Pontida (BG)
358 Voci
035 795025 (monastero) o 3713843272 (oratorio) o 035 795930 (Don René)
PARROCCHIA SS. GIACOMO AP. E GIORGIO M.

Riposi in pace

E' deceduto ieri il nostro fratello LUCIANO ROSSI di anni 71. Secondo le normative vigenti non si compiono veglie e nemmeno la celebrazione privata della S. Messa. Si svolgerà il solo rito delle esequie al cimitero di Pontida in forma privata.

Via Crucis Quaresimale

Da questo venerdì n diretta streaming e attraverso la radio parrocchiale vivremo la Via Crucis alle ore 20.15 in diretta dalla Cappella interna del Monastero.

S. Rosario alle ore 16

Oggi alle ore 16, in diretta streaming e alla radio parrocchiale reciteremo il S. Rosario invocando l'intercessione della Madonna Addolorata di Caderizzi.

Preghiera nella fragilità

Da oggi al termine della Santa Messa quotidiana reciteremo la preghiera nella fragilità composta dall’ufficio per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana. Puoi trovare il testo in questa immagine allegata.

Supplica al Santo Papa Giovanni XXIII

Questo pomeriggio alle ore 17:30 il nostro vescovo Francesco innalzerà una supplica al santo Papa Giovanni XXIII dalla sua terra natale di Sotto il Monte.
L’evento viene trasmesso in diretta sia da Bergamo TV che da TV2000.

Riposi in pace

E' deceduto il nostro fratello UGO MANZONI di anni 71, originario di Pontida e ora abitante nella Parrocchia di Palazzago. Secondo le normative vigenti non si compiono veglie e nemmeno la celebrazione privata della S. Messa. Si svolgerà il solo rito delle esequie al cimitero di Pontida in forma privata.

Riposi in pace

E' deceduto il nostro fratello DIEGO BARACHETTI di anni 63. Secondo le normative vigenti non si compiono veglie e nemmeno la celebrazione privata della S. Messa. Si svolgerà il solo rito delle esequie al cimitero in forma privata.

S. Messa in diretta streaming

Da domani mattina, lunedì 16 marzo, sarà possibile seguire la S. Messa celebrata dalla Comunità monastica nella cappella del Monastero in diretta streaming attraverso YouTube. E' sufficiente premere su questo link https://www.youtube.com/channel/UCvkxflN4XnDLDkZ-UunRAjg
per
raggiungere il canale #PONTIDA-Uniti nella preghiera
Si tratta poi di scegliere quel filmato in cui appare la scritta in rosso "DAL VIVO".
Chi volesse vedere più tardi la S. Messa lo può fare cercando il filmato relativo e cliccando sopra l'icona.
Tutte le dirette rimangono memorizzare nel canale indicato sopra.
La trasmissione live avviene alle ore 7.30 nei giorni feriali e prevede il canto delle Lodi e la S. Messa alle ore 8; oppure alle ore 9.10 la domenica con la recita dell'Ora di Terza e la S. Messa alle ore 9.30.

#IORESTOACASA

Viste le norme ancor sempre più restrittive emanata ormai da una settimana dal governo e sempre più chiarite in settimana, purtroppo dobbiamo comunicare che in questa domenica e, presumibilmente neanche la prossima, non sarà possibile usufruire della possibilità di sostare davanti al Santissimo Sacramento esporto in chiesa.
La chiesa rimane aperta per un eventuale preghiera personale, e anche per un simbolo forte del Signore che non ci lascia e non ci abbandona. Siamo chiamati però con responsabilità a trovare modalità diverse per pregarlo e adorarlo nel proprio cuore e nelle relazioni fraterne e familiari.
In allegato vi fornisco una guida preparata dalla Conferenza Episcopale Italiana per vivere nella preghiera questa III Domenica di Quaresima.
Ricordo che il nostro Vescovo ha pregato ogni papà e ogni mamma di benedire i propri figli, e ai figli di benedire i propri genitori!
Buona Domenica di Quaresima!

Download Sussidio_CELEBRARE_PREGARE_Tempo_di_Epidemia.pdf.pdf

In ascolto della Parola

Nonostante il fatto che nessuna celebrazione sarà possibile neanche nella III Domenica di Quaresima, vi inviamo il brano evangelico che si potrebbe leggere nel momento di preghiera che si consiglia in famiglia o per meditarlo.

Dal vangelo secondo Giovanni (4, 5-42)
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». ] Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Riposi in pace

E' deceduto il nostro fratello ANDREA RIVA di anni 83. Secondo le normative vigenti non si compiono veglie e nemmeno la celebrazione privata della S. Messa di esequie. Si svolgerà il solo rito delle esequie al cimitero in forma privata. Il nostro fratello sarà sepolto al cimitero di Arlate.

Riposi in pace

È deceduto il nostro fratello ADRIANO CRIPPA di anni 88. Secondo le normative vigenti non si possono fare le veglie e neppure la celebrazione della Messa esequiale. Sarà possibile solo il rito delle esequie al cimitero in forma privata.

Riposi in pace

E' deceduto il nostro fratello GIUSEPPE PARUTA di anni 73. Secondo le normative vigenti non si compiono veglie e nemmeno la celebrazione privata della S. Messa di esequie. Si svolgerà il solo rito della sepoltura al cimitero in forma privata.

In preghiera con il nostro Vescovo

IL VESCOVO FRANCESCO invita a unirsi a lui nella preghiera del Rosario come affidamento a Maria Santissima - domani LUNEDÌ 9 MARZO ALLE ORE 17.30 IN DIRETTA SU BERGAMO TV dal Santuario dell’Addolorata di Borgo Santa Caterina in Bergamo.

Riflessione e S. Messa del Vescovo

Questa sera alle ore 20 su Bergamo TV verrà trasmessa una riflessione quaresimale a cura del nostro Vescovo Francesco.
Domani, domenica 8 marzo, alle ore 10.30 sempre su Bergamo TV sarà trasmessa anche la S. Messa che il Vescovo celebrerà in duomo a porte chiuse.

In ascolto della Parola

Nonostante il fatto che nessuna celebrazione sarà possibile nella II Domenica di Quaresima, vi inviamo il brano evangelico che si potrebbe leggere nel momento di preghiera che si consiglia in famiglia o per meditarlo.

Dal vangelo secondo Matteo (17,1-9)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti»

Lettera del Vescovo Francesco a tutti i fedeli di Bergamo

Cari fratelli sacerdoti.

Care sorelle e fratelli tutti,

la situazione sanitaria, i provvedimenti delle autorità, le scelte pastorali fino ad ora compiute, mi inducono a condividere con voi alcune considerazioni.

La vita delle nostre comunità cristiane è normalmente intensa, significativa, capace di coinvolgere e raggiungere molte persone e molte famiglie. Proprio l’abitudine a questa vitalità, come avviene per altri beni preziosi, ci induce a sottovalutarla, a volte a criticarla, comunque a considerarla ancora una parte scontata dell’orizzonte delle nostre esistenze. In certi momenti, addirittura, ci sembra che la vita della comunità cristiana, le sue iniziative e proposte, appartengano ad un mondo di diritti da rivendicare, più che frutto di un dono e di un impegno condiviso da ciascuno. Ora che le circostanze e l’esercizio della responsabilità, ci costringono a scelte che limitano la vita comunitaria, avvertiamo non solo una mancanza, uno smarrimento, per alcuni una comodità che vien meno, ma anche la moltiplicazione di interrogativi che rivelano le attese e le immagini che ciascuno di noi coltiva in relazione alla Chiesa e particolarmente a quella particolare comunità che è la Parrocchia. Queste domande diventano a loro volta come una porta su altre, più profonde, che investono la fede, il modo di vivere da cristiani, di ascoltare il Vangelo, di celebrare i sacramenti e di testimoniare la carità tra noi e verso il prossimo.

Queste riflessioni, che dovrebbero provocarci più frequentemente, sono alimentate, in questi giorni, da una decisione molto impegnativa: quella di celebrare l’Eucaristia senza la partecipazione dell’assemblea. Si tratta di una decisione sofferta, alla luce delle recenti disposizioni delle autorità governative, che suscita una molteplicità di sentimenti e, in alcuni casi, anche di risentimenti. Nessuno conserva memoria di tempi e situazioni in cui si sia verificata una cosa del genere. Non basta ricordare che in molte parti del mondo la celebrazione dell’Eucaristia è occasione rara e spesso richiede sacrifici non indifferenti per poterla celebrare e potervi partecipare; non basta riconoscere che anche nella nostra Diocesi crescono le parrocchie nelle quali non si celebra l’Eucaristia ogni giorno; non basta ammettere che per molti battezzati l’Eucaristia è diventata un optional e che per anziani e malati spesso è solo un desiderio.

Le obiezioni più frequenti che sto raccogliendo, partono da constatazioni molto pratiche, per arrivare a quelle più profonde. A noi, si dice, non mancano i preti: se i preti celebrano l’Eucaristia, perché i fedeli non possono parteciparvi, pur a determinate condizioni? Perché alcune attività commerciali sono consentite e aperte al pubblico e il raccogliersi insieme in chiesa no? Perché un tempo, in caso di calamità e malattie, ci radunava in chiesa e ora ci si deve allontanare? Queste domande si accompagnano ad altre, che hanno a che fare con la fede. Se l’Eucaristia è così determinante per la vita cristiana, al punto che quella domenicale è un precetto grave, perché proprio i vescovi, custodi della fede, ne privano i fedeli? Come corrispondere al desiderio e al bisogno del pane eucaristico e del ritrovarsi insieme da cristiani nell’Eucaristia? Che significato ha che i preti celebrino l’Eucaristia da soli?

Riporto alcuni passaggi di lettere ricevute. “Se in questi momenti così difficili veniamo privati della possibilità di ricevere l’Eucarestia, da chi attingeremo la forza? Chi ci darà il coraggio di portare la speranza nei cuori di chi è più spaventato? Chi ci darà la Grazia di rimanere saldi e fiduciosi anche in mezzo alla tempesta? Infine mi chiedo anche chi ci aiuterà a mantenere la consapevolezza dell’appartenenza alla Comunità Cristiana, se non possiamo ritrovarci…?”

Spero che tutti voi possiate immaginare che il vescovo e i sacerdoti non solo comprendono queste domande, ma le sentono salire anche nel loro cuore. Insieme coltiviamo la convinzione della necessità della preghiera e particolarmente dell’Eucaristia nei momenti della prova e del dolore. Quanti racconti e testimonianze hanno alimentato questi convincimenti. Ho avuto il dono di incontrare a tu per tu il cardinale Van Thuan e di commuovermi nell’ascoltare come riusciva a celebrare l’Eucaristia nelle prigioni vietnamite.

E quanti sacerdoti, penso al nostro don Seghezzi e tanti altri, insieme ai loro fedeli si sono trovati nelle stesse o in simili condizioni.

Perché allora una scelta tanto rilevante? L’immagine biblica che mi dà forza in questa circostanza è quella dell’esilio. Questo contagio ci sta, volenti o nolenti, esiliando dalla terra della nostra vita quotidiana, dalle nostre reali, presunte e presuntuose sicurezze, dalle nostre buone e forse meno buone abitudini. Il popolo di Dio, esiliato, perde tutto: gli rimane la fede, la preghiera e la dedicazione della propria vita agli altri, come espressione concreta della propria dedicazione a Dio. La prova, così si rivela il morbo dilagante, è il luogo del combattimento della fede. Il Signore ci indica nel silenzio e nell’ascolto della sua Parola, nella pazienza e perseveranza e nella preghiera e della carità vicendevole, le armi del nostro combattimento spirituale. Sono queste che vogliamo indossare anche noi.

Sappiate, fratelli e sorelle, che ogni giorno i sacerdoti stanno celebrando l’Eucaristia per voi, anche se non con voi: essi raccolgono quel “servizio sacerdotale” che è rappresentato dalla vita generosa di ciascuno e che, nell’Eucaristia, diventa un dono gradito a Dio. Sappiate che le vostre famiglie possono essere santuario della presenza di Dio, per l’amore che vi portate, per il sacramento del matrimonio che unisce tanti di voi, per la preghiera che potete condividere. Sappiate che le nostre chiese in questo momento rimangono aperte e sono accessibili per la preghiera personale in tante forme diverse. Sappiate, che la possibilità di accostare personalmente la Parola di Dio, che in Quaresima vorremmo fosse maggiormente praticata, trova in queste circostanze un’occasione favorevole. Sappiate che le tradizionali pratiche quaresimali del digiuno, della preghiera e della generosità verso i poveri sono ancora modalità per alimentare la relazione con il Signore. Sappiate che la preghiera del rosario, così cara alla devozione mariana, continua ad accompagnare i nostri giorni. Sappiate che le comunità monastiche e religiose, stanno incessantemente pregando per tutti. Vi chiedo, con tutto il cuore, di testimoniare nei modi che le circostanze stanno disegnando, quella carità che è il contrassegno della nostra fede, soprattutto verso i più deboli, gli anziani soli, le famiglie in difficoltà.

La sofferenza di non poter partecipare alla celebrazione dell’Eucaristia, che rimane insostituibile, viene consolata dalla convinzione della misericordia di Dio per il popolo e soprattutto i più deboli e dalla più convinta adozione di uno stile eucaristico nella nostra vita.

La scelta di concorrere al bene di tutti, soprattutto dei più fragili come i bambini, gli anziani, i malati, attraverso la rinuncia alla celebrazione dell’Eucaristia comunitaria, non è un appiattirsi su logiche materiali o semplicemente corrispondere ad esigenze pubbliche, dimenticando la fede; piuttosto è la decisione di fare della nostra fede la sorgente di una responsabilità morale che insieme a tanti uomini di buona volontà vogliamo esercitare perché la speranza di superare questa prova, si incarni in condizioni che la rendano credibile.

Cari sacerdoti, desidero rivolgermi a voi, in modo particolare, sapendo la vostra vicinanza e dedizione alle Comunità che vi sono affidate: sappiate dell’affetto, della considerazione e della riconoscenza per ciò che state facendo e condividendo con le persone che il Signore consegna al vostro servizio e alla vostra guida. I limiti imposti dalle circostanze, non si impongono al vostro cuore e alla vostra fede. Gli spazi di tempo, che l’impossibilità di alcune delle opere del vostro ministero vi concedono siano maggiormente dedicate alla preghiera, all’ascolto della Parola e alla più pacata preparazione delle omelie, meditazioni, riflessioni che vi attendono e vi attenderanno. Il fatto che non possiate raggiungere con facilità i vostri parrocchiani, so che non li allontana dal vostro cuore e dalla vostra premura. Anche tra voi, esprimete quella fraternità, che in questi anni stiamo cercando di riproporci in maniera più convinta e concreta. E’ proprio il caso di dire, in questa circostanza: “basta una telefonata”. Mentre vi scrivo le condizioni di salute di alcuni di noi si rivelano delicate o addirittura gravi: sia forte la nostra preghiera per loro.

Ringrazio di cuore Sua Eccellenza il Vescovo Siluan, della Diocesi Ortodossa Romena in Italia che, scrivendomi la sua fraterna vicinanza, l’accompagna con queste significative parole: “La fiducia in Cristo medico delle anime e dei corpi che andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo (Matteo 4,23), oggi come allora, venga in soccorso delle popolazioni colpite da questo morbo infausto e doni a tutti la gioia della rinascita e della vittoria. A quanti ne sono stati colpiti irrimediabilmente doni la gioia del paradiso, meta pasquale verso la quale tutti camminiamo e a coloro che soffrono della umana perdita la consolazione che in Cristo vivo e presente nella Chiesa nulla è perduto e, con sant’Agostino, vescovo d’Ippona, testimoniamo questa nostra speranza: non si perdono mai coloro che amiamo, perché possiamo amarli in Colui che non si può perdere.

Ringrazio di cuore tutti voi per la vostra fede, per la preghiera, per la generosità; esprimo tutta la mia considerazione e riconoscenza agli operatori sanitari e alle autorità preposte al bene comune.

Interceda per noi la Madre di Dio, Salute degli infermi, la Vergine addolorata, così cara alla nostra devozione.

“Salva il tuo popolo Signore, guida e proteggi i tuoi figli”.

Il vostro vescovo, Francesco

Bergamo, 7 marzo 2020

Indicazioni per la nostra Parrocchia

Visto il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo e il Comunicato dei Vescovi Lombardi anche nella nostra Parrocchia seguiremo le indicazioni date e pertanto:
- sono sospese tutte le Celebrazioni Eucaristiche fino a nuova data; la comunità monastica continuerà a celebrare nella cappella interna la S. Messa (alle ore 8 nei giorni feriali e alle ore 9.30 la domenica), intercedendo per tutti e soprattutto per gli operatori sanitari e per chi è gravemente ammalato. La Basilica e il Santuario di Caderizzi rimarranno aperti nei consueti orari per la preghiera personale. Le S. Messe saranno trasmesse tramite la radio parrocchiale;
- la domenica dalle ore 10.30 alle 12, e dalle 16 alle 18 in basilica Esposizione del Santissimo Sacramento per la preghiera silenziosa e personale; sarà presente un sacerdote.
Fino al 15 marzo 2020:
- l'Oratorio rimarrà chiuso e le catechesi dei bambini e degli adulti sospese;
- il Centro di Primo Ascolto rimarrà chiuso;
- le attività dell'associazione Di passo in passo sono sospese;
- qualsiasi altra riunione o incontro previsto non verrà effettuato.
In questi giorni così particolari invitiamo a riscoprire la bellezza del vivere la propria famiglia e del pregare in famiglia!

Nuovo messaggio dei Vescovi lombardi

CONFERENZA EPISCOPALE LOMBARDA
“Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra”

I Vescovi della Lombardia, in comunione con i Vescovi del Veneto e dell’Emilia-Romagna, a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, confermano che nelle loro Diocesi per la domenica 8 marzo e per i giorni feriali successivi e fino a nuova comunicazione è sospesa l’Eucarestia con la presenza dei fedeli, mentre i Vescovi e i sacerdoti celebreranno senza il popolo.

La decisione, assunta in accordo con la Conferenza Episcopale Italiana, si è resa necessaria dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto del Consiglio dei Ministri con il quale si vuol definire il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.

La situazione di disagio e di sofferenza del Paese è anche la sofferenza di tutta la Chiesa. Per questo motivo, noi Vescovi, invitiamo i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici a continuare a tessere con passione i rapporti con la Comunità Civile e ad assicurare la vicinanza nella preghiera a tutti coloro che sono colpiti.

I medici, gli operatori sanitari e quanti avvertono con crescente preoccupazione le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico si sentano custoditi dalla nostra preghiera quotidiana e dall’Eucaristia che i Vescovi e i sacerdoti ogni giorno celebrano in comunione spirituale con le proprie comunità e a sostegno dei malati e di chi se ne prende cura.

La mancanza della celebrazione eucaristica comunitaria deve portarci a riscoprire momenti di preghiera in famiglia – genitori e figli insieme –, la meditazione della Parola di Dio di ogni giorno, gesti di carità e rinvigorire affetti e relazioni che la vita quotidiana di solito rende meno intensi.

Ci aiuta, in questo caso, il rito ambrosiano nel quale in ogni venerdì di quaresima vi è il digiuno eucaristico. Questo digiuno può suggerire a tutti i fedeli di riscattare dall’abitudinarietà la partecipazione alla Messa per desiderare di più l’incontro con il Signore nella stessa Eucarestia.

Resta fermo il fatto che le porte delle chiese rimarranno aperte durante il giorno per consentire la preghiera personale e l’incontro con i sacerdoti che, generosamente, donano la loro disponibilità per un sostegno spirituale che a tutti consenta di sperimentare che “il nostro aiuto viene dal Signore”.

Infine, tenendo conto delle disposizioni ministeriali circa la chiusura delle scuole, per quanto riguarda i nostri oratori, sentito il parere degli organismi pastorali preposti, confermiamo la sospensione delle attività fino al 15 marzo compreso e la chiusura degli spazi aperti al pubblico.

Su tutti invochiamo di cuore la benedizione del Signore.

Riflessione sulla Quaresima

Anche questo venerdì la nostra diocesi propone una riflessione sulla Quaresima trasmessa dal canale televisivo Bergamo tv alle ore 16, alle ore 20 e alle 22.45.

Indicazioni per la nostra Parrocchia

A seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Comunicato dei Vescovi Lombardi anche nella nostra Parrocchia seguiremo le indicazioni date e pertanto:
- sono sospese tutte le Celebrazioni Eucaristiche, solo la S. Messa feriale delle ore 8 sarà celebrata dalla comunità monastica in monastero e trasmessa attraverso la radio parrocchiale; per domenica 8 marzo verrà data comunicazione successiva;
- l'Oratorio rimarrà chiuso;
- il Centro di Primo Ascolto rimarrà chiuso;
- le attività dell'associazione Di passo in passo sono sospese;
- qualsiasi altra riunione o incontro previsto non verrà effettuato.
Nella preghiera ringraziamo tutto il personale sanitario che sta lavorando alacremente per la nostra salute e ricordiamo tutti i fratelli e le sorelle che sono ricoverati negli ospedali.

Comunicato della Conferenza Episcopale Lombarda

I VESCOVI LOMBARDI SUL NUOVO DECRETO
DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
La Conferenza Episcopale Lombarda si è riunita questa mattina (02.03.2020) in seduta straordinaria a Caravaggio.
All’ordine del giorno dei vescovi delle diocesi di Milano, Bergamo, Mantova, Como, Vigevano, Crema, Lodi, Cremona, Pavia e Brescia un confronto alla luce del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Di seguito la nota congiunta:
“In ordine alla celebrazione dell’Eucaristia il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all'Eucaristia.
Considerata la comunicazione odierna della CEI - che interpretando il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, invita a non celebrare le Sante Messe feriali con il popolo - chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di continuare a celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo. Ci riserviamo di dare altre indicazioni, entro venerdì 6 marzo, alla luce di ulteriori sviluppi e delle decisioni delle istituzioni.
Le chiese continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del Decreto, per la preghiera.
Consapevoli della sofferenza e del disagio arrecato dalla situazione, in ordine ai nostri oratori, assunto il parere degli organismi pastorali preposti, sono sospese fino all'8 marzo compreso tutte le attività formative aggregative e sportive. È disposta la chiusura degli spazi aperti al pubblico.
Fino a domenica 8 marzo compresa le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali restano sospesi.
Confidiamo che le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale. Ringraziamo i sacerdoti, i collaboratori e gli operatori sanitari e di ordine pubblico, con tutti i volontari, per l’opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio.
Affidiamo le comunità diocesane, con un particolare pensiero a quelle più provate, ai malati e colpiti dalla calamità in atto, all’intercessione materna e confortante di Maria, la Vergine venerata a Caravaggio”.
Milano, 2 marzo 2020.

Aggiornamento coronavirus

Visto il nuovo decreto del Presidente del Consiglio, il vescovo di Bergamo chiede per la giornata di domani di continuare con le medesime norme osservate nella settimana appena trascorsa, per cui anche domani mattina lunedì 2 marzo la Santa messa sarà solamente trasmessa con radio parrocchiale alle ore 8, ma non celebrata in basilica.
Nella giornata di lunedì 2 marzo i vescovi lombardi si troveranno per delineare un atteggiamento comune in sinergia con le norme emanate dalle autorità civili.
Vi aggiorneremo al più presto.

In ascolto della Parola

Nonostante il fatto che nessuna celebrazione sarà possibile nella I Domenica di Quaresima, vi inviamo il brano evangelico che si potrebbe leggere nel momento di preghiera che si consiglia in famiglia o per meditarlo.

Dal vangelo secondo Matteo (4,1-11)
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Prima Domenica di Quaresima

Come è ormai noto non si potrà celebrare l’Eucarestia della prima domenica di Quaresima per le misure previste dal Ministero della salute, della regione Lombardia, e di conseguenza dalla nostra diocesi.
Pertanto si propone di vivere il giorno del Signore con un momento di preghiera in famiglia. Per chi desidera è possibile ascoltare la S. Messa celebrata dalla comunità monastica nella propria cappella alle ore 9:30. Oppure, oltre alle consuete Sante Messe trasmesse in tv, è possibile seguire su Bergamo TV quella celebrata in cattedrale a porte chiuse dal nostro Vescovo Francesco alle ore 10:30.