Civate (LC)
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PARROCCHIA Santi VITO E MODESTO

Mercoledì 8 marzo

Benediciamo il Signore per i suoi doni …
Invochiamo per tutti la Pace
Dall’ufficio

Dio voleva educare il popolo, portato continuamente a tornare agli idoli. Voleva disporlo, con molti interventi e sussidi, a perseverare nel servizio di Dio, richiamandolo per mezzo delle cose secondarie alle primarie, con le figure alle verità, con le cose temporali alle eterne, con quelle carnali alle spirituali e con quelle terrene alle celesti, come fu detto a Mosè: «Guarda ed eseguisci secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte» (Es 25, 40). Infatti in quei quaranta giorni imparò a ritenere le parole di Dio, il suo stile caratteristico, le immagini spirituali e le prefigurazioni delle cose future, come anche Paolo dice: «Bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era Cristo» (1 Cor 10, 4). E di nuovo, accennando alle cose che sono prescritte nella legge, aggiunge: «Tutte queste cose accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi» (1 Cor 10, 11). Per mezzo di figure, dunque, Israele imparava a temere Dio e a perseverare nel suo servizio. Perciò la legge per loro era insieme una regola di vita e una profezia delle cose future.
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Martedì 7 marzo

Buona giornata
Uniamo la nostra preghiera a quella di tutta la chiesa ed invochiamo la Pace
Dall’ufficio
Signore, a te ho gridato, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quando ti invoco (cfr. Sal 140, 1).
Questo lo possiamo dire tutti. Non lo dico io, bensì il Cristo totale. Ma fu detto da Cristo più specialmente in persona del corpo, perché, mentre era quaggiù, pregò portando la nostra umanità, pregò il Padre in persona del corpo. Mentre infatti pregava, da tutto il suo corpo stillavano gocce di sangue, secondo quanto troviamo nel vangelo: «Gesù pregò più intensamente, e sudò sangue» (Lc 22, 44). Che cosa significa questa effusione di sangue da tutto il corpo, se non la passione che tutta la Chiesa continua a sopportare nei suoi martiri?
«Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera» (Sal 140, 2).
Questo, dunque, è il sacrificio vespertino: la passione del Signore, la croce del Signore, l’offerta della vittima di salvezza, l’olocausto gradito a Dio. E nella sua risurrezione cambiò quel sacrificio vespertino in offerta mattutina. La preghiera, dunque, che si eleva incontaminata da un cuore fedele, sale come incenso dal santo altare.
Niente è più gradito del profumo del Signore. Di questo soave profumo siano intrisi tutti i credenti.

Lunedì 6 marzo

Buona giornata…. Eleviamo con fiducia l’invocazione a Dio per il dono della Pace
Dall’ufficio

Quale fu la caratteristica del primo Mosè? Mosè, dice la Scrittura, era l’uomo più mite della terra (cfr. Nm 12, 3). Questa caratteristica possiamo senz’altro attribuirla al nostro Mosè, che era assistito dal dolcissimo e a lui consustanziale Spirito. Mosè levava le mani al cielo facendone scendere la manna, pane degli angeli. Il nostro Mosè leva le mani al cielo e ci procura un cibo eterno. Il primo percosse la pietra, facendone scaturire torrenti d’acqua. Questi tocca la mensa, percuote la mistica tavola e fa sgorgare le fonti dello Spirito. Ecco il motivo per il quale la mensa è posta al centro, come una sorgente, perché i greggi accorrano da tutte le parti ad essa e si dissetino alle sue acque salutari.
Possedendo pertanto una simile sorgente, una tale fontana di vita, una mensa così carica di beni e così ridondante di favori spirituali, accostiamoci con cuore sincero e coscienza pura per ottenere grazia e perdono nel tempo opportuno.

Domenica 5 marzo - II di Quaresima

Il Signore manifesta la sua gloria alla presenza di molti testimoni e fa risplendere quel corpo, che gli è comune con tutti gli uomini, di tanto splendore, che la sua faccia diventa simile al fulgore del sole e le sue vesti uguagliano il candore della neve.
Questa trasfigurazione, senza dubbio, mirava soprattutto a rimuovere dall’animo dei discepoli lo scandalo della croce, perché l’umiliazione della Passione, volontariamente accettata, non scuotesse la loro fede, dal momento che era stata rivelata loro la grandezza sublime della dignità nascosta del Cristo.
Ma, secondo un disegno non meno previdente, egli dava un fondamento solido alla speranza della santa Chiesa, perché tutto il Corpo di Cristo prendesse coscienza di quale trasformazione sarebbe stato oggetto, e perché anche le membra si ripromettessero la partecipazione a quella gloria, che era brillata nel Capo.

Sabato 4 marzo

Buona giornata ….ancora un giorno, ancora un dono… supplichiamo lo Spirito perché ci doni la Sua Pace.
Dall’ufficio
mondo si presenta oggi potente a un tempo e debole, capace di operare il meglio e il peggio, mentre gli si apre dinanzi la strada della libertà o della schiavitù, del progresso o del regresso, della fraternità o dell’odio. Inoltre l’uomo si rende conto che dipende da lui orientare bene le forze da lui stesso suscitate e che possono schiacciarlo o servirgli. Per questo si pone degli interrogativi.
In verità gli squilibri di cui soffre il mondo contemporaneo si collegano con quel più profondo squilibrio che è radicato nel cuore dell’uomo. È proprio all’interno dell’uomo che molti elementi si contrastano a vicenda. Da una parte, infatti, come creatura, esperimenta in mille modi i suoi limiti; dall’altra parte si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni e chiamato a una vita superiore. Sollecitato da molte attrattive, è costretto sempre a sceglierne qualcuna e a rinunziare alle altre. Inoltre, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe (cfr. Rm 7, 14 segg.). Per cui soffre in se stesso una divisione, dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società.
Con tutto ciò, di fronte all’evoluzione attuale del mondo, diventano sempre più numerosi quelli che si pongono o sentono con nuova acutezza gli interrogativi capitali: cos’è l’uomo? Qual è il significato del dolore, del male, della morte che malgrado ogni progresso continuano a sussistere? Cosa valgono queste conquiste a così caro prezzo raggiunte?

Coltivare la domanda è compiere il primo passo per risvegliare la speranza

Venerdì 3marzo

Buona giornata.
Invochiamo il dono della Pace
Dall’ufficio

Chi, al sentire quella voce meravigliosa piena di dolcezza, piena di carità, piena di inalterabile pacatezza: «Padre, perdonali», non abbraccerebbe subito i suoi nemici con tutto l’affetto? «Padre», dice, «perdonali» (Lc 23, 34). Che cosa si poteva aggiungere di dolcezza, di carità ad una siffatta preghiera? Tuttavia egli aggiunse qualcosa. Gli sembrò poco pregare, volle anche scusare. «Padre, disse, perdonali, perché non sanno quello che fanno». E invero sono grandi peccatori, ma poveri conoscitori. Perciò: «Padre, perdonali». Lo crocifiggono, ma non sanno chi crocifiggono, perché se l’avessero conosciuto, giammai avrebbero crocifisso il Signore della gloria (cfr. 1 Cor 2, 8)
Se l’uomo vuole amare se stesso di amore autentico, non si lasci corrompere da nessun piacere della carne. Per non soccombere alla concupiscenza della carne, rivolga ogni suo affetto alla dolcezza del pane eucaristico. Inoltre per riposare più perfettamente e soavemente nella gioia della carità fraterna, abbracci di vero amore anche i nemici.
Perché questo fuoco divino non intiepidisca di fronte alle ingiustizie, guardi sempre con gli occhi della mente la pazienza e la pacatezza del suo amato Signore e Salvatore.

Giovedì 2 marzo

Buona giornata 🤗🤗🤗🤗
Rimaniamo saldi nella preghiera e nella supplica della della Pace ⭐️⭐️⭐️⭐️
Dall’ufficio
modello, ad immagine del quale siete stati fatti, è Dio, procurate di imitare il suo esempio. Siete cristiani, e col vostro stesso nome dichiarate la vostra dignità umana, perciò siate imitatori dell’amore di Cristo che si fece uomo.
Considerate le ricchezze della sua bontà.
Imitiamo l’esempio che ci ha dato il Signore, il buon Pastore. Contempliamo i vangeli e, ammirando il modello di premura e di bontà in essi rispecchiato, cerchiamo di assimilarlo bene.

Consideriamo la realtà velata e nascosta della parabola. Quella pecora non è affatto una pecora, né quel pastore un pastore, ma significano altra cosa. Sono figure che contengono grandi realtà sacre. Ci ammoniscono, infatti, che non è giusto considerare gli uomini come dannati e senza speranza, e che non dobbiamo trascurare coloro che si trovano nei pericoli, né essere pigri nel portare loro il nostro aiuto, ma che è nostro dovere ricondurre sulla retta via coloro che da essa si sono allontanati e che si sono smarriti. Dobbiamo rallegrarci del loro ritorno e ricongiungerli alla moltitudine di quanti vivono bene e nella pietà.

È Lui che si prende cura…. Ci viene a cercare … seguiamo la via

Mercoledì 1 marzo

Buona giornata
Invochiamo lo Spirito perché scaldi i nostri cuori e doni a tutti il coraggio dell’Annuncio
Dall’ufficio
Giosuè, figlio di Nun, fece circoncidere nuovamente il popolo con un coltello di pietra, quando col suo popolo passò il Giordano; Gesù, nostro Salvatore, fa di nuovo circoncidere con la circoncisione del cuore le genti che hanno creduto in lui, e che furono lavate nel battesimo e circoncise con la spada, che è la parola di Dio, più tagliente di una spada a doppio taglio (cfr. Eb 4, 12).
Giosuè, figlio di Nun, fece entrare il popolo nella terra promessa; Gesù, nostro Signore, promise la terra della vita a tutti coloro che hanno passato il vero Giordano e hanno creduto e furono circoncisi nell’intimo del loro cuore.
Beati, quindi, coloro che furono circoncisi nell’intimo del cuore, e sono rinati dalle acque della seconda circoncisione. Essi riceveranno l’eredità con Abramo, capostipite fedele e padre di tutte le genti, perché la sua fede gli fu computata a giustizia.
Liberiamo il cuore da ogni paura di scegliere Gesù come centro della vita

Martedì 28 febbraio

Buona giornata
Invochiamo lo Spirito che converti e plasmi i nostri cuori alla Missione nella Pace 🙏🏻🙏🏻
Dall’ufficio
precetti del Vangelo, fratelli carissimi, sono certo insegnamenti divini, fondamenti su cui si edifica la speranza, sostegni che rafforzano la fede, alimenti che ristorano il cuore, timoni che dirigono il cammino, aiuti per ottenere la salvezza. Istruiscono le menti docili dei credenti qui in terra e li conducono al regno dei cieli.
Dio volle che molte cose fossero dette e ascoltate per mezzo dei profeti, suoi servi. Ma immensamente più sublimi sono le realtà che comunica attraverso il suo Figlio.
Egli fra gli altri salutari suoi ammonimenti e divini precetti, con i quali venne in aiuto al suo popolo per la salvezza, diede anche la norma della preghiera, ci suggerì e insegnò quel che dovevamo domandare. Colui che ha dato la vita, ha insegnato anche a pregare. Quale orazione infatti può essere più spirituale di quella che ci è stata data da Cristo, dal quale ci è stato mandato anche lo Spirito Santo? Quale preghiera al Padre può essere più vera di quella che è stata proferita dalla bocca del Figlio, che è verità?
Preghiamo, dunque, fratelli, come Dio, nostro Maestro, ci ha insegnato. È preghiera amica e familiare pregare Dio con le sue parole, far salire ai suoi orecchi la preghiera di Cristo….
Entriamo volentieri nella preghiera di Gesù rivolto al Padre, facciamo nostre non solo le parole ma lo stesso orientamento del cuore

Lunedì 27

Buona giornata
Anche noi come gli Apostoli viviamo del gioioso Annuncio: Gesù è il Signore … invochiamo da lui la Pace
Dall’ufficio
Riconosci l’origine della tua esistenza, del respiro, dell’intelligenza, della sapienza e, ciò che più conta, della conoscenza di Dio, della speranza del regno dei cieli, dell’onore che condividi con gli angeli, della contemplazione della gloria, ora certo come in uno specchio e in maniera confusa, ma a suo tempo in modo più pieno e più puro. Riconosci, inoltre, che sei divenuto figlio di Dio, coerede di Cristo e, per usare un’immagine ardita, sei lo stesso Dio!
Donde e da chi vengono a te tante e tali prerogative?
Chi ti ha posto signore e re di tutto ciò che è sulla terra?
E, per soffermarci solo sulle cose più importanti, chiedo ancora: Chi ti fece dono di quelle caratteristiche tutte tue che ti assicurano la piena sovranità su qualsiasi essere vivente? Fu Dio. Ebbene, egli in cambio di tutto ciò che cosa ti chiede? L’amore. Richiede da te continuamente innanzitutto e soprattutto l’amore a lui e al prossimo.
L’amore verso gli altri egli lo esige al pari del primo.
Guardiamoci, cari amici, dal diventare cattivi amministratori di quanto ci è stato dato in dono.

Prima domenica di Quaresima

Buona domenica
Invochiamo il dono della Pace
Dall’ufficio
«Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera; dai confini della terra io t’invoco».
perché ho gridato questo? Perché il mio cuore è in angoscia. la nostra vita in questo pellegrinaggio non può essere esente da prove e il nostro progresso si compie attraverso la tentazione. Nessuno può conoscere se stesso, se non è tentato, né può essere coronato senza aver vinto, né può vincere senza combattere; ma il combattimento suppone un nemico, una prova.
Pertanto si trova in angoscia colui che grida dai confini della terra, ma tuttavia non viene abbandonato. Poiché il Signore volle prefigurare noi, che siamo il suo corpo mistico, nelle vicende del suo corpo reale.
Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo.

Sabato dopo le Ceneri

Buona giornata
Godiamo anche oggi del Suo dono di Luce per poter far risplendere le buone opere che portano a Lui.

Dall’ufficio
Seguire il Salvatore, infatti, è partecipare della salvezza, come seguire la luce significa essere circonfusi di chiarore.
Chi è nella luce non è certo lui ad illuminare la luce e a farla risplendere, ma è la luce che rischiara lui e lo rende luminoso. Egli non dà nulla alla luce, ma è da essa che riceve il beneficio dello splendore e tutti gli altri vantaggi.
Così è anche del servizio verso Dio: non apporta nulla a Dio, e d’altra parte Dio non ha bisogno del servizio degli uomini; ma a quelli che lo servono e lo seguono egli dà la vita.
Dio ricerca il servizio degli uomini per avere la possibilità, lui che è buono e misericordioso, di riversare i suoi benefici su quelli che perseverano nel suo servizio. Mentre Dio non ha bisogno di nulla, l’uomo ha bisogno della comunione con Dio.
La gloria dell’uomo consiste nel perseverare al servizio di Dio. E per questo il Signore diceva ai suoi discepoli: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi» (Gv 15, 16)

Primo venerdì di Quaresima

Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Om. 6 sulla preghiera; PG 64, 462-466)

​La preghiera è luce per l’anima
La preghiera, o dialogo con Dio, è un bene sommo. È, infatti, una comunione intima con Dio. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono rischiarati, così anche l’anima che è tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Deve essere, però, una preghiera non fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore. Non deve essere circoscritta a determinati tempi od ore, ma fiorire continuamente, notte e giorno.
Non bisogna infatti innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che, anche quando siamo occupati in altre faccende, sia nella cura verso i poveri, sia nelle altre attività, impreziosite magari dalla generosità verso il prossimo, abbiamo il desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall’amore divino, come da sale, tutto diventi cibo gustosissimo al Signore

Quaresima 2023. - primo giovedì

Illuminati dalla Parola ⭐️⭐️⭐️
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
Rinnegare se stessi significa imparare a diffidare dai mille pensieri e sensazioni che molte volte ci risuonano dentro e che ci destabilizzano. A questi pensieri e a queste sensazioni noi possiamo opporre qualcosa di concreto: la parola che ci dà Gesù. È un po’ come se una persona che sta affogando riceve aiuto da qualcuno su una barca; in quel momento deve disobbedire al panico e aggrapparsi a quella mano. In questo senso “rinnegare se stessi” significa imparare ad obbedire a qualcosa di oggettivo che ci tira fuori dal buio in cui molto spesso cadiamo quando ci rinchiudiamo nei nostri ragionamenti e nella nostra emotività. Poi “prendere la propria croce e seguire Gesù” significa prendere ciò che in questo momento c’è dentro la nostra vita e affrontarlo nella maniera che ci indica Gesù.

⭐️⭐️⭐️⭐️😇😇😇😇
Ci vuole coraggio per mettere al centro della nostra vita il Signore più che le nostre emozioni e sentimenti 🙏🏻🙏🏻🙏🏻

La Parola

Illuminati dalla Parola ⭐️⭐️⭐️
Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli”.

La prima cosa da far morire è l’irrefrenabile desiderio di apparire, di essere visti dagli altri, di cercare lo sguardo degli altri. Questa cosa non va intesa in maniera moralistica, bensì in chiave esistenziale. Tutti abbiamo bisogno di uno sguardo di bene addosso per poter vivere. Nessuno di noi può fare a meno di sentirsi guardato e stimato con affetto, ma ciò che ci insegna Gesù è che questo sguardo che umanizza la nostra vita noi ce l’abbiamo addosso sempre, ed è lo sguardo di Dio. Egli infatti ci guarda sempre con tutta la stima e il bene necessari a vivere. È Lui, infatti, che ci ha dato la vita. Ed è Lui, infatti, che ci mantiene vivi. Se lo fa è perché riesce a vedere al di là delle nostre miserie, così come ci ha insegnato Gesù. Egli infatti riusciva a vedere in ognuno non semplicemente la loro colpa, ma l’uomo o la donna nascosti sotto di essa. La Quaresima è il tempo in cui dobbiamo farci raggiungere da questo sguardo, e sbarazzarci di tutto ciò che lo impedisce.
😇😇😇😇😇😇
Lo sguardo di Dio un mattino di Grazia ci trasse dall’ombra … fa fiorire la Grazia di un cuore “libero” ⭐️⭐️⭐️⭐️

Quaresima 2023: Le Ceneri

Buona Quaresima 😇😇😇😇
Sia un tempo di Grazia e di santificazione 🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻
Dall’ufficio
Teniamo fissi gli occhi sul sangue di Cristo, per comprendere quanto sia prezioso davanti a Dio suo Padre: fu versato per la nostra salvezza e portò al mondo intero la Grazia.
Convertiamoci sinceramente al suo amore. Ripudiamo ogni opera di male, ogni specie di discordia e gelosia, causa di morte. Siamo dunque umili di spirito, o fratelli. Rigettiamo ogni sciocca vanteria, la superbia, il folle orgoglio e la collera. Mettiamo in pratica ciò che sta scritto. Dice, infatti, lo Spirito Santo: Non si vanti il saggio della sua saggezza, né il forte della sua forza, né il ricco delle sue ricchezze, ma chi vuol gloriarsi si vanti nel Signore, ricercandolo e praticando il diritto e la giustizia.
Fissiamo fermamente lo sguardo sul Padre e Creatore di tutto il mondo, e aspiriamo vivamente ai suoi doni meravigliosi e ai suoi benefìci incomparabili. 😇😇😇😇😇
Lui più di noi…. Dio più che il mio io 🙏🏻🙏🏻🙏🏻

Faro Febbraio 2023

buona lettura

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Festa della chiesa madre: la Basilica del Laterano

Illuminati dalla Parola ⭐️⭐️⭐️
Nella festa della “cattedra” maggiore … che è il dare la vita!
la Cattedrale, il luogo dove si “insegna” in Vangelo, diventa, dopo la persecuzione, la madre di tutte le chiese di un luogo, il perno principale della celebrazione della fede, segno visibile di unità. Fare festa oggi per un evento così particolare, allora, significa ricordarci che non siamo tanti navigatori solitari ma che la nostra fede si appoggia sulla testimonianza credibile degli apostoli. E che Roma, cattedra di Pietro e del suo successore, rimane per noi segno di unità e di comunione fra le mille diverse esperienze diffuse nel mondo. Non siamo corsi dietro a favole ma alla testimonianza di chi c’era. ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Ezechiele vede un tempio da cui sgorga una fonte d’acqua…
e le acque di questo torrente di grazia sprigionano vitalità e forza, al punto che
«là dove giungerà il torrente tutto rivivrà» (Ez 47,9).
Questa capacità di conferire vita a ogni cosa rispetta e valorizza ogni diversità, dal momento che «lungo il fiume, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto» (47,12). È un primo, splendido significato di cosa deve essere il tempio di Dio e degli uomini: un luogo capace di incrementare gli spazi della vita per chiunque entra in contatto con il dinamismo che in esso si celebra.
Tuttavia il «tempio di Dio» (3,17) è costituito soprattutto dal corpo vivente dei battezzati. Come scrive Paolo ai cristiani di Corinto, noi possiamo non solo essere, ma anche diventare il tempio di Dio nella misura in cui collochiamo mattoni e mura, cioè speranze e opere, sopra quel «fondamento» (3,10) sicuro che è il nostro patto battesimale.
Sebbene Dio sia felice di dimorare in mezzo a noi, soccorrendo la nostra debolezza con il suo fedele amore, egli pure attende che diventiamo sapienti architetti in grado di collaborare con lui all’edificazione della nostra umanità secondo la logica del suo Regno. Per questo ciascuno deve stare «attento a come costruisce» (3,10), perché esiste la possibilità di «porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo» (3,11). Corriamo sempre il rischio di alterare l’edificazione della nostra umanità, inaugurata dal nostro battesimo, fondando le scelte della nostra vita su valori diversi da quelli che il Signore Gesù ci ha indicato… anche il nostro animo e le nostre comunità possono diventare facilmente “luogo di mercato” ⭐️⭐️⭐️🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻🙏🏻

faro novembre 2022

la Missione Vocazionale - mi fido ...

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Faro Ottobre 2022

Buona lettura

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Addolorata

Oggi ore 18.30 vesperi Addolorata

faro maggio

buon mese di maggio

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Rosari

Elenco cappelline e luoghi

Faro aprile

Buona lettura ... verso la Pasqua

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lettera di quaresima

un cammino comunitario...

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