Venerdì 7 agosto: il più forte è con noi

La rovina spirituale dell’uomo avviene quando smette di lottare contro il male che, da dentro, seducendolo con piaceri immediati, lo allontana da Dio. Se si adagia in un momento di tregua e allenta l’attenzione, lasciando che pigrizia e amore esclusivo di sé guidino le scelte, presto si ritrova prigioniero dei suoi vizi e delle sue paure. A noi è data la grazia di essere liberi, più forti delle nostre debolezze, quando ci affidiamo alla grazia e all’amore del più forte.

VANGELO Lc 11, 21-26

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

Grazie, Signore Gesù. Ci hai mostrato, con la tua dolce determinazione, di che cosa è capace l’amore. Hai scacciato con la tua Parola forte e chiara le tentazioni del male, che ti spingevano al potere, al possedere e al successo. Donaci lo Spirito, che ci fortifichi quando la nostra volontà si indebolisce. Amen.

Giovedì 6 agosto: Trasfigurazione del Signore

Essere amati, sapersi con certezza amati trasfigura la nostra persona. Chi non si dimentica di essere in vita perché desiderato e amato gratuitamente, conserva dentro la luce di Dio, che ci ha voluti vivi per puro amore. Chi sta con Gesù, chi lo segue, lo ama, lo imita, lo incontra nella preghiera e nel dono di sé, sale continuamente sul Tabor con Pietro, Giacomo e Giovanni e vive della sua Risurrezione.

VANGELO (Mt 17, 1-9)

In quel tempo. Il Signore Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Rimani con noi, Signore Gesù, anche se ce ne andiamo, ti dimentichiamo, pensando solo a noi stessi. Donaci ogni giorno la volontà di salire sul Tabor con te, per vedere la nostra vita con i tuoi occhi e contemplarti amato e amabile. Fa’ che non dimentichiamo mai il tuo amore. Amen.

Mercoledì 5 agosto: Madonna della neve

Pregare è chiedere, cercare, bussare alle porte del cuore di Dio, per ricevere in dono lo Spirito Santo. È la sua presenza che opera dentro di noi, che trasforma, converte e rinnova ciò che in noi zoppica, che fa luce alle nostre domande e ai nostri dubbi.

VANGELO (Lc 11, 9-13)

In quel tempo. Il Signore Gesù aggiunse: «Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Spirito Santo, scendi su di noi. Drizza ciò che è sviato, piega ciò che è rigido, alleggerisci ciò che pesa, perché il cuore del Padre sia presente e operante nel nostro cuore. Amen.

La Parola per ogni giorno: martedì 4 agosto

Nella nostra esperienza umana l’amico si riconosce quando, proprio perché vuole bene, fa qualcosa per te fuori orario e magari un po’ contro voglia, rischiando anche di persona. Gesù oggi ci annuncia che Dio è un amico così: si lascia piegare dalla nostra insistenza invadente dei suoi tempi, perché vuole il nostro bene prima di tutto.

VANGELO (Lc 11, 5-8)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono».

Signore Gesù, noi crediamo in te e sappiamo che ci riveli la grandezza dell’amore del Padre per ciascuno di noi. In amicizia, ti supplichiamo senza sosta: donaci oggi i tre pani della serenità, della generosità e della pienezza di umanità. Amen.

Lunedì 3 agosto: quando pregate, dite…

La preghiera è trovare lo spazio familiare in cui chiamare Dio con il suo nome più intimo: “Padre”. È il tempo in cui mettere noi stessi e la nostra vita nelle sue mani, certi che ci culleranno, ci incoraggeranno, ci ammoniranno, ci daranno ciò di cui abbiamo bisogno: la forza di fare la sua volontà e il suo bene.

VANGELO (Lc 11, 1-4)

In quel tempo. Il Signore Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».

Padre, il tuo nome è santo. Tu ci vuoi santi con te sulle vie del mondo. Non ti importa che siamo peccatori. Ci dai il pane quotidiano e il tuo Spirito d’amore, perché possiamo essere amore per tutti facendo la tua volontà. Grazie, Signore, Padre nostro. Amen.

Sabato 1 agosto: S. Alfonso

La venuta del Figlio dell’uomo libera dal buio dell’incertezza e dona la gioia della presenza di Dio, che guida quando la strada non si vede chiaramente. Questa liberazione fa dimenticare ogni fatica dovuta alle minacce e alle situazioni difficili e pericolose.

VANGELO (MT 24, 27-33)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi. “Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte”. Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno “il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo” con grande potenza e gloria. Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte».

Sabato 25 luglio: S. Giacomo apostolo

Il Vangelo insiste senza timore a richiamare a tutti, genitori e figli, genitori che legittimamente desiderano che i figli siano i migliori, i primi, e figli che legittimamente desiderano realizzarsi ed essere riconosciuti nella loro bravura dai genitori innanzitutto, che l’affanno per il primo posto dà solo pensieri in più e delusioni per sogni irrealizzabili. Ciò che rende felici invece è camminare a fianco di chi ci ha creati e ha studiato per noi da sempre la felicità migliore possibile. Camminare accanto a lui, senza smettere di cercare la sua volontà, soprattutto quando c’è da bere un calice simile a quello che ha bevuto, prima di noi e per noi, il suo figlio Gesù.

VANGELO (Mt 20, 20-28)

In quel tempo. Si avvicinò al Signore Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Foglietto S. Messa domenicale

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DOMENICA 19 LUGLIO: SETTIMA DOPO PENTECOSTE

Chi si pensa primo davanti a Dio si allontana da Lui. Chi pensa di conoscerlo e allora si ritiene salvo, rischia di non essere riconosciuto dal Signore. Appartenere al Signore significa non smettere di camminare e di invocare la grazia dell’aiuto del Signore: l’unica che salva e indirizza sempre in modo nuovo alla vita.

VANGELO (Lc 13, 22-30)

In quel tempo. Il Signore Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Preghiera S. Messa feriale

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Foglietto S. Messa domenicale

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COMUNITA' PARROCCHIALE: 19 LUGLIO 2020

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Sabato 18 luglio: servire per amare in grande

“Io sto in mezzo a voi”. Per far capire la gioia dell’amore che serve Gesù usa le parole solo dopo aver parlato con i fatti. Chi impara ad amare dall’esempio di chi serve vive con gioia il rapporto con gli altri, perché scopre nella concretezza che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.

VANGELO (Lc 22, 24-30a)

In quel tempo. Nacque tra gli apostoli una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Il Signore Gesù disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno».

Venerdì 17 luglio: S. Marcellina

Gesù sa che chi vive affidando la sua felicità alla quantità delle cose e chi vive pensando di essere qualcuno solo se sottomette gli altri si perde. Chi invece affida al suo stile di vita il suo quotidiano vede il Regno oggi e coglie nei dettagli che cos’è la vita vissuta nella gioia a noi offerta dal Signore.

VANGELO (Lc 9, 23-27)

In quel tempo. Il Signore Gesù, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso? Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio».

DOMENICA 12 LUGLIO: SESTA DOPO PENTECOSTE

Chi cerca la volontà di Dio con l’impegno della sua esigenza matura due convinzioni. La prima è che i nostri nomi sono scritti nei cieli, sono cullati e amati da Dio personalmente, uno per uno. La seconda è che la gioia che Dio desidera donarci, anche se spesso è a caro prezzo, perché chiede di morire a se stessi e al proprio orgoglio, è un dono che il Dio di Gesù non fa mancare mai a nessuno, se la chiede e la cerca senza sosta sulla sua strada. Scolpite nel cuore queste due certezze diventa logico amare anche i nemici e vivere una generosità senza fine.

VANGELO (Lc 6, 20-31)

In quel tempo. Il Signore Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti. Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro».

Sabato 11 luglio: S. Benedetto Abate

Il frutto dello Spirito, dice San Paolo, è amore, gioia, benevolenza, bontà, fedeltà, dominio di sé… Questi atteggiamenti sono il risultato visibile di un cuore che rimane unito al Signore nella preghiera e nella carità. Essi sono i frutti che San Benedetto auspicava per i suoi monaci, cui insegnava a pregare e lavorare per la gloria di Dio.

VANGELO (Gv 15, 1-8)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

DOMENICA 5 LUGLIO: QUINTA DOPO PENTECOSTE

Seguire Gesù è una scelta che cambia radicalmente la vita. Per questo è opportuno per ogni uomo decidere vigilando sui propri picchi temporanei di entusiasmo, sul proprio desiderio di ricavarne qualcosa dal punto di vista personale e su quanto siamo disposti a cambiare tutto per Gesù. Chi, pur nella sua debolezza, si fida totalmente di lui e crede che lui ci sosterrà quando verrà meno l’entusiasmo, quando non saremo gratuiti nel cuore e quando vorremmo tornare indietro, può seguirlo senza timore di essere lasciato solo: il Signore Gesù è sempre con noi.

VANGELO (Lc 9, 57-62)

In quel tempo. Mentre camminavano per la strada, un tale disse al Signore Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Preghiera universale feriale

Per la S. Messa feriale... in allegato.

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Sabato a S. Pietro al Monte

Volantino allegato...

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Foglietto S. Messa domenica

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COMUNITA' PARROCCHIALE - 5 LUGLIO 2020

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Sabato 4 luglio: Parola per tutti

http://www.sanpaololegnano.it/wp/2020/07/04/sabato-4-luglio/

Giovedì 2 luglio: il bene è più forte

In allegato il commento al Vangelo di oggi:

https://youtu.be/H1XcfCLLp44

Mercoledì 1 luglio: mandaci grandi profeti.

Di seguito il collegamento al commento del Vangelo di oggi.

https://youtu.be/AvrXOncpexM

Martedì 30 giugno: "Non sono degno"

Commento al Vangelo di oggi al collegamento:

https://youtu.be/G_W4IkgYlZA