Padenghe Sul Garda (BS)
63 Voci
030 9907022
PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA E S. EMILIANO

Avvisi Parrocchiali 1 Luglio - 8 Luglio

Domenica 1 – XIII del Tempo Ordinario
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 2
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa di Villa)
Ore 20.00 S. Rosario

Martedì 3 – S. Tommaso
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa del Cimitero)

Mercoledì 4
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di Pratello)

Giovedì 5 – Primo Giovedì del Mese: giornata di preghiera per le Vocazioni
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di S. Emiliano)

Venerdì 6 – Primo Venerdi del Mese
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 7
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 15.00 Matrimonio tra Fabio Galeazzi e Mara Notarangelo
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 8 – XIV del Tempo Ordinario
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 11.00 In S. Emiliano, Matrimonio tra Giulio Trivella ed Elena Ferraglio
Ore 18.30 S. Messa

Canonizzazione di Paolo Vi - Pellegrinaggio alle 4 Basiliche
Roma 14 ottobre 2018

Programma A: 13-15 ottobre (2 notti) € 350,00

Programma B: 13-14 ottobre (1 notte) € 240,00

Programma C: 13 (sera)-14 ottobre (1 notte) € 140,00

Viaggio in treno a/r Brescia-Roma - Pensione completa - Assicurazione e Assistenza sanitaria - Sistemazione in camere a due/tre letti con bagno. Supplemento camera singola: € 45,00 a notte - Trasporto in Roma con mezzi pubblici.
Bambini: 0-2 anni: gratis ❉ 3-8 anni: -40 % ❉ 9-13 anni : € -30 %

PROGRAMMA A e B
Sabato 13: h. 6.15 partenza da Brescia in treno (Italo) per Roma termini. Sistemazione in Hotel - Visita e preghiera a S. Maria Maggiore con possibilità di Confessioni - Pranzo - Trasferimento (Pullman GT) al Santuario del Divino Amore per la S. Messa solenne per tutti i bresciani, presieduta da Sua Ecc. Mons. Pierantonio Tremolada (h. 16.00) - Rientro in hotel - Cena e pernottamento.
Domenica 14: Colazione - Partecipazione alla solenne cerimonia di Canonizzazione in Piazza San Pietro - Pranzo libero - Visita e preghiera a S. Pietro e dintorni - Rientro in hotel* - cena e pernottamento.

* Per i pellegrini del Programma B: rientro a Brescia in treno (Italo) (h. 19.15).

Lunedì 15: Colazione - Partecipazione alla celebrazione della S. Messa di ringraziamento presso la Basilica di San Paolo Fuori le Mura (h. 09.30) - Visita alla Basilica - Pranzo - Visita e preghiera a S. Giovanni in Laterano - Partenza in treno (Trenitalia) per il rientro a Brescia (h. 17.00).

NB: il programma potrebbe, nello specifico, subire alcune variazioni.

PROGRAMMA C
Sabato 13: h. 17.15 Partenza da Brescia treno (Italo) per Roma termini - Sistemazione in Hotel - Pernottamento.
Domenica 14: Colazione - Partecipazione alla solenne cerimonia di Canonizzazione in Piazza San Pietro - Pranzo libero - Visita e preghiera a S. Pietro e dintorni - Rientro a Brescia in treno (Italo) (h. 19.15).

Informazioni: Contattare Maria Chiara 348 54 84 451
info@cristomorfosis.it
Iscrizioni:
€ 50,00 (caparra non rimborsabile) con fotocopia della carta d'identità, entro e non oltre 15 luglio. Dopo tale data è possibile ancora iscriversi ma non è garantito il medesimo prezzo. Saldo entro 8 Settembre

Pagamento iscrizione
Bonifico bancario sul conto corrente intestato a ASSOCIAZIONE CRISTOMORFOSIS ITALIA IBAN: IT52N0760111200000049194665
Bollettino postale c.c.n. 49194665
Manualmente

L’Iscrizione è confermata solo al ricevimento della caparra.
Cambio programma: Dopo la scelta del programma e la conferma tramite il versamento della caparra, è possibile, scegliere un programma diverso con una penale variabile non inferiore del 10 % della quota base.

Assistenza Spirituale: Don Luca Paitoni

NB: Si raccomandano scarpe comode per poter camminare e abbigliamento consono alle celebrazioni e ai luoghi santi. Il Pellegrinaggio è organizzato dall’Agenzia ETLI-TN di Rovereto (TN) per conto dell'Associazione Cristomorfosis.


Madonna del Carmine
Santuario del Carmine a S. Felice del Benaco

Domenica 1 luglio: GIORNATA DEI MOTO - AUTOMOBILISTI
Ad ogni S. Messa verrà impartita la benedizione dei veicoli
Ore 10.00: S. Messa con la Corale
Ore 18.00: S. Messa con la Corale

Domenica 8 luglio: GIORNATA DELLA FAMIGLIA
Ad ogni S. Messa Preghiera di consacrazione delle Famiglie
Ore 10.00: S. Messa con la Corale
Ore 18.00: S. Messa con la Corale

Domenica 15 luglio: GIORNATA DELLA MISERICORDIA
Ore 10.00: S. Messa con la Corale
Ore 18.00: S. Messa con la Corale

Lunedì 16 luglio: SOLENNITA’ Liturgica della Madonna del Carmine e festa della famiglia Carmelitana
Ore 10.00: S. Messa con rinnovo delle Promesse del Terz’Ordine Carmelitano
Ore 11.30: Imposizione dello Scapolare.
Ore 12.00: Supplica alla Madonna del Carmine.
Ore 17.00: Imposizione dello Scapolare.
Ore 18.00: S. Messa con la Corale
Ore 21.00: S. Messa

NOVENA SOLENNE
Da giovedì 12 luglio a venerdì 20 luglio – ogni giorno:
Ore 8.30: S. Messa.
Ore 18.00: S. Messa.
Ore 20.30: Liturgia penitenziale – S. Rosario.
Ore 21.00: S. Messa dei pellegrinaggi con omelia.
Predicatori : R. P. Parroci della Valtenesi

PRESENZE PARTICOLARI ALLA NOVENA
Giovedì’ 12 ore 20.30: S. Felice del Benaco – Portese - Manerba – Raffa – Puegnago – Soiano – Polpenazze – Padenghe – Moniga
Venerdì 13 ore 20.30: Valio – Soprazocco – Gavardo – Sopraponte – Villanuova s/C
Lunedì 16 ore 20.30: Salò – Villa di Salò – Maderno e Monte Maderno – Roè Volciano – Fasano –Toscolano– Campoverde – Gardone Riviera – Gaino –
Martedì 17 ore 20.30: Calvagese – Mocasina – Carzago R. – Bedizzole – S. Vito
Mercoledì 18 ore 20.30: Desenzano: Duomo – S. Angela Merici – S. Giuseppe – S. Zeno – Rivoltella – Lonato – Campagna di Lonato – Maguzzano
Giovedì 19 ore 20.30: Paitone – Palidano – Prevalle – S. Zenone e S. Michele
Venerdì 20 ore 20.30: Colombare – Sirmione – Lugana – Centenaro – Scoperta – S. Martino della B. – Pozzolengo – Sabbio Chiese – S. Giovanna Antida (BS).

Sabato 21 luglio ore 21.00: S. Messa, presiede il vescovo di Brescia, sua Eccellenza Mons. Pierantonio Tremolada; segue la PROCESSIONE verso la chiesa Parrocchiale di S. Felice del Benaco.

Domenica 22 Luglio: Solennità della MADONNA DEL CARMINE
Al Santuario: Ss. Messe: ore 7.30 – 10 – 18 – 21.
Ore 11,30 e 17: Imposizione dello Scapolare.
In Parrocchia: Ore 11: S. Messa Solenne.
Ore 21: Vespri e PROCESSIONE di ritorno al Santuario, presiede il Vescovo di Verona, sua Eccellenza Mons. Giuseppe Zenti

Lunedì’ 23 luglio: Giornata di RINGRAZIAMENTO
Ore 21.00: S. Messa per tutti i Benefattori Vivi e Defunti

Avvisi Parrocchiali 24 Giugno - 1 Luglio

Domenica 24 – Natività di S. Giovanni Battista
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 25
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa di Villa)
Ore 18.45 Incontro di fine anno per catechisti e catechiste
Ore 20.00 S. Rosario

Martedì 26
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa del Cimitero)
Ore 20.30 Presso l’Oratorio di Manerba, incontro tra i rappresentanti dei Consigli Pastorali Parrocchiali dell’erigenda Unità Pastorale

Mercoledì 27
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di Pratello)

Giovedì 28 – S. Ireneo
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di S. Emiliano)

Venerdì 29 – SS. Pietro e Paolo
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 30
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 In S. Emiliano, Matrimonio tra Nicola Comincini e Greta Rosato
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 1 – XIII del Tempo Ordinario
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa





Una guida passo dopo passo per disintossicare l’anima di Genevieve Perkins
Molti di noi preferirebbero bere un frullato di cavolo che andare a confessarsi, perché diamo più importanza alla salute fisica, quella che tutti possono vedere, che a quella spirituale, che spesso comporta il fatto di ammettere che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato e dobbiamo cambiare le nostre abitudini o i nostri atteggiamenti. Sembra che sempre più persone sui social media siano istruttrici di fitness ma del tutto disinteressate a condividere la propria fede. Pinterest è piena di esercizi per qualsiasi età e livello, ma spesso non facciamo molta attenzione allo sviluppo spirituale per ogni stadio di vita. Abbiamo tesserini della palestra e palestre domestiche, ma raramente in casa nostra c’è un luogo riservato alla preghiera. Usiamo grafici e calcoli per la nostra salute fisica, ma spesso non ci poniamo degli obiettivi per una routine spirituale. Prendersi cura del proprio corpo è estremamente importante, ma quando faremo lo stesso con la nostra anima?
Quando disintossichiamo il nostro corpo, ci mettiamo a dieta e monitoriamo attentamente tre elementi di fondo:
1. Cosa stiamo inserendo nel nostro corpo? Cibi e bevande sani, puliti, disintossicanti…
2. Di cosa dobbiamo liberare il nostro corpo? Qualcosa di dannoso, come agenti chimici e tossine, caffeina o medicinali che fanno male…
3. Cosa dobbiamo inserire nel nostro corpo? Cose che promuovono la salute e aiutano a eliminare le tossine…
Ci sono molte più tossine che attaccano l’anima di quelle che attaccano il corpo, e non vanno bene! Le tossine – abitudini peccaminose, mancanza di preghiera, hobby inappropriati – nella nostra anima fanno talmente male che possono danneggiare anche il corpo. Se solo potessimo testare lo stato dell’anima nello studio del medico!
E allora, cosa fare per evitare le “tossine” dell’anima? Come liberarsene?
Trovate un “allenatore di fitness” in un direttore spirituale. Se volete perdere peso e da soli non ci riuscite, cercate un allenatore. Se avete bisogno di parlare con qualcuno andate da un terapeuta o un consulente. Se vi sta a cuore la vostra anima, dovete cercare un direttore spirituale.
Diventate partner affidabili. Raggiungiamo gli obiettivi a livello di fitness collaborando con gli amici, e allora chiedete a un amico di aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi aiutandolo a vostra volta.
Andate a confessarvi. Alcuni pensano che la Confessione faccia rabbrividire come una cosa amara o cattiva che si deve ingoiare, ma se vostra madre vi ha detto che dovete mandar giù quella medicina dovreste farlo per il vostro bene.
Attenetevi a un programma. Sviluppate una routine di preghiera per la vostra giornata. Cercate di riservare un’ora al mattino o quindici minuti prima di ogni pasto. Provate tutte queste opzioni e scegliete la migliore per voi!
Mantenete la pulizia. Tutto quello che leggete, guardate, ascoltate e fate influisce sulla vostra anima, quindi fate attenzione a quello a cui vi esponete. Siate prudenti e costanti, come chi segue un programma di disintossicazione.
Permettete che la vostra vita cambi. Potreste essere abituati a evitare la riflessione spirituale. Potreste non volerla affrontare, ma vale la pena. Sforzatevi e siate onesti con voi stessi!
Quando vi rendete conto che vi concentrate più sul vostro aspetto fisico che sulla vostra anima, ricordate che uno influenza l’altra. Quando non riuscite a dormire perché pensate tutta la notte a qualcosa di sbagliato che avete fatto, il vostro corpo lo sa. Quando siete stressati forse mangiate troppo, o forse lo fate quando volete ignorare qualcosa che vi si è conficcato nell’anima.
Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, il corpo e l’anima sono legati:
364. Il corpo dell’uomo partecipa alla dignità di « immagine di Dio »: è corpo umano proprio perché è animato dall’anima spirituale, ed è la persona umana tutta intera ad essere destinata a diventare, nel corpo di Cristo, il tempio dello Spirito.
«Unità di anima e di corpo, l’uomo sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi, attraverso di lui, toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore. Allora, non è lecito all’uomo disprezzare la vita corporale; egli anzi è tenuto a considerare buono e degno di onore il proprio corpo, appunto perché creato da Dio e destinato alla risurrezione nell’ultimo giorno».
365. L’unità dell’anima e del corpo è così profonda che si deve considerare l’anima come la « forma » del corpo; ciò significa che grazie all’anima spirituale il corpo, composto di materia, è un corpo umano e vivente; lo spirito e la materia, nell’uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un’unica natura.
Prendetevi cura di voi stessi – corpo e anima.

Avvisi Parrocchiali 17 Giugno - 24 Giugno

Domenica 17 – XI del Tempo Ordinario
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 18
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa di Villa)
Ore 20.00 S. Rosario

Martedì 19 – Dedicazione della Chiesa Parrocchiale (19 Giugno 1628)
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa in Chiesa parrocchiale
Ore 21.00 In Oratorio, riunione per il Doposcuola

Mercoledì 20
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di Pratello)

Giovedì 21 – S. Luigi Gonzaga
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di S. Emiliano)

Venerdì 22
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 23
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.30 S. Battesimo di Vittoria Rinaldi
Ore 16.00 In S. Emiliano, Matrimonio
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 24 – XII del Tempo Ordinario
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa


Riunione Doposcuola
Martedì 19 Giugno alle 20.30 in Oratorio si svolgerà la riunione di fine anno del Doposcuola con la possibilità di iscriversi per l’anno scolastico 2018-2019.

I 7 vestiti da non indossare a Messa di H. Edgar Henríquez Carrasco, LC
Con questo articolo vorrei far conoscere i 7 indumenti più inadeguati per partecipare alla Santa Messa. Se ne potrebbero elencare altri, ma vorrei che questi sette ci rimanessero impressi per evitarli in futuro.
Si tratta fondamentalmente di formare un criterio generale per aiutare soprattutto chi deve catechizzare altri sul rispetto e sull’amore che abbiamo noi cattolici per l’Eucaristia.
Prima di menzionarli, è importante dire che sono criteri di base, e che spetta a ciascuno compiere un discernimento maturo su ciò che è più adeguato in base alle circostanze che si vivono.
Cosa dobbiamo evitare di indossare quando andiamo a Messa?
1. Magliette sportive (di squadre di calcio). Se voglio andare allo stadio a vedere una partita sono permesse. Se voglio andare a passeggio nel parco sono permesse. Ma per andare a incontrare il Signore? Immaginate un’esibizione di magliette sportive in chiesa, con colori e squadre ovunque, vedendo “Messi” o “Vidal” decine di volte quando si guarda verso l’altare perché i fratelli sono di spalle. Può provocare rivalità, dispiacere, distrazione o fastidio nell’assemblea. È risaputo, poi, che un indumento sportivo si usa in un ambiente sportivo, per cui dobbiamo evitare di indossarlo a Messa.
2. Pantaloncini molto corti o minigonna. In spiaggia va bene. Il sole può essere insopportabile, ma in chiesa? Il caldo non è una scusa per vestirci come vogliamo, e se abbiamo caldo possiamo offrirlo al Signore come dimostrazione del nostro amore per Lui. Un pantaloncino o una minigonna è un indumento che richiama l’attenzione in un gruppo umano, e ancor più in chiesa.
3. Ciabattine da spiaggia. Anche se molti non ci credono succede, soprattutto nei luoghi di vacanza, in cui andare a Messa è un’occupazione da svolgere andando da casa propria alla spiaggia. Sempre degni! Non dimentichiamolo. Anche se ci vuole più tempo per cambiarsi abito e scarpe, lo farò per amore del Signore. Le ciabattine vanno bene in spiaggia, non in chiesa. Per andare a Messa si indossano scarpe più discrete e poi si tolgono per andare in spiaggia, qual è il problema? La pigrizia o la scomodità non prevalgano sulla dignità e la sobrietà che devono prevalere in un tempio cattolico.
4. Cappelli o berretti. Mia madre diceva sempre “In casa non si mette il cappello”, e allora tanto più nella casa di Dio! Oltre a evitare di ostacolare la vista agli altri, è un grande segno di rispetto. Quando si sta con una persona importante, ci si toglie il cappello o il berretto e si saluta. I cappelli servono a difendersi dal sole, ma non in una chiesa. Da cosa vorremmo proteggerci? È meglio evitare. Si possono togliere e lasciare al lato del proprio posto. Portarli in chiesa va bene, usarli al suo interno è inappropriato.
5. Scollature o camicie aperte. Fanno parte della moda di questo secolo. A quanto pare, la premessa è “Più mostri il tuo corpo, meglio è”. Tra i cristiani non è così. Sappiamo che il corpo è un dono di Dio, è il tempio dello Spirito Santo, e quindi lo difendiamo con cura. Non ci mostriamo a tutti, perché potrebbe distrarre e provocare gli altri. Sinceramente dispiace un po’ vedere per strada defilé di giovani vestiti in questo modo, e allora tanto più in chiesa. Bisogna andare ben sistemati e vestiti in modo degno. È meglio lasciare a casa indumenti aperti e mezzo trasparenti. La nostra premessa è “Più degni si è, meglio è”.
6. Gioielli, monili e anelli vistosi. Non ci sarebbe quasi bisogno di spiegarlo. Sappiamo tutti che in chiesa non andiamo a mostrare ciò che possediamo o a sfoggiare un certo status sociale. Andiamo a incontrare Gesù, e quindi tutti i gioielli e i monili vistosi a Messa sono superflui. Qualcuno mi dirà: “Per Dio solo il meglio”. È ovvio, ma a Dio non interessa che si sfoggi ciò che si possiede. Avere denaro o meno non porterà in cielo, la carità nei confronti dei fratelli e l’amore per Dio sì. Bisogna quindi lasciare i gioielli vistosi a casa. Oltre a evitare possibili furti, si diventa un membro come gli altri nell’assemblea di Dio, in cui nessuno ha preferenze e tutti siamo figli di Dio. San Giacomo, nella sua lettera, ci dà qualche spunto al riguardo: “Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: ‘Tu siediti qui comodamente’, e al povero dite: ‘Tu mettiti in piedi lì’, oppure: ‘Siediti qui ai piedi del mio sgabello’, non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi?” (Gc 2, 2-4).
7. Scarpe da ginnastica. Conosciamo tutti il concetto di scarpe sportive. Lo dice il nome stesso – si usano in un contesto sportivo, quindi perché indossarle a Messa? Quando organizziamo una partita di calcio parrocchiale sono permesse, ma per la Santa Messa sono inadeguate. Meglio usare scarpe formali e discrete. Com’è inutile andare a giocare a calcio con gli scarponi da montagna, così è altrettanto andare a Messa con scarpe sportive.
Queste misure non servono per “inserirsi in un ambiente sociale”, come molti potranno pensare, ma per fare della Santa Messa un vero incontro con il Signore, un luogo degno di riceverlo, un luogo santo. Come cristiani e cattolici, siamo chiamati a cercare la perfezione, e quindi l’abito non dovrebbe costituire un’occasione per abdicare dalla virtù e dall’identificazione con Cristo. La pulizia, il decoro e la distinzione sono abitudini fondamentali che dobbiamo instillare nelle generazioni future, soprattutto in un mondo spesso molto permissivo. “Ogni Santa Messa ha un valore infinito, immenso, che non possiamo comprendere pienamente: rallegra tutta la corte celeste, allevia le povere anime del Purgatorio, attira sulla terra ogni sorta di benedizioni e dà più gloria a Dio di tutte le sofferenze dei martiri insieme, delle penitenze di tutti i santi, di tutte le lacrime da loro versate dal principio del mondo e di tutto ciò che faranno fino alla fine dei secoli” (Santo Curato d’Ars). Andiamo degnamente incontro al Signore!

Avvisi Parrocchiali 10 Giugno - 17 Giugno

Domenica 10 – X del Tempo Ordinario
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa con il Battesimo di Massimo Iottini e Caterina Atti
Ore 11.30 In S. Emiliano, Matrimonio tra Andrea Crivellari e Maria Letizia Manganiello
Ore 12.15 Battesimo di Stella Tafilaku
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 11 – S. Barnaba
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa di Villa)
Ore 20.00 S. Rosario

Martedì 12 – S. Gaspare Bertoni
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa del Cimitero)
Ore 21.00 In Oratorio, riunione per la preparazione della festa di fine luglio

Mercoledì 13 – S. Antonio di Padova
Ore 20.30 S. Messa in Chiesa parrocchiale all’altare di S. Antonio

Giovedì 14
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di S. Emiliano)

Venerdì 15
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 16
Ore 11.30 In S. Emiliano, Matrimonio tra Andrea Grioni e Monica Gaggero
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 17 – XI del Tempo Ordinario
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa






Riunione Doposcuola
Martedì 19 Giugno alle 20.30 in Oratorio si svolgerà la riunione di fine anno del Doposcuola con la possibilità di iscriversi per l’anno scolastico 2018-2019.

Servizi Diocesani
S. E. Mons. Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona, ha conferito a don Francesco (che resta parroco di Padenghe) l’incarico di Assistente Spirituale dell’Associazione Spettatori AIART (un’associazione culturale di ispirazione cattolica che opera nel campo della comunicazione e promuove una diffusa azione di formazione e di orientamento nell’uso responsabile e critico dei media) e di Direttore del Centro Diocesano Cinematografico (l’ufficio che mantiene insieme l’ACEC, Associazione Cattolica Esercenti Cinema, e il SAS, Servizio Alle Sale: ovvero gli enti preposti a sostenere i cinema parrocchiali nella programmazione degli spettacoli e nella gestione delle sale).

9 strategie dei santi per combattere la pigrizia di Maria Paola Daud
Di questi tempi è molto facile cadere nella pigrizia, nell’ozio, nell’accidia e anche nella negligenza. Sono talmente tante le distrazioni superflue a portata di mano! Il nostro smartphone è sempre accanto a noi, pronto a distrarci con una notifica di notizie, un messaggio di WhatsApp, un’e-mail, giochi, eccetera. Arriva una notifica, e senza rendercene neanche conto le prestiamo più attenzione del dovuto, perdendo così un istante prezioso della nostra vita. San Giovanni Bosco ricordava con una frase quello che alcuni Padri della Chiesa avevano già espresso in precedenza: “La pigrizia è la madre di tutti i vizi”, perché provocando un indebolimento dell’attenzione apre la porta ad altri vizi che ci opprimono. Il contrario della pigrizia è la diligenza, la costanza, la laboriosità, la responsabilità, e anche se non sembra vincere la pigrizia è piuttosto facile. Basta decidere di farlo e mettere in pratica dei semplici consigli che ci offrono i santi:
1. Stabilire delle mete, fissare delle priorità: “Cura l'ordine perché l'ordine ti curi” (S. Agostino) Ponetevi delle mete, quotidiane, settimanali e annuali, e perché no, per tutta la vita, e cercate di rispettarle. Se poi vedete che non ci riuscite rivalutatele e fissate nuove mete, magari più raggiungibili. Una buona organizzazione con mete da perseguire può aiutare a sradicare la pigrizia.
2. Minimizzare i grandi compiti: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile” (San Francesco d'Assisi) A volte consideriamo una cosa troppo grande per realizzarla e la evitiamo, dicendo “È troppo, non ci riuscirò mai”. La strategia a questo punto consiste nel dividere un grande compito in compiti più piccoli, nell'impiegare vari cicli per raggiungerlo. Seguite semplicemente il consiglio di San Francesco, iniziando poco alla volta.
3. Essere disciplinati: “Per far sì che una lampada resti sempre accesa non dobbiamo smettere di aggiungere olio” (Madre Teresa di Calcutta) Stabilire un orario per tutto e cercare di rispettare quanto si è deciso ci aiuta ad essere disciplinati e a non cadere nella pigrizia.
4. Esercitarsi: “Abbiate pazienza con tutto, ma soprattutto con voi stessi” (San Francesco di Sales) Imitate i grandi sportivi: se cadete riprovate e non desistete fino a quando non avete raggiunto ciò che avevate stabilito.
5. Eliminare le distrazioni: “Le distrazioni nella vita possono essere interiori ed esteriori. Se si è distratti dentro è più probabile e possibile che ci si trovi in condizioni di maggiore fragilità rispetto a ciò che è esteriore” (San Giovanni Paolo II) Le distrazioni devono chiaramente essere combattute dall'interno perché non si arrivi a esteriorizzarle.
6. Non sovraccaricarsi di responsabilità: “Cerca ciò che è sufficiente, ciò che basta. E non volere altro. Il resto è ansia, non sollievo; appesantisce anziché sollevare” (S. Agostino) Non bisogna cercare di fare mille cose allo stesso tempo. È scientificamente provato che il cosiddetto “multitasking” non funziona. È meglio far bene una cosa e non dieci a metà, per evitare di cadere nell'esaurimento.
7. Spendersi per gli altri: “L'amore perfetto ha questa forza: farci dimenticare della nostra soddisfazione per soddisfare coloro che amiamo” (Santa Teresa d'Avila) Smettere di essere concentrati su di sé per arrivare a chi è accanto a noi e ha bisogno di noi ci allontana indubbiamente dal vizio della pigrizia.
8. Rispettare le priorità: “Fa' tutto per amore e per l'amore, facendo buon uso del tempo presente, e non essere ansioso per il futuro” (San Francesco di Sales) Smettete di procrastinare e non rimandate il compimento dei doveri. “Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”.
9. Riposare non è essere pigri: “… perché il riposo non è non far niente, ma distrarci con attività che richiedono meno sforzo” (San Josemaría Escrivá de Balaguer) Dopo che si è svolto un compito difficile, non bisogna confondere il riposo con la pigrizia. Il riposo è ben meritato e serve per attivare le energie e continuare a produrre.
E ricordate che Papa Francesco, nella sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium, ha sottolineato “la gioia che si vive tra le piccole cose della vita quotidiana”, incoraggiandoci dicendo: “Non privarti di un giorno felice”!

Avvisi Parrocchiali 3 Giugno - 10 Giugno

Domenica 3 – Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 In S. Emiliano, Matrimonio tra Giuseppe Gentile e Nicole Pavanello
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 4 – S. Pietro da Verona
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa di Villa)
Ore 20.00 S. Rosario

Martedì 5 – S. Bonifacio
Ore 18.00 S. Messa (Chiesa del Cimitero)

Mercoledì 6
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di Pratello)

Giovedì 7
I Giovedì del Mese: Preghiera per le Vocazioni
Ore 20.30 S. Messa (Chiesa di S. Emiliano)

Venerdì 8 – Sacratissimo Cuore di Gesù
Ore 16.00 Matrimonio tra Alessandro De Angelis e Giannina Grimm
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo
Ore 21.00 Riunione del Direttivo del Circolo NOI presso l’Oratorio di Rivoltella

Sabato 9 – Cuore Immacolato di Maria SS.ma
Ore 11.00 Matrimonio tra Fabio Vivenzi e Martina Krstevska
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 10 – X del Tempo Ordinario
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 11.30 In S. Emiliano, Matrimonio tra Andrea Crivellari e Maria Letizia Manganiello
Ore 18.30 S. Messa

9 strategie dei santi per combattere la pigrizia di Maria Paola Daud
Di questi tempi è molto facile cadere nella pigrizia, nell’ozio, nell’accidia e anche nella negligenza. Sono talmente tante le distrazioni superflue a portata di mano! Il nostro smartphone è sempre accanto a noi, pronto a distrarci con una notifica di notizie, un messaggio di WhatsApp, un’e-mail, giochi, eccetera. Arriva una notifica, e senza rendercene neanche conto le prestiamo più attenzione del dovuto, perdendo così un istante prezioso della nostra vita. San Giovanni Bosco ricordava con una frase quello che alcuni Padri della Chiesa avevano già espresso in precedenza: “La pigrizia è la madre di tutti i vizi”, perché provocando un indebolimento dell’attenzione apre la porta ad altri vizi che ci opprimono. Il contrario della pigrizia è la diligenza, la costanza, la laboriosità, la responsabilità, e anche se non sembra vincere la pigrizia è piuttosto facile. Basta decidere di farlo e mettere in pratica dei semplici consigli che ci offrono i santi:
1. Stabilire delle mete, fissare delle priorità: “Cura l'ordine perché l'ordine ti curi” (S. Agostino) Ponetevi delle mete, quodiane, settimanali e annuali, e perché no, per tutta la vita, e cercate di rispettarle. Se poi vedete che non ci riuscite rivalutatele e fissate nuove mete, magari più raggiungibili. Una buona organizzazione con mete da perseguire può aiutare a sradicare la pigrizia.
2. Minimizzare i grandi compiti: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile” (San Francesco d'Assisi) A volte consideriamo una cosa troppo grande per realizzarla e la evitiamo, dicendo “È troppo, non ci riuscirò mai”. La strategia a questo punto consiste nel dividere un grande compito in compiti più piccoli, nell'impiegare vari cicli per raggiungerlo. Seguite semplicemente il consiglio di San Francesco, iniziando poco alla volta.
3. Essere disciplinati: “Per far sì che una lampada resti sempre accesa non dobbiamo smettere di aggiungere olio” (Madre Teresa di Calcutta) Stabilire un orario per tutto e cercare di rispettare quanto si è deciso ci aiuta ad essere disciplinati e a non cadere nella pigrizia.
4. Esercitarsi: “Abbiate pazienza con tutto, ma soprattutto con voi stessi” (San Francesco di Sales) Imitate i grandi sportivi: se cadete riprovate e non desistete fino a quando non avete raggiunto ciò che avevate stabilito.
5. Eliminare le distrazioni: “Le distrazioni nella vita possono essere interiori ed esteriori. Se si è distratti dentro è più probabile e possibile che ci si trovi in condizioni di maggiore fragilità rispetto a ciò che è esteriore” (San Giovanni Paolo II) Le distrazioni devono chiaramente essere combattute dall'interno perché non si arrivi a esteriorizzarle.
6. Non sovraccaricarsi di responsabilità: “Cerca ciò che è sufficiente, ciò che basta. E non volere altro. Il resto è ansia, non sollievo; appesantisce anziché sollevare” (S. Agostino) Non bisogna cercare di fare mille cose allo stesso tempo. È scientificamente provato che il cosiddetto “multitasking” non funziona. È meglio far bene una cosa e non dieci a metà, per evitare di cadere nell'esaurimento.
7. Spendersi per gli altri: “L'amore perfetto ha questa forza: farci dimenticare della nostra soddisfazione per soddisfare coloro che amiamo” (Santa Teresa d'Avila) Smettere di essere concentrati su di sé per arrivare a chi è accanto a noi e ha bisogno di noi ci allontana indubbiamente dal vizio della pigrizia.
8. Rispettare le priorità: “Fa' tutto per amore e per l'amore, facendo buon uso del tempo presente, e non essere ansioso per il futuro” (San Francesco di Sales) Smettete di procrastinare e non rimandate il compimento dei doveri. “Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”.
9. Riposare non è essere pigri: “…perché il riposo non è non far niente, ma distrarci con attività che richiedono meno sforzo” (San Josemaría Escrivá de Balaguer) Dopo che si è svolto un compito difficile, non bisogna confondere il riposo con la pigrizia. Il riposo è ben meritato e serve per attivare le energie e continuare a produrre.
E ricordate che Papa Francesco, nella sua esortazione apostolica Evangelii Gaudium, ha sottolineato “la gioia che si vive tra le piccole cose della vita quotidiana”, incoraggiandoci dicendo: “Non privarti di un giorno felice”!

Confessati spesso e i peccati, come i batteri in bocca, saranno meno aggressivi
Pianto e stridore di denti by dento-teologo Giovanni Biolo
La maggior parte di noi pensa che la pulizia dentale serva per togliere le macchie dai denti. Non è così, o meglio non è solo questo: la pulizia dentale serve soprattutto alle gengive, per toglierne l’eventuale infiammazione, la placca e il tartaro. Da studi ventennali svedesi si è visto che negli individui sani togliere la placca dai denti ogni sei mesi porta alla selezione di ceppi batterici orali meno aggressivi. Se fai la pulizia dal dentista due volte all’anno, insomma, avrai nella tua bocca batteri meno “cattivi”, che infiammano poco le gengive. E nel cristiano? Qual è quella procedura che toglie il tartaro interiore e, se ripetuta spesso, aiuta a eliminare anche i peccati più lievi? La confessione, l’argomento dento-teologico di oggi! Con la confessione Cristo ci ha lasciato un regalo bellissimo: il perdono, quello vero, quello che trasforma in ossigeno puro la nostra spazzatura di anidride carbonica. Dio non vuole “compartecipare”, vuole tutto; quindi anche i nostri sbagli. Perché di giorno siamo tutti invincibili, indipendenti. Ma quando cala la notte, nel silenzio della nostra stanza, anche gli uomini piangono. “Dammi i tuoi sensi di colpa, le tue paure, le tue lacrime, i tuoi scheletri nell’armadio… solo io posso risanare le ferite del tuo cuore” ci dice Gesù. “I vostri errori sono granelli di sabbia vicino alla grande montagna della Misericordia di Dio” dice il santo curato d’Ars. La confessione, dicono i santi, deve essere chiara, concreta, completa e concisa. Ma soprattutto sputa subito il rospo! La cosa che ti pesa di più, che ti fa vergognare maggiormente: dilla subito e vedrai che poi sarà tutto in discesa! “Ma l’ultima volta ho trovato un prete che non mi ha parlato molto”. Quella è la direzione spirituale, è diversa dalla confessione. “Ma confesso sempre le solite cose, non miglioreró mai” Questo non è assolutamente vero. Confessati spesso, almeno mensilmente, e sii paziente. Come i batteri della bocca, i peccati nel tempo diventeranno meno e meno gravi: tranquillo, non si diventa santi in tre giorni. Fidati… ho visto molti amici entrare nel confessionale dubbiosi, giù di morale, magari sforzati da qualcuno… ma non ho mai visto uno di loro uscire senza il sorriso! Altro che sbiancamento dentale! Il moLare della storia allora è questa: so che fai fatica a crederlo, ma esiste “un’isola che non c’è” in cui puoi riversare tutti i sensi di colpa del passato e le paure del futuro. Terza stella a destra e poi dritto fino al confessionale… ecco il segreto per essere dei Peter Pan interiori.

Avvisi Parrocchiali 27 Maggio - 3 Giugno

Domenica 27 – Santissima Trinità
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 12.15 S. Battesimo di Lisa Meneghelli
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 28
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario
Ore 21.00 In Oratorio, riunione per i nuovi volontari del Bar dell’Oratorio

Martedì 29
Ore 14.30 Chiusura del Catechismo per tutte le Primarie
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario con meditazione mariana

Mercoledì 30
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario

Giovedì 31 – Visitazione della Beata Vergine Maria
Ore 20.30 S. Messa e processione di chiusura del Mese di Maggio

Venerdì 1 – S. Giustino
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 2
Ore 16.30 In S. Emiliano, Matrimonio tra Peter Schoner e Lisa Schatz
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 3 – Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 In S. Emiliano, Matrimonio tra Giuseppe Gentile e Nicole Pavanello
Ore 18.30 S. Messa

5x1000 all’Oratorio
Per devolvere il 5x1000 al nostro Oratorio è necessario inserire il codice 93005010173 nello spazio apposito della denuncia dei redditi. Lo scorso anno 65 persone hanno firmato a favore dell’Oratorio e ci sono stati assegnati € 2.091,65. Grazie!

Mese di Maggio
Martedì 29 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
Giovedì 31 ore 20.30 S. Messa presso la Chiesa di Pratello, a seguire processione con la recita del S. Rosario e processione. Il percorso sarà: via Levrini, via Pratello, via Caravigla, via Mazzardi. La conclusione sarà in S. Emiliano.
Per tutta l’estate ogni lunedì sera alle 20.00 presso il cortile a fianco della chiesa si reciterà il S. Rosario.

Estate
Da lunedì 4 Giugno, le SS. Messe feriali avranno i seguenti orari e saranno celebrate nei seguenti luoghi:
Lunedì Ore 18.00 Chiesa di Villa
Martedì Ore 18.00 Chiesa di Torricella (cimitero)
Mercoledì Ore 20.30 Chiesa di Pratello
Giovedì Ore 20.30 Chiesa di S. Emiliano
Venerdì Ore 16.30 Casa di Riposo

Trinità di Rublëv, a simbolo dell'unità con la Chiesa di Margherita del Castillo
Andrej Rublëv realizzò questa icona nel 1442 per la canonizzazione di Sergio di Radonež, fondatore del monastero della Trinità di San Sergio. Il committente chiese al pittore di trasmettere l’idea dell’unità della Russia intorno alla sua Chiesa, obiettivo perseguito dal santo. Solo da una fede profondamente vissuta poteva scaturire un’immagine cosi potente.

"Gloria al padre, al Figlio, allo Spirito Santo:
 a Dio che è, che era e che viene".

Un’icona non si dipinge, si scrive. Essa, infatti, rappresenta un testo il cui alfabeto sono i colori, le linee, le espressioni dei volti dei personaggi raffigurati e racconta, svela una verità della Fede. Gli iconografi sostengono di vivere un’esperienza spirituale, una visione interiore che traducono, poi, figurativamente. 
È il caso della tavola che Andrej Rublëv realizzò nel 1442 per la canonizzazione di Sergio di Radonež, fondatore del monastero della Trinità di San Sergio, il più importante centro spirituale della chiesa ortodossa russa. Il committente, l’egumeno, la guida del suddetto cenobio chiese al pittore di trasmettere l’idea dell’unità della Russia intorno alla sua Chiesa, obiettivo che San Sergio aveva perseguito per tutta la vita. Solo da una fede profondamente vissuta sarebbe potuta scaturire un’immagine cosi potente nella sua apparente e pacata semplicità.
Rublëv si rifece a una fortunata tradizione iconografica - considerate le molteplici rivisitazioni artistiche succedutesi lungo i secoli - alla base dello sviluppo della quale vi è, probabilmente la riflessione che Sant’Agostino fece a proposito del brano della Genesi, relativo alla visita dei tre angeli ad Abramo presso le Querce di Mamre. Tres vidit et unum adoravit, scrisse il santo filosofo di Ippona che interpretò questo episodio quale anticipo del mistero trinitario.
Tre figure cinte da aureole sono sedute intorno a un tavolo, al centro del quale sta il calice, simbolo eucaristico del sacrificio di Cristo. Come spesso accade, anche qui l’iconografo utilizza la prospettiva inversa ottenuta facendo convergere le linee di fuga non in un punto dietro al dipinto ma davanti ad esso, in primo piano. In questo modo non è lo spettatore che “entra” nella realtà rappresentata ma, viceversa, è il soggetto che si fa incontro all’osservatore. Dicevamo: una verità che si svela… Sullo sfondo si riconoscono una casa, dimora di Abramo, il “luogo” della Chiesa e una quercia, un albero, quello dell’Eden ma anche il legno della croce. 
Delle tre figure Dio Padre è quello a sinistra, speculare allo Spirito Santo sul lato destro: l’angelo al centro è figura del Figlio. L’ordine scelto dal pittore è, dunque, quello, in cui professiamo la nostra fede nel Credo. 
Non è graficamente evidenziato ma, guardando bene, i Tre personaggi sono iscritti in un cerchio, simbolo di perfezione, di eternità, di un amore che non ha né un inizio né una fine, rivolto, come i loro sguardi, al tavolo, forma invece perfettamente distinguibile, quadrangolare come la terra e il creato.
Anche i colori assumono, in questo caso, un ruolo importante. L’oro è la regalità propria di Dio e del Figlio in quanto sacerdote, cui appartiene anche il rosso, in virtù del Suo sacrificio. Il verde, simbolo di vita, è dono dello Spirito Santo. L’azzurro, o blu che dir si voglia, è proprio di tutta la triade perché sta a significare la vita eterna. 
Nel 1551, a Mosca, il Concilio dei Cento capitoli stabilì che l'iconografia di Rublëv fosse il modello per antonomasia per ogni pittura ecclesiastica e che la sua interpretazione della Trinità fosse, ed effettivamente ancora lo è, l’icona delle icone. E Andrej è venerato come santo dalla chiesa ortodossa.

Avvisi Parrocchiali 20 Maggio - 27 Maggio

Domenica 20 – Pentecoste
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 21 – S. Zeno
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario

Martedì 22
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario con meditazione mariana

Mercoledì 23
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario

Giovedì 24
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario con meditazione mariana


Venerdì 25
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo
Ore 20.00 S. Rosario

Sabato 26
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa di chiusura dell’anno catechistico per i Ragazzi delle medie

Domenica 27 – Santissima Trinità
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 12.15 S. Battesimo di Lisa Meneghelli
Ore 18.30 S. Messa

Messaggio di S. E. Mons. Giuseppe Zenti, nostro Vescovo
Carissimi fedeli radunati in assemblea eucaristica, nella Festa che fa un tutt’uno con la Pasqua, di cui è il compimento, faccio a ciascuno di voi, alle vostre famiglie e ai vari gruppi parrocchiali a cominciare dal Consiglio Pastorale Parrocchiale, i miei fervidi auguri di Buona Pentecoste.
In questa festa chiediamo insieme allo Spirito Santo il dono di comprendere il valore e la bellezza dell’Unità Pastorale che state costituendo tra le parrocchie di […] State certi che nel realizzare l’Unità Pastorale, come fruttificazione comunionale dello Spirito Santo operante in voi, nulla perderete, ma molto guadagnerete, in quanto metterete insieme le ricchezze pastorali di tutte le singole parrocchie per farne un patrimonio comune, a cui ognuno può attingere. La Madonna, che nel Cenacolo ha predisposto l’animo dei Discepoli ad accogliere lo Spirito Santo, ve ne ottenga la grazia. E Buona Pentecoste a tutti!”.
Con affetto,
+ Giuseppe Zenti
Vescovo di Verona

5x1000 all’Oratorio
Per devolvere il 5x1000 al nostro Oratorio è necessario inserire il codice 93005010173 nello spazio apposito della denuncia dei redditi. Lo scorso anno 65 persone hanno firmato a favore dell’Oratorio e ci sono stati assegnati € 2.091,65. Grazie!

Mese di Maggio
Martedì 22 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi
Giovedì 24 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno
Martedì 29 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
Giovedì 31 ore 20.30 S. Messa presso la Chiesa di Pratello e processione di chiusura verso S. Emiliano
Le meditazioni sono disponibili sul canale Telegram della Parrocchia!

Preghiera per invocare i doni dello Spirito Santo
Spirito Santo, concedimi il dono della sapienza,
perché possa apprezzare sempre più le cose divine,
infiammato dal fuoco del tuo amore preferisca con gioia le cose del Cielo a tutto ciò che è mondano,
e mi unisca sempre a Cristo, soffrendo in questo mondo per il suo amore.

Spirito Santo, concedimi il dono dell’intelletto, perché illuminato dalla luce celeste della tua grazia
comprenda bene le sublimi verità della salvezza e della dottrina della santa religione.

Spirito Santo, concedimi il dono del consiglio, tanto necessario nella vita,
perché scelga sempre ciò che ti è più gradito, segua in tutto la tua grazia divina
e sappia soccorrere il mio prossimo con buoni consigli.

Spirito Santo, concedimi il dono della fortezza,
perché possa fuggire dal peccato, praticare la virtù con santo fervore
e affrontare con pazienza, e perfino con gioia di spirito,
il disprezzo, il pregiudizio, le persecuzioni e la morte stessa
piuttosto che rinnegare Cristo con parole e opere.

Spirito Santo, concedimi il dono della scienza,
perché conosca sempre più la mia miseria e la mia debolezza,
la bellezza della virtù e il valore inestimabile dell’anima,
e perché veda sempre chiaramente le trappole del demonio, della carne e del mondo, per evitarle.

Spirito Santo, concedimi il dono della pietà,
che renderà splendido il mio rapporto con te nella preghiera
e mi farà amare Dio con intimo amore come mio Padre,
Maria Santissima e tutti gli uomini come miei fratelli in Gesù Cristo.

Spirito Santo, concedimi il dono del timor di Dio,
perché mi ricordi sempre, con estrema reverenza e profondo rispetto, la tua presenza divina,
perché tremi come gli angeli davanti alla tua maestà divina
e non tema nulla quanto il fatto di dispiacerti.

Vieni, Spirito Santo, resta con me ed effondi su di me le tue benedizioni divine. Amen.

Avvisi Parrocchiali 13 Maggio - 20 Maggio

Domenica 13 – Ascensione del Signore
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa di Prima Comunione
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 14 – S. Mattia
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario

Martedì 15
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario con meditazione mariana

Mercoledì 16
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario
Ore 20.30 Gruppo Adolescenti

Giovedì 17
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario con meditazione mariana

Venerdì 18
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo
Ore 17.30 In S. Emiliano, Matrimonio tra Marco Fagnoni e Alessandra Locatelli
Ore 20.00 S. Rosario

Sabato 19
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 In S. Emiliano, Matrimonio tra Andrea Zanelli e Mariachiara Soncina
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 20 – Pentecoste
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa

Mese di Maggio
Martedì 15 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva
Giovedì 17 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su A te sospiriamo, gementi e piangenti, in questa valle di lacrime.
Giovedì 22 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi
Martedì 24 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno
Martedì 29 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
Giovedì 31 ore 20.30 S. Messa presso la Chiesa di Pratello e processione di chiusura verso S. Emiliano
Le meditazioni sono disponibili sul canale Telegram della Parrocchia!

5x1000 all’Oratorio
Per devolvere il 5x1000 al nostro Oratorio è necessario inserire il codice 93005010173 nello spazio apposito della denuncia dei redditi. Lo scorso anno 65 persone hanno firmato a favore dell’Oratorio e ci sono stati assegnati € 2.091,65. Grazie!

9 idee per recitare il Rosario quando si è molto occupati
A vole pensiamo che pregare sia una cosa complicata...
Ho deciso che recitare il Rosario ogni giorno sarà una priorità nella mia vita. Se pensi di non avere 20 minuti per sederti a recitare preghiere a Maria e a meditare sui misteri della vita di suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, io troverò 20 minuti nella tua agenda piena. Tieni conto del fatto che non devi recitare i cinque misteri in modo continuativo. Puoi dividerli durante la giornata, e non è necessario portare un rosario con te, perché hai 10 dita che ti aiuteranno allo scopo.
Ecco 9 occasioni perfettamente appropriate per recitare il Rosario OGGI, per quanto sia piena la tua giornata.
1. Mentre corri
Sei abituato a correre regolarmente? Accompagna la tua attività fisica recitando il Rosario, anziché ascoltando musica. Su Internet puoi trovare molti podcast (mp3) e applicazioni che ti permetteranno di ascoltare e pregare mentre corri.
2. In automobile
È sorprendente come ho imparato a recitare il Rosario mentre mi sposto da una parte all'altra, mentre vado al supermercato, a fare benzina, a portare i bambini a scuola o a lavoro. I viaggi in macchina in genere durano più di venti minuti, e quindi ne approfitto attivamente. Uso un CD con il Rosario e lo recito mentre lo ascolto. Mi fa sentire come se stessi pregando in gruppo.
3. Mentre pulisci
Prega mentre passi l'aspirapolvere, pieghi i panni, spolveri o lavi i piatti. Mentre lo fai, puoi intercedere e benedire con la tua preghiera tutti coloro che si vedranno beneficiati dai tuoi sforzi per una casa più pulita e organizzata.
4. Mentre porti a spasso il cane
Porti il tuo cane a spasso tutti i giorni? Approfittare della durata della passeggiata per recitare il Rosario è molto meglio che lasciare che la tua mente vaghi senza senso. Tienila concentrata su Gesù e Maria!
5. Nella tua pausa pranzo
Prendi un tempo di riposo ogni giorno per pranzare e sederti in silenzio a recitare il Rosario. Nei mesi estivi potresti farlo all'aperto e contemplare le bellezze della natura che Dio ci ha donato.
6. Passeggiando da solo/a
Una volta a settimana, pensa di recitare un Rosario camminando. Tieni il rosario in mano e cammina al ritmo della preghiera. Altre persone potrebbero vederti mentre lo fai, quindi dovrai essere coraggioso/a e dare una testimonianza allegra di preghiera. Un sacerdote della mia parrocchia era solito farlo in luoghi visibili della città ed era incredibilmente potente vederlo pregare mentre camminava sotto gli occhi di tutti.
7. Prima di andare a dormire
È un bel modo di avere Gesù e Maria come ultimi pensieri nella tua mente prima di dormire. L'unico rischio è addormentarti prima di aver recitato il Rosario intero. Concentrati sull'amore che provi per la Madonna e per nostro Signore per rimanere sveglio. Ricorda le parole di Gesù: “Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mt 26,41).
8. Nella Chiesa
Recitare il Rosario alla presenza di Gesù sacramentato e insieme ad altre persone della tua parrocchia è molto potente. Prendi un appuntamento settimanale con Gesù per visitarlo nel Santissimo Sacramento e recitare il Rosario in Adorazione. O, se la tua parrocchia ha la pratica del Rosario di gruppo, unisciti! In molte parrocchie c'è l'abitudine di recitarlo in gruppo prima della Santa Messa.
9. Mentre aspetti
Quante volte nella giornata aspettiamo qualcosa? In fila al supermercato, dal medico o alla fermata dell'autobus… Puoi recitare una decina del Rosario ogni volta che aspetti e alla fine della giornata l'avrai terminato.

Avvisi Parrocchiali 6 Maggio - 13 Maggio

Domenica 6 – VI Domenica di Pasqua
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario

Lunedì 7
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario

Martedì 8 – S. Maddalena di Canossa
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario con meditazione mariana

Mercoledì 9 – Rogazioni: Benedizione al Paese
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario
Ore 20.30 Gruppo Adolescenti

Giovedì 10 – Rogazioni: Benedizione alla Campagna
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 20.00 S. Rosario presso il cortile della Famiglia Vezzola Franco
Ore 20.30 S. Messa

Venerdì 11 – Rogazioni: Benedizione al Lago
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo
Ore 18.00 S. Messa al porto
Ore 20.00 S. Rosario
Ore 20.30 Confessioni per bambini e genitori della Prima Comunione

Sabato 12
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 13 – Ascensione del Signore
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa di Prima Comunione
Ore 18.30 S. Messa

Mese di Maggio
Martedì 8 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Madre di Misericordia
Giovedì 10 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Vita, dolcezza, speranza nostra. Salve!
Martedì 15 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva
Giovedì 17 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su A te sospiriamo, gementi e piangenti, in questa valle di lacrime.
Giovedì 22 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi
Martedì 24 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno
Martedì 29 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
Giovedì 31 ore 20.30 S. Messa presso la Chiesa di Pratello e processione di chiusura verso S. Emiliano

5x1000 all’Oratorio
Per devolvere il 5x1000 al nostro Oratorio è necessario inserire il codice 93005010173 nello spazio apposito della denuncia dei redditi. Lo scorso anno 65 persone hanno firmato a favore dell’Oratorio e ci sono stati assegnati € 2.091,65. Grazie!

Il prete one man show, per Cristo o per il suo ego?
di Andrea Zambrano
Quando il prete diventa un one man show la messa è il suo spettacolo. Guai, dunque, a contraddirlo. Potrebbe risentirsene personalmente. La deriva liturgica non accenna a fermarsi e scende sempre più verso l’abisso del personalismo. Ognuno fa quello che vuole, incurante del fatto che ai ministri è affidato un compito altissimo: custodire le cose sacre e comunicare Gesù. Due episodi recenti forniti dalle cronache dovrebbero fare riflettere. Ad Ancona un blog ha raccontato che il parroco della parrocchia della Santa Famiglia gestita dai Salesiani, avrebbe proibito ai fedeli di ricevere la comunione in bocca e imposto soltanto la distribuzione sulla mano. Il fatto singolare è che la disposizione sarebbe stata persino annunciata dall’ambone giustificandola come una decisione di carattere ufficiale: “Abbiamo disposizione di dare la Comunione sulla mano, a meno che non ci siano impedimenti fisici importanti”. Infatti, stando a quanto racconta il sito riportando le parole di un fedele “ad una signora con handicap che stava in fila più avanti di me, l'hanno data sulla bocca. Il sacerdote ha giustificato: "per motivi più che ragionevoli" e l'ha presentato come un vantaggio aggiungendo: che una volta si doveva fare digiuno prima della Comunione, che si doveva andare a Messa solo la domenica. Quindi ha invitato noi fedeli a non brontolare per il provvedimento. Praticamente, è un cambiamento conveniente”. Quella della distribuzione della comunione in mano o in bocca, in piedi o in ginocchio, è ormai una querelle di quelle ideologiche. A nulla sono valsi gli ammonimenti del cardinal Sarah, prefetto della Congregazione per il culto Divino e neppure le parole di Papa Francesco che, recentemente, ha ribadito, Messale generale alla mano, che la comunione si può ricevere in bocca e – incredibile dictu! – in ginocchio. Ma a certo clero questo non va giù. E qui scatta il personalismo che sfocia nell’arbitrio che ha come unico effetto quello di scandalizzare il popolo. Ora. La denuncia del sito era sufficientemente circostanziata. Ma occorreva una verifica ulteriore. Così al telefono con la Nuova BQ è arrivata anche la conferma. “Certo, ne abbiamo facoltà”, ha risposto don Angelo, uno dei sacerdoti della parrocchia. Alle nostre domande su chi abbia preso tale decisione con quale autorità, il sacerdote ha risposto: “Il parroco”; ma alla nostra obiezione che un parroco, e per la verità neanche un vescovo, non può proibire ciò che è stabilito nero su rosso dal Messale, il sacerdote ha ribadito che “questa è la forma consigliata, infatti per casi particolari la diamo in bocca”. Ma anche la dicitura “casi particolari” non rientra nel corretto linguaggio della liturgia della distribuzione della santa Ostia. Si veda il documento normativo redemptionis sacramentum (90-94). Poi aggiungiamo che proprio recentemente il Papa ha ribadito che ai fedeli è consentito riceverla in bocca. Niente da fare: il sacerdote ci ha riattaccato la cornetta con grande misericordia. E’ il personalismo che fa della vita liturgica né più né meno che uno show. Uno show con un regista che dovrebbe stare al suo posto invece di pontificare in cattedra senza averne l’autorità. Perché, giova ricordarlo, la liturgia non è materia che un parroco può cambiare a piacimento. Il risultato è sempre un impoverimento del mistero sacro che si celebra e uno scandalo, nel senso etimologico del termine, un ostacolo, per i fedeli. I quali hanno i loro diritti e ora, stando al sito, si recheranno dal vescovo per chiedere ragioni di questo atto unilaterale che si violenza. Ma il personalismo dei sacerdoti lo si vede ogni domenica anche in altri lidi e in altre circostanza. A Vicenza ad esempio, ieri Tgcom24 si è occupato di Domenico Pegoraro. Si tratta del nuovo parroco di Tremignon e Vaccarino. Che ha fatto costui di così “strano”?  Arriva in bici all'altare e se squilla il cellulare in chiesa, lui dice: "Risponda pure, speriamo non sia l’amante altrimenti fa brutta figura". Una volta parlando dell'importanza di volersi bene e di non parlare male di nessuno ha detto: "Non soffermiamoci a squadrare quello più grasso, più magro, quello più bello o più brutto, non dovete guardare neanche chi ce l’ha più lungo o più corto. Siamo tutti figli di Dio". Il tutto ovviamente ha come effetto le risate dei fedeli. Insomma, il prete in questione fa il simpaticone, cercando quindi di far passare l’idea che il sacerdote deve svecchiare i suoi modi e il suo slang per risultare più simpatico. Sembra di tornare a don Camillo e don Chichì. Il fatto però è che – come riporta il sito – per ascoltarlo vengono anche dalle parrocchie circostanti. Capito l’antifona? Per attrarre fedeli il prete della nuova Chiesa non parla più di Gesù, dei santi, dei martiri. Ma fa il simpaticone per risultare più alla mano. Ma così facendo trasmetterà anche Gesù o soltanto il suo ego? Non per essere troppo normativisti, ma quando ci vuole, ci vuole. Torna ancora lo stesso documento redemptionis sacramentum, che al 186, avverte, non come cattivo carceriere ma come cartello stradale: "I Vescovi, i Sacerdoti e i Diaconi, nell’esercizio del sacro ministero, si interroghino in coscienza sulla autenticità e sulla fedeltà delle azioni da loro compiute a nome di Cristo e della Chiesa nella celebrazione della sacra Liturgia. Ogni ministro sacro si interroghi, anche con severità, se ha rispettato i diritti dei fedeli laici, che affidano a lui con fiducia se stessi e i loro figli, nella convinzione che tutti svolgono correttamente per i fedeli quei compiti che la Chiesa, per mandato di Cristo, intende adempiere nel celebrare la sacra Liturgia. Ciascuno ricordi sempre, infatti, di essere servitore della sacra Liturgia".

Avvisi Parrocchiali 29 Aprile - 6 Maggio

Domenica 29 – V Domenica di Pasqua
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 30 – S. Pio V
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 1
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano

Mercoledì 2 – S. Atanasio
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Giovedì 3 – SS. Filippo e Giacomo
Primo Giovedì del Mese: preghiera per le Vocazioni
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.00 S. Rosario di apertura del Mese di Maggio

Venerdì 4
Primo Venerdì del Mese
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 5 – S. Teuteria
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 In S. Emiliano, Matrimonio tra Stefano Goldaniga e Francesca Pintus
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 6 – VI Domenica di Pasqua
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Mese di Maggio
Giovedì 3 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Salve Regina
Martedì 8 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Madre di Misericordia
Giovedì 10 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Vita, dolcezza, speranza nostra. Salve!
Martedì 15 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva
Giovedì 17 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su A te sospiriamo, gementi e piangenti, in questa valle di lacrime.
Giovedì 22 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi
Martedì 24 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su Mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno
Martedì 29 ore 20.00 S. Rosario con meditazione su O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
Giovedì 31 ore 20.30 S. Messa presso la Chiesa di Pratello e processione di chiusura verso S. Emiliano

Rogazioni Minori
Mercoledì 9 ore 18.00 S. Messa in chiesa parrocchiale con benedizione del Paese
Giovedì 10 ore 20.00 S. Rosario e a seguire S. Messa con benedizione dei campi presso il cortile della Famiglia Vezzola Franco.
Venerdì 11 ore 18.00 S. Messa al porto con benedizione del lago


5x1000 all’Oratorio
Per devolvere il 5x1000 al nostro Oratorio è necessario inserire il codice 93005010173 nello spazio apposito della denuncia dei redditi. Lo scorso anno 65 persone hanno firmato a favore dell’Oratorio e ci sono stati assegnati € 2.091,65. Grazie!


Udienza Generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro Mercoledì, 10 maggio 2017
Nel nostro itinerario di catechesi sulla speranza cristiana, oggi guardiamo a Maria, Madre della speranza. Maria ha attraversato più di una notte nel suo cammino di madre. Fin dal primo apparire nella storia dei vangeli, la sua figura si staglia come se fosse il personaggio di un dramma. Non era semplice rispondere con un “sì” all’invito dell’angelo: eppure lei, donna ancora nel fiore della giovinezza, risponde con coraggio, nonostante nulla sapesse del destino che l’attendeva. Maria in quell’istante ci appare come una delle tante madri del nostro mondo, coraggiose fino all’estremo quando si tratta di accogliere nel proprio grembo la storia di un nuovo uomo che nasce. Quel “sì” è il primo passo di una lunga lista di obbedienze – lunga lista di obbedienze! – che accompagneranno il suo itinerario di madre. Così Maria appare nei vangeli come una donna silenziosa, che spesso non comprende tutto quello che le accade intorno, ma che medita ogni parola e ogni avvenimento nel suo cuore. In questa disposizione c’è un ritaglio bellissimo della psicologia di Maria: non è una donna che si deprime davanti alle incertezze della vita, specialmente quando nulla sembra andare per il verso giusto. Non è nemmeno una donna che protesta con violenza, che inveisce contro il destino della vita che ci rivela spesso un volto ostile. È invece una donna che ascolta: non dimenticatevi che c’è sempre un grande rapporto tra la speranza e l’ascolto, e Maria è una donna che ascolta. Maria accoglie l’esistenza così come essa si consegna a noi, con i suoi giorni felici, ma anche con le sue tragedie che mai vorremmo avere incrociato. Fino alla notte suprema di Maria, quando il suo Figlio è inchiodato al legno della croce. Fino a quel giorno, Maria era quasi sparita dalla trama dei vangeli: gli scrittori sacri lasciano intendere questo lento eclissarsi della sua presenza, il suo rimanere muta davanti al mistero di un Figlio che obbedisce al Padre. Però Maria riappare proprio nel momento cruciale: quando buona parte degli amici si sono dileguati a motivo della paura. Le madri non tradiscono, e in quell’istante, ai piedi della croce, nessuno di noi può dire quale sia stata la passione più crudele: se quella di un uomo innocente che muore sul patibolo della croce, o l’agonia di una madre che accompagna gli ultimi istanti della vita di suo figlio. I vangeli sono laconici, ed estremamente discreti. Registrano con un semplice verbo la presenza della Madre: lei “stava” (Gv 19,25), Lei stava. Nulla dicono della sua reazione: se piangesse, se non piangesse … nulla; nemmeno una pennellata per descrivere il suo dolore: su questi dettagli si sarebbe poi avventata l’immaginazione di poeti e di pittori regalandoci immagini che sono entrate nella storia dell’arte e della letteratura. Ma i vangeli soltanto dicono: lei “stava”. Stava lì, nel più brutto momento, nel momento più crudele, e soffriva con il figlio. “Stava”. Maria “stava”, semplicemente era lì. Eccola nuovamente, la giovane donna di Nazareth, ormai ingrigita nei capelli per il passare degli anni, ancora alle prese con un Dio che deve essere solo abbracciato, e con una vita che è giunta alla soglia del buio più fitto. Maria “stava” nel buio più fitto, ma “stava”. Non se ne è andata. Maria è lì, fedelmente presente, ogni volta che c’è da tenere una candela accesa in un luogo di foschia e di nebbie. Nemmeno lei conosce il destino di risurrezione che suo Figlio stava in quell’istante aprendo per tutti noi uomini: è lì per fedeltà al piano di Dio di cui si è proclamata serva nel primo giorno della sua vocazione, ma anche a causa del suo istinto di madre che semplicemente soffre, ogni volta che c’è un figlio che attraversa una passione. Le sofferenze delle madri: tutti noi abbiamo conosciuto donne forti, che hanno affrontato tante sofferenze dei figli! La ritroveremo nel primo giorno della Chiesa, lei, madre di speranza, in mezzo a quella comunità di discepoli così fragili: uno aveva rinnegato, molti erano fuggiti, tutti avevano avuto paura (cfr At 1,14). Ma lei semplicemente stava lì, nel più normale dei modi, come se fosse una cosa del tutto naturale: nella prima Chiesa avvolta dalla luce della Risurrezione, ma anche dai tremori dei primi passi che doveva compiere nel mondo. Per questo tutti noi la amiamo come Madre. Non siamo orfani: abbiamo una Madre in cielo, che è la Santa Madre di Dio. Perché ci insegna la virtù dell’attesa, anche quando tutto appare privo di senso: lei sempre fiduciosa nel mistero di Dio, anche quando Lui sembra eclissarsi per colpa del male del mondo. Nei momenti di difficoltà, Maria, la Madre che Gesù ha regalato a tutti noi, possa sempre sostenere i nostri passi, possa sempre dire al nostro cuore: “Alzati! Guarda avanti, guarda l’orizzonte”, perché Lei è Madre di speranza. Grazie.

Avvisi Parrocchiali 22 Aprile - 29 Aprile

Domenica 22 – IV Domenica di Pasqua
Giornata di Preghiera per le Vocazioni
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 In chiesa parrocchiale, Prime Confessioni
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 23
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 24
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.00 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa

Mercoledì 25 – S. Marco
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 10.30 S. Messa in suffragio dei defunti di tutte le guerre

Giovedì 26
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: la vita spirituale (II)

Venerdì 27 – Tutti S. Vescovi della Chiesa veronese
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 28
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 29 – V Domenica di Pasqua
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

5x1000 all’Oratorio
Per devolvere il 5x1000 al nostro Oratorio è necessario inserire il codice 93005010173 nello spazio apposito della denuncia dei redditi. Lo scorso anno 65 persone hanno firmato a favore dell’Oratorio e ci sono stati assegnati € 2.091,65. Grazie!

Donazione all’Ospedale Laudato Sì della Fondazione Raphael
Invece dei fiori, don Bruno aveva espresso il desiderio di fare donazioni all’ospedale di Desenzano Laudato Sì della Fondazione Raphael. Sono stati consegnati € 600,00.

Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni
Domenica 22 Aprile, IV di Pasqua, è la 55ma Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni. All’indirizzo http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/vocations/documents/papa-francesco_20171203_55-messaggio-giornata-mondiale-vocazioni.html si può trovare il Messaggio del Papa dal titolo Ascoltare, discernere, vivere la chiamata del Signore .

"Rolando mi ha guidato per far trovare la pace a mio padre" di Andrea Zambrano
“Ognuno ha un compito nella vita, una missione: la mia era fare ritrovare la pace a mio padre e tentare di riconciliare i nostri cuori. Con l’aiuto di Dio oggi si compirà dentro una stretta di mano”. Meris Corghi ha la voce rotta dalla commozione. E la pieve di San Valentino dove è sepolto il Beato Rolando Rivi, proprio ieri eretta a santuario dal vescovo di Reggio-Guastalla Massimo Camisasca, era troppo piccola per contenere tutti i fedeli che si erano dati appuntamento per questo gesto storico di riconciliazione. Un gesto che apre una pagina nuova e gloriosa nel difficile percorso di rappacificazione della ferita della guerra civile chiamata Resistenza, che ancora oggi sanguina in un’Italia che fatica ad accettare quella tragedia che portò all’uccisione di migliaia di innocenti solo per odio politico. […] “Giuseppe Corghi era mio padre”. E’ lui il partigiano che il 13 aprile del 1945 freddò a colpi di pistola il giovane seminarista 14enne Rolando Rivi colpevole di essere soltanto un ragazzino innamorato di Gesù e il prete di domani. L’evento di riconciliazione tra la figlia dell’assassino di Rolando e la sorella e la cognata della vittima innocente avviene sotto gli occhi delle telecamere, a suggellare un momento storico di riconciliazione frutto della verità. Meris ha partecipato alla messa solenne per l’anniversario dell’uccisione del beato con il figlio che le è stato sempre accanto. Ed è entrata in chiesa all’inizio della celebrazione accompagnata da Alfonsino, assieme a Sergio Rivi, uno dei cugini di Rolando che in questi 30 anni si sono sempre battuti per la verità su quel delitto che la Chiesa ha sancito nel 2013 come martirio in odium fidei. Insieme depongono una corona di fiori davanti all’altare maggiore della pieve romanica dove il corpo di Rolando è nascosto da un paliotto d’altare che lo raffigura assieme a Maria e Gesù. Il vescovo Camisasca assiste in disparte alla scena, commosso. E durante la messa questa commozione per la potenza di Dio, per intercessione del Beato Rolando, traspare quando il pastore reggiano, nell’omelia, dice che “il perdono che oggi avviene è il segno che Egli è in mezzo a noi. E’ Gesù che, per intercessione di Rolando, attrae i cuori di coloro che oggi chiedono e donano il perdono. Egli è il sole, che scende nelle profondità delle nostre inimicizie per sanarle”. E Meris è dovuta scendere nelle profondità di quel fatto così tragico del quale lei non poteva essere in alcun modo responsabile per provare a riannodare i fili di una salvezza di cui solo Dio può disporre, ma che però una figlia può chiedere offrendosi in espiazione al posto del padre. Meris usa proprio questa parola così profonda, così drammaticamente piena per esprimere il significato vero del suo gesto: “Questa stretta di mano tra le nostre due famiglie sia il simbolo della giusta espiazione per l’odio fraterno per ogni padre, per ogni nonno, per ogni bisnonno che ognuno ha nella nostra famiglia tornato vivo dalla guerra”. E’ solo allora che si comprende l’immensità di quel gesto che ci richiama all’eternità, si chiariscono le intenzioni sincere e decisive di questa donna rimasta nel nascondimento per tutta la vita e che solo oggi ha mostrato alla Chiesa di essere una sua figlia prediletta. Meris, in fondo, non ha alcun rancore da esibire, ma chiede sommessamente soltanto che il padre che ama partecipi assieme a Rolando di quella salvezza eterna che ieri è stata la vera protagonista nascosta dietro quella stretta di mano tra Rosanna Rivi, sorella di Rolando e Maria, moglie del fratello Guido e la figlia di Corghi. Che cosa doveva fare? Consolarsi nell'autogiustificazionismo e coltivare una vita piena di rimorsi? Ha scelto invece la difficile via di una sorta di espiazione vicaria facendosi carico della colpa del padre, ne ha portato il peso pubblicamente per non lasciare nulla di intentato su questa terra affinché l'uomo che ha amato e che ha tanto sbagliato partecipi della beatitudine eterna. In poche parole: questa donna non vuole che il padre vada all'inferno, vuol dire che ci crede, e per questo offre espiazioni (le ha chiamate proprio così) affinché la riconciliazione non sia un momento buonista, ma un vero atto di pacificazione nella verità. Verità che questa donna ha detto, che cosa doveva fare di più? Violentare la sua coscienza e maledire il padre? No, perché non avrebbe concorso per salvargli l'anima, l'unica cosa che le sta a cuore, e giustamente. […] Ritrovare la pace. Meris lo dice spesso durante la lettura della lunga lettera al termine della messa. “Vi chiedo con immensa umiltà di permettermi di pronunciare queste parole che mi sono state dettate dal cuore. Sono una figlia anche io, come tutti”. E poi si lascia andare a ricordi teneri d’infanzia: “Ho sempre pensato a mio padre come ogni figlia dovrebbe pensare a un padre: una forza, un pilastro, un punto di riferimento. Da lui ho saputo sempre molto dell’amore e molto poco della guerra. Lui era mio padre, il mio esempio. Mi faceva ballare, mi faceva girare sulle punte come una ballerina. Era tutto. E’ impegnativo per me essere qui ora, quello che ha stravolto la vita di mio padre e ha travolto la vita di Rolando è l’odio che cresce tra gli uomini e si trasforma nella guerra”. Perché “siamo tutti fratelli e nella guerra tutti perdiamo. Avete perso Rolando e si è perduto mio padre, ma Cristo ha salvato tutti gli uomini. Prima di spirare sulla croce usò il suo ultimo fiato solo per perdonare i suoi carnefici. “Padre perdona loro perché non sanno”. E’ questa la speranza recondita e tenace di Meris: che Gesù abbia perdonato quell’uomo che la faceva ballare come una principessa e che l’ha preservata da quel passato così tragico e doloroso. […] Questo solo importa, se si ha a cuore la vita eterna dei propri cari: “Trasformati nella morte e riuniti dall’amore e dal perdono del Padre, che il sorriso di Rolando possa risplendere su tutti voi e accanto a lui anche quello di mio padre. Ciò che l’odio del separatore ha diviso possa riunirsi nell’amore del sacro Cuore di Gesù e nell’amore del Padre”. […]

Avvisi Parrocchiali 15 Aprile - 22 Aprile

Domenica 15 – III Domenica di Pasqua
Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 16
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 17
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.00 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa

Mercoledì 18
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa


Giovedì 19
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: la vita spirituale (I)

Venerdì 20
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 21
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 15.30 In Oratorio, incontro con Saverio Gaeta
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 22 – IV Domenica di Pasqua
Giornata di Preghiera per le Vocazioni
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 In chiesa parrocchiale, Prime Confessioni
Ore 18.30 S. Messa

Incontro con Saverio Gaeta
Sabato 21 Aprile alle 15.30 nel nostro Oratorio, Saverio Gaeta, giornalista e scrittore, presenterà il suo ultimo libro: Le Veggenti.
Le anime-vittima sono figure come Luisa Piccarreta, Teresa Musco, Faustina Kowalska, Elena Aiello, Therese Neumann, Anna Maria Taigi, Natuzza Evolo e tante altre, che hanno sperimentato attraverso la loro immolazione virtù profetiche straordinarie. Le loro premonizioni hanno anticipato l’avverarsi di molti eventi storici, dalla carestia di metà Ottocento in Europa ai moti della Comune di Parigi, dalla Prima guerra mondiale alla Rivoluzione sovietica, dal primo passo dell’uomo sulla Luna all’assassinio di Aldo Moro, dal ferimento di Giovanni Paolo II all’attentato terroristico delle Torri gemelle e allo tsunami nell’Oceano indiano.
IL LIBRO SI POTRÀ ACQUISTARE ALLA CONFERENZA


5x1000 all’Oratorio
Per devolvere il 5x1000 al nostro Oratorio è necessario inserire il codice 93005010173 nello spazio apposito della denuncia dei redditi. Lo scorso anno 65 persone hanno firmato a favore dell’Oratorio e ci sono stati assegnati € 2.091,65. Grazie!
In Morte di don Bruno
Don Bruno Negretto, "Patriarca del Garda", nato a Lugana, vicario parrocchiale di Rivoltella dal 1964 al 1968, è stato successivamente curato dal 1968 al 1974 della parrocchia di -S. Giovanni Evangelista in Verona, e poi vicario adiutore (1974-1978) e parroco a Padenghe sul Garda (1978-2014), lasciando, come si apprende, una scia di bene tra i suoi parrocchiani, in attesa del fatidico giorno di “levare le ancore” per Lugana.
L’ordinazione presbiterale ricevuta dalla fede, dal cuore, dalle mani di un grande piccolo vescovo, il venerabile Giuseppe Carraro, in Cattedrale il 28 giugno 1964 avvenne mentre era in pieno svolgimento il Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Vescovo, nell’omelia, lo sottolineò con forte voce: «Voi siete i preti usciti dal Concilio, con tutti i benefici e gli impegni del Concilio! Grazia straordinaria: tu es sacerdos in aeternum».
Parole misteriose, divine, che subito richiamavano il quotidiano rapporto con l'altare, con il sacrificio eucaristico. Non è uno scherzo l'amore di Cristo! La vita era completamente cambiata. Iniziava cosi la primavera del ministero pastorale. Sorretti da una forza prodigiosa, la speranza, àncora sicura e salda della vita e dalla consapevolezza della grande missione, quei gruppo di 20 giovani preti si disperse in tutta la Diocesi e nel mondo, secondo i programmi e i Voleri di Dio. Per quanto tempo? Per tutta la vita. Il Vescovo, quel giorno, aveva dato ai preti novelli: «Una consegna che io vi descrivo quasi come un'insegna sotto la quale deve muoversi il vostro sacerdozio in quest'epoca conciliare. È questa l'insegna: humilitas, umiltà, nel senso evangelico più pieno. Umiltà che vuoi dire riverenza a Dio, fede in Dio, rispetto della sua volontà, adesione totale, Umiltà che vuoi dire consapevolezza del vostro limite, delle vostre insufficienze, bisogno di appoggiarci a Dio. Umiltà, cari sacerdoti, che vuoi dire libertà. Io dico - si alza forte il tono della sua voce - siate umili per essere poveri, staccati dai beni della terra, - qui alzando ancora di più il tono ripete - staccati dai beni della terra. Abbiate il cuore libero. Non vi siete fatti sacerdoti per raggiungere una carriera; una sistemazione economica. Vi siete fatti sacerdoti per la missione, la quale suppone lo spinto di Cristo, spirito di povertà. Siate umili per essere poveri, siate umili per essere casti. Il presuntuoso è sensuale nel suo orgoglio. Siate umili per essere docili, obbedienti per essere strumenti nelle mani di Dio e sarete forti della fortezza di Dio».
Grazie, don Bruno; col tuo inconfondibile DNA gardesano e bresciano. Amico discreto, riservato. Sapevi con un sorriso semplificare, ridimensionare le cose, anche le difficoltà. Prete zelante nel ministero della Parola, della liturgia, nella “tua” splendida chiesa, come tu la presentavi… e il ministero conseguente della carità, del servizio tra la gente che Dio ti aveva affidato e in quelle opere di misericordia promosse e sostenute, anche di tasca tua, in Romania e Bielorussia. L’hai fatto con la gioia di donare, con discrezione, con qualche accenno a noi tuoi compagni, credo anche per suggerirci un sentiero.
E grazie al Vescovo, ai preti che sono stati fratelli e che oggi, e non solo, pregano per te. Ti sei adoperato per le opere che, assieme alla tua comunità religiosa e civile di Padenghe, hai realizzato: il nuovo grande oratorio, la casa canonica, le aule parrocchiali e i campi sportivi. L’hai fatto con i tuoi collaboratori, con intelligenza e discernimento.
Hai goduto della presenza preziosa e cara della tua mamma, e per un prete la mamma è un dono e un aiuto speciale. Quando è andata in cielo ne hai sofferto molto… da lassù lei ti ha aiutato. Grazie ai tuoi familiari, in particolare alle tue sorelle Livia, Luigina e Brigida. Grazie alla tua comunità parrocchiale e civile di Padenghe che ha goduto della tua presenza operosa.
Don Piergiorgio Mirandola

Donazione all’Ospedale Laudato Sì della Fondazione Raphael
Invece dei fiori, don Bruno aveva espresso il desiderio di fare donazioni all’ospedale di Desenzano Laudato Sì della Fondazione Raphael. Le offerte che saranno raccolte, durante questa settimana, nella cassetta a metà chiesa saranno consegnate alla Fondazione.

DVD dei Funerali
Per i funerali don Bruno era presente Radiotelepace. Chi fosse interessato al DVD della celebrazione lo può prenotare in sacrestia al termine delle SS. Messe. Quando saranno arrivate tutte le copie richieste provvederemo a consegnarle.

Avvisi Parrocchiali 8 Aprile - 15 Aprile

Domenica 8 della Divina Misericordia
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 12.15 S. Battesimo di Miele Vittoria e Capoferro Mattia
Ore 16.00 In Cattedrale a Verona, il Vescovo S. E. Mons. Giuseppe Zenti ordina 3 nuovi diaconi
Ore 18.30 S. Messa
Ore 19.30 In Chiesa parrocchiale, S. Rosario in suffragio di don Bruno.
Ore 20.30 Presso la Chiesa parrocchiale di Lugana, veglia funebre in suffragio di don Bruno.

Lunedì 9 – Annunciazione del Signore
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 10.00 Funerali di don Bruno presieduti da S. E. Mons. Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 10
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa

Mercoledì 11 – S. Stanislao
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa

Giovedì 12
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: il vizio dell’Invidia

Venerdì 13
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo
Ore 20.30 In Oratorio, assemblea per l’elezione del Consiglio Direttivo del Circolo NOI

Sabato 14
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 15 – III Domenica di Pasqua
Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa

In Morte di don Bruno
Sabato 7 Aprile alle 7.00 circa, don Bruno è tornato alla casa del Padre. Preghiamo per Lui ringraziando il Signore per il bene che ha fatto alla nostra comunità parrocchiale.
La Veglia funebre sarà Domenica 8 Aprile alle 20.30 in Chiesa parrocchiale a Lugana; per chi non potesse partecipare reciteremo il S. Rosario nella nostra chiesa alle 19.30. Lunedì mattina alle 10.00 in Chiesa parrocchiale a Padenghe i Funerali presieduti dal Vescovo S. E. Mons. Giuseppe Zenti, poi la tumulazione nella Tomba dei Sacerdoti al Cimitero di Sirmione.

Spettacolo Teatrale a Desenzano
Domenica 8 aprile 2018 alle 20.30 presso il Pala Catullo (Via Michelangelo 31, Desenzano del Garda) la compagnia teatrale ProfumoDiCielo dell’Oratorio di Desenzano mette in scena un spettacolo sulla Divina Commedia: L’Amor che move il sole e l’altre stelle. Viaggio nella Divina Commedia alla ricerca dell’amore vero. Ingresso libero e senza prenotazione.

Prime Confessioni
Domenica 22 Aprile alle ore 16.00 in chiesa parrocchiale saranno celebrate le prime Confessioni per 40 bambini della nostra parrocchia.

Incontro con Saverio Gaeta
Sabato 21 Aprile alle 15.30 nel nostro Oratorio, sarà ospite Saverio Gaeta, giornalista e scrittore.

“Perché non ci sono pastori che indicano dov’è il lupo” di Aldo Maria Valli
«Se in cielo potesse esserci tristezza, san Giuseppe sarebbe molto triste in questi tempi, vedendo la Chiesa decomporsi come se fosse un cadavere. Ma la Chiesa non è un cadavere!».
Sapete di chi è questa riflessione fulminante? È di un santo: san Josemaría Escrivá de Balaguer, e fa parte di una serie di venticinque testi inediti pubblicati in Spagna da Rialp in un volume, En diálogo con el Señor, datati tra il 1954 e il 1975: conversazioni e meditazioni che san Josemaría ebbe con fedeli dell’Opus Dei a Roma.
Nella meditazione alla quale appartiene la frase sopra riportata il fondatore dell’Opus Dei prosegue così: «Le persone passeranno, i tempi cambieranno e si smetterà di dire blasfemie ed eresie, che ora si propagano senza alcun ostacolo, perché non ci sono pastori che indicano dov’è il lupo».
È sorprendente l’attualità di queste riflessioni, nelle quali san Josemaría esprime tutta la sua preoccupazione per una Chiesa ribaltata, dove chi proclama la verità è guardato con sospetto, se non perseguitato e diffamato, mentre «per coloro che diffondono eresie e mali, errori teorici e pratici circa modi di vivere infami, c’è solo impunità».
L’Istituto storico San Josemaría Escrivá precisa che il fondatore dell’Opus Dei tra il 1967 e il 1975 revisionò questo materiale e fece le opportune correzioni, così da trasformare in un testo scritto ciò che era nato per una predicazione orale. Possiamo star certi quindi che Escrivá meditò ogni parola.
Curato dai ricercatori Luis Cano e Francesc Castells, con la collaborazione di José Antonio Loarte, il libro si apre con un prologo di monsignor Javier Echevarría – prelato dell’Opus Dei dal 1994 a dicembre del 2016 –, che ebbe la possibilità di leggere la bozza poche settimane prima di morire.
Sebbene coprano un arco di tempo di ventun anni, gli interventi, destinati alla formazione dei membri dell’Opus Dei, hanno una loro coerenza e sono segnati da punti fermi come l’invito a identificarsi personalmente con Cristo, l’importanza della filiazione divina, l’amore di Dio e per la Chiesa, la preghiera e la vita contemplativa, la ricerca dell’amore nella vita ordinaria, l’umiltà e la carità fraterna.
I primi tre testi, del periodo 1954-1955, provengono da meditazioni che san Josemaría predicò agli alunni del Collegio Romano della Santa Croce, giovani di numerosi Paesi presenti per un periodo di formazione umana e spirituale accanto al fondatore. Le meditazioni che seguono, tra il 1962 e il 1967, furono predicate ai suoi diretti collaboratori nel governo dell’Opus Dei o ai vicari delle diverse circoscrizioni che si riunivano a Roma per lavorare con lui. Nei testi che vanno dal 1969 al 1975 si alternano meditazioni, una breve omelia e varie conversazioni.
Con il suo tipico stile incisivo, il santo usa espressioni decise, taglienti, con le quali non esita a denunciare che i maggiori nemici non sono al di fuori della Chiesa, ma dentro, e mette in guardia tutti: non bisogna lasciarsi ingannare.
«Quando prendi un libro di argomento religioso, che la tua mano bruci se non hai la certezza che il contenuto sia buono. Lascialo!». Certi libri di argomento religioso, spiega, possono essere più velenosi di quelli pornografici, perché la pornografia si vede, mentre certi testi lasciano filtrare il veleno come per osmosi.
«La situazione è seria, cari miei figli e mie figlie. L’intero fronte della guerra è minacciato; che non si rompa a causa di uno di noi. Il male – non smetto di avvertirvi – viene da dentro e da molto in alto. C’è autentico marciume e a volte sembra che il Corpo mistico di Cristo sia un cadavere in decomposizione, che puzza. Quanta offesa a Dio! Noi, che siamo tanto fragili e ancora più fragili degli altri, ma che, come ho detto, abbiamo un impegno d’amore, adesso dobbiamo dare alla nostra vita un senso di riparazione. La tristezza non ci può vincere. Siamo ottimisti, anche perché lo spirito dell’Opus Dei è di ottimismo. Però non dobbiamo avere la testa fra le nuvole: restiamo nella realtà, e la realtà è amara».
Significativa anche questa richiesta: «Invocate con me san Giuseppe, con tutto il cuore, perché ottenga dalla Beatissima Trinità e da Maria Santissima, sua Sposa e Madre nostra, che accorci il tempo della prova. E anche se ormai dalle litanie dei santi questa invocazione è stata soppressa, vi chiedo di recitare con me: “Ut inimicos Sanctae Ecclesiae humiliare digneris, te rogamos audi nos!”».
Ma se san Josemaría metteva in guardia dal degrado nella Chiesa e dall’avanzare delle eresie, non dobbiamo mai dimenticare il suo amore per il papa, riaffermato più e più volte. Diceva: «Grazie, mio Dio, per l’amore al Papa che hai messo nel mio cuore» (Cammino , 573); «Per me, dopo la Trinità Beatissima e la Vergine nostra madre, nella gerarchia dell’Amore c’è il Papa» (Colloqui con Mons. Escrivá, 46).
Un esempio da seguire.

Avvisi Parrocchiali 1 Aprile - 8 Aprile

Domenica 1 – Pasqua di Resurrezione
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in casa di riposo
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 2 nell’ottava di Pasqua
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa

Martedì 3 nell’ottava di Pasqua
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Mercoledì 4 nell’ottava di Pasqua
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Giovedì 5 nell’ottava di Pasqua
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Venerdì 6 nell’ottava di Pasqua
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 7 nell’ottava di Pasqua
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 8 della Divina Misericordia
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 In Cattedrale a Verona, il Vescovo S. E. Mons. Giuseppe Zenti ordina 3 nuovi diaconi
Ore 18.30 S. Messa

Auguri Pasquali
Un caro augurio di Buona Pasqua anche da parte di don Tito e don Josè, i nostri collaboratori del periodo estivo.

Spettacolo Teatrale a Desenzano
Domenica 8 aprile 2018 alle 20.30 presso il Pala Catullo (Via Michelangelo 31, Desenzano del Garda) la compagnia teatrale ProfumoDiCielo dell’Oratorio di Desenzano mette in scena un spettacolo sulla Divina Commedia: L’Amor che move il sole e l’altre stelle. Viaggio nella Divina Commedia alla ricerca dell’amore vero. Ingresso libero e senza prenotazione.

S. Messa sull’Isola del Garda
Data: 2 aprile
Partenza dal Porto di San Felice: ore 14.30
Celebrazione eucaristica: ore 15.00
Rientro: ore 17.00

NB: Per il trasporto occorre pagare il biglietto del traghetto equivalente a 5 € ed è necessario ritirarlo presso P. Simone (dei Padri Carmelitani di San Felice del Benaco), presso la Sala del Pellegrino del Santuario, chiamando la sig.ra Giulia (cell. 347 6621533).
Senza il ritiro previo del biglietto non sarà possibile imbarcarsi.

Avvisi Parrocchiali 25 Marzo - 1 Aprile

Sabato 24
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa con Benedizione dei rami d'ulivo

Domenica 25 – Delle Palme e della Passione del Signore
Ore 9.30 S. Messa con Benedizione dei rami d'ulivo
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 10.45 Benedizione dei rami d'ulivo e processione dalla chiesa di Villa
Ore 11.00 S. Messa con Benedizione dei rami d'ulivo
Ore 18.30 S. Messa con Benedizione dei rami d'ulivo

Lunedì Santo 26
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì Santo 27
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 Presso la parrocchia di Raffa celebrazione penitenziale e confessioni per tutti gli Adolescenti della Valtenesi

Mercoledì Santo 28
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Giovedì Santo 29
Ore 9.30 Nella Chiesa Cattedrale di Verona, S. Messa del Crisma
Ore 17.00 Prove dei Chierichetti
Ore 20.30 S. Messa in Cena Domini con lavanda dei piedi ai cresimandi.
Al termine della S. Messa la chiesa resterà aperta fino alla mezzanotte per permettere, a chi vuole, di fermarsi a pregare.
Sono graditi i fiori per il sepolcro.
Si potrà offrire il cero che incessantemente arde davanti al SS.mo Sacramento durante l’anno.

Venerdì Santo 30
Giorno di digiuno e astinenza dalle carni
Ore 8.30 Preghiera comunitaria delle Lodi Mattutine
Ore 11.00 Prove dei Chierichetti
Ore 15.00 Azione Liturgica della Passione e Morte del Signore
Ore 17.00 Via Crucis con i ragazzi del catechismo
Ore 20.30 Via Crucis in chiesa

Sabato Santo 31
Giorno di digiuno e astinenza dalle carni
Ore 8.30 Preghiera comunitaria delle Lodi Mattutine
Ore 11.00 Prove dei Chierichetti
Ore 15.00 Confessioni fino alle 19.00
Ore 22.00 Solenne Veglia Pasquale

Domenica 1 – Pasqua di Resurrezione
Ore 9.30 S. Messa
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 2 – Dell'Angelo
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa

Benedizione dei rami d'ulivo
La prossima settimana, in tutte le SS. Messe ci sarà la benedizione dei rami d'ulivo. La processione solenne, invece, sarà solo alle 10.45 dalla Chiesa di Villa. Seguirà la S. Messa alle 11.00 in chiesa parrocchiale.

Avvisi Parrocchiali 4 Marzo - 10 Marzo

Domenica 4 - III Domenica di Quaresima
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 5
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 6
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa

Mercoledì 7
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 17.30 Via Crucis
Ore 18.00 S. Messa

Giovedì 8
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa

Venerdì 9 - Giornata di astinenza dalle carni
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 10
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 11 – IV Domenica di Quaresima “Laetare”
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa


CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Lettera Placuit Deo ai Vescovi della Chiesa cattolica su alcuni aspetti della salvezza cristiana

I. Introduzione
1. «Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua volontà (cf. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito hanno accesso al Padre e sono resi partecipi della divina natura (cf. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). [...] La profonda verità [...] su Dio e sulla salvezza degli uomini, per mezzo di questa rivelazione risplende a noi nel Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione» [Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Dei Verbum, n. 2]. L’insegnamento sulla salvezza in Cristo esige di essere sempre nuovamente approfondito. Tenendo fisso lo sguardo sul Signore Gesù, la Chiesa si volge con amore materno a tutti gli uomini, per annunciare loro l’intero disegno d’Alleanza del Padre che, mediante lo Spirito Santo, vuole «ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose» (Ef 1,10). La presente Lettera intende mettere in evidenza, nel solco della grande tradizione della fede e con particolare riferimento all’insegnamento di Papa Francesco, alcuni aspetti della salvezza cristiana che possono essere oggi difficili da comprendere a causa delle recenti trasformazioni culturali.
II. L’incidenza delle odierne trasformazioni culturali sul significato della salvezza cristiana
2. Il mondo contemporaneo avverte non senza difficoltà la confessione di fede cristiana, che proclama Gesù unico Salvatore di tutto l’uomo e dell’umanità intera (cf. At 4,12; Rom 3,23-24; 1 Tm 2,4-5; Tit 2,11-15) [Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Dominus Iesus (6 agosto 2000), nn. 5-8: AAS 92 (2000), 745-749]. Da una parte, l’individualismo centrato sul soggetto autonomo tende a vedere l’uomo come essere la cui realizzazione dipende dalle sole sue forze [Cf. Francesco, Esort. apost. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), n. 67: AAS 105 (2013), 1048]. In questa visione, la figura di Cristo corrisponde più ad un modello che ispira azioni generose, con le sue parole e i suoi gesti, che non a Colui che trasforma la condizione umana, incorporandoci in una nuova esistenza riconciliata con il Padre e tra noi mediante lo Spirito (cf. 2 Cor 5,19; Ef 2,18). D’altra parte, si diffonde la visione di una salvezza meramente interiore, la quale suscita magari una forte convinzione personale, oppure un intenso sentimento, di essere uniti a Dio, ma senza assumere, guarire e rinnovare le nostre relazioni con gli altri e con il mondo creato. Con questa prospettiva diviene difficile cogliere il senso dell’Incarnazione del Verbo, per cui Egli si è fatto membro della famiglia umana, assumendo la nostra carne e la nostra storia, per noi uomini e per la nostra salvezza.
3. Il Santo Padre Francesco, nel suo magistero ordinario, ha fatto spesso riferimento a due tendenze che rappresentano le due deviazioni appena accennate e che assomigliano in taluni aspetti a due antiche eresie, il pelagianesimo e lo gnosticismo [Cf. Id., Lett. enc. Lumen fidei (29 giugno 2013), n. 47: AAS 105 (2013), 586-587; Esort. apost. Evangelii gaudium, nn. 93-94: AAS (2013), 1059; Discorso ai rappresentanti del V Convegno nazionale della Chiesa italiana, Firenze (10 novembre 2015): AAS 107 (2015), 1287]. Nei nostri tempi prolifera un neo-pelagianesimo per cui l’individuo, radicalmente autonomo, pretende di salvare sé stesso, senza riconoscere che egli dipende, nel più profondo del suo essere, da Dio e dagli altri. La salvezza si affida allora alle forze del singolo, oppure a delle strutture puramente umane, incapaci di accogliere la novità dello Spirito di Dio [Cf. Id., Discorso ai rappresentanti del V Convegno nazionale della Chiesa italiana, Firenze (10 novembre 2015): AAS 107 (2015), 1288]. Un certo neo-gnosticismo, dal canto suo, presenta una salvezza meramente interiore, rinchiusa nel soggettivismo [Cf. Id., Esort. apost. Evangelii gaudium, n. 94: AAS 105 (2013), 1059: «il fascino dello gnosticismo, una fede rinchiusa nel soggettivismo, dove interessa unicamente una determinata esperienza o una serie di ragionamenti e conoscenze che si ritiene possano confortare e illuminare, ma dove il soggetto in definitiva rimane chiuso nell’immanenza della sua propria ragione o dei suoi sentimenti»; Pontificio Consiglio della Cultura –– Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, Gesù Cristo, portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul “New Age” (gennaio 2003), Città del Vaticano 2003]. Essa consiste nell’elevarsi «con l’intelletto al di là della carne di Gesù verso i misteri della divinità ignota» [Francesco, Lett. enc. Lumen fidei, n. 47: AAS 105 (2013), 586-587]. Si pretende così di liberare la persona dal corpo e dal cosmo materiale, nei quali non si scoprono più le tracce della mano provvidente del Creatore, ma si vede solo una realtà priva di senso, aliena dall’identità ultima della persona, e manipolabile secondo gli interessi dell’uomo [Cf. Id., Discorso ai partecipanti al pellegrinaggio della diocesi di Brescia (22 giugno 2013): AAS 95 (2013), 627: «in questo mondo dove si nega l’uomo, dove si preferisce andare sulla strada dello gnosticismo, [...] del “niente carne” - un Dio che non si è fatto carne [...]»]. È chiaro, d’altronde, che la comparazione con le eresie pelagiana e gnostica intende solo evocare dei tratti generali comuni, senza entrare in giudizi sull’esatta natura degli antichi errori. Grande è, infatti, la differenza tra il contesto storico odierno secolarizzato e quello dei primi secoli cristiani, in cui queste eresie sono nate [Secondo l’eresia pelagiana, sviluppatasi durante il secolo V intorno a Pelagio, l’uomo, per compiere i comandamenti di Dio ed essere salvato, ha bisogno della grazia solo come un aiuto esterno alla sua libertà (a modo di luce, esempio, forza), ma non come una sanazione e rigenerazione radicale della libertà, senza merito previo, affinché egli possa operare il bene e raggiungere la vita eterna. Più complesso è il movimento gnostico, sorto nei secoli I e II, e che conosce forme molto diverse tra di loro. In linea generale gli gnostici credevano che la salvezza si ottiene attraverso una conoscenza esoterica o “gnosi”. Tale gnosi rivela allo gnostico la sua vera essenza, vale a dire, una scintilla dello Spirito divino che abita nella sua interiorità, la quale deve essere liberata dal corpo, estraneo alla sua vera umanità. Solo in questo modo lo gnostico ritorna al suo essere originario in Dio, da cui si era allontanato per una caduta primordiale]. Tuttavia, in quanto lo gnosticismo e il pelagianesimo rappresentano pericoli perenni di fraintendimento della fede biblica, è possibile trovare una certa familiarità con i movimenti odierni appena descritti.
4. Sia l’individualismo neo-pelagiano che il disprezzo neo-gnostico del corpo sfigurano la confessione di fede in Cristo, Salvatore unico e universale. Come potrebbe Cristo mediare l’Alleanza dell’intera famiglia umana, se l’uomo fosse un individuo isolato, il quale si autorealizza con le sole sue forze, come propone il neo-pelagianesimo? E come potrebbe arrivarci la salvezza mediante l’Incarnazione di Gesù, la sua vita, morte e risurrezione nel suo vero corpo, se quel che conta fosse solo liberare l’interiorità dell’uomo dai limiti del corpo e dalla materia, secondo la visione neo-gnostica? Davanti a queste tendenze la presente Lettera vuole ribadire che la salvezza consiste nella nostra unione con Cristo, il quale, con la sua Incarnazione, vita, morte e risurrezione, ha generato un nuovo ordine di relazioni con il Padre e tra gli uomini, e ci ha introdotto in quest’ordine grazie al dono del suo Spirito, affinché possiamo unirci al Padre come figli nel Figlio, e diventare un solo corpo nel «primogenito tra molti fratelli» (Rom 8,29).

Avvisi Parrocchiali 25 Febbraio - 4 Marzo

Domenica 25 - II Domenica di Quaresima
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 26
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 27
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa

Mercoledì 28
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 17.30 Via Crucis
Ore 18.00 S. Messa

Giovedì 1
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa

Venerdì 2 – Primo Venerdì del Mese
Giornata di astinenza dalle carni
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 3 – Primo Sabato del Mese
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 4 - III Domenica di Quaresima
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa



Pellegrinaggio a Medjougorje
Don Francesco sarà assente questa settimana perché parteciperà al pellegrinaggio a Medjogorje dal 27 febbraio al 3 marzo.

25 semplici mortificazioni per una Quaresima “alternativa” di Luisa Restrepo (II Parte)
10) Siate gioiosi al lavoro. Non dimenticate mai che la gioia è una virtù tipicamente cristiana. Anche quando le cose al lavoro sono difficili o fastidiose, un sorriso e un compito svolto con affetto possono essere le cose migliori del mondo.
11) Quando i vostri amici o i vostri parenti vi invitano a uscire accettate. Uscite dal vostro guscio e dedicate del tempo alla famiglia e agli amici. In genere ci preoccupiamo di tutto tranne che delle cose essenziali.
12) Fate qualcosa che non implichi l’uso di schermi. Spendiamo ore e ore al cellulare, al computer, con il tablet… Perché non trascorrere il tempo con i nostri amici e familiari facendo qualcosa di diverso (dipingendo, scrivendo, giocando, camminando, raccontando storie…)? Tutte queste cose possono essere molto divertenti!
13) Pregate di più! E considerate l’idea di partecipare a un ritiro. E se visitaste e adoraste il Signore ogni giorno nel Santissimo Sacramento, nel tabernacolo o nell’ostensorio? O se cercaste di recitare il Rosario mentre andate a scuola o al lavoro? Forse potete leggere un libro di spiritualità o meditare qualche passo del Vangelo della Messa. Ci sono varie vie per crescere nella vostra vita spirituale e nella vostra amicizia con Dio. Invitate i vostri amici a camminare con voi! Partecipate a un ritiro quaresimale senza uscire di casa! A volte è difficile allontanarsi, ma trovare del tempo per un ritiro in questa Quaresima sarà un ottimo modo per rafforzare il vostro rapporto con il Signore.
14) Fate visita a familiari malati, anziani o isolati. Forse il vostro rapporto con loro non vive il suo momento più positivo, o forse non sono le persone migliori del mondo. Comunque sia, hanno sempre bisogno di qualcuno accanto a loro. Chiedete a Dio tempo e pazienza, e ricordate che l’elemosina non è solo una cosa materiale o finanziaria. Dio ci invita a offrire il nostro tempo e il nostro amore.
15) Portate nella borsa o nello zaino del cibo extra e donatelo a qualcuno che ne ha bisogno. Pensateci: iniziate la giornata con la borsa sempre piena e pesante. Man mano che camminate, più cose donate, più leggero diventerà il vostro peso. In questo modo, impareremo che nella nostra quotidianità non dobbiamo pensare solo a noi, ma avere gli occhi e il cuore aperti agli altri.
16) Rafforzate il vostro matrimonio. Anche se ci avete provato già mille volte, il vostro coniuge vale la pena! Alcuni dicono che la carità inizia in casa. Spesso avanziamo vecchie scuse – “Non so bene come iniziare”, o “Aspetto che mia moglie faccia il primo passo”… Smettete di aspettare e iniziate a donarvi di più, e con amore!
17) Arrivate in tempo a tutti gli impegni. Alcuni esami di coscienza parlano di come possiamo “rubare” il tempo degli altri. Forse non siete molto rispettosi del tempo altrui, o forse non considerate il vostro tanto importante. In questa Quaresima cercate di cambiare questo atteggiamento, e riconoscete che ogni momento è un’opportunità per vivere i progetti di Dio.
18) Dite di sì ogni volta che qualcuno vi chiede di condividere. Se vi risulta difficile staccarvi dai vostri beni o prestarli agli altri, può essere una buona opportunità per crescere in generosità e distacco.
19) Offrite i vostri esercizi fisici per un problema o una persona bisognosa. Concentratevi oltre la salute del corpo. Tonificate la vostra anima offrendo i vostri sforzi e i vostri dolori per gli altri. Usate questo periodo per ricordare tutti coloro che soffrono e hanno bisogno della nostra solidarietà e del nostro sostegno.
20) Siate pacificatori nelle discussioni familiari. Parlare più forte o maltrattare l’altro non significa essere nel giusto. Provate ad ascoltare di più e ad accettare altri punti di vista. Cercare la pace è meglio che provare che la vostra opinione è la migliore.
21) Astenetevi dai commenti negativi sulle reti sociali. Perché cerchiamo sempre di mostrare agli altri dove sbagliano? Non vi siete mai sentiti a disagio nel farlo? Siamo ormai abituati a farlo online. In questa Quaresima, cercate di “dire” le cose con pazienza e carità, ma ricordatevi che la prima persona con cui dovete avere pazienza siete voi stessi.
22) Liberatevi dalle false religioni, dalle superstizioni, dagli oggetti New Age e abbandonate il vostro risentimento nei confronti di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, e nei confronti della Chiesa. Quale occasione migliore se non il momento attuale, la Quaresima, per avvicinarsi a Dio? È il momento per liberarsi di amuleti, superstizioni, cattive abitudini e lamentele nei confronti della Chiesa. È il momento di smettere di essere un cristiano part-time, o solo di nome.
23) Se guardate materiale pornografico o avete qualche dipendenza, smettete! Se sentite che state cadendo nella dipendenza dalla pornografia, questo è il momento per smettere. Visitate siti che aiutano a porre fine a questo vizio e usate un filtro di Internet per i contenuti impropri. Incoraggiate familiari e amici a fare lo stesso.
24) Smettete di flirtare. Essere naturalmente allegri con le persone che ci circondano è ben diverso dall’agire come se tutti fossero possibili pretendenti. Solo chi vede ciò che c’è di bello in voi senza che dobbiate mettervi in mostra è degno delle vostre attenzioni romantiche.
25) Astenetevi dall’usare troppo trucco e troppi gioielli. A volte ci nascondiamo dietro i nostri accessori, che ci fanno sentire più sicure e forse più degne d’amore. Siate discrete e semplici. Se avete più cose di questo tipo di quelle di cui avete realmente bisogno, vendetele e comprate qualcosa per aiutare qualcuno.

Avvisi Parrocchiali 18 Febbraio - 25 Febbraio

Domenica 18 - I Domenica di Quaresima
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 19
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 20
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa

Mercoledì 21
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 17.30 Via Crucis
Ore 18.00 S. Messa

Giovedì 22 - Cattedra di S. Pietro
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti

Venerdì 23 - Giornata di astinenza dalle carni
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 24
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 25 - II Domenica di Quaresima
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa


25 semplici mortificazioni per una Quaresima “alternativa” di Luisa Restrepo (I Parte)
In questa settimana inizia il periodo della Quaresima, tempo propizio per avvicinarsi a Dio e agli altri. Se siamo disposti a cooperare, questi quaranta giorni possono essere un periodo di profonda crescita personale e spirituale. Le penitenze specifiche che scegliamo non sono il nostro obiettivo principale – che è sempre il nostro incontro personale con l’amore e la misericordia del Signore Gesù –, ma lo sforzo per cambiare certi abitudini e certi atteggiamenti nella nostra vita può essere il nostro umile dono, come i due pani e i cinque pesci, da offrire al Signore. Non è molto, ma il Signore è fantastico quando si tratta di moltiplicare.
A questo scopo, abbiamo stilato un elenco di cose da poter mettere in pratica in questa Quaresima:
1) Ogni volta che usate le reti sociali, recitate un’Ave Maria. Alla fine della Quaresima (a meno che non abbiate abbandonato le reti sociali) avrete recitato vari rosari. Oltre a rimanere in contatto con i vostri amici, sarete anche più vicini alla Vergine Maria e in compagnia di Dio. Perché non offrire un’Ave Maria a tutte le persone che incontrate su Instagram, Facebook o Whatsapp?
2) Ogni volta che vi disturba una persona o una situazione, offritela a Dio recitando un Padre Nostro. Se vi risulta facile irritarvi, è anche facile recitare un’Ave Maria o un Padre Nostro. Recitatelo una volta, una volta sola, e vedrete come riuscirete ad alleviare un po’ la vostra tensione, oltre ad aiutare quella persona che ha bisogno delle vostre preghiere.
3) Non guardate il cellulare quando state mangiando o parlando con qualcuno. Vi ricordate come sia guardare qualcuno negli occhi? Passare del tempo con una persona non significa soltanto occupare lo stesso spazio, ma interessarsi alla sua vita, a ciò che è, con le sue gioie e le sue tristezze.
4) Partecipate quotidianamente alla Messa. La Messa domenicale è meravigliosa, e anche un dovere, ma la Messa quotidiana ha qualcosa di più. Apprezzate i banchi vuoti e il silenzio sacro. È come se Cristo fosse lì solo per voi.
5) Non siate scortesi con nessuno! Il cibo è arrivato tardi. Lui non ha fatto le cose come ci piace. Lei non sa guidare bene e il traffico è tremendo. Ricordate: non è la fine del mondo. Respirate e chiedetevi: “Cosa farebbe Gesù al posto mio?”
6) Cercate di scrivere ogni sera una lista delle cose per le quali siete grati. Vi siete ricordati di sentirvi grati oggi? Assicuratevi di fare attenzione a ciò che avete e di non sminuirlo.
7) Comprate solo il necessario. Solo per 40 giorni potreste smettere di comprare per divertimento. Vi assicuro che andrà tutto bene.
8) Perdonate ogni persona che vi ha feriti. Chiedete l’aiuto di Dio per liberarvi dalla rabbia legata alle ferite che vi hanno provocato gli altri. A volte siamo prigionieri dei nostri rancori o dei nostri traumi perché abbiamo paura di affrontare il dolore a testa alta, ma alla fine alimentare la ferita ci provoca solo più dolore e blocca la cura. Se chiediamo umilmente a Dio di aiutarci a vedere le cose con i Suoi occhi, con la Sua grazia, a poco a poco potremo purificare il nostro cuore dagli antichi risentimenti.
9) Accettate ogni giorno un vostro difetto e ringraziate Dio per il fatto di darvi la possibilità di credere nella Sua forza. I vostri difetti sono una parte importante del vostro cammino. Vi aiutano a scoprire chi siete con Dio e a essere più comprensivi e pazienti nei confronti delle imperfezioni altrui. Dio lo ha già fatto. Essere santi significa cercare la perfezione, ma sempre la perfezione nell’amore.

5 errori che, senza saperlo, potreste commettere a Messa
La celebrazione eucaristica ha riti e liturgie ben definite. Se non se ne conoscono i dettagli, si rischia di cadere in errori che portano a vivere la Messa con disagio e a distrarre il resto della comunità. Di seguito un breve elenco degli errori liturgici più diffusi (e che potreste compiere senza rendervene conto).
1 – Durante la consacrazione bisogna inginocchiarsi o restare in piedi? I fedeli “s’inginocchino poi alla consacrazione, a meno che lo impediscano lo stato di salute, la ristrettezza del luogo, o il gran numero dei presenti, o altri ragionevoli motivi”, afferma l’Ordinamento Generale del Messale Romano (n. 43). La Chiesa consiglia di rimanere in ginocchio durante tutta la consacrazione e di alzarsi dopo la risposta “Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”.
2 – Il rito della pace. In merito al rito dello scambio della pace, Papa Benedetto ha dichiarato nell’Esortazione apostolica Sacramentum caritatis: “Durante il Sinodo dei Vescovi è stata ribadita l’opportunità di moderare questo gesto, che può assumere espressioni eccessive, suscitando qualche confusione nell’assemblea proprio prima della Comunione” (SC n. 49). Una lettera del cardinal Cañizares spiega come compiere bene questo gesto liturgico, sostenendo che“è quindi del tutto legittimo affermare che non è necessario invitare ‘meccanicamente’ a darsi la pace, se si prevede che questo scambio non si verificherà nel modo adeguato”.
3 – “…E liberaci dal male”. Amen! Sappiamo bene che, di norma, la cosa corretta è terminare le preghiere pronunciando la parola “Amen”. Perché alla fine del Padre Nostro non si dovrebbe fare? La parola ebraica “Amen”, traducibile grossomodo con “così sia”, si pronuncia al termine delle preghiere; se il Padre Nostro è recitato alla fine della Messa, non si dice “Amen” semplicemente perché la preghiera non è ancora terminata. Dopo che l’assemblea ha concluso dicendo “liberaci dal male”, anziché dire “Amen” il sacerdote sviluppa l’ultima richiesta del Padre Nostro (liberaci dal male) e continua dicendo: “Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo”.
4 – “Per Cristo, con Cristo e in Cristo…” Ci sono preghiere che sono proprie ed esclusive del sacerdote. Ad esempio “Per Cristo, con Cristo e in Cristo…”, la dossologia con cui il sacerdote chiude l’anafora (parte centrale della Messa). Solo il sacerdote può pronunciarla. Anche se il celebrante invita (dicendo “Tutti insieme!” o cose del genere), i fedeli dovranno rimanere in silenzio, immobili, e rispondere alla fine il solenne “Amen” (cfr. OGMR 151). I laici non devono neanche recitare la preghiera della pace (“Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli ‘Vi lascio la pace, vi do la mia pace’…”). Solo il sacerdote pronuncia questa preghiera. Bisogna distinguere il ruolo del sacerdote e quello del laico a Messa: “Si deve evitare il rischio di oscurare la complementarietà tra l’azione dei chierici e quella dei laici, così da sottoporre il ruolo dei laici a una sorta, come si suol dire, di «clericalizzazione», mentre i ministri sacri assumono indebitamente compiti che sono propri della vita e dell’azione dei fedeli laici” (Redemptionis Sacramentum).
5 – Digiuno eucaristico. La Chiesa richiede per norma un digiuno eucaristico di un’ora da cibo e bevande prima della Sacra Comunione, a eccezione di acqua e medicine (Codice di Diritto Canonico, can. 919). Il digiuno include la gomma da masticare prima e durante la celebrazione. Questa norma non è opzionale, e violarla coscientemente è sacrilegio. Osservare questa norma è segno di massimo rispetto di chi identifica la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, ed è anche la preparazione e la disposizione corretta per ricevere il Signore.

Avvisi Parrocchiali 11 Febbraio - 18 Febbraio

Domenica 11
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa con il Battesimo di Sandri Sebastian Sirio
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 12
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 13
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 15.00 Festa di Carnevale in Oratorio
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio Lectio Divina

Mercoledì 14 – Le Ceneri
Giornata di digiuno e astinenza dalle carni
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 8.30 S. Messa con imposizione delle Ceneri
Ore 16.30 Imposizione delle Ceneri per i ragazzi del Catechismo della Primaria e della Secondaria
Ore 20.30 S. Messa con imposizione delle Ceneri

Giovedì 15
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: il vizio della lussuria (II)

Venerdì 16
Giornata di astinenza dalle carni
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 17
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 18 – I Domenica di Quaresima
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa


Pellegrinaggio a Medjougorje
Si sta organizzando un Pellegrinaggio a Medjogorje dal 27 febbraio al 3 marzo. Informazioni e iscrizioni presso Roberto (338 70 20 472) o Teresa (333 76 57 672).

Festa di Carnevale in Oratorio
Martedì 13 Febbraio in Oratorio ci sarà la festa di Carnevale. Dalle 15.00 in poi musica, balli, frittelle: tutti coloro che vogliono stare insieme per divertirsi e stare allegri sono invitati.

Quaresima
Mercoledì 14 Febbraio, giornata delle Ceneri, le S. Messe saranno 2 (come gli scorsi anni): alle 8.30 e alle 20.30. Mercoledì delle Ceneri è giorno di Digiuno (dai 18 ai 60 anni di età) e di Astinenza dalla carni (dai 14 anni in su, senza limiti di età). Tutti i venerdì di Quaresima, inoltre, saranno giornate di astinenza dalle carni. Come ogni anno, anche in questa occasione il S. Padre Francesco ha scritto un messaggio dal titolo «Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti» (Mt 24,12). Ne pubblichiamo ampi stralci.

Cari fratelli e sorelle,
ancora una volta ci viene incontro la Pasqua del Signore! Per prepararci ad essa la Provvidenza di Dio ci offre ogni anno la Quaresima, «segno sacramentale della nostra conversione», che annuncia e realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore e con tutta la vita.
Anche quest’anno, con il presente messaggio, desidero aiutare tutta la Chiesa a vivere con gioia e verità in questo tempo di grazia; e lo faccio lasciandomi ispirare da un’espressione di Gesù nel Vangelo di Matteo: «Per il dilagare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà» (24,12).
Questa frase si trova nel discorso che riguarda la fine dei tempi e che è ambientato a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi, proprio dove avrà inizio la passione del Signore. Rispondendo a una domanda dei discepoli, Gesù annuncia una grande tribolazione e descrive la situazione in cui potrebbe trovarsi la comunità dei credenti: di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo.
I falsi profeti
Ascoltiamo questo brano e chiediamoci: quali forme assumono i falsi profeti?
Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro. Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall’illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della solitudine!
Altri falsi profeti sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci: a quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni “usa e getta”, di guadagni facili ma disonesti! Quanti ancora sono irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso! Questi truffatori, che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare. E’ l’inganno della vanità, che ci porta a fare la figura dei pavoni… per cadere poi nel ridicolo; e dal ridicolo non si torna indietro. Non fa meraviglia: da sempre il demonio, che è «menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44), presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore dell’uomo. Ognuno di noi, perciò, è chiamato a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti. Occorre imparare a non fermarsi a livello immediato, superficiale, ma riconoscere ciò che lascia dentro di noi un’impronta buona e più duratura, perché viene da Dio e vale veramente per il nostro bene.
Un cuore freddo
Dante Alighieri, nella sua descrizione dell’inferno, immagina il diavolo seduto su un trono di ghiaccio; egli abita nel gelo dell’amore soffocato. Chiediamoci allora: come si raffredda in noi la carità? Quali sono i segnali che ci indicano che in noi l’amore rischia di spegnersi?
Ciò che spegne la carità è anzitutto l’avidità per il denaro, «radice di tutti i mali» (1 Tm 6,10); ad essa segue il rifiuto di Dio e dunque di trovare consolazione in Lui, preferendo la nostra desolazione al conforto della sua Parola e dei Sacramenti. Tutto ciò si tramuta in violenza che si volge contro coloro che sono ritenuti una minaccia alle nostre “certezze”: il bambino non ancora nato, l’anziano malato, l’ospite di passaggio, lo straniero, ma anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese.
[…] L’amore si raffredda anche nelle nostre comunità: nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium ho cercato di descrivere i segni più evidenti di questa mancanza di amore. Essi sono: l’accidia egoista, il pessimismo sterile, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità mondana che induce ad occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario.
Cosa fare? Se vediamo nel nostro intimo e attorno a noi i segnali appena descritti, ecco che la Chiesa, nostra madre e maestra, assieme alla medicina, a volte amara, della verità, ci offre in questo tempo di Quaresima il dolce rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno.
Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita.
L’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita! Come vorrei che, in quanto cristiani, seguissimo l’esempio degli Apostoli e vedessimo nella possibilità di condividere con gli altri i nostri beni una testimonianza concreta della comunione che viviamo nella Chiesa. A questo proposito faccio mia l’esortazione di san Paolo, quando invitava i Corinti alla colletta per la comunità di Gerusalemme: «Si tratta di cosa vantaggiosa per voi» (2 Cor 8,10). Questo vale in modo speciale nella Quaresima, durante la quale molti organismi raccolgono collette a favore di Chiese e popolazioni in difficoltà. Ma come vorrei che anche nei nostri rapporti quotidiani, davanti a ogni fratello che ci chiede un aiuto, noi pensassimo che lì c’è un appello della divina Provvidenza: ogni elemosina è un’occasione per prendere parte alla Provvidenza di Dio verso i suoi figli; e se Egli oggi si serve di me per aiutare un fratello, come domani non provvederà anche alle mie necessità, Lui che non si lascia vincere in generosità?
Il digiuno, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame; dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame.
[…] Invito soprattutto i membri della Chiesa a intraprendere con zelo il cammino della Quaresima, sorretti dall’elemosina, dal digiuno e dalla preghiera. Se a volte la carità sembra spegnersi in tanti cuori, essa non lo è nel cuore di Dio! Egli ci dona sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare.
[…] Vi benedico di cuore e prego per voi. Non dimenticatevi di pregare per me.

Avvisi Parrocchiali 4 Febbraio - 11 Febbraio

Domenica 4 – Giornata per la Vita
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 5 – S. Agata
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 6 – Ss. Paolo Miki e Compagni martiri
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio Lectio Divina

Mercoledì 7
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa in casa di riposo
Ore 18.45 In Oratorio, ritiro per donne
Ore 20.15 Incontro Adolescenti

Giovedì 8
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: il vizio della lussuria (I)

Venerdì 9
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 10 – S. Scolastica
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 In Oratorio presso il teatro, presentazione del libro Strade e Sogni di Ugo Andreis (con la presenza dell’autore)
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 11
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa con il Battesimo di Sandri Sebastian Sirio
Ore 18.30 S. Messa

Pellegrinaggio a Medjougorje
Si sta organizzando un Pellegrinaggio a Medjogorje dal 27 febbraio al 3 marzo. Informazioni e iscrizioni presso Roberto (338 70 20 472) o Teresa (333 76 57 672).

La Liguria e l'inganno fatale della contraccezione di Alessandro Rico
Quello che rivelano i dati dell’ultimo rapporto del Ministero della salute sull’applicazione della legge 194, che a maggio compirà quarant’anni, può sorprendere solo chi crede che a una maggior diffusione della contraccezione, in particolare quella ormonale, considerata la più efficace, corrisponda necessariamente una diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza. E invece, per quanto sembri scontata tale correlazione, il caso della Liguria testimonia come sia una certa mistificazione culturale e antropologica la vera radice della pratica dell’eliminazione del feto, indipendentemente dal massiccio ricorso ai metodi contraccettivi.
Come riportato anche dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, infatti, la Liguria è «in vetta alle statistiche nazionali per il numero di aborti in proporzione alla popolazione (8.8 interruzioni di gravidanza ogni mille donne in età fertile, quasi 270 aborti ogni mille nati vivi); registra il dato più alto in assoluto per gli aborti tra le giovanissime (4.3 su mille tra i 15 e i 17 anni)» e presenta pure il primato nel ricorso alle tecniche non invasive di interruzione della gravidanza, quali la controversa pillola Ru486, definitivamente approvata in Italia nel 2009, che provoca l’espulsione dell’embrione dopo circa 48 ore dall’assunzione. All’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, addirittura, la percentuale di aborti con la pillola supera il 66%.
Al tempo stesso, però, la Liguria è altresì una delle regioni in cui è più diffuso l’utilizzo della pillola anticoncezionale (da non confondere, appunto, con la pillola abortiva Ru486, che in quanto tale è assunta non per «prevenire», bensì per interrompere la gravidanza). Secondo i dati Istat/Imf, il Settentrione è in generale più disposto all’impiego dei metodi contraccettivi. E se, a livello nazionale, la contraccezione ormonale viene usata dal 16.2% della popolazione femminile, molto meno rispetto alla media europea, la percentuale sale, in Liguria, fino al 20.1%. Dietro soltanto alla Valle d’Aosta, la quale, con il 23%, ha però un tasso di aborti in rapporto alla popolazione soltanto di poco inferiore a quello ligure, e alla Sardegna, con il 30.3% e un’abortività che, invece, è al di sotto delle sei interruzioni di gravidanza ogni mille nati vivi.
Può meravigliare che il collegamento, all’apparenza tanto ovvio, tra incremento della contraccezione e diminuzione degli aborti, sia poi smentito dai fatti. Eppure, quello della Liguria non è nemmeno l’esempio più eclatante. È la Francia a offrire lo scenario più preoccupante. Nella patria del ’68; nella culla della rivoluzione sessuale europea e dell’emancipazione femminile, dove, nel febbraio 2017, fu approvata una legge per l’estensione del reato di «ostacolo all’interruzione volontaria di gravidanza» ai siti web pro-life; nel Paese in cui il 50% delle donne tra i 15 e i 49 anni assume la pillola anticoncezionale, circa una donna su tre ha abortito almeno una volta. Oltralpe, quello dei bimbi non nati è oramai un fenomeno dalle proporzioni bibliche, una vera e propria strage degli innocenti: si parla di quasi 210.000 aborti l’anno, un dato mantenutosi più o meno costante dall’inizio del XXI secolo. Sono cifre fortunatamente lontane da quelle registrate in Italia: nel nostro Paese, nel 2016 sono state praticate circa 85.000 interruzioni volontarie di gravidanza, in calo del 3% rispetto all’anno precedente. Gli aridi numeri, tuttavia, assumono una colorazione diversa nel momento in cui quei feti vengono considerati non più come scomodi fardelli di cui liberarsi, bensì come doni rifiutati, possibilità annientate, vite rubate.
Checché se ne dica sull’efficacia della «liberalizzazione» dell’aborto introdotta dalla legge 194, a spiegare perché, spesso, la contraccezione non riduca le interruzioni volontarie di gravidanza, è la «cultura dello scarto» denunciata da Papa Francesco, quella che ci induce al disprezzo degli «esseri umani più deboli e fragili, cioè i nascituri, i più poveri, i vecchi malati, i disabili gravi». Ed è grave che queste stragi siano gabellate per conquiste di libertà. Così, la soppressione di chi ha contratto una malattia o è portatore di handicap, persona ingombrante, poiché ci ricorda l’abisso di dolore in cui può precipitare l’esistenza umana, viene spacciata per un gesto di pietà e di trionfo dell’autodeterminazione. L’uccisione, nel grembo delle madri, di bambini trattati alla stregua di «grumi di cellule», pratica barbara che, da candidata alla presidenza, Hillary Clinton proponeva di prolungare, in certi casi, persino fino al nono mese, viene infiocchettata con la menzogna della «salute riproduttiva» o della «libertà di scelta» delle donne. Gli stessi slogan cui faceva ricorso Planned Parenthood, la catena americana di cliniche abortiste scoperta a smerciare illegalmente parti anatomiche dei feti. La stessa concezione sbandierata dalle femministe, sedicenti anticapitaliste ma feroci «proprietariste», allorché in ballo c’è il diritto, l’unico vero diritto «indisponibile», alla vita.
Alla fin fine, il paradosso non è tanto che la diffusione della contraccezione non sia immediatamente connessa a una riduzione degli aborti. L’assurdità è che, mentre il nostro Paese raggela in un inverno demografico cui ci si propone di rimediare deportando disperati dall’Africa, dal 1978 si sia impedito di nascere a quasi sei milioni di italiani. Forse non è un caso, se sono tanti quanti gli ebrei massacrati dai nazisti.

Avvisi Parrocchiali 4 Febbraio - 11 Febbraio

Domenica 4 – Giornata per la Vita
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 5 – S. Agata
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 6 – Ss. Paolo Miki e Compagni martiri
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio Lectio Divina

Mercoledì 7
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa in casa di riposo
Ore 18.45 In Oratorio, ritiro per donne
Ore 20.15 Incontro Adolescenti

Giovedì 8
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: il vizio della lussuria (I)

Venerdì 9
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 10 – S. Scolastica
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 In Oratorio presso il teatro, presentazione del libro Strade e Sogni di Ugo Andreis (con la presenza dell’autore)
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 11
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa con il Battesimo di Sandri Sebastian Sirio
Ore 18.30 S. Messa

Pellegrinaggio a Medjougorje
Si sta organizzando un Pellegrinaggio a Medjogorje dal 27 febbraio al 3 marzo. Informazioni e iscrizioni presso Roberto (338 70 20 472) o Teresa (333 76 57 672).

La Liguria e l'inganno fatale della contraccezione di Alessandro Rico
Quello che rivelano i dati dell’ultimo rapporto del Ministero della salute sull’applicazione della legge 194, che a maggio compirà quarant’anni, può sorprendere solo chi crede che a una maggior diffusione della contraccezione, in particolare quella ormonale, considerata la più efficace, corrisponda necessariamente una diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza. E invece, per quanto sembri scontata tale correlazione, il caso della Liguria testimonia come sia una certa mistificazione culturale e antropologica la vera radice della pratica dell’eliminazione del feto, indipendentemente dal massiccio ricorso ai metodi contraccettivi.
Come riportato anche dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, infatti, la Liguria è «in vetta alle statistiche nazionali per il numero di aborti in proporzione alla popolazione (8.8 interruzioni di gravidanza ogni mille donne in età fertile, quasi 270 aborti ogni mille nati vivi); registra il dato più alto in assoluto per gli aborti tra le giovanissime (4.3 su mille tra i 15 e i 17 anni)» e presenta pure il primato nel ricorso alle tecniche non invasive di interruzione della gravidanza, quali la controversa pillola Ru486, definitivamente approvata in Italia nel 2009, che provoca l’espulsione dell’embrione dopo circa 48 ore dall’assunzione. All’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, addirittura, la percentuale di aborti con la pillola supera il 66%.
Al tempo stesso, però, la Liguria è altresì una delle regioni in cui è più diffuso l’utilizzo della pillola anticoncezionale (da non confondere, appunto, con la pillola abortiva Ru486, che in quanto tale è assunta non per «prevenire», bensì per interrompere la gravidanza). Secondo i dati Istat/Imf, il Settentrione è in generale più disposto all’impiego dei metodi contraccettivi. E se, a livello nazionale, la contraccezione ormonale viene usata dal 16.2% della popolazione femminile, molto meno rispetto alla media europea, la percentuale sale, in Liguria, fino al 20.1%. Dietro soltanto alla Valle d’Aosta, la quale, con il 23%, ha però un tasso di aborti in rapporto alla popolazione soltanto di poco inferiore a quello ligure, e alla Sardegna, con il 30.3% e un’abortività che, invece, è al di sotto delle sei interruzioni di gravidanza ogni mille nati vivi.
Può meravigliare che il collegamento, all’apparenza tanto ovvio, tra incremento della contraccezione e diminuzione degli aborti, sia poi smentito dai fatti. Eppure, quello della Liguria non è nemmeno l’esempio più eclatante. È la Francia a offrire lo scenario più preoccupante. Nella patria del ’68; nella culla della rivoluzione sessuale europea e dell’emancipazione femminile, dove, nel febbraio 2017, fu approvata una legge per l’estensione del reato di «ostacolo all’interruzione volontaria di gravidanza» ai siti web pro-life; nel Paese in cui il 50% delle donne tra i 15 e i 49 anni assume la pillola anticoncezionale, circa una donna su tre ha abortito almeno una volta. Oltralpe, quello dei bimbi non nati è oramai un fenomeno dalle proporzioni bibliche, una vera e propria strage degli innocenti: si parla di quasi 210.000 aborti l’anno, un dato mantenutosi più o meno costante dall’inizio del XXI secolo. Sono cifre fortunatamente lontane da quelle registrate in Italia: nel nostro Paese, nel 2016 sono state praticate circa 85.000 interruzioni volontarie di gravidanza, in calo del 3% rispetto all’anno precedente. Gli aridi numeri, tuttavia, assumono una colorazione diversa nel momento in cui quei feti vengono considerati non più come scomodi fardelli di cui liberarsi, bensì come doni rifiutati, possibilità annientate, vite rubate.
Checché se ne dica sull’efficacia della «liberalizzazione» dell’aborto introdotta dalla legge 194, a spiegare perché, spesso, la contraccezione non riduca le interruzioni volontarie di gravidanza, è la «cultura dello scarto» denunciata da Papa Francesco, quella che ci induce al disprezzo degli «esseri umani più deboli e fragili, cioè i nascituri, i più poveri, i vecchi malati, i disabili gravi». Ed è grave che queste stragi siano gabellate per conquiste di libertà. Così, la soppressione di chi ha contratto una malattia o è portatore di handicap, persona ingombrante, poiché ci ricorda l’abisso di dolore in cui può precipitare l’esistenza umana, viene spacciata per un gesto di pietà e di trionfo dell’autodeterminazione. L’uccisione, nel grembo delle madri, di bambini trattati alla stregua di «grumi di cellule», pratica barbara che, da candidata alla presidenza, Hillary Clinton proponeva di prolungare, in certi casi, persino fino al nono mese, viene infiocchettata con la menzogna della «salute riproduttiva» o della «libertà di scelta» delle donne. Gli stessi slogan cui faceva ricorso Planned Parenthood, la catena americana di cliniche abortiste scoperta a smerciare illegalmente parti anatomiche dei feti. La stessa concezione sbandierata dalle femministe, sedicenti anticapitaliste ma feroci «proprietariste», allorché in ballo c’è il diritto, l’unico vero diritto «indisponibile», alla vita.
Alla fin fine, il paradosso non è tanto che la diffusione della contraccezione non sia immediatamente connessa a una riduzione degli aborti. L’assurdità è che, mentre il nostro Paese raggela in un inverno demografico cui ci si propone di rimediare deportando disperati dall’Africa, dal 1978 si sia impedito di nascere a quasi sei milioni di italiani. Forse non è un caso, se sono tanti quanti gli ebrei massacrati dai nazisti.

Avvisi Parrocchiali 28 Gennaio - 3 Febbraio

Domenica 28
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 29
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 30
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 1^-4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio Lectio Divina

Mercoledì 31 – S. Giovanni Bosco
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo
Ore 19.15 S. Messa in latino
Ore 20.15 Incontro Adolescenti

Giovedì 1 – Giornata di Preghiera per le Vocazioni
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: il vizio della gola (III)

Venerdì 2 – Presentazione al tempio del Signore
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa con benedizione delle candele e processione
Ore 20.30 In Canonica, Consiglio Pastorale Parrocchiale

Sabato 3 – I Sabato del Mese
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 4 – Giornata per la Vita
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa



Catechismo I Primaria
Sono aperte le iscrizioni per il catechismo di I Primaria. Si possono ritirare i moduli sull’espositore in fondo alla chiesa. Le iscrizioni vanno riconsegnate martedì 30 gennaio p.v. data di inizio del catechismo.

Pellegrinaggio a Medjougorje
Si sta organizzando un Pellegrinaggio a Medjogorje dal 27 febbraio al 3 marzo. Informazioni e iscrizioni presso Roberto (338 70 20 472) o Teresa (333 76 57 672).

Votare è un dovere non assoluto di Tommaso Scandroglio
Ha iniziato il presidente della Repubblica Mattarella con il discorso di fine d’anno: “Mi auguro una grande partecipazione al voto, che nessuno rinunci al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese”. E poi aggiunse un’analogia suggestiva: cento anni fa i diciottenni di allora – i famosi ragazzi del’99 – andarono al fronte nella Grande Guerra, oggi i diciottenni vengono chiamati al voto. E dunque pare di leggere in filigrana questa conclusione: come allora le leva era obbligatoria, anche oggi è obbligatorio andare a votare.
Poi l’invito al voto è stato lanciato anche da alcuni uomini di Chiesa. Mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha scritto una lettera ai diciottenni (si vede che tutti temono una cospicua latitanza alle urne dei Millennials): «A 18 anni incomincia il diritto dovere di votare. […] Non cambierà tutto in una tornata elettorale. Ma certo con l’astensionismo non si cambia niente!”. Alle parole di Delpini hanno fatto eco quelle di Mons. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che nella sua prolusione in occasione dell’ultimo Consiglio permanente così si è espresso: “Come Vescovi ci uniamo innanzitutto all’appello del Capo dello Stato a superare ogni motivo di sfiducia e di disaffezione per partecipare alle urne con senso di responsabilità nei confronti della comunità nazionale”.
Non vogliamo qui soffermarci sul fatto che ormai i vescovi e cardinali parlano come i politici e si preoccupano più del bene comune che del bene comune delle anime, più a far crescere i fedeli nelle virtù civiche che in quelle cardinali e teologali, più ad invitare ad entrare nei seggi elettorali che in una chiesa o in confessionale. Pare proprio che ormai l’unica preoccupazione sia, esprimendoci in termini agostiniani, per la città terrena e non per quella di Dio.
Ma, come dicevamo, non è questo punto che vogliamo indagare, bensì un quesito eminentemente morale: è doveroso andare a votare? Sì è un dovere morale, perché su tutti grava l’obbligo di contribuire al bene comune e nelle società democratiche tale obbligo si declina anche, ma non solo, nel dovere di partecipare al voto. Detto questo però è bene aggiungere che il dovere di votare - al pari di tutti i doveri morali affermativi che comandano di fare qualcosa di positivo/attivo – è contingente, ossia non deve essere soddisfatto sempre e comunque. Invece, e sta qui il problema, ad ascoltare le personalità di cui sopra pare proprio che il dovere di votare sia assoluto, un po’ come il dovere di non commettere un omicidio o un furto.
Quindi c’è il dovere di votare, ma questo dovere non vale sempre. Vi sono alcuni criteri che se rispettati legittimano sotto il profilo morale anche l’astensione. Il primo criterio da rispettare è il fine ricercato: perché Tizio ha deciso di non votare? Se è per indifferenza, perché è solo una fastidio recarsi alle urne o per motivazioni simili, il fine non è lecito e quindi l’astensione non è giustificata. Ma potrebbero esserci altri motivi che invece renderebbero eticamente valida l’astensione. Ad esempio: nessun partito, tenuto conto del suo programma, delle dichiarazioni dei suoi leader, del suo passato politico, ha dato prova che tutelerà i principi non negoziabili. Oppure nessun partito, nonostante le sue proposte siano moralmente accettabili, suscita la fiducia dell’elettore. Infine l’astensione potrebbe significare, nelle intenzioni del cittadino, sfiducia nelle istituzioni, critica ad alcuni assetti istituzionali ormai radicati in tutti gli schieramenti, denuncia dell’irrilevanza politica e dello scollamento tra potere politico e sentito popolare. Tutte motivazioni che sarebbe opportuno rendere pubbliche. Queste sono solo alcune finalità che potrebbero lecitamente suggerire al cittadino di non recarsi alle urne, oppure di votare scheda bianca o di rendere nulla la scheda.
Un nota bene: nel caso in cui tutti i partiti nel loro programma si dichiarassero a favore di aborto, eutanasia, divorzio, etc., il voto a favore di uno di questi partiti sarebbe un voto a favore anche del suo programma. E dunque non rimarrebbe che la soluzione dell’astensione. Eccetto questo caso, non basta un buon motivo per non votare perché l’astensione sia moralmente lecita, occorre altresì verificare che tale astensione sia efficace, ossia che produca più effetti positivi che quelli negativi. Se sul piatto della bilancia degli effetti positivi possiamo mettere quelli indicati prima – lanciare un segnale alle istituzioni richiamandole ai loro compiti, manifestare il proprio disagio perché nessun politico è percepito come vero collaboratore del bene comune o autentico rappresentante di chi vota – sull’altro piatto della bilancia dobbiamo mettere alcuni possibili effetti negativi, quali: il favorire nella collettività la disaffezione alla politica, il permettere che “altri voteranno al posto tuo”, l’incentivare lo scollamento tra mondo della politica e cittadini, etc. Dove pende di più il piatto della bilancia lo lasciamo decidere al lettore.
A noi premeva soltanto sottolineare che l’astensione non è sempre sinonimo di disimpegno politico, ma a volte è sinonimo di impegno politico espresso per il tramite di un rifiuto al voto motivato e reso pubblico. Dunque non abbiamo voluto invitare a non votare, ma abbiamo solo voluto invitare a riflettere che non sempre si realizza l’equazione “astensione = male morale”. In breve il cittadino che si astiene dal voto può lecitamente farlo e, a priori, non è giusto additarlo a nemico pubblico o a zecca del sistema.

Avvisi Parrocchiali 21 Gennaio - 27 Gennaio

Domenica 21
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 S. Messa in latino
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 22
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 Riunione per i Ministri Straordinari della Comunione

Martedì 23
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo 4^-5^ Primaria
Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria
Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio Lectio Divina

Mercoledì 24 – S. Francesco di Sales
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.15 Incontro Adolescenti

Giovedì 25 – Conversione di S. Paolo
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.00 Adorazione
Ore 18.00 S. Messa
Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: il vizio della gola (II)

Venerdì 26 – Ss. Timoteo e Tito
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 27 – S. Angela Merici
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 28
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa






Catechismo I Primaria
Sono aperte le iscrizioni per il catechismo di I Primaria. Si possono ritirare i moduli sull’espositore in fondo alla chiesa. Le iscrizioni vanno riconsegnate martedì 30 gennaio p.v. data di inizio del catechismo.

Pellegrinaggio a Medjougorje
Si sta organizzando un Pellegrinaggio a Medjogorje dal 27 febbraio al 3 marzo. Informazioni e iscrizioni presso Roberto (338 70 20 472) o Teresa (333 76 57 672).

Generazione iPhone: un'ecatombe antropologica di Benedetta Frigerio
Ossessionati dai “mi piace”, spaventati dall’essere isolati ma solo sui social (non importa se lo sono nella vita), vorrebbero liberarsi della loro "terza mano", lo smartphone, ma appena affrontano la realtà si spaventano e preferiscono tornare nelle loro comode camere, dove i genitori li lasciano vivere (pensando che sia un posto più sicuro della strada) incollati a internet e dove hanno accesso ad un mondo su misura capace di soddisfare immediatamente, senza sacrifici, tutte le loro pulsioni e voglie. Così, incapaci di relazioni, di affrontare i problemi, sono depressi, per nulla ribelli e persino disinteressati alla sessualità carnale. Insomma, sono dei sudditi perfetti. 
Non sono ipotesi generiche, ma frutto di ricerche su milioni di adolescenti effettuate soprattutto negli Stati Uniti, dove "i figli dello smartphone", nati fra il 1995 e il 2005, hanno delle sembianze completamente diverse dalla generazione precedente, con un divario generazionale di ampiezza senza precedenti nella storia (la documentazione più ampia si trova nel libro di Jean M. Twenge "iGen", ossia "Generazione iPhone").
Basti pensare che uno degli studi più recenti, della State University di San Diego, che mette in relazione i sintomi depressivi e il rischio di suicidi con l’uso dei dispositivi elettronici da parte di 133 mila adolescenti, ha dato come risultato un'impennata della depressione tra il 2012 e il 2015 fra le ragazzine che hanno passato più ore al giorno davanti ai dispositivi elettronici (sono soprattutto le donne ad usare Facebook e Instagram): la piaga è cresciuta in soli 3 anni del 58 per cento. Non solo, l’uso di internet per cinque o più ore giornaliere, è correlato ad un incremento della depressione connessa al rischio di suicidio del 71 per cento. Al contrario, come spiegano i ricercatori della Florida State University, fra i teenager e le persone che vivono una vita sociale e relazionale concreta, anche facendo sport e attività all’aperto, la percentuale dei sintomi della depressione decresce ampiamente. 
Va chiarito che gli studi prendendo come campione dell’iPhone Generation e di quella che la precede classi sociali e situazioni familiari e scolastiche identiche, mettono in luce che non è la depressione dovuta al background personale a spingere i ragazzini verso l’alienazione da social media. Al contrario, è proprio l’uso dei social a generarla per determinati meccanismi che si instaurano nella mente e nel corpo di chi li usa, esponendosi ad una vita virtuale dove tutti paiono felici e belli, dove a volte si viene bullizzati o dove si resta incantati da video demenziali e ripetititvi e da immagini che soddisfano in continuazione la persona che li guarda generando dipendenza. […]
Ma di chi è la colpa? Dei telefonini? Beh la fotografia realista e deprimente di Biasini è più ampia: “Basta vedere in pizzeria la sera; lui e lei a tavola tutti e due a pigiare sui tasti del telefono, e così anche i bambini intenti a mandare messaggi, nessuno si parla”. Come a dire che il problema è certamente la tecnologia, ma prima ancora gli adulti che ne abusano e che permettono ai bambini e i ragazzini di vivere incollati al piccolo schermo, che ormai segue tutti perfino in bagno (le ricerche dicono che i giovani non riescono ad addormentarsi se il cellulare non è vicino al loro cuscino a meno di andare in crisi di astinenza). Esattamente come accade ad un drogato con le sostante tossiche. 
Che non si tratta di un’esagerazione non lo dice solo il fatto che l’inventore dell’iPhone, Steve Jobs, che volutamente o meno scelse come simbolo della sua azienda proprio una mela mangiata (ormai costantemente a nostra disposizione), impediva ai figli di usare la tecnologia se non in casi strettamente necessari, ma anche l’ex vicepresidente di Facebook, Chamath Palihapitiya, spiegando di sentirsi in colpa, ha confessato: “Abbiamo creato un sistema di gratificazione a breve termine di like e di feedback guidato dalla dopamina, che sta distruggendo il modo normale in cui la società funziona...quello che dico non è un problema solo americano...ha a che fare con tutto il mondo”. Non a caso, ha chiarito “di usare Facebook il meno possibile" e che ai suoi figli “non è permesso usare questa schifezza”.
Ma cosa rende la tecnologia una droga pericolosa, che affligge per la prima volta anche i bambini con danni irreparabili sul cervello, lo descrive Simon Sinek, noto consulente di leadership e management, richiestissimo dalle aziende americane che subiscono gli effetti perdenti di questa generazione fragile. “I social media sono un fattore di generazione di dipendenza. L’interazione con i social media o con i telefoni, rende felici per via del rilascio di dopamina. Quando ricevi un sms, sei felice perché il tuo corpo rilascia dopamina. Lo stesso accade quando riceviamo like ad uno dei nostri post, e più like riceviamo più siamo felici e quindi maggiore è il rilascio di dopamina.
La dopamina è il neurotrasmettitore che ha funzioni specifiche di controllo sulla sensazione di piacere, di ricompensa, sulla capacità di attenzione, e così via. Ogni volta che il cervello è stimolato da fattori esterni di piacere o di ricompensa (come i like su Facebook, o un pasto piacevole o dell'attività sessuale appagante) la dopamina viene rilasciata. La dopamina viene rilasciata dall’organismo anche quando fumiamo, beviamo o giochiamo d’azzardo, ovvero quando facciamo cose ad alto rischio di dipendenza. Ecco perché siamo così dipendenti dalle tecnologie. Perché ci consentono il rilascio della dopamina e quindi di regolare il nostro meccanismo di sensazione del piacere. Più dopamina viene rilasciata più provi piacere, più provi piacere più dopammina viene rilasciata: è quindi una spirale infinita. La tenoclogia e l'uso dei social implica questo scambio neurologico, che è quindi di per sé potenzialmente generatore di dipendenza…Pertanto i Millennials (ossia l'iPhone generation, ndr) sono lasciati in balìa di un uso smodato di tecnologie che creano complesse forme di dipendenza e che li fanno fuggire dalla realtà. E questo punto è strettamente connesso con l’aspetto dell’impazienza”. 
Le conseguenze di ciò, però, non sono solo l'impazienza e la depressione che nasce dall'incapacità di subire frustrazioni, ma qualcosa che concerne l’antropologia umana a 360 gradi. Biasini, continua ricordando che questi “dipendenti” non sono solo “più lenti, depressi, vulnerabili psicologicamente”, ma sono “degli estranei anche per i loro genitori”. Sono poi “sedentari e grassi, sempre più lenti nella corsa…faticano a socializzare. Il numero dei ragazzi che mantiene l’abitudine di uscire con gli amici è calata del 40 per cento….Sono meno interessati al corteggiamenti e alle relazioni con l’altro sesso. Sono anche poco interessati a spostarsi, uno su quattro a fine liceo non ha ancora la patente”. 
Sottolineando che i principali responsabili di questa piaga sono gli educatori e la famiglia che protegge smodatamente i figli dai problemi del mondo reale, Sinek prosegue cercando delle soluzioni dato che “al lavoro, nell’attesa dal dottore, sul treno, usiamo continuamente il cellulare senza interagire”, mentre “la fiducia fra le persone si crea nei tempi morti e non subito”. La principale via d'uscita sta quindi nella riduzione dell’uso dei dispositivi elettronici per cui “non dobbiamo permettere l’uso dei cellulari nelle riunioni…quando esco a cena con i miei amici lasciamo il cellulare a casa…è come per gli alcolizzati, il motivo per cui togli da casa l’alcol è che non siamo abbastanza forti, ma se rimuovi la tentazione è tutto più facile…Nessuno di noi dovrebbe caricare il telefono vicino al letto, dovremmo caricarlo in soggiorno...ti svegli di notte perché non riesci a dormire e controlli il telefono che è peggio”.
Infatti, che piaccia o no, conclude, “se non hai il telefono ti puoi anche godere il mondo ed è così che arrivano le idee, le idee arrivano quando la mente divaga e ti viene un’idea, questa è innovazione, ma ci stiamo privando di tutti questi piccoli momenti...abbiamo la responsabilità di riparare questo danno, di aiutare questa generazione ad avere fiducia, ad imparare la pazienza, le abilità scoiali a trovare l’equilibrio tra la vita e la tecnologia”. L'alternativa è lasciare che crescano sudditi dipendenti da un potere che, in cambio di piaceri istantanei, di comodità e di apparente benessere, azzera la loro umanità, i loro desideri più profondi e quindi la loro libertà.

Avvisi Parrocchiali 14 Gennaio - 21 Gennaio

Domenica 14 – Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato

Ore 9.30 S. Messa

Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano

Ore 11.00 S. Messa

Ore 18.30 S. Messa


Lunedì 15

Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano

Ore 18.00 S. Messa


Martedì 16

Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano

Ore 14.30 Catechismo 4^-5^ Primaria

Ore 15.15 Catechismo 3^ Primaria

Ore 15.30 Catechismo 2^ Primaria

Ore 18.00 S. Messa

Ore 20.30 In Oratorio Lectio Divina


Mercoledì 17 – S. Antonio

Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano

Ore 16.15 Catechismo Secondaria

Ore 18.00 S. Messa

Ore 19.00 Incontro Adolescenti


Giovedì 18 – S. Facio

Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano

Ore 16.00 Adorazione

Ore 18.00 S. Messa

Ore 20.30 In Oratorio, catechesi per gli adulti: i Vizi Capitali


Venerdì 19 – B. Andrea da Paschiera

Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano

Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo


Sabato 20 – B. Giuseppe Nascimbeni

Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano

Ore 18.30 S. Messa


Domenica 21

Ore 9.30 S. Messa

Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano

Ore 11.00 S. Messa

Ore 16.00 S. Messa in latino

Ore 18.30 S. Messa


Catechismo I Primaria

Sono aperte le iscrizioni per il catechismo di I Primaria. Si possono ritirare i moduli sull’espositore in fondo alla chiesa. Le iscrizioni vanno riconsegnate martedì 30 gennaio p.v. data di inizio del catechismo.

NUOVO CANALE TELEGRAM

La Parrocchia usufruisce anche di un nuovo e più aggiornato strumento per gli avvisi parrocchiali: Telegram.

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Racconto di Natale (parte seconda)
Scritto di fantasia di Andrea Musso

Il commissario parve molto compiaciuto di quelle domande e subito disse: Ohhhh così mi piace. Questo volevo sentire da te!

Sai... la cosa interessante di questa storia è che... sono stati proprio i bambini a condurci a voi!

L’uomo e la donna all’unisono alzarono lo sguardo verso la fonte di quella rivelazione e la donna si lasciò sfuggire alcune parole: Ma come... come è possibile?

Il commissario pareva divertirsi un mondo e proseguì: Vedete non è stato difficile. I bambini parlano per voi. Li abbiamo osservati, abbiamo interrogato le maestre, abbiamo studiato i loro discorsi, le loro azioni. Non sono bambini come gli altri. Sono piuttosto... resistenti, le loro maestre non si capacitano di come certi concetti non riescano a farglieli assimilare. In qualche modo si distinguono e spesso dimostrano di avere un influsso negativo anche sui compagni. Ma alla fine si sono traditi! Era solo questione di tempo.

Tirò fuori dalla tasca interna dell’impermeabile alcuni disegni e divertito li mostrò ai suoi interlocutori.

Vedete? Dei banali disegni! Dei semplici disegni mi hanno portato da voi! Pensate che i due più grandi non ne volevano sapere di disegnare altro. Quando le maestre chiedevano di rappresentare i vari tipi di famiglie loro ostinatamente disegnavano sempre e solo voi con loro!

E così dicendo mostrò loro i fogli di carta su cui l’uomo riconobbe il suo ritratto e quello della moglie con accanto la scritta papà e mamma.

Ma il commissario non aveva finito. Mostrò ancora un altro disegno e commentò compiaciuto: Ma il più piccolo ha fatto ancora meglio. Su richiesta delle maestre di disegnare cosa era per loro il natale ecco cosa ha fatto lui.

Mostrò un disegno pieno di colori in cui si riconosceva chiaramente la grotta della natività con la sacra famiglia e gli altri personaggi.

L’uomo esclamò disperato: Dove sono i nostri figli? Che volete da loro? Dove sono? Ditecelo!

Un agente fece per sferrare un altro pugno, ma il commissario con un gesto lo fermò.

La donna scoppiò nuovamente a piangere e il commissario la degnò solamente di uno sguardo. Si diresse al camino e vi gettò i fogli.

Si avvicinò poi al presepe, prese la statua del bambinello, la rigirò più volte tra le mani e disse nuovamente: Sapete... non ne vedevo più uno da molti anni. Pensavo li avessimo trovati tutti... invece non era così... questo mi insegna che non bisogna mai abbassare la guardia perché il rischio è troppo alto e dobbiamo vigilare, certe cose restano sempre pericolose.

Quindi con un calcio rovesciò il tavolino e con gli anfibi calpestò le statuine mandandole in frantumi.

Aveva ancora il bambino Gesù tra le mani quando si girò verso l’uomo e puntò la statuina verso di lui.

I vostri figli? Osate ancora chiamarli così? No, i figli hanno un solo proprietario ed è lo Stato. Sarà lui a provvedere a loro da ora in poi. Saranno educati a tutti quei valori e diritti che voi avete negato loro per le vostre stupide superstizioni e per le vostre antiquate tradizioni e convinzioni. Sarà loro trovata una famiglia adeguata, aperta e moderna in cui possano crescere serenamente. Quanto a voi sapete bene cosa vi succederà: i nostri centri per la rieducazione si occuperanno di voi. Lo hanno già fatto con molti altri dei vostri in passato e hanno sempre risolto i problemi... in un modo o... nell’altro!

Dopo queste parole scagliò a terra la statuina che si ruppe in vari pezzi. Poi dirigendosi verso l’uscita disse agli agenti: Portateli via, qui abbiamo finito.

La donna iniziò a urlare disperata mentre la sollevavano e la portavano via.

I miei bambini noooo! Ridatemi i miei figli! Vi prego! Non potete farmi questo! Vi scongiuro!

L’uomo si sentì pervadere da una grande rabbia e si alzò di scatto cogliendo di sorpresa gli agenti che lo trattenevano. Riuscì a divincolarsi e si scagliò sugli uomini in divisa che stavano portando via la moglie. Ma fu bloccato prima di raggiungere il suo obbiettivo e un militare gli sferrò un pugno in pieno volto ed uno nuovamente nello stomaco. Cadde a terra assalito dal dolore e il suo sguardo cadde sui resti del bambinello a poca distanza da lui. I suoi occhi vitrei erano una preghiera muta e disperata a quel Dio-bambino e in quel fugace attimo notò che la luce proveniente dall’esterno, passando attraverso i vetri rotti della finestra, disegnava una piccola croce di luce proprio accanto ai cocci della statuina.

Fu l’ultima cosa che l’uomo vide prima di essere portato via.

Oggi l’uomo vuole sempre più eliminare Dio e qualsiasi riferimento a Lui. Ma non si accorge che così facendo in realtà priva se stesso della propria umanità tornando così ad essere Homo homini lupus.


Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 14 gennaio 2018

“Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”

Cari fratelli e sorelle!

«Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio» (Lv 19,34).

Durante i miei primi anni di pontificato ho ripetutamente espresso speciale preoccupazione per la triste situazione di tanti migranti e rifugiati che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dai disastri naturali e dalla povertà. […]

Al riguardo, desidero riaffermare che «la nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare». […]

Cari fratelli e sorelle, alla luce di questi processi avviati, i prossimi mesi rappresentano un’opportunità privilegiata per presentare e sostenere le azioni concrete nelle quali ho voluto declinare i quattro verbi. Vi invito, quindi, ad approfittare di ogni occasione per condividere questo messaggio con tutti gli attori politici e sociali che sono coinvolti – o interessati a partecipare – al processo che porterà all’approvazione dei due patti globali. […]


http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/migration/documents/papa-francesco_20170815_world-migrants-day-2018.html

Avvisi Parrocchiali 7 Gennaio - 14 Gennaio

Sabato 6 – Epifania del Signore
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 16.00 In Oratorio, premiazioni del Concorso Presepi
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 7 – Battesimo del Signore
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Lunedì 8
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Martedì 9
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 14.30 Catechismo Primaria
Ore 18.00 S. Messa



Mercoledì 10
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.15 Catechismo Secondaria
Ore 18.00 S. Messa
Ore 19.00 Incontro Adolescenti

Giovedì 11
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.00 S. Messa

Venerdì 12
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 16.30 S. Messa in casa di riposo

Sabato 13
Ore 8.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 18.30 S. Messa

Domenica 14 – Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato
Ore 9.30 S. Messa
Ore 10.00 S. Messa in S. Emiliano
Ore 11.00 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa

Annuncio della Pasqua
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno. Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l'anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 1° aprile. In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi: le Ceneri, inizio della Quaresima, il 14 Febbraio; l'Ascensione del Signore, l'13 maggio; la Pentecoste, il 20 maggio; la prima domenica di Avvento, il 2 dicembre. Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli Apostoli, dei Santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.

Messaggio dalla Caritas
La Caritas di Padenghe porge sentiti auguri di buon anno e ringrazia tutte le persone che hanno colaborato portando vestiario e accessori, quelle che hanno fatto offerte. Dette offerte, sommate alle altre, tramite don Francesco sono state elargite ai bisognosi della parrocchia. Confidando che anche il 2018 sia generoso, rinnoviamo i nostri auguri e il nostro grazie.