San Biagio Di Callalta (TV)
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PARROCCHIA S. BIAGIO VESCOVO E M.
Cenni storici Le notizie più antiche relative al nome si rinvengono in alcune bolle papali del 1152 (Il territorio di 'S. Biasio' è citato il 3 maggio 1152 in una bolla del papa Eugenio III). Nel 1216 un tale Albrighetto sottoscrive, a nome della Pieve di S. Biagio di Callalta, il trattato di pace che pone fine alla guerra tra Treviso e Padova da una parte e Venezia dall'altra. A tale atto furono obbligati da Onorio III tutti i "Meriga", rappresentanti civili delle varie pievi. Il trattato, sottoscritto il 16 e 17 Aprile 1216, obbligava al mantenimento della pace tutti i cittadini tra i 14 e i 70 anni. Nel 1315 la comunità contribuisce alla spesa per la ristrutturazione delle mura di Treviso, con un importo di 7 soldi e 2 quarti, corrispondenti ai 6 fuochi della popolazione di S. Biagio. In quel periodo la località era conosciuta col nome di San Biagio di Cornudella, denominazione probabilmente diffusasi dopo la nascita della biforcazione stradale formatasi coi lavori di riassetto della Callis Alta. In un documento contabile del 1330 si rinviene traccia di un beneficio di lire venti rilasciato dal Vescovo di Treviso a favore del rettore e del chierico della Pieve di San Biagio. Un documento del 1467, redatto dal Vescovo Vicario di Treviso Galeazzo Capodilista, attesta che si sta procedendo alla ricostruzione della chiesa. Nel 1467 la chiesa fu ricosruita nel luogo della Pieve attuale ma non si sa quanto di quella costruzione sia rimasto nell'edificio attuale, dopo i numerosi interventi subiti nei secoli successivi. Da un verbale di visita pastorale del 1524 si ha una prima descrizione dettagliata del territorio della Pieve di San Biagio: da essa dipendono 4 cappelle curate, S. Mauro di Roveredo, S. Bartolomeo di Spercenigo, S. G. Battista di Biancade, S. Colombano di Pero e 3 cappelle non curate, S. Maria di Cavrie, S. Menna di Campolongo e S. Martino di Camporacoler. In questo territorio vivono 400 persone. In quell'anno il canonico Broccardo Malchiostro, cancelliere del vescovo, era pievano di San Biagio di Callalta. Egli era notissimo nella Marca Trevigiana per aver fatto ricostruire la cappella dell'Annunciazione, nel Duomo di Treviso, con la famosa Pala del Tiziano. Il primo documento dell'archivio parrocchiale, riguardante la popolazione di San Biagio è il libro dei battesimi e dei matrimoni, cominciato il 12 Novembre 1574 e contenente le registrazioni fino al 1619. In realtà l'esistenza del libro dei battesimi è attestata da un inventario eseguito nel 1537, ma nel 1554, il vescovo di allora annotò la mancanza del libro. Si può solo supporre che non fosssero iniziate le registrazioni o che i libri precedenti fossero andati persi, e passarono comunque altri venti anni prima che le registrazioni iniziassero. La vita degli abitanti di S. Biagio non era facile: da un documento del 1592 si ricava che le entrate a favore della chiesa erano molto povere, quelle delle cappelle di S. Martino e S. Menna erano addirittura nulle. Da un altro documento del 1725, scritto dal parroco e indirizzato al vescovo, si afferma che il Vallio ed il Musestre straripano spesso e le strade tra Camporacoler e S. Biagio sono soggette ad inondazioni con il fango che dura a volte tutto l'inverno. L'attuale parrocchia comprende solo il territorio circostante la vecchia Pieve e corrisponde al centro abitato del comune di San Biagio di Callalta. La vecchia Pieve è in disuso, e la vita religiosa si svolge nella nuova chiesa costruita a partire dal 1962.
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L'iclesia PARROCCHIA S. BIAGIO VESCOVO E M. fa riferimento alla Diocesi di TREVISO

MARTEDI E VENERDI: ore 8.30;

GIOVEDInella chiesa di San Martino: ore 18.00 (invernale) 19.00 (estivo);

SABATO: ore 18;

DOMENICA: ore 8.00; 11.00 e 18.30
VIA F. CALVI, 3 - San Biagio Di Callalta (TV)