siamo uniti dalla consapevolezza che questo cammino lo stiamo affrontando insieme, con l’aiuto degli educatori alla fede e del Don.
Vi consigliamo questa esperienza, la quale ripeteremmo volentieri, perché è stata capace di renderci più coscienti del nostro percorso di fede e del nostro rapporto con Dio. Allo stesso tempo è anche stata divertente, scandita dalla compagnia e da giochi coinvolgenti.
Il Gruppo
Formazione alla fede cristiana cattolica
I ragazzi, a partire dalla classe 2002 (III superiore) per arrivare agli universitari ed ai giovani lavoratori, impegnati nelle varie forme di servizio, soprattutto ai più giovani (catechismo, animazione), sono stati coinvolti in un percorso di formazione alla fede cristiana cattolica tenuto da Don Manuel Beltrami, insegnante ai corsi teologici del Seminario Vescovile e all’ISSR di Mantova. L’idea dell’organizzazione di tale percorso si fonda sulla consapevolezza che per comunicare e trasmettere Gesù, la bellezza della Fede e dell’insegnamento della Chiesa, noi animatori/educatori alla fede siamo i primi a dover ricercare ed approfondire i contenuti di ciò in cui crediamo e di ciò che dà senso alla vita cristiana.
Nel corso dei primi tre appuntamenti, tenutisi in tempo di Avvento, Don Manuel ci ha proposto la riflessione e la discussione sul alcuni passi del Vangelo in riferimento alla figura di Gesù: chi è Gesù? Chi è Dio? Qual è l’idea di Dio che abbiamo e, soprattutto, è compatibile con ciò che viene annunciato dal Vangelo? Questioni per nulla semplici o scontate.
Altri tre appuntamenti sono previsti nei mesi di marzo-aprile ed avranno come focus il libro dell’Apocalisse, in particolar modo alcune lettere alle sette chiese, che potranno essere molto utili per farci fare un bell’esame di coscienza alla luce della Parola e di quel simbolismo che costituisce un tratto peculiare dell’ultimo libro della Bibbia; un simbolismo che affascina sempre più man mano che, sotto la guida di Don Manuel, si disvela la bellezza del messaggio che vi si nasconde.
Cogliamo l’occasione per ringraziare Don Nicola, Don Roberto e Marco (seminarista) per aver pensato e proposto questo genere di percorso per noi, e soprattutto Don Manuel per averci guidato con la sua competenza, condita anche da quel pizzico di simpatia ed ironia che rende tutto più scorrevole. Buona Pasqua!
Jacopo Gatti
Centri di Ascolto della Parola
I centri di ascolto della PAROLA, nati anni fa con le Missioni predicate dai frati francescani, continuano a ripetersi nelle nostre comunità parrocchiali nei tempi forti della liturgia, Avvento e Quaresima. Cosa sono questi centri? Incontri che si tengono in una casa ospitante, con un animatore che guida la lettura, la spiegazione, la riflessione sulla PAROLA della successiva liturgia domenicale, e che promuove la condivisione di ciò che la PAROLA ha suscitato nel cuore e nella mente dei partecipanti. Per me è un’occasione importante di approfondimento della Sacra Scrittura e della figura di Gesù, insieme a persone che condividono il mio stesso “sentire” religioso. Particolarmente interessante è stata la proposta diocesana e le indicazioni del Vescovo Marco per vivere la Quaresima di quest’anno. L’analisi dell’icona medievale, immagine esposta nelle nostre chiese, indica il cammino e la strada del cristiano dal Battesimo fino alla Croce e al Regno di Dio. Quaresima non solo di conversione, ma anche di purificazione dei sensi, intesi nel loro reale significato di “strumenti” che Dio ci ha donato per comunicare e relazionarci con Lui e con gli altri. Negli incontri di ascolto della PAROLA sono emerse le proprie esperienze personali, confronti importanti di arricchimento interiore, ma anche le difficoltà nel vivere fino in fondo la fede e il Vangelo. Ognuno ha toccato con mano la propria “relatività” e la difficoltà nel dare senso alla sofferenza e alla croce; importante è stato riconoscere che questa è la strada giusta per vivere pienamente la nostra umanità e riconoscere Cristo come Via, Verità e Vita. Ci siamo interrogati sulla scarsa partecipazione a questi incontri, soprattutto degli adulti, e sul calo di presenze alle liturgie domenicali. Abbiamo convenuto che la preghiera è l’unico strumento per non essere indifferenti al problema e renderci attenti ai bisogni del prossimo. Ognuno di noi si è impegnato a invitare altri agli incontri, per la positività dell’esperienza, per il confronto tra persone eterogenee e per la condivisione che arricchisce la vita spirituale. Nei vari incontri si è riflettuto sulla relazione tra Vangelo e sensi, in particolare su quelli, tra i cinque sensi, che si manifestavano maggiormente nel Vangelo domenicale. Sono emerse interessanti considerazioni; con l’olfatto, ad esempio, possiamo percepire il profumo delle cose buone, così come “fiutare” i possibili inganni che possono condizionare le nostre scelte. Riguardo alla vista, come dice il Vescovo Marco, occorre con un occhio guardare all’esterno e con l’altro guardare nel cuore. Con il gusto si può assaporare i frutti buoni e maturi, così come si può gustare la Parola di Dio. Il tatto diventa segno di guarigione, benevolenza, accoglienza, pace, misericordia e perdono. Con l’udito possiamo ascoltare la Parola di Dio, i disagi e i bisogni dell’altro. Centro di ascolto è, quindi, per me, un’esperienza di fraternità cristiana, di dialogo, di relazione umana e di amicizia.
Eugenia Ballista

Esperienze estive delle parrocchie di Nuvolato, Quingentole, Quistello, San Giacomo e San Rocco.
L’esperienza cristiana del grest, a Quistello, occuperà tre settimane del mese di giugno dal nove (giorno in cui celebreremo la messa con gli animatori del grest) fino al ventotto. Invitiamo fin da ora famiglie, animatori e bambini all’incontro domenicale, ricordando che è il più importante nell’esperienza che vivremo. Le attività e giochi del grest saranno al mattino. Le attività inizieranno alle ore 09.00 e finiranno alle ore 12.00 (verrà predisposto un servizio di accoglienza per i bambini a partire dalle ore 07.30, in particolare per i genitori che devono andare al lavoro). Il costo è di 15 euro per ogni settimana (gite escluse).
L’esperienza del grest verrà condivisa anche dalle parrocchie di Quingentole e Pieve di Coriano negli spazi di quest’ultima. Le attività verranno svolte nelle settimane di giugno, dal nove al ventitré (quindi per due settimane). Il costo è sempre di 15 euro alla settimana (gite escluse).
Un altro grest verrà svolto a San Giacomo delle Segnate nelle prime due settimane di luglio dal trenta giugno al quattordici luglio. Il costo è sempre di 15 euro alla settimana (gite escluse).
Campo estivo di 5^ elementare e 1^ media: il campo estivo si svolgerà a Predazzo (TN) dal quattro all’undici agosto per tutte le parrocchie della nostra Unità Pastorale (Quistello, Quingentole, San Rocco, Nuvolato e San Giacomo).
Campo estivo di 2^ e 3^ media: il campo estivo si svolgerà a Predazzo (TN) dal ventotto luglio al quattro agosto per tutte le parrocchie della nostra U.P. (vedi sopra).
Campo estivo di 1^ superiore: il campo estivo si svolgerà a Celentino (TN) dal ventotto luglio al quattro agosto per tutte le parrocchie (vedi sopra).
Campo estivo di 2^ superiore: il campo estivo si svolgerà a Celentino (TN) dal 04 agosto al 11 per tutte le parrocchie (vedi sopra).
Campo estivo di 3^ superiore: si svolgerà ad Assisi (PG) dal diciannove al venticinque agosto.


PARROCCHIA DI QUISTELLO
Domenica 14 aprile Ore 08.00 e 11.00 Sante Messe (Palme) Ore 15.30/18.00 Quarantore e confessioni
Lunedi 15 aprile Ore 08.00 Santa Messa - Ore 08.30/12.00 - 15.30/18.00 Quarantore e confessioni
Martedì 16 aprile Ore 08.30/12.00 - 15.30/18.00 Quarantore e confessioni
Ore 16.00 Santa Messa Casa di riposo
Venerdì santo 19 aprile Ore 08.00 Ufficio delle letture e Lodi - Ore 08.30/12.00 - 15.30/18.00 Confessioni
Ore 21.00 Celebrazione della Passione del Signore (Teatro)
Sabato santo 20 aprile Ore 08.00 Ufficio delle letture e Lodi e a seguire confessioni fino alle 12.00; nel pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00 Confessioni
Domenica 21 aprile Ore 08.00, 11.00 e 19.00 Sante Messe (Pasqua di Resurrezione)
Lunedì 22 aprile Ore 11.00 e 16.00 (Casa di riposo) Sante Messe

PARROCCHIA DI NUVOLATO
Domenica 14 aprile Ore 09.00 Santa Messa (Palme) - Ore 15.30/17.00 Quarantore e confessioni
Lunedi 15 aprile Ore 18.00 Santa Messa - Ore 18.30/19.00 Adorazione Eucaristica
Martedì 16 aprile Ore 15.30/16.30 Adorazione Eucaristica e celebrazione del Vespro
Sabato santo 20 aprile Ore 21.30 Veglia Pasquale Santa Messa della Comunità interparrocchiale
Domenica 21 aprile Ore 09.00 Santa Messa (Pasqua di Resurrezione)
Lunedì 22 aprile Ore 09.00 Santa Messa

PARROCCHIA DI SAN GIACOMO
Domenica 14 aprile Ore 10.30 Santa Messa (Palme) - Ore 15.30/17.00 Quarantore e confessioni
Lunedi 15 aprile Ore 08.30/09.30 - 15.30/16.30 Adorazione Eucaristica
Martedì 16 aprile Ore 08.30/09.30 - Ore 15.30/16.30 Adorazione Eucaristica
Mercoledì 17 aprile Ore 09.00 Santa Messa - Ore 09.30/11.00 Confessioni
Giovedì santo 18 aprile Ore 17.00/19.00 Confessioni – Ore 21.00 Celebrazione interparrocchiale della Messa in Coena Domini
Venerdì santo 19 aprile Ore 15.00/17.00 Confessioni - Ore 21.00 Celebrazione della Passione del Signore
Sabato santo 20 aprile Ore 08.30/10.30 -15.00/16.30 Confessioni
Domenica 21 aprile Ore 10.30 Santa Messa (Pasqua di Resurrezione)
Lunedì 22 aprile Ore 10.30 Santa Messa

PARROCCHIA DI QUINGENTOLE
Domenica 14 aprile Ore 09.30 Santa Messa (Palme) - Ore 15.30/17.00 Quarantore e confessioni
Lunedì 15 aprile Ore 09.00 Santa Messa - Ore 09.30/10.30 Quarantore
Martedì 16 aprile Ore 09.30/10.30 Quarantore
Mercoledì 17 aprile Ore 16.00 Santa Messa (Adorazione) - Ore 16.30/18.00 Confessioni
Venerdì santo 19 aprile Ore 09.30/10.30 Confessioni - Ore 21.00 Celebrazione della Passione del Signore
Sabato santo 20 aprile Ore 09.30/11.00 -15.00/17.00 Confessioni
Domenica 21 aprile Ore 09.30 Santa Messa (Pasqua di Resurrezione)
Lunedì 22 aprile Ore 09.30 Santa Messa

PARROCCHIA DI SAN ROCCO - Domenica 21 aprile - Ore 18.00 Santa Messa (Pasqua Resurrezione)

CHIESA DI SANTA LUCIA - Martedì 16 aprile Ore 08.00 Santa Messa - Ore 08.30/09.30 Confessioni

CHIESA DI MALCANTONE - Sabato 13 aprile - Ore 19.00 Santa Messa

AVVISI DAL 8 AL 14 APRILE

Lunedì 08 aprile
- Sante Messe ore 09.00 Quingentole; ore 15.30 Quistello funerale di Anna Bisi.

Martedì 09 aprile
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 casa di riposo.

Mercoledì 10 aprile
- Sante Messe ore 09.00 San Giacomo, ore 17.00 a Quingentole con adorazione. Nuvolato ore 21.00: incontro di preghiera e celebrazione del Sacramento della Riconciliazione per tutti i membri dei centri d’ascolto della Parola.

Giovedì 11 aprile
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 12 aprile
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Quistello ore 13.00, in oratorio, preghiera in streaming con il vescovo Marco. San Giacomo ore 15.30 via crucis in chiesa.
Quistello ore 16.00 via crucis in cappellina.
Nuvolato ore 21.00: via crucis con partenza dalla chiesa.

Sabato 13 aprile
- Sante Messe ore 18.00 San Rocco, ore 19.00 Malcantone.
Quingentole ore 08.00: preghiera in chiesa con i genitori e bambini della scuola elementare.
Quistello ore 09.00: confessioni dei bambini di V elementare.
Quistello ore 14.30: confessioni dei ragazzi di II media.
Quingentole ore 15.15: confessioni dei bambini del catechismo.
San Giacomo ore 15.15: confessioni dei bambini del catechismo.

Domenica 14 aprile (domenica delle Palme)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.


Quinta domenica di Quaresima
Il Signore apre le porte delle nostre prigioni
Una trappola ben congegnata: «che si schieri, il maestro, o contro Dio o contro l’uomo». Gli condussero una donna… e la posero in mezzo. Donna senza nome, che per scribi e farisei non è una persona, è il suo peccato; anzi è una cosa, che si prende, si porta, si mette di qua o di là, dove a loro va bene. Si può anche mettere a morte. Sono funzionari del sacro, diventati fondamentalisti di un Dio terribilmente sbagliato. «Maestro, secondo te, è giusto uccidere…?». Quella donna ha sbagliato, ma la sua uccisione sarebbe ben più grave del peccato che vogliono punire. Gesù si chinò e scriveva col dito per terra…, mostrando così la strada: invita tutti a chinarsi, a tacere, a mettersi ai piedi non di un codice penale ma del mistero della persona. «Chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei». Gesù butta all’aria tutto il vecchio ordinamento legale con una battuta sola, con parole definitive e così vere che nessuno può ribattere. E se ne andarono tutti. Allora Gesù si alza, ad altezza del cuore della donna, ad altezza degli occhi, per esserle più vicino; si alza con tutto il rispetto dovuto a un principe, e la chiama “donna”, come farà con sua madre: Nessuno ti ha condannata? Neanch’io lo faccio. Eccolo il maestro vero, che non s’impalca a giudice, che non condanna e neppure assolve; ma fa un’altra cosa: libera il futuro di quella donna, cambiandole non il passato ma l’avvenire: Va’ e d’ora in poi non peccare più: poche parole che bastano a riaprire la vita. Il Signore sa sorprendere ancora una volta il nostro cuore fariseo: non chiede alla donna di confessare il peccato, non le chiede di espiarlo, non le domanda neppure se è pentita. È una figlia a rischio della vita, e tanto basta a Colui che è venuto a salvare. E la salvezza è sciogliere le vele (io la vela, Dio il vento): infatti non le domanda da dove viene, ma dove è diretta; non le chiede che cosa ha fatto, ma cosa farà. E si rivolge alla luce profonda di quella creatura, vi intinge la penna come uno scriba sapiente: «Scrivo con una minuscola bilancia come quella dei gioiellieri. Su un piatto depongo l’ombra, sull’altro la luce. Un grammo di luce fa da contrappeso a diversi chili d’ombra…». Le scrive nel cuore la parola “futuro”. Le dice: «Donna, tu sei capace di amare, tu puoi amare bene, amare molto. Questo tu farai…». Gesù apre le porte delle nostre prigioni, smonta i patiboli su cui spesso trasciniamo noi stessi e gli altri. Lui sa bene che solo uomini e donne perdonati e amati possono disseminare attorno a sé perdono e amore. I due soli doni che non ci faranno più vittime. Che non faranno più vittime né fuori né dentro di noi. (p. Ermes Ronchi).

AVVISI DAL 1 AL 7 APRILE

Lunedì 01 aprile
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Quistello ore 20.45 in oratorio, incontro con gli animatori dei centri d’ascolto della Parola.

Martedì 02 aprile
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 casa di riposo.
Quistello ore 18.30, in canonica, incontro del consiglio per gli affari economici.

Mercoledì 03 aprile
- Sante Messe ore 09.00 San Giacomo, ore 16.00 a Quingentole con adorazione.

Giovedì 04 aprile
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 05 aprile
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Quistello ore 13.00, in oratorio, preghiera in streaming con il vescovo Marco. San Giacomo ore 15.30 via crucis in chiesa.
Quistello ore 16.00 via crucis in cappellina. San Giacomo ore 21.00 via crucis: partenza da via Giovanni XXIII (Marisa Marchi); Quistello ore 21.00 via crucis: partenza da via Grandi (Tamani Carlo e Annarita). Quistello ore 21.00: formazione con don Manuel per gli educatori della pastorale giovanile e ragazzi dalla III superiore.

Sabato 06 aprile
- Sante Messe ore 17.00 San Rocco, ore 18.00 Malcantone.
Mantova ore 15.00: incontro dei cresimandi con il vescovo Marco nella chiesa di Santa Barbara.

Domenica 07 aprile (V domenica di quaresima)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.
Nuvolato ore 16.30: celebrazione del Sacramento della Riconciliazione per i bambini di IV elementare.

Non importa perché torni, a Dio basta il primo passo.
La parabola più bella, in quattro sequenze narrative. Prima scena. Un padre aveva due figli. Nella bibbia, questo incipit causa subito tensione: le storie di fratelli non sono mai facili, spesso raccontano drammi di violenza e menzogne, riportano alla mente Caino e Abele, Ismaele e Isacco, Giacobbe ed Esaù, Giuseppe e i suoi fratelli, e il dolore dei genitori. Un giorno il figlio minore se ne va, in cerca di sé stesso, con la sua parte di eredità, di “vita”. E il padre non si oppone, lo lascia andare anche se teme che si farà male: lui ama la libertà dei figli, la provoca, la festeggia, la patisce. Un uomo giusto. Secondo quadro. Quello che il giovane inizia è il viaggio della libertà, ma le sue scelte si rivelano come scelte senza salvezza («sperperò le sue sostanze vivendo in modo dissoluto»). Una illusione di felicità da cui si risveglierà in mezzo ai porci, ladro di ghiande per sopravvivere: il principe ribelle è diventato servo. Allora rientra in sé, lo fanno ragionare la fame, la dignità umana perduta, il ricordo del padre: «quanti salariati in casa di mio padre, quanto pane!». Con occhi da adulto, ora conosce il padre innanzitutto come un signore che ha rispetto della propria servitù (R. Virgili). E decide di ritornare, non come figlio, ma come uno dei servi: non cerca un padre, cerca un buon padrone; non torna per senso di colpa, ma per fame; non torna per amore, ma perché muore. Ma a Dio non importa il motivo per cui ci mettiamo in cammino, a lui basta il primo passo. Terza sequenza. Ora l'azione diventa incalzante. Il padre, che è attesa eternamente aperta, «lo vede che era ancora lontano», e mentre il figlio cammina, lui corre. E mentre il ragazzo prova una scusa, il padre non rinfaccia ma abbraccia: ha fretta di capovolgere la lontananza in carezze. Per lui perdere un figlio è una perdita infinita. Non ha figli da buttare, Dio. E lo mostra con gesti che sono materni e paterni insieme, e infine regali: «presto, il vestito più bello, l'anello, i sandali, il banchetto della gioia e della festa». Ultima scena. Lo sguardo ora lascia la casa in festa e si posa su di un terzo personaggio che si avvicina, di ritorno dal lavoro. L'uomo sente la musica, ma non sorride: lui non ha la festa nel cuore (R. Virgili). Buon lavoratore, ubbidiente e infelice. Alle prese con l'infelicità che deriva da un cuore che non ama le cose che fa, e non fa le cose che ama: io ti ho sempre ubbidito e a me neanche un capretto... il cuore assente, il cuore altrove. E il padre, che cerca figli e non servi, fratelli e non rivali, lo prega con dolcezza di entrare: è in tavola la vita. Il finale è aperto: capirà? Aperto sull'offerta mai revocata di Dio. (p. Ermes Ronchi)

AVVISI DAL 25 AL 31 MARZO

Lunedì 25 marzo (solennità: Annunciazione del Signore)
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
San Giacomo ore 20.00: consiglio per gli affari economici.

Martedì 26 marzo
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 casa di riposo.
Quingentole ore 20.45: consigli per gli affari economici.

Mercoledì 27 marzo
- Sante Messe ore 09.00 San Giacomo, ore 16.00 a Quingentole con adorazione.

Giovedì 28 marzo
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 29 marzo
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Quistello ore 13.00, in oratorio, preghiera in streaming con il vescovo Marco. San Giacomo ore 15.30 via crucis in chiesa.
Quistello ore 16.00 via crucis in cappellina. San Giacomo ore 21.00 via crucis: quartiere della pace (casa di Giuseppe e Piera); Quistello ore 21.00 via crucis: via della Repubblica; partenza dall’abitazione con numero civico n. 27. Quistello ore 21.00: formazione con don Manuel per gli educatori della pastorale giovanile e ragazzi dalla III superiore.

Sabato 30 marzo
- Sante Messe ore 17.00 San Rocco, ore 18.00 Malcantone.
Mantova ore 17.00: presentazione del grest 2019 in aula magna del seminario.

Domenica 31 marzo (IV domenica di quaresima)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.
Quingentole ore 17.00: celebrazione del Sacramento della Riconciliazione per i bambini di IV elementare.
Terza domenica di quaresima
Quell’invito a cambiare rotta su ogni fronte
Che colpa avevano i diciotto morti sotto il crollo della torre di Siloe? E quelli colpi-ti da un terremoto, da un atto di terrorismo, da una malattia sono forse castigati da Dio? La risposta di Gesù è netta: non è Dio che fa cadere torri o aerei, non è la mano di Dio che architetta sventure. Ricordiamo l’episodio del “cieco nato”: chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché nascesse così? Gesù allontana subito, immediatamente, questa visione: né lui, né i suoi genitori. Non è il peccato il perno della storia, l’asse attorno al quale ruota il mondo. Dio non spreca la sua eternità e potenza in castighi, lotta con noi contro ogni male, lui è mano viva che fa ripartire la vita. Infatti aggiunge: Se non vi convertirete, perirete tutti. Conversione è l’inversione di rotta della nave che, se continua così, va diritta su-gli scogli. Non serve fare la conta dei buoni e dei cattivi, bisogna riconoscere che è tutto un mondo che deve cambiare direzione: nelle relazioni, nella politica, nella economia, nella ecologia. Mai come oggi sentiamo attuale questo appello accorato di Gesù. Mai come oggi capiamo che tutto nel Creato è in stretta con-nessione: se ci sono milioni di poveri senza dignità né istruzione, sarà tutto il mondo ad essere deprivato del loro contributo; se la natura è avvelenata, muo-re anche l’umanità; l’estinzione di una specie equivale a una mutilazione di tutti. Convertitevi alla parola compimento della legge: ”tu amerai”. Amatevi, altri-menti vi distruggerete. Il Vangelo è tutto qui. Alla gravità di queste parole fa da contrappunto la fiducia della piccola parabola del fico sterile: il padrone si è stan-cato, pretende frutti, farà tagliare l’albero. Invece il contadino sapiente, con il cuore nel futuro, dice: “ancora un anno di cure e gusteremo il frutto”. Ancora un anno, ancora sole, pioggia e cure perché quest’albero, che sono io, è buono e darà frutto. Dio contadino, chino su di me, ortolano fiducioso di questo piccolo orto in cui ha seminato così tanto per tirar su così poco. Eppure continua a invia-re germi vitali, sole, pioggia, fiducia. Lui crede in me prima ancora che io dica sì. Il suo scopo è lavorare per far fiorire la vita: il frutto dell’estate prossima vale più di tre anni di sterilità. E allora avvia processi, inizia percorsi, ci consegna un anticipo di fiducia. E non puoi sapere di quanta esposizione al sole di Dio avrà bi-sogno una creatura per giungere all’armonia e alla fioritura della sua vita. Perciò abbi fiducia, sii indulgente verso tutti, e anche verso te stesso. La primavera non si lascia sgomentare, né la Pasqua si arrende. La fiducia è una vela che sospinge la storia. E, vedrai, ciò che tarda verrà. (p. Ermes Ronchi)

AVVISI DAL 18 AL 24 MARZO

Lunedì 18 marzo
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.

Martedì 19 marzo
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 casa di riposo.

Mercoledì 20 marzo
- Sante Messe ore 09.00 San Giacomo, ore 16.00 a Quingentole con adorazione.
Nuvolato, alle 18.30 in oratorio incontro del consiglio per gli affari economici.

Giovedì 21 marzo
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 22 marzo
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Quistello ore 13.00, in oratorio, preghiera in streaming con il vescovo Marco. San Giacomo ore 15.30 via crucis in chiesa.
Quistello ore 16.00 via crucis in cappellina.
San Giacomo ore 21.00 via crucis: partenza dal gazebo dietro la chiesa; Quistello ore 21.00 via crucis: partenza dalla croce bianca.

Sabato 23 marzo
- Sante Messe ore 17.00 San Rocco, ore 18.00 Malcantone.
Nuvolato ore 15.00 in chiesa, ritiro per i bambini e catechisti di IV elementare in preparazione al Sacramento della Riconciliazione.
Corso Pastorale della Salute 2 incontro, Ospedale di Pieve

Domenica 24 marzo (III domenica di quaresima)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.

Seconda domenica di quaresima
Pregare trasforma in ciò che si contempla
Salì con loro sopra un monte a pregare. La montagna è la terra che si fa verticale, la più vicina al cielo, dove posano i piedi di Dio, dice Amos. I monti sono indici puntati verso il mistero e la profondità del cosmo, verso l’infinito, sono la terra che penetra nel cielo. Gesù vi sale per pregare. La preghiera è appunto pene-trare nel cuore di luce di Dio. E scoprire che siamo tutti mendicanti di luce. Se-condo una parabola ebraica, Adamo in principio era rivestito da una pelle di luce, era il suo confine di cielo. Poi, dopo il peccato, la tunica di luce fu ricoperta da una tunica di pelle. Quando verrà il Messia la tunica di luce affiorerà di nuovo da dentro l’uomo finalmente nato, “dato alla luce”. Mentre pregava il suo volto cambiò di aspetto. Pregare trasforma: tu diventi ciò che contempli, ciò che ascolti, ciò che ami, diventi come Colui che preghi. Parola di Salmo: «Guardate a Dio e sarete raggianti!» (Sal 34,6). Guardano i tre discepoli, si emozionano, sono storditi, hanno potuto gettare uno sguardo sull’abisso di Dio. Un Dio da godere, un Dio da stupirsene, e che in ogni figlio ha seminato una grande bellez-za. Rabbì, che bello essere qui! Facciamo tre capanne. Sono sotto il sole di Dio e l’entusiasmo di Pietro, la sua esclamazione stupita – che bello! – ci fa capire che la fede per essere pane, per essere vigorosa, deve discendere da uno stupore, da un innamoramento, da un “che bello!” gridato a pieno cuore. È bello stare qui. Qui siamo di casa, altrove siamo sempre fuori posto; altrove non è bello, qui è apparsa la bellezza di Dio e quella del volto alto e puro dell’uomo. Allora «dovremmo far slittare il significato di tutta la catechesi, di tutta la morale, di tutta la fede: smetterla di dire che la fede è cosa giusta, santa, doverosa (e mor-talmente noiosa aggiungono molti) e cominciare a dire un’altra cosa: Dio è bel-lissimo» (H.U. von Balthasar). Ma come tutte le cose belle, la visione non fu che la freccia di un attimo: viene una nube, e dalla nube una voce. Due sole volte il Padre parla nel Vangelo: al Battesimo e sul Monte. Per dire: è il mio Figlio, lo amo. Ora aggiunge un comando nuovo: ascoltatelo. Il Padre prende la parola, ma per scomparire dietro la parola del Figlio: ascoltate Lui. La religione giudaico-cristiana si fonda sull’ascolto e non sulla visione. Sali sul monte per vedere il Vol-to e sei rimandato all’ascolto della Voce. Scendi dal monte e ti rimane nella me-moria l’eco dell’ultima parola: Ascoltatelo. Il mistero di Dio è ormai tutto dentro Gesù, la Voce diventata Volto, il visibile parlare del Padre; dentro Gesù: bellezza del vivere nascosta, come una goccia di luce, nel cuore vivo di tutte le cose. (p. Ermes Ronchi)

AVVISID DAL 4 AL 10 MARZO

Lunedì 04 marzo
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
San Giacomo ore 20.45, incontro con i coordinatori pastorali delle nostre parrocchie per il cammino quaresimale.

Martedì 05 marzo
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 casa di riposo.

Mercoledì 06 marzo (mercoledì delle ceneri)
Santa Messa presieduta da don Cesare, ore 21.00 a Quingentole per tutta l’unità pastorale. Nel pomeriggio a San Giacomo e a Quistello alle ore 17.00, liturgia della Parola con imposizione delle ceneri.

Giovedì 07 marzo
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 08 marzo
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
San Giacomo ore 15.30 via crucis in chiesa.
Quistello ore 16.00 via crucis in cappellina.
Malcantone ore 21.00 via crucis, partenza dalla chiesa; Quistello quartiere Cicogne ore 21.00 via crucis, partenza da via Nazario Sauro n. 29.

Sabato 09 marzo
- Sante Messe ore 17.00 San Rocco, ore 18.00 Malcantone.

Domenica 10 marzo (I domenica di quaresima)
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.
Le preghiere dei venerdì di quaresima con il vescovo (in streaming) inizieranno venerdì 15 marzo dalle ore 13.00 alle ore 14.00 in oratorio a Quistello.

Prima domenica di quaresima
La fecondità è la prima legge di un albero
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene. Il buon tesoro del cuore: una definizione così bella, così piena di speranza, di ciò che siamo nel nostro intimo mistero. Abbiamo tutti un tesoro buono custodito in vasi d’argilla, oro fino da distribuire. Anzi il primo tesoro è il nostro cuore stesso: «un uomo vale quanto vale il suo cuore» (Gandhi). La nostra vita è viva se abbiamo coltiva-to tesori di speranza, la passione per il bene possibile, per il sorriso possibile, la buona politica possibile, una “casa comune” dove sia possibile vivere meglio per tutti. La nostra vita è viva quando ha cuore. Gesù porta a compimento la reli-gione antica su due direttrici: la linea della persona, che viene prima della leg-ge, e poi la linea del cuore, delle motivazioni profonde, delle radici buone. Ac-cade come per gli alberi: l’albero buono non produce frutti guasti. Gesù ci porta alla scuola della sapienza degli alberi. La prima legge di un albero è la fecondità, il frutto. Ed è la stessa regola di fondo che ispira la morale evangelica: un’etica del frutto buono, della fecondità creativa, del gesto che fa bene davvero, della pa-rola che consola davvero e guarisce, del sorriso autentico. Nel giudizio finale (Matteo 25), non tribunale ma rivelazione della verità ultima del vivere, il dramma non saranno le nostre mani forse sporche, ma le mani desolatamente vuote, senza frutti buoni offerti alla fame d’altri. Invece gli alberi, la natura inte-ra, mostrano come non si viva in funzione di sé stessi ma al servizio delle creatu-re: infatti ad ogni autunno ci incanta lo spettacolo dei rami gonfi di frutti, un ec-cesso, uno scialo, uno spreco di semi, che sono per gli uccelli del cielo, per gli animali della terra, per gli insetti come per i figli dell’uomo. Le leggi profonde che reggono la realtà sono le stesse che reggono la vita spirituale. Il cuore del cosmo non dice sopravvivenza, la legge profonda della vita è dare. Cioè crescere e fiorire, creare e donare. Come alberi buoni. Ma abbiamo anche una radice di male in noi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello? Perché ti perdi a cercare fuscelli, a guardare l’ombra anziché la luce di quell’occhio? Non è così lo sguardo di Dio. L’occhio del Creatore vide che l’uomo era cosa molto buona! Dio vede l’uomo molto buono perché ha un cuore di luce. L’occhio catti-vo emana oscurità, diffonde amore per l’ombra. L’occhio buono è come lucer-na, diffonde luce. Non cerca travi o pagliuzze o occhi feriti, i nostri cattivi tesori, ma si posa su di un Eden di cui nessuno è privo: «con ogni cura veglia sul tuo cuore perché è la sorgente della vita» (Proverbi 4,23).

AVVISI DAL 18 AL 24 FEBBRAIO

Lunedì 18 febbraio
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Quistello ore 20.45 incontro con i coordinatori dei centri di ascolto della Parola.

Martedì 19 febbraio
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 casa di riposo.

Mercoledì 20 febbraio
- Sante Messe ore 09.00 San Giacomo, ore 16.00 Quingentole con adorazione.

Giovedì 21 febbraio
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 22 febbraio (festa della cattedra di San Pietro)
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.

Sabato 23 febbraio (memoria di san Policarpo)
- Sante Messe ore 17.00 San Rocco, ore 18.00 Malcantone.
San Giacomo ore 15.00 incontro con i genitori dei bambini di V elementare per la preparazione al sacramento della comunione.

Domenica 24 febbraio (VII domenica del tempo ordinario).
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.
Nel pomeriggio, dalle ore 15.30 alle 17.30 a Ostiglia e a Pegognaga, in oratorio, verranno svolti gli incontri di formazione ai ministeri, per chi si è iscritto.

Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione degli operatori della pastorale della salute; i 6 incontri, inizieranno SABATO 9 MARZO.
Sesta domenica del tempo ordinario
«Beati voi, ma il nostro pensiero dubita»
L’essere umano è un mendicante di felicità, ad essa soltanto vor-rebbe obbedire. Gesù lo sa, incontra il nostro desiderio più profon-do e risponde. Per quattro volte annuncia: beati voi, e signifi-ca: in piedi voi che piangete, avanti, in cammino, non lascia-tevi cadere le braccia, siete la carovana di Dio. Nella Bibbia Dio conosce solo uomini in cammino: verso terra nuova e cieli nuovi, verso un altro modo di essere liberi, cittadini di un regno che viene. Gli uomini e le donne delle beatitudini sono le feritoie per cui passa il mondo nuovo. Beati voi, poveri! Certo, il pensiero dubita. Beati voi che avete fame, ma nessuna garanzia ci è data. Beati voi che ora piangete, e non sono lacrime di gioia, ma gocce di dolore. Beati quelli che sentono come ferita il disamore del mondo. Beati, per-ché? Perché povero è bello, perché è buona cosa soffrire? No, ma per un altro motivo, per la risposta di Dio. La bella notizia è che Dio ha un debole per i deboli, li raccoglie dal fossato della vita, si prende cura di loro, fa avanzare la storia non con la forza, la ric-chezza, la sazietà, ma per seminagioni di giustizia e condivisione, per raccolti di pace e lacrime asciugate. E ci saremmo aspettati: beati perché ci sarà un capovolgimento, un’alternanza, perché i po-veri diventeranno ricchi. No. Il progetto di Dio è più profondo e più delicato. Beati voi, poveri, perché vostro è il Regno, qui e adesso, perché avete più spazio per Dio, perché avete il cuore libero, al di là delle cose, affamato di un oltre, perché c’è più futuro in voi. I poveri sono il grembo dove è in gestazione il Regno di Dio, non una categoria assistenziale, ma il laboratorio dove si plasma una nuova architettura del mondo e dei rapporti umani, una cate-goria generativa e rivelativa. Beati i poveri, che di nulla sono pro-prietari se non del cuore, che non avendo cose da donare hanno se stessi da dare, che sono al tempo stesso mano protesa che chiede, e mano tesa che dona, che tutto ricevono e tutto donano. Ci sor-prende forse “il guai”. Ma Dio non maledice, Dio è incapace di augurare il male o di desiderarlo. Si tratta non di una minaccia, ma di un avvertimento: se ti riempi di cose, se sazi tutti gli appeti-ti, se cerchi applausi e il consenso, non sarai mai felice. I guai sono un lamento, anzi il compianto di Gesù su quelli che confondo-no superfluo ed essenziale, che sono pieni di sé, che si aggrappano alle cose, e non c’è spazio per l’Eterno e per l’Infinito, non hanno strade nel cuore, come fossero già morti. Le beatitudini sono la bel-la notizia che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità. (p. Ermes Ronchi)

AVVISI DAL 11 AL 17 FEBBRAIO

Lunedì 11 febbraio
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole.
Giornata mondiale del malato: presso il santuario della Madonna della Comuna messa alle ore 16.00 con la possibilità di celebrare il sacramento dell’unzione degli infermi.

Martedì 12 febbraio
- Sante Messe ore 08.00 Santa Lucia, ore 16.00 casa di riposo.

Mercoledì 13 febbraio
- Sante Messe ore 09.00 San Giacomo, ore 16.00 Quingentole con adorazione.

Giovedì 14 febbraio (festa dei santi Cirillo e Metodio)
- Sante Messe ore 09.00 a Quistello con adorazione, ore 19.00 San Giacomo con adorazione fino alle ore 22.00.

Venerdì 15 febbraio
- Sante Messe ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Quingentole

Sabato 16 febbraio
- Sante Messe ore 17.00 San Rocco, ore 18.00 Malcantone.
Quistello ore 09.00 incontro con i genitori dei bambini di V elementare per la messa di prima comunione.
Quingentole ore 15.00 incontro con i genitori dei bambini di V elementare per la messa di prima comunione.

Domenica 17 febbraio (VI domenica del tempo ordinario).
- Sante Messe: ore 08.00 Quistello, ore 09.00 Nuvolato, ore 09.30 Quingentole, ore 10.30 San Giacomo, ore 11.00 Quistello.
Oggi pomeriggio (10 febbraio), dalle ore 15.30 alle 17.30 a Ostiglia e a Pegognaga, in oratorio, verranno svolti gli incontri di formazione ai ministeri, per chi si è iscritto.

Quinta domenica del tempo ordinario
Rinunciare per il Signore significa fiorire, riempie la vita.

La nostra vita si mette in cammino, avanza, cammina, corre dietro a un desiderio forte che nasce da una assenza o da un vuoto che chiedono di essere colmati. Che cosa mancava ai quattro pescatori del lago per con-vincerli ad abbandonare barche e reti e a mettersi in cammino dietro a quello sconosciuto, senza neppure domandarsi dove li avrebbe condotti? Avevano il lavoro e la salute, una casa, una famiglia, la fede, tutto il ne-cessario per vivere, eppure qualcosa mancava. E non era un’etica mi-gliore, non un sistema di pensiero più evoluto. Mancava un sogno. Gesù è il custode dei sogni dell’umanità: ha sognato per tutti cieli nuovi e terra nuova.
I pescatori sapevano a memoria la mappa delle rotte del lago, del quoti-diano piccolo cabotaggio tra Betsaida, Cafarnao e Magdala, dietro agli spostamenti dei pesci. Ma sentivano in sé il morso del più, il richiamo di una vita dal respiro più ampio. Gesù offre loro la mappa del mondo, anzi un altro mondo possibile; offre un’altra navigazione: quella che porta al cuore dell’umanità «vi farò pescatori di uomini», li tirerete fuori dal fon-do dove credono di vivere e non vivono, li raccoglierete per la vita, e mostrerete loro che sono fatti per un altro respiro, un’altra luce, un altro orizzonte. Sarete nella vita donatori di più vita.
Gesù si rivolge per tre volte a Simone:
• lo pregò di scostarsi da riva: lo prega, chiede un favore, lui è il Signore che non si impone mai, non invade le vite;
• getta le reti: Simone dentro di sé forse voleva solo ritornare a ri-va e riposare, ma qualcosa gli fa dire: va bene, sulla tua parola getterò le reti. Che cosa spinge Pietro a fidarsi? Non ci sono di-scorsi sulla barca, solo sguardi, ma per Gesù guardare una per-sona e amarla erano la stessa cosa. Simone si sente amato.
• non temere, tu sarai: ed è il futuro che si apre; Gesù vede me oltre me, vede primavere nei nostri inverni e futuro che già ger-moglia.
E le reti si riempiono. Simone davanti al prodigio si sente stordito: Signo-re, allontanati da me, perché sono un peccatore. Gesù risponde con una reazione bellissima che m’incanta: non nega questo, ma lui non si lascia impressionare dai difetti di nessuno, dentro il presente lui crea futuro. E abbandonate le barche cariche del loro piccolo tesoro, proprio nel mo-mento in cui avrebbe più senso restare, seguono il Maestro verso un al-tro mare. Sono i “futuri di cuore”. Vanno dietro a lui e vanno verso l’uomo, quella doppia direzione che sola conduce al cuore della vita.
Chi come loro lo ha fatto, ha sperimentato che Dio riempie le reti, riem-pie la vita, moltiplica libertà, coraggio, fecondità, non ruba niente e dona tutto. Che rinunciare per lui è uguale a fiorire.

AVVISI DI NATALE E GIORNALINO

Natale 2018
































































Presentazione dell’iniziativa della comunità di San Giacomo delle Segnate per l’Unità Pastorale.
Informiamole parrocchie dell’Unità Pastorale, che, a partire dai giovedì di Avvento e per tutti i giovedì successivi, è iniziato un momento celebrativo significativo che comprende la messa,alle ore 19.00 e l’adorazione eucaristica a fino alle ore 22.00.
Questa iniziativa è stata realizzata all’interno di un percorso condiviso, in cui il dialogo tra di noi, l’ascolto della Parola di Dio e le necessità della nostra comunità di San Giacomo, ci hanno portato a fare questa scelta. Crediamo che sia una grande occasione per tutta la comunità di San Giacomo, e anche per le persone delle altre comunità dell’Unità Pastorale, di vivere un tempo di prezioso silenzio, nel quale Dio avrà la sua parte e dal quale potremo trarne beneficio. Il dialogo con Dio e l’ascolto della sua Parola, i Sacramenti (l’Eucaristia e la possibilità della Riconciliazione) per la nostra comunità, sono le priorità. L’obiettivo che abbiamo è quello di arricchire la nostra vita spirituale (anche con alcuni commenti delle letture della domenica successiva) e senz’altro questa è una bella occasione scelta dalla stessa comunità. Ci siamo anche affidati alle indicazioni del Sinodo Mantovano date dalla prima proposizione, cioè sia riscoperta la preghiera comunitaria, sia in parrocchia, sia nei gruppi, sulla scorta dell’esperienza dei piccoli gruppi sinodali. Siano promosse con più coraggio e costanza forme di preghiera come la liturgia delle ore, l’Adorazione Eucaristica, le veglie di preghiera per i defunti, l’ascolto della Parola e la “Lectio Divina”. La preghiera comunitaria favorisca il confronto tra le persone e la condivisione delle esperienze. Invochiamo lo Spirito Santo su tutte le nostre comunità e su tutte le iniziative che hanno lo scopo di mettere Gesù al centro della nostra vita.

Avvento di Carità:
passate al Centro di Ascolto per alcune proposte

Sono state 224 le famiglie italiane e straniere che nel 2017 hanno chiesto sostegno al Centro d’Ascolto Caritas di Quistello e Poggio Rusco per bisogni alimentari e di igiene, pari a 747 persone raggiunte, 4519 borse di spesa distribuite, 761 pacchi di pannolini e 110 scatole di latte in polvere per neonati. Vi ringraziamo dunque moltissimo per tutte le volte che portate in parrocchia i prodotti richiesti negli avvisi mensili sui generi più carenti nel nostro magazzino, perché interessarsi al povero e rispondere con gesti concreti è segno di grande maturità e sensibilità cristiana. In una società complessa come quella odierna, le famiglie in difficoltà chiedono però anche ascolto, compagnia, trasporto, pagamento di bollette/affitti/spese mediche e aiuto nel trovare casa e lavoro. In base alle risorse umane ed economiche disponibili, la nostra Caritas cerca di rispondere nella maniera più accogliente ed educativa possibile, in stretta collaborazione con i Servizi Sociali comunali, ma anche su questo fronte auspichiamo un sempre maggior coinvolgimento delle comunità parrocchiali per poter continuare ad offrire esperienze di lavoro per disoccupati, occasioni di volontariato per reinserimento sociale, ospitalità temporanee nei due appartamenti di Poggio Rusco dedicati all’housing sociale, prestito di bici elettriche per lavoratori senz’auto e finanziamento di corsi professionali e scuole guida. Ci auguriamo inoltre l’adesione di sempre più volontari di tutte le età in vista dell’apertura dall’autunno prossimo di un Emporio Solidale, ossia una piccola bottega in cui le famiglie disagiate potranno scegliere, sempre gratuitamente ma con ancora maggior dignità, i prodotti a loro più necessari in base al punteggio assegnato. Venite a trovarci, vi parleremo di questo e tanto altro ancora. Buone feste!
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Sant’Antonio abate

Siamo arrivati all’ottava edizione del tradizionale convegno in occasione di Sant’Antonio Abate. Il tutto è nato dalla felice collaborazione tra Parrocchia e Federazione Coldiretti, la costante presenza del nostro Vescovo e la qualità indiscussa dei relatori che si sono susseguiti negli anni sul palco del LUX, hanno permesso, e lo dico con una punta di orgoglio, di inserire la manifestazione di Quistello tra gli appuntamenti più importanti della provincia.
Nella prossima edizione verrà trattato l’argomento del lavoro: cos’è il lavoro? Cosa vuol dire lavorare la terra? Di che lavoro ci sarà bisogno in un futuro? Com’è cambiato il lavoro negli anni? Di che agricoltura c’è bisogno? Su queste domande il Vescovo e i relatori cercheranno di dare, come sempre, spunti di profonda riflessione.

Programma Sant’Antonio 2019
Giovedì 17/01/2019 ore 10.00 Santa Messa in Teatro.
Giovedì 17/01/2019 ore 20.00 cena coldiretti.
Venerdì 18/01/2019 ore 20.30 in teatro “Sant’Antonio tra arte, scienza e leggenda”
e premiazione concorso torte.
Sabato 19/01/2019 ore 10.00 in teatro: “Il lavoro agricolo...un’evoluzione continua”. Interverranno: Monsignor Gianmarco Busca, il Prof. Luigi Mariani e il Prof. Gaetano Forni.
Domenica 20/01/2019 ore 15.00 alla chiesetta Gaidella: tradizionale benedizione degli animali.

Mauro Piva







Coordinamento di Unità Pastorale

I membri del Coordinamento dell’Unità Pastorale, nel mese di dicembre, si sono riuniti, in seguito agli incontri avvenuti nelle singole parrocchie, e hanno affrontato e condiviso temi che saranno presi in considerazione nei prossimi incontri. Le questioni più urgenti da affrontare, comunicate dai rappresentanti dei coordinamenti pastorali di ciascuna comunità, sono: a) un cammino che possa aiutare le persone divorziate e risposate; b) cammini di formazione per le famiglie nel periodo post-battesimale; c) accompagnamento delle giovani coppie; d) trasmissione della fede alle nuove generazioni; e) ripensare al percorso d’iniziazione cristiana? f) come rimettere al centro la Parola di Dio? g) come poter essere vicino alle persone che soffrono? h) ascoltare e valutare esperienze partite in altre parrocchie o diocesi; i) la figura femminile all’interno della Chiesa.

Ci ritroveremo insieme a Pieve di Coriano, (venerdì 8 febbraio alle ore 21.00) ed in quell’occasione prenderemo insieme delle decisioni riguardanti le priorità delle nostre comunità cristiane.

Percorso di Fede dei fidanzati
Anche quest’anno inizia il Cammino di Preparazione al Matrimonio, al quale parteciperanno le coppie residenti nelle nostre parrocchie, ma aperto anche a tutti coloro che, d’accordo con i loro parroci, intendono seguire il percorso formativo.
La proposta sarà principalmente relazionale, con la possibilità di conoscersi, confrontarsi, partendo dal vissuto di ogni coppia, lasciando grande libertà a interventi da parte dei giovani/adulti. Le coppie che hanno vissuto il cammino formativo dello scorso anno, hanno valutato il percorso fatto in modo positivo.
Gli incontri inizieranno nel mese di gennaio e avranno una cadenza settimanale; saranno coinvolte anche coppie di persone sposate ed in un’occasione anche don Manuel Beltrami, insegnante di teologia, e delegato dal Vescovo nel servizio al laicato, darà il suo contributo. Gli incontri si articoleranno nel modo seguente:

1) 8 gennaio: Il nostro viaggio.
2) 15 gennaio: storia di fede personale – Piano di Dio.
3) 22 gennaio: Teologia del matrimonio.
4) 29 gennaio: Ascolto e comunicazione.
5) 5 febbraio: Conflitto e perdono.
6) 12 febbraio: La promessa: la formula “Io accolgo te...”.
7) 19 febbraio: Preghiera finale. Conclusione con rinfresco.



Esperienze estive delle parrocchie di Nuvolato, Quingentole, Quistello, San Giacomo e San Rocco.
Campi estivi
II e III media dal 28 luglio al 04 agosto 2019 a Predazzo (TN).
V elementare I media dal 04 al 11 agosto 2019 a Predazzo (TN).
I superiore dal 28 luglio al 04 agosto 2019 a Celentino (TN).
II superiore dal 04 al 11 agosto 2019 a Celentino (TN).
III superiore dal 18 al 25 agosto da definire il luogo e modalità.

GREST: l’esperienza cristiana del grest occuperà tre settimane del mese di giugno dal 09 fino al 28 e in particolare la 1^ settimana 10-14 giugno, 2^ settimana 17-21 giugno, 3^ settimana 24-28 giugno. Rientrano nell’esperienza di servizio anche le domeniche, in cui noi celebreremo la messa della comunità. Invitiamo famiglie, animatori e bambini all’incontro domenicale, ricordando che è il più importante nell’esperienza che vivremo. Le attività e giochi del grest saranno al mattino. Le attività inizieranno alle ore 09.00 e finiranno alle ore 12.00 (verrà predisposto un servizio di accoglienza per i bambini a partire dalle ore 07.30, in particolare per i genitori che devono andare al lavoro).
















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PARROCCHIA DI QUISTELLO
Lunedì 24 dicembre Ore 23.00 Santa Messa
Martedì 25 dicembre Ore 08.00, 11.00, 18.00 Santa Messa (Santo Natale)
Mercoledì 26 dicembre Ore 11.00 Santa Messa
Ore 16.00 Santa Messa Casa di riposo
Domenica 30 dicembre Ore 08.00, 11.00
Lunedì 31 dicembre Ore 18.00 Santa Messe
Martedì 01 gennaio Ore 11.00, 18.00 Santa Messa
Domenica 06 gennaio Ore 08.00, 11.00 Sante Messe Epifania del Signore

PARROCCHIA DI NUVOLATO
Lunedì 24 dicembre Ore 21.30 Santa Messa rappresentazione Natalizia eseguita dai bambini
Martedì 25 dicembre Ore 09.00 Santa Messa Santo Natale-benedizione dei bambini
Mercoledì 26 dicembre Ore 09.00 Santa Messa
Domenica 30 dicembre Ore 09.00 Santa Messa
Martedì 01 gennaio Ore 09.00 Santa Messa
Domenica 06 gennaio Ore 09.00 Santa Messa Epifania del Signore
Ore 16.00 rappr. Natività con Re Magi, eseguita dai bambini+merenda

PARROCCHIA DI SAN GIACOMO
Lunedì 24 dicembre Ore 23.00 Santa Messa
Martedì 25 dicembre Ore 10.30 Santa Messa Santo Natale
Mercoledì 26 dicembre Ore 10.30 Santa Messa
Domenica 30 dicembre Ore 10.30 Santa Messa
Lunedì 31 dicembre Ore 18.00 Santa Messa
Martedì 01 gennaio Ore 10.30 Santa Messa
Domenica 06 gennaio Ore 10.30 Santa Messa Epifania del Signore
Ore 15.00 Spettacolo in teatro

PARROCCHIA DI QUINGENTOLE
Lunedì 24 dicembre Ore 21.30 Santa Messa
Martedì 25 dicembre Ore 09.30 Santa Messa Santo Natale
Mercoledì 26 dicembre Ore 09.30 Santa Messa
Domenica 30 dicembre Ore 09.30 Santa Messa Concelebrata, chiusura grest invernale
Lunedì 31 dicembre Ore 16.30 Santa Messa
Martedì 01 gennaio Ore 09.30 Santa Messa
Domenica 06 gennaio Ore 09.30 Santa Messa Epifania del Signore

PARROCCHIA DI SAN ROCCO
Martedì25 dicembre Ore 17.00 Santa Messa (Santo Natale)
Sabato 29 dicembre Ore 17.00 Santa Messa
Martedì 01 gennaio Ore 17.00 Santa Messa
Sabato 05 gennaio Ore 17.00 Santa Messa Epifania del Signore

CHIESA DI MALCANTONE
Sabato 29 dicembre Ore 18.00 Santa Messa Festa della Sacra Famiglia, Patrono
Sabato 05 gennaio Ore 18.00 Santa Messa Epifania del Signore

AVVISI DAL 3 AL 9 DICEMBRE

Continuano i Centri di ascolto della Parola
Lunedì 03 dicembre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole.

Martedì 04 dicembre
- Sante Messe ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo

Mercoledì 05 dicembre
- Sante Messe ore 9.00 S. Giacomo con adorazione, ore 16 Quingentole.

Giovedì 06 dicembre
- Sante Messe ore 9.00 Quistello con adorazione;
ore 19 san Giacomo con adorazione fino alle 22.00

Venerdì 07 dicembre Messe solennità Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
- Sante Messe ore 17.00 san Rocco + incontro consiglio affari economici, ore 18 Malcantone

Sabato 08 dicembre Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
- Sante Messe: ore 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11 Quistello

Non ci sono le Messe vespertine del sabato a san Rocco e Malcantone.
Domenica 9 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9,30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello,

I domenica di Avvento Padre Ermes Ronchi
Questo mondo ne porta un altro nel grembo
L'Avvento è il tempo che prepara nascite, il tempo di santa Maria nell'attesa del parto, tempo delle donne: solo le donne in attesa sanno cosa significhi davvero attendere.
Ci saranno segni nel sole, nella luna, nelle stelle e sulla terra angoscia. Il Vangelo ci prende per mano, ci porta fuori dalla porta di casa, a guardare in alto, a percepire il cosmo pulsare attorno a noi, a sentirci parte di un'immensa vita. Che patisce, soffre, si contorce come una partoriente (Isaia 13,8), ma per produrre vita. Il presente porta nascite nel grembo. Ogni giorno c'è un mondo che muore, ogni giorno c'è però un mondo che nasce.
«Quanto morir perché la vita nasca» (C. Rebora): abbiamo tutti nella memoria la notte di Parigi. Notte di morte. Eppure il nostro atto di fede è: neppure la violenza è eterna, neppure il terrore; il regno di Dio viene. Giorno per giorno, continuamente, adesso, Dio viene. Anche se non lo vedi, anche se non ti accorgi di lui, è in cammino su tutte le strade.
Noi pensiamo che la presenza del Signore si sia rarefatta, il Regno allontanato; che siano altri i regni emergenti: i califfati, l'Isis, l'economia, il mercato, l'idolo del denaro, il profitto. Invece no: il mondo intero è più vicino al Regno oggi, di dieci o vent'anni fa: risollevatevi, alzate il capo, la vostra liberazione è vicina.
Il Vangelo d'Avvento ci aiuta a non smarrire il cuore, a non appesantirlo di paure e delusioni: state attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano.
Ci sarà sempre un momento in cui ci sentiremo col cuore pesante. Ho provato anch'io lo scoraggiamento, molte volte, ma non gli permetto di sedersi alla mia tavola, di mangiare nel mio piatto. Il motivo è questo: fin dentro i muscoli e le ossa io so una cosa, come la sapete voi, ed è che non può esserci disperazione finché ricordo perché sono venuto sulla terra, di Chi sono al servizio, Chi mi ha mandato qui. E Chi sta venendo: allora vedranno il Figlio dell'uomo venire con grande potenza e gloria.
Questo mondo contiene Lui! Che viene, che è qui, che cresce dentro; c'è un Liberatore, esperto di nascite, in cammino su tutte le strade.
Alzatevi, guardate in alto e lontano, perché la vostra liberazione è vicina. Uomini e donne in piedi, a testa alta, occhi alti e liberi: così vede i discepoli il Vangelo. Gente dalla vita verticale e dallo sguardo profondo.
Il Vangelo ci insegna a leggere la storia come grembo di futuro, a non fermarci all'oggi: questo mondo porta un altro mondo nel grembo. Da coltivare e custodire con combattiva tenerezza. Un mondo più buono e più giusto, dove Dio viene, vicino e caldo come il respiro, forte come il cuore, bello come il sogno più bello.

AVVISI DAL 26 NOVEMBRE AL 2 DICEMBRE

Lunedì 26 novembre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole.
- incontro a Quistello ore 21 dei catechisti

Martedì 27 novembre
- Sante Messe ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo

Mercoledì 28 novembre
- Sante Messe ore 09 S. Giacomo con adorazione, ore 16 Quingentole.

Giovedì 29 novembre
- Sante Messe 8 San Giacomo, 09 Quistello con adorazione

Venerdì 30 novembre
- Sante Messe ore 8 Quistello, 09 Quingentole
- incontro a san Giacomo ore 21 del Consiglio di Unità Pastorale



Sabato 1 dicembre
- Sante Messe: ore 17 San Rocco, ore 18 Malcantone

Domenica 2 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato: don Cesare, 9,30 Quingentole, 10.30 San Giacomo: don Cesare, 11.00 Quistello,
Presentazione dell’iniziativa della comunità di San Giacomo delle Segnate per l’Unità Pastorale.

Nel giorno di Cristo Re presentiamo alle comunità l’iniziativa proposta dal coordinamento pastorale di San Giacomo. Comunichiamo alle comunità dell’Unità Pastorale, che, a partire dai giovedì di Avvento, cioè dal 6 dicembre, la celebrazione eucaristica non sarà più al mattino alle 08.00 ma verrà posticipata alla sera alle ore 19.00; a seguire ci sarà l’adorazione eucaristica che proseguirà fino alle ore 22.00 e terminerà con la preghiera di compieta.

Questa iniziativa è stata realizzata all’interno di un percorso condiviso, in cui il dialogo tra di noi, l’ascolto della Parola di Dio e le necessità della nostra comunità di San Giacomo, ci hanno portato a fare questa scelta. Crediamo che sia una grande occasione per tutta la comunità di San Giacomo, e anche per le persone delle altre comunità dell’Unità Pastorale, di vivere un tempo di prezioso silenzio, nel quale Dio avrà la sua parte e dal quale potremo trarne beneficio. Il dialogo con Dio e l’ascolto della sua Parola, i Sacramenti (l’Eucaristia e la possibilità della Riconciliazione) per la nostra comunità, sono le priorità. L’obiettivo che abbiamo è quello di arricchire la nostra vita spirituale (anche con alcuni commenti delle letture della domenica successiva) e senz’altro questa è una bella occasione scelta dalla stessa comunità. Ci siamo anche affidati alle indicazioni del Sinodo Mantovano date dalla prima proposizione, cioè
“sia riscoperta la preghiera comunitaria, sia in parrocchia, sia nei gruppi, sulla scorta dell’esperienza dei piccoli gruppi sinodali. Siano promosse con più coraggio e costanza forme di preghiera come la liturgia delle ore, l’Adorazione Eucaristica, le veglie di preghiera per i defunti, l’ascolto della Parola e la “Lectio Divina”. La preghiera comunitaria favorisca il confronto tra le persone e la condivisione delle esperienze.” Invochiamo lo Spirito Santo su tutte le nostre comunità e su tutte le iniziative che hanno lo scopo di mettere Gesù al centro della nostra vita.
Coordinamento pastorale di San Giacomo

XXXIV Settimana del Tempo Ordinario Padre Ermes Ronchi
Un regno che libera, un re che si fa servitore
Due re, uno di fronte all'altro. Pilato, la massima autorità civile e militare in Israele, il cui potere supremo è di infliggere la morte; Gesù che invece ha il potere, materno e creatore, di dare la vita in pienezza.
Chi dei due è più libero, chi è più uomo? Pilato, circondato dalle sue legioni, prigioniero delle sue paure, oppure Gesù, un re disarmato che la verità ha fatto libero; che non ha paura, non fa paura, libera dalla paura, che insegna a dipendere solo da ciò che ami?
Mi commuove ogni volta il coraggio di Gesù, la sua statura interiore, non lo vedi mai servile o impaurito, neppure davanti a Pilato, è se stesso fino in fondo, libero perché vero.
Dunque tu sei re? Pilato cerca di capire chi ha davanti, quel Galileo che parla e agisce in modo da non lasciare indifferente nessuno. La riposta: Sì, ma il mio regno non è di questo mondo. Forse riguarda un domani, un al di là? Ma allora perché pregare "venga il tuo regno", venga nelle case e nelle strade, venga presto?
I regni della terra, si combattono, il potere di quaggiù ha l'anima della guerra, si nutre di violenza. Gesù invece non ha mai assoldato mercenari, non ha mai arruolato eserciti, non è mai entrato nei palazzi dei potenti, se non da prigioniero. «Metti via la spada» ha detto a Pietro, altrimenti la ragione sarà sempre del più forte, del più violento, del più crudele, del più armato. Il suo regno è differente non perché si disinteressa della storia, ma perché entra nella storia perché la storia diventi tutt'altra da quello che è.
I servi dei re combattono per loro. Nel suo regno accade l'inverso, il re si fa servitore: non sono venuto per essere servito, ma per servire. Non spezza nessuno, spezza se stesso; non versa il sangue di nessuno, versa il suo sangue; non sacrifica nessuno, sacrifica se stesso per i suoi servi.
«Il suo regno non è di questo mondo, ed è per questo che può essere in questo mondo, e può riprenderne le minime cose senza sciuparle, può riprendere ciò che è rotto e farne un canale» (Fabrice Hadjadj).
Pilato non può capire, prende l'affermazione di Gesù: io sono re, e ne fa il titolo della condanna, l'iscrizione derisoria da inchiodare sulla croce: questo è il re dei giudei. Voleva deriderlo e invece è stato profeta: il re è visibile là, sulla croce, con le braccia aperte, dove dona tutto di sé e non prende niente. Dove muore ostinatamente amando. E Dio lo farà risorgere, perché quel corpo spezzato diventi canale per noi, e niente di quell'amore vada perduto.
Pilato poi si affaccia con Gesù al balcone della piazza, al balcone dell'universo, lo presenta all'umanità: ecco l'uomo! E intende dire: ecco
il volto alto e puro dell'uomo.

AVVISI DAL 19 AL 25 NOVEMBRE

Lunedì 19 novembre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole.
- incontro a san Giacomo del coordinamento Pastorale

Martedì 20 novembre
- Sante Messe ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo
- incontro a Quingentole del coordinamento Pastorale, aperto a tutti coloro che intendono dare il loro contributo

Mercoledì 21 novembre
- Sante Messe ore 09 S. Giacomo con adorazione, ore 16 Quingentole.

Giovedì 22 novembre
- Sante Messe 8 San Giacomo, 09 Quistello con adorazione
- incontro a Quistello dei responsabili dei centri di ascolto della Parola, in preparazione all’Avvento

Venerdì 23 novembre
- Sante Messe ore 8 Quistello, 09 Quingentole
- ore 20,45 Messa al Santuario Madonna della Comuna
Festa dell’Incoronazione

Sabato 24 novembre
- Sante Messe: ore 17 San Rocco, ore 18 Malcantone

Domenica 25 novembre
Quistello, giornata del Ringraziamento
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9,30 Quingentole,10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello,

XXXIII Settimana del Tempo Ordinario

Padre Ermes Ronchi

Il Signore è vicino: vitale e nuovo come la primavera

L'universo è fragile nella sua grande bellezza: in quei giorni, il sole si oscurerà, la luna si spegnerà, le stelle cadranno dal cielo... Eppure non è questa l'ultima verità delle parole di Gesù: se ogni giorno c'è un mondo che muore, ogni giorno c'è anche un mondo che nasce, un germoglio che spunta, foglioline di fico che annunciano l'estate.
Quante volte si è spento il sole, le stelle sono cadute a grappoli dal nostro cielo, lasciandoci vuoti, poveri, senza sogni: una disgrazia, una delusione, la morte di una persona cara, una sconfitta nell'amore. Fu necessario ripartire, un'infinita pazienza di ricominciare, guardare oltre l'inverno, all'estate che inizia con il quasi niente, una gemma su un ramo, guardare «alla speranza che viene a noi vestita di stracci perché le confezioniamo un abito da festa» (P. Ricoeur).
Gesù non ama la paura (la sua umanissima pedagogia è semplice: non avere paura, non fare paura, liberare dalla paura), vuole raccontare non la fine ma il fine della storia: Dio è vicino, è qui; bello, vitale e nuovo come la primavera del cosmo.
Dalla pianta di fico imparate: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Gesù ci porta alla scuola delle piante, del fico, del germoglio, perché le leggi dello spirito e le leggi profonde della creazione coincidono. Così un albero e le sue gemme diventano personaggi di una rivelazione. «Ogni essere vivente, ogni cosa, perfino il granello di polvere è un messaggio di Dio» (Laudato si').
Imparate dalla sapienza degli alberi: quando il ramo si fa tenero, l'intenerirsi del ramo lo puoi percepire toccando; l'ammorbidirsi per la linfa' che riprende a gonfiare i suoi piccoli canali non è all'occhio che si rivela, ma al tatto: vai vicino, tocca con mano. I sensi sono il nostro radar per addentrarci nella sapienza del mondo. Toccate. Guardate. Anzi: contemplate.E spuntano le foglie: piccole gemme che l'albero spinge fuori, che erompono al sole e all'aria, come un minimo parto, da dentro a fuori. Voi capite che l'estate è vicina. In realtà le gemme indicano la primavera, che però in Palestina è brevissima, pochi giorni ed è subito estate. Così anche voi sappiate che egli è vicino, alle porte. Da una gemma di fico imparate il futuro del mondo: «che non compiuto così com'è, ma è qualcosa che deve svilupparsi ancora oltre, e che deve essere inteso più in profondità. Il mondo è una realtà germinante» (R. Guardini), incamminata verso una pienezza profumata di frutti.
Da una gemma imparate il futuro di Dio: che sta alla porta, e bussa; viene non come un dito puntato, ma come un abbraccio; non portando un'accusa ma un germogliare di vita.

AVVISI DAL 12 AL 18 NOVEMBRE

lunedì 12 novembre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole.

Martedì 13 novembre
- Sante Messe ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo

Mercoledì 14 novembre
- Sante Messe ore 09 S. Giacomo in memoria di Nerio Contesini, ore 16 Quingentole.

Giovedì 15 novembre
- Sante Messe 8 San Giacomo, 09 Quistello con adorazione

Venerdì 16 novembre
- Sante Messe ore 8 Quistello, 09 Quingentole

Sabato 17 novembre
- Sante Messe: ore 17 San Rocco, ore 18 Malcantone

Domenica 18 novembre Giornata mondiale della povertà. Le offerte raccolte durante le Celebrazioni andranno al Centro di Ascolto Caritas.

Quingentole, giornata del Ringraziamento
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9,30 Quingentole,10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello,
- incontri: pranzo a Quistello sede centro di Ascolto caritas, volontari e famiglie. Iscrizioni 0376618977, o portare pietanze per la condivisione.
- incontri: per le famiglie del Vicariato Madonna della Comuna a Villa Poma dalle ore 15 alle ore 18

XXXII Settimana del Tempo Ordinario

Padre Ermes Ronchi
Gli spiccioli della vedova e il tesoro in Cielo

Il Vangelo mette a confronto due magisteri: quello degli scribi, teologi e giuristi importanti, e quello di una vedova povera e sola; ci porta alla scuola di una donna senza più difese e la fa maestra di vita.
Gli scribi sono identificati per tre comportamenti: per come appaiono (passeggiano in lunghe vesti) per la ricerca dei primi posti nella vita sociale, per l'avidità con cui acquisiscono beni: divorano le case delle vedove, insaziabili e spietati. Tre azioni descritte con i verbi che Gesù rifiuta: apparire, salire e comandare, avere. Sintomi di una malattia devastante, inguaribile, quella del narcisismo. Sono di fatto gli inconvertibili: Narciso è più lontano da Dio di Caino.
Gesù contrappone un Vangelo di verbi alternativi: essere, discendere, servire e donare. Lo fa portandoci in un luogo che è quanto di più estraneo al suo messaggio si possa immaginare: in faccia al tesoro del tempio; e lì, seduto come un maestro, osserva come la gente getta denaro nel tesoro: "come" non "quanto". Le bilance di Dio non sono quantitative, ma qualitative.
I ricchi gettavano molte monete, Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine. Due spiccioli, un niente, ma pieno di cuore. Gesù se n'è accorto, unico; chiama a sé i discepoli, li convoca, erano con la testa altrove, e offre la sua lettura spiazzante e liberante: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Gesù non bada alla quantità di denaro. Anzi afferma che l'evidenza della quantità è solo illusione. Conta quanto peso di vita c'è dentro, quanto cuore, quanto di lacrime, di speranza, di fede è dentro due spiccioli.
L'uomo per star bene deve dare. È la legge della vita, siamo progettati così. Questa capacità di dare, e dare come un povero non come un ricco, ha in sé qualcosa di divino! Tutto ciò che è fatto con tutto il cuore ci avvicina all'assoluto di Dio.
Il verbo salvifico che Gesù propone in contrapposizione al "divorare" degli scribi, è "gettare", ripetuto sette volte nel brano, un dare generoso e senza ritorno.
Lo sa bene la vedova, l'emblema della mancanza. La sua mano getta, dona con gesto largo, sicuro, generoso, convinto, anche se ciò che ha da donare è pochissimo. Ma non è la quantità che conta, conta sempre il cuore, conta l'investimento di vita. La fede della vedova è viva e la fa vivere. Non le dà privilegi né le riempie la borsa, ma le allarga il cuore e le dà la gioia di sentirsi figlia di Dio, così sicura dell'amore del Padre da donare tutto il poco che ha.
Questa donna, che convive col vuoto e ne conosce l'angoscia, è fiduciosa come gli uccelli del cielo, come i gigli del campo. E il Vangelo torna a trasmettere il suo respiro di liberazione

AVVISI DAL 29 OTTOBRE AL 4 novembre

Lunedì 29 ottobre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole.
- Incontro a san Giacomo per i coordinatori pastorali, in oratorio ore 21

Martedì 30 ottobre
- Santa Messa ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo
- Gaidella ore 20 per i defunti della frazione

Mercoledì 31 ottobre,
Non c’è la Messa ad orario san Giacomo-Quingentole
Messe prefestive:
- ore 18 San Rocco con Battesimo, ore 18 Malcantone

Giovedì 01 novembre festa di tutti i Santi
- Sante Messe 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato e battesimo, 9,30 Quingentole,10.30 San Giacomo,11.00 Quistello.
S. Rosario per i defunti ore 15 in cimitero a Quistello e s.Giacomo

Venerdì 02 novembre Commemorazione dei defunti
- Sante Messe ore 9.30 Quingentole con processione in cimitero; ore 10.30 San Giacomo in cimitero; ore 11 Quistello in cimitero; ore 15 Nuvolato in cimitero con rosario

Sabato 03 novembre
- Sante Messe: ore 17 San Rocco, ore 18 Malcantone
- Quingentole dalle 9 alle 12 don Nicola è presente in canonica per le varie necessità; questo sabato e per i sabati successivi, salvo imprevisti

Domenica 04 novembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9,30 Quingentole,10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello,

Esercizi Spirituali per Unità Pastorale ore 20.45:
Lunedì 5 a Quingentole; Martedì 6 a Quistello; Mercoledì 7 a San Giacomo

XXX Settimana del Tempo Ordinario Padre Ermes Ronchi
Credere fa bene, Cristo guarisce tutta l'esistenza

Un ritratto tracciato con tre drammatiche pennellate: cieco, mendicante, solo. Un mendicante cieco: l'ultimo della fila, un naufrago della vita, un relitto inchiodato nel buio sul ciglio di una strada di Gerico. Poi improvvisamente tutto si mette in moto: passa Gesù e si riaccende il motore della vita, soffia un vento di futuro. Con il Signore c'è sempre un "dopo".
E Bartimèo comincia a gridare: Gesù, abbi pietà. Non c'è grido più evangelico, non preghiera più umana e bruciante: pietà dei miei occhi spenti, di questa vita perduta. Sentiti padre, sentiti madre, ridammi vita.
Ma la folla fa muro al suo grido: taci! Il grido di dolore è fuori luogo. Terribile pensare che davanti a Dio la sofferenza sia fuori luogo, che il dolore sia fuori programma.
Eppure per tanti di noi è così, da sempre, perché i poveri disturbano, ci mostrano la faccia oscura e dura della vita, quel luogo dove non vorremmo mai essere e dove temiamo di cadere.
Invece il cieco sente che un altro mondo è possibile, e che Gesù ne possiede la chiave. Infatti il rabbi ascolta e risponde, ascolta e rilancia.
E si libera tutta l'energia della vita. Notiamo come ogni gesto da qui in avanti sembra eccessivo, esagerato: Bartimèo non parla, grida; non si toglie il mantello, lo getta; non si alza da terra, ma balza in piedi.
La fede è questo: un eccesso, un'eccedenza, un di più illogico e bello. Qualcosa che moltiplica la vita: «Sono venuto perché abbiate il centuplo in questa vita». Credere fa bene. Cristo guarisce tutta l'esistenza.
Anzi il cieco comincia a guarire prima di tutto nella compassione di Gesù, nella voce che lo accarezza. Guarisce come uomo, prima che come cieco. Perché qualcuno si è accorto di lui. Qualcuno lo tocca, anche solo con la voce. Ed egli esce dal suo naufragio umano: l'ultimo comincia a riscoprirsi uno come gli altri, inizia a vivere perché chiamato con amore.
La guarigione di Bartimèo prende avvio quando «balza in piedi» e lascia ogni sostegno, per precipitarsi, senza vedere, verso quella voce che lo chiama: guidato, orientato solo dalla parola di Cristo, che ancora vibra nell'aria.
Anche noi cristiani ci orientiamo nella vita come il cieco di Gerico, senza vedere, solo sull'eco della Parola di Dio, che continua a seminare occhi nuovi, occhi di luce, sulla terra

AVVISI DAL 08 AL 14 OTTOBRE

Lunedì 08 ottobre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole.

Martedì 09 ottobre
- Santa Messa ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo

Mercoledì 10 ottobre
- Santa Messa ore 9.00 San Giacomo con adorazione,
ore 17.00 Quingentole.

Giovedì 11 ottobre
- Santa Messa ore 8.00 San Giacomo; ore 9.00 Quistello
con adorazione
Quistello: dalle ore 19 alle 22,30 Convegno per il basso Mantovano catechesi preadoloscenti

Venerdì 12 ottobre
- Santa Messa ore 8 Quistello, ore 9.00 Quingentole,

Sabato 13 ottobre
- Sante Messe:
San Rocco ore 18 Festa del Ringraziamento
ore 19 Malcantone

- incontri: Quistello ore 10 Gruppo Raffaele
Quistello cinema Lux ore 15 proiezione per tutti i
bambini e ragazzi


Domenica 14 ottobre
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato,
9,30 Quingentole,10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello,

XXVII Settimana del Tempo Ordinario Padre Ermes Ronchi
Una carne sola: Dio congiunge le vite, è autore della comunione

Alcuni farisei si avvicinano a Gesù per metterlo alla prova. La domanda è scontata: è lecito a un marito ripudiare la moglie? La risposta è facile: sì, è lecito. Ma non è questa la vera posta in gioco. Il brano mette in scena uno dei conflitti centrali del Vangelo: il cuore della persona o la legge? Gesù afferma una cosa enorme: non tutta la legge ha origine divina, talvolta essa è il riflesso di un cuore duro (per la durezza del vostro cuore Mosè diede il permesso del ripudio...). La Bibbia non è un feticcio. E per questo Gesù, infedele alla lettera per essere fedele allo spirito, ci prende per mano e ci insegna ad usare la nostra libertà per custodire il fuoco e non per adorare la cenere! (Gustav Mahler).
C'è dell'altro, più importante e più vitale di ogni norma, e sta dalle parti di Dio. A Gesù non interessa regolamentare la vita, ma ispirarla, accenderla, rinnovarla, con il sogno di Dio. Ci prende per mano e ci accompagna a respirare l'aria degli inizi: in principio, prima della durezza del cuore, non fu così.
L'uomo non separi quello che Dio ha congiunto. Dal principio Dio congiunge le vite! Questo è il suo nome: Dio-congiunge, fa incontrare le vite, le unisce, collante del mondo, legame della casa, autore della comunione. Dio è amore, e «amore è passione di unirsi all'amato» (san Tommaso). Il Nemico invece ha nome Diavolo, Separatore, la cui passione è dividere.
L'uomo non divida, cioè agisca come Dio, si impegni a custodire la tenerezza, con gesti e parole che creano comunione tra i due, che sanno unire le vite. Tutto parte dal cuore, non da una norma esterna. Chi non si impegna totalmente nelle sue relazioni d'amore ha già commesso adulterio e separazione. Il peccato è tradire il respiro degli inizi, trasgredire un sogno, il sogno di Dio.
Portavano dei bambini a Gesù... Ma i discepoli li rimproverarono. Al vedere questo, Gesù si indignò. È l'unica volta, nei Vangeli, che viene attribuito a Gesù questo verbo duro. L'indignazione è un sentimento grave e potente, proprio dei profeti davanti all'ingiustizia o all'idolatria: i bambini sono cosa sacra.
A chi è come loro appartiene il regno di Dio. I bambini non sono più buoni degli adulti; non sono soltanto teneri, ma anche egocentrici, impulsivi e istintivi, però sanno aprire facilmente la porta del cuore a ogni incontro, non hanno maschere, sono spalancati verso il mondo e la vita.
I bambini sono maestri nell'arte della fiducia e dello stupore. Loro sì sanno vivere come i gigli del campo e gli uccelli del cielo, si fidano della vita, credono nell'amore.
Prendendoli fra le braccia li benediceva: perché nei loro occhi il sogno di Dio brilla, non contaminato ancora.

AVVISI DAL 01 AL 07 OTTOBRE

Questa settimana iniziano gli incontri di catechismo
Lunedì 01 ottobre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole.
- incontro: ore 20.45 San Giacomo Gruppo Liturgico Unità Pastorale


Martedì 02 ottobre
- Santa Messa ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo

Mercoledì 03 ottobre
- Santa Messa ore 9.00 San Giacomo con adorazione,
ore 17.00 Quingentole.

Giovedì 04 ottobre
- Santa Messa ore 8.00 San Giacomo; ore 9.00 Quistello
con adorazione
Quingentole ore 21, corte Breda, presentazione quadro

Venerdì 05 ottobre
- Santa Messa ore 8 Quistello, ore 9.00 Quingentole,

Sabato 06 ottobre
- Sante Messe ore 18 San Rocco, ore 19 Malcantone

Domenica 07 ottobre
Inizio anno catechistico nelle S. Messe animate dai bambini
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato,
9,30 Quingentole -svelamento quadro, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello

XXVI Settimana del Tempo Ordinario Padre Ermes Ronchi
Se tutto il Vangelo sta in un bicchiere d'acqua

Maestro, quell'uomo guariva e liberava, ma non era dei nostri, non era in regola, e noi glielo abbiamo impedito. Come se dicessero: i malati non sono un problema nostro, si arrangino, prima le regole. I miracoli, la salute, la libertà, il dolore dell'uomo possono attendere.
Non era, non sono dei nostri. Tutti lo ripetono: gli apostoli di allora, i partiti, le chiese, le nazioni, i sovranisti. Separano. Invece noi vogliamo seguire Gesù, l'uomo senza barriere, il cui progetto si riassume in una sola parola ?comunione con tutto ciò che vive?: non glielo impedite, perché chi non è contro di noi è per noi. Chiunque aiuta il mondo a fiorire è dei nostri. Chiunque trasmette libertà è mio discepolo. Si può essere uomini che incarnano sogni di Vangelo senza essere cristiani, perché il regno di Dio è più vasto e più profondo di tutte le nostre istituzioni messe insieme.
È bello vedere che per Gesù la prova ultima della bontà della fede sta nella sua capacità di trasmettere e custodire umanità, gioia, pienezza di vita. Questo ci pone tutti, serenamente e gioiosamente, accanto a tanti uomini e donne, diversamente credenti o non credenti, che però hanno a cuore la vita e si appassionano per essa, e sono capaci di fare miracoli per far nascere un sorriso sul volto di qualcuno. Stare accanto a loro, sognando la vita insieme (Evangelii gaudium).
Gesù invita i suoi a passare dalla contrapposizione ideologica alla proposta gioiosa, disarmata, fidente del Vangelo. A imparare a godere del bene del mondo, da chiunque sia fatto; a gustare le buone notizie, bellezza e giustizia, da dovunque vengano. A sentire come dato a noi il sorso di vita regalato a qualcuno: chiunque vi darà un bicchiere d'acqua non perderà la sua ricompensa. Chiunque, e non ci sono clausole, appartenenze, condizioni. La vera distinzione non è tra chi va in chiesa e chi non ci va, ma tra chi si ferma accanto all'uomo bastonato dai briganti, si china, versa olio e vino, e chi invece tira dritto.
Un bicchiere d'acqua, il quasi niente, una cosa così povera che tutti hanno in casa.
Gesù semplifica la vita: tutto il Vangelo in un bicchiere d'acqua. Di fronte all'invasività del male, Gesù conforta: al male contrapponi il tuo bicchiere d'acqua; e poi fidati: il peggio non prevarrà.
Se il tuo occhio, se la tua mano ti scandalizzano, tagliali... metafore incisive per dire la serietà con cui si deve aver cura di non sbagliare la vita e per riproporre il sogno di un mondo dove le mani sanno solo donare e i piedi andare incontro al fratello, un mondo dove fioriscono occhi più luminosi del giorno, dove tutti sono dei nostri, tutti amici della vita, e, proprio per questo, tutti secondo il cuore di Dio

AVVISI DAL 24 AL 30 SETTEMBRE

Lunedì 24 settembre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole.
Ore 19 struttura CAI per defunti della Associazione

Martedì 25 settembre
- Santa Messa ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo
- Incontro sulla Parola ore 20.45 s. Giacomo in teatro
In preparazione festa della Bibbia indetta dal Papa
Relatrice suor Laura, Comunità suore di S.Francesco

Mercoledì 26 settembre
- Santa Messa ore 9.00 San Giacomo con adorazione,
ore 17.00 Quingentole.
-ore 21 Quistello Catechiste Comunità interparrocchie

Giovedì 27 settembre
- Santa Messa ore 8.00 San Giacomo; ore 9.00 Quistello
con adorazione
-San Fiorentino 20.30 Nuvolato Concelebrazione presieduta dal nostro Vescovo don Marco

Venerdì 28 settembre
- Santa Messa ore 8 Quistello, ore 9.00 Quingentole,
ore 9 Nuvolato in Cimitero

Sabato 29 settembre
- Sante Messe ore 18 San Rocco, ore 19 Malcantone
Incontro ore 15 Quistello in Cappellina, genitori ragazzi 3 media che si preparano alla Cresima
Domenica 30 settembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato,
9,30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello
-Festa della Bibbia ore 16.30 Chiesa S. Giacomo

XXV Settimana del Tempo Ordinario Padre Ermes Ronchi
L'insegnamento di Gesù: chi vuol essere primo sia servo di tutti
Il Vangelo ci sorprende con parole inusuali, ci consegna tre nomi di Gesù che vanno controcorrente: ultimo, servitore, bambino, così lontani dall'idea di un Dio Onnipotente e Onnisciente quale l'abbiamo ereditata.
Il contesto. Gesù sta parlando di cose assolute, di vita e di morte, sta raccontando ai suoi migliori amici che tra poco sarà ucciso, è insieme con il gruppo dei più fidati, ed ecco che loro non lo ascoltano neppure, si disinteressano della tragedia che incombe sul loro maestro e amico, tutti presi soltanto dalla loro competizione, piccoli uomini in carriera: chi è il più grande tra noi?
Penso alla ferita che deve essersi aperta in lui, alla delusione di Gesù. C'è di che scoraggiarsi. Tra noi, tra amici, un'indifferenza così sarebbe un'offesa imperdonabile.
Invece il Maestro del cuore, ed è qualcosa che ci conforta nelle nostre fragilità, non rimprovera gli apostoli, non li ripudia, non li allontana, e tanto meno si deprime.
Li mette invece sotto il giudizio di quel limpidissimo e stravolgente pensiero: chi vuol essere il primo sia l'ultimo e il servo di tutti. Il primato, l'autorità secondo il Vangelo discende solo dal servizio.
Prese un bambino, lo pose in mezzo, lo abbracciò e disse: chi accoglie uno di questi bambini accoglie me. È il modo magistrale di Gesù di gestire le relazioni: non si perde in critiche o giudizi, ma cerca un primo passo possibile, cerca gesti e parole che sappiano educare ancora. E inventa qualcosa di inedito: un abbraccio e un bambino.
Tutto il vangelo in un abbraccio, un gesto che profuma d'amore e che apre un'intera rivelazione: Dio è così.
Al centro della fede un abbraccio. Tenero, caloroso. Al punto da far dire ad un grande uomo spirituale: Dio è un bacio (Benedetto Calati).
E papa Francesco, a più riprese: «Gesù è il racconto della tenerezza di Dio», un Dio che mette al centro della scena non se stesso e i suoi diritti, ma la carne dei piccoli, quelli che non ce la possono fare da soli.
Poi Gesù va oltre, si identifica con loro: chi accoglie un bambino accoglie me. Accogliere, verbo che genera il mondo come Dio lo sogna.
Il nostro mondo avrà un futuro buono quando l'accoglienza, tema bruciante oggi su tutti i confini d'Europa, sarà il nome nuovo della civiltà; quando accogliere o respingere i disperati, che sia alle frontiere o alla porta di casa mia, sarà considerato accogliere o respingere Dio stesso.
Quando il servizio sarà il nome nuovo della civiltà (il primo si faccia servo di tutti).
Quando diremo a uno, a uno almeno dei piccoli e dei disperati: ti abbraccio, ti prendo dentro la mia vita. Allora, stringendolo a te, sentirai che stai stringendo fra le tue braccia il tuo Signore

AVVISI DAL 17 AL 23 SETTEMBRE

Lunedì 17 settembre
- Santa Messa ore 8,00 Quistello, ore 9,00 Quingentole,

Martedì 18 settembre
- Santa Messa ore 8.00 Santa Lucia, 16.00 Casa di riposo

Mercoledì 19 settembre
- Santa Messa ore 9.00 San Giacomo con adorazione,
ore 17.00 Quingentole.
Ore 15 catechismo ragazzi 3 media prep. Cresima
Gita-pellegrinaggio Santuario del Caravaggio; partenza da Quistello ore 12,45, da S. Giacomo 13

Giovedì 20 settembre
- Santa Messa ore 8.00 San Giacomo; ore 9.00 Quistello
con adorazione
-Incontri: Quingentole ore 20,45 oratorio Consiglio
degli affari economici

Venerdì 21 settembre
- Santa Messa ore 8 Quistello, ore 9.00 Quingentole
Sabato 22 settembre
- Sante Messe ore 18 San Rocco, ore 19 Malcantone
Quingentole: ore 8 in Chiesa, preghiera con i bambini per inizio anno scolastico.

Domenica 23 settembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato,
9,30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello

XXIV Settimana del Tempo Ordinario Padre Ermes Ronchi
Chi sono io per te? Gesù non cerca parole ma persone
Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. Silenzio, solitudine, preghiera: è un momento carico della più grande intimità per questo piccolo gruppo di uomini. E i discepoli erano con lui... Intimità tra loro e con Dio. È una di quelle ore speciali in cui l'amore si fa come tangibile, lo senti sopra, sotto, intorno a te, come un manto luminoso; momenti in cui ti senti «docile fibra dell'universo» (Ungaretti).
In quest'ora importante, Gesù pone una domanda decisiva, qualcosa da cui poi dipenderà tutto: fede, scelte, vita... ma voi, chi dite che io sia? Gesù usa il metodo delle domande per far crescere i suoi amici. Le sue domande sono scintille che accendono qualcosa, che mettono in moto cammini e crescite. Gesù vuole i suoi poeti e pensatori della vita. «La differenza profonda tra gli uomini non è tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti» (Carlo Maria Martini)
La domanda inizia con un ?ma?, ma voi, una avversativa, quasi in opposizione a ciò che dice la gente. Non accontentatevi di una fede ?per sentito dire?, per tradizione. Ma voi, voi con le barche abbandonate, voi che avete camminato con me per tre anni, voi miei amici, che ho scelto a uno a uno, chi sono io per voi? E lo chiede lì, dentro il grembo caldo dell'amicizia, sotto la cupola d'oro della preghiera.
Una domanda che è il cuore pulsante della fede: chi sono io per te?
Non cerca parole, Gesù, cerca persone; non definizioni di sé ma coinvolgimenti con sé: che cosa ti è successo quando mi hai incontrato? Assomiglia alle domande che si fanno gli innamorati: - quanto posto ho nella tua vita, quanto conto per te?E l'altro risponde: tu sei la mia vita. Sei la mia donna, il mio uomo, il mio amore.
Gesù non ha bisogno della opinione di Pietro per avere informazioni, per sapere se è più bravo dei profeti di prima, ma per sapere se Pietro è innamorato, se gli ha aperto il cuore. Cristo è vivo, solo se è vivo dentro di noi. Il nostro cuore può essere la culla o la tomba di Dio. Può fare grande o piccolo l'Immenso. Perché l'Infinito è grande o piccolo nella misura in cui tu gli fai spazio in te, gli dai tempo e cuore. Cristo non è ciò che dico di Lui ma ciò che vivo di Lui. Cristo non è le mie parole, ma ciò che di Lui arde in me. La verità è ciò che arde (Ch. Bobin). Mani e parole e cuore che ardono.
In ogni caso, la risposta a quella domanda di Gesù deve contenere, almeno implicitamente, l'aggettivo possessivo ?mio?, come Tommaso a Pasqua: Mio Signore e mio Dio. Un ?mio? che non indichi possesso, ma passione; non appropriazione ma appartenenza: mio Signore.
Mio, come lo è il respiro e, senza, non vivrei. Mio, come lo è il cuore e, senza, non sarei