Festa della chiesa madre: la Basilica del Laterano
Illuminati dalla Parola ⭐️⭐️⭐️
Nella festa della “cattedra” maggiore … che è il dare la vita!
la Cattedrale, il luogo dove si “insegna” in Vangelo, diventa, dopo la persecuzione, la madre di tutte le chiese di un luogo, il perno principale della celebrazione della fede, segno visibile di unità. Fare festa oggi per un evento così particolare, allora, significa ricordarci che non siamo tanti navigatori solitari ma che la nostra fede si appoggia sulla testimonianza credibile degli apostoli. E che Roma, cattedra di Pietro e del suo successore, rimane per noi segno di unità e di comunione fra le mille diverse esperienze diffuse nel mondo. Non siamo corsi dietro a favole ma alla testimonianza di chi c’era. ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Ezechiele vede un tempio da cui sgorga una fonte d’acqua…
e le acque di questo torrente di grazia sprigionano vitalità e forza, al punto che
«là dove giungerà il torrente tutto rivivrà» (Ez 47,9).
Questa capacità di conferire vita a ogni cosa rispetta e valorizza ogni diversità, dal momento che «lungo il fiume, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto» (47,12). È un primo, splendido significato di cosa deve essere il tempio di Dio e degli uomini: un luogo capace di incrementare gli spazi della vita per chiunque entra in contatto con il dinamismo che in esso si celebra.
Tuttavia il «tempio di Dio» (3,17) è costituito soprattutto dal corpo vivente dei battezzati. Come scrive Paolo ai cristiani di Corinto, noi possiamo non solo essere, ma anche diventare il tempio di Dio nella misura in cui collochiamo mattoni e mura, cioè speranze e opere, sopra quel «fondamento» (3,10) sicuro che è il nostro patto battesimale.
Sebbene Dio sia felice di dimorare in mezzo a noi, soccorrendo la nostra debolezza con il suo fedele amore, egli pure attende che diventiamo sapienti architetti in grado di collaborare con lui all’edificazione della nostra umanità secondo la logica del suo Regno. Per questo ciascuno deve stare «attento a come costruisce» (3,10), perché esiste la possibilità di «porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo» (3,11). Corriamo sempre il rischio di alterare l’edificazione della nostra umanità, inaugurata dal nostro battesimo, fondando le scelte della nostra vita su valori diversi da quelli che il Signore Gesù ci ha indicato… anche il nostro animo e le nostre comunità possono diventare facilmente “luogo di mercato” ⭐️⭐️⭐️🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻