NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il nuovo numero di Comunità Parrocchiale, con in apertura un articolo di riflessione sul tempo che stiamo vivendo.

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Sabato 14 marzo: la Parola scomoda

Un profeta è disprezzato in casa sua, perché la sua parola scomoda non è riconosciuta come profetica, ma come visionaria o come piena di sé. Una parola scomoda è profetica quando tocca le corde sensibili della vita e chiama a cambiare, illuminando l’incoerenza dei nostri gesti. Una parola visionaria o orgogliosa nella maggior parte dei casi non è scomoda, ma accarezza le orecchie e fa brillare gli occhi, perché cerca in chi ascolta compiacimento o sottomissione. Chi rifiuta la parola scomoda e autentica, chiamandola pazza e illusa, spesso non vuole cambiare.

VANGELO (Mc 6, 1b-5)

In quel tempo. Il Signore Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.

Venerdì 13 marzo: il piano superiore

Gesù manda i discepoli in città a chiedere ad un uomo con una brocca d’acqua ciò che hanno chiesto a lui, per avere la risposta. Il luogo dove celebrare la Pasqua è già pronto. Chi vuol sapere dov’è e come celebrare la Pasqua con il Signore, è importante che percorra le vie della città, che stia tra gli uomini che aspettano la Pasqua insieme. Nel momento del tradimento, chi non fugge la strada, chi affronta con il desiderio di continuare ad amare, trova quella stanza superiore dove Gesù ci insegna a donare noi stessi, come ha fatto lui quella sera prima di morire.

VANGELO (Mc 14, 10-15)

10Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. 11Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno. 12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». 13Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. 14Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

Giovedì 12 marzo: Dio nascosto

Il Padre, che è nei cieli e dona ai discepoli il Regno dei cieli, non regna ostentando la sua potenza e non manifesta la sua grandezza come una potenza dirompente: così si fa tra gli uomini. Il Regno, dice Gesù, è come un seme nascosto nella terra: per questo l’azione di Dio è segreta e solo il segreto del cuore dell’uomo la può cogliere, capire e ammirare. Pregare è scendere nel cuore e contemplare la grandezza nascosta di Dio in tutte le cose e in tutte le persone, compresi noi.

VANGELO (MT 6, 1-6)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Mercoledì 11 marzo: figli e fratelli sempre

La “giustizia superiore” dei discepoli, che Gesù annuncia loro come necessaria per vivere il Regno, ha il suo vertice nella non violenza e nell’amore dei nemici. I cristiani si impegnano a vivere questo non per ostentazione di superiorità, ma perché desiderano riconoscere in ogni circostanza la paternità di Dio. Se io sono grato di essere figlio, ogni uomo e donna sono miei fratelli e sorelle, anche quando mi fanno del male o si comportano come miei nemici.

VANGELO (Mt 5, 38-48)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Martedì 10 marzo: misura e coscienza del limite

Nel pensiero di Gesù ripudiare, giurare, sono esempi di come le nostre parole possono esagerare, gonfiare, andare sopra le righe, per tanti motivi. Chi si sente a posto, chi ha paura di non contare, chi vive delle sue idee chiare, corre il rischio di esagerare con le parole e con gli atteggiamenti, quasi mettendosi al posto di Dio. Misurare parole e pensieri, alla luce della Parola e del pensiero di Gesù, ci salva e ci fa vivere sereni e in pace con tutti.

VANGELO (Mt 5, 31-37)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno».

Lunedì 9 marzo: un cuore fedele

La fedeltà non è solo questione di volontà, ma soprattutto questione di cuore. Il centro dei nostri sentimenti, quando è orientato alla volontà di Dio, non solo ci rende forti, ma ci dona anche l’accortezza di accorgerci in anticipo, quando la nostra debolezza rischia di prendere il sopravvento e di portarci fuori strada.

VANGELO (Mt 5, 27-30)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna».

Pensiero della sera

Chi desidera ascoltare un pensiero per questa sera...

https://youtu.be/MlQq8VoSLgE

Buona
serata.

VESPRO POSTICIPATO DI UN'ORA (ore 19.30)

Il vespro programmato per le ore 18.30 è posticipato di un'ora.

Alle 18.00 ci sarà la possibilità di seguire la S. Messa in diretta video al seguente collegamento.

https://www.youtube.com/channel/UCJuvy2xPzil_dXANcOZXO5g,

oppure
come sempre collegandosi dal sito, cliccando sul logo dove è segnalato.

Lodi e Vangelo di oggi

Dal sito della parrocchia o dal seguente collegamento.

https://youtu.be/BgoqEQR4fPI

Seconda di Quaresima: stare con Gesù due giorni

Dopo che i Samaritani incontrano Gesù, che decide di stare con loro due giorni, credono. Il terzo giorno la conoscenza diventa amicizia, affinità e genera la fede. Così ci è chiesto di rimanere e diventare ogni giorno di più credenti. stando con Gesù, conoscendo il suo stile di vita, la bellezza delle sue parole, la forza dei suoi argomenti e la chiarezza limpida delle sue scelte. Pregare stando con lui ci rinnova ogni giorno come discepoli, se abbiamo il costante desiderio di camminare dietro di lui senza sosta.

VANGELO (Gv 4, 1-42)

In quel tempo. Il Signore Gesù giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato la proposta della settimana, dopo il decreto della presidenza del consiglio, in vigore da oggi.

sospesa la S. Messa in diretta
7.30 lodi in diretta sul sito
18.30 vespri in diretta sul sito
chiusa la struttura di S. Paolo per le nuove disposizioni
aperta la chiesa di S. Giovanni per la preghiera
domenica mattina e pomeriggio
lunedì pomeriggio
da martedì a domenica mattina e pomeriggio

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Sospese SS. Messe in diretta

Dati i punti f e g della bozza del nuovo decreto del governo, in cui si vieta qualsiasi manifestazione religiosa, compresi i riti funebri, domani sono sospese le SS. Messe in diretta programmate per le 11.30 e le 18.30,
La chiesa di S. Giovanni sarà aperta per la preghiera dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
Nel pomeriggio è data ai ragazzi la possibilità di ritirare il puzzle quaresimale della seconda settimana.

Apertura S. Giovanni

Ciao a tutti. Domani sarà possibile pregare in S. Giovanni senza assembrarsi dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Buona serata.

Chiusura S. Paolo

La polizia locale ha chiesto di tenere chiusa la struttura di S. Paolo, rifacendosi ad un chiarimento normativo della Regione. Per cui il cancelletto di via Sardegna sarà aperto solo per chi è iscritto alle due SS. Messe in forma privata da 15 minuti a 5 minuti prima della S. Messa.

Quindi domani...

7.45 Lodi mattutine in diretta sul sito della parrocchia.
11.30 e 18.30 S. Messa in diretta confermata.
Sospesa la segreteria con la distribuzione del puzzle della seconda settimana.

Sabato 7 marzo: misericordia e sacrificio

L’unica scelta sempre lecita, dice Gesù, è prendersi cura dell’umanità debole dell’altro, quando ha fame, ha freddo, è solo, è disorientato e ha bisogno di parole e gesti buoni che ridonino il desiderio di vivere e di costruire nel bene la propria esistenza. Ogni sacrificio vissuto fuori dalla carità è fine a se stesso e non è secondo la volontà di Dio. La volontà di Dio passa sempre dallo scambiarsi la misericordia: farlo è sempre un sacrificio, un sacrificio d’amore.

VANGELO (Mt 12, 1-8)

In quel tempo. Il Signore Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Venerdì 6 marzo: amore sprecato

Simone il lebbroso con i Farisei e Giuda Iscariota rappresentano plasticamente in questo brano il cuore dell’uomo ferito dalla preoccupazione di sé, che giunge al calcolo e alla nervosa frenesia di non creare cattiva immagine di chi siamo. Quella donna che esprime il suo amore sprecando tutta quella ricchezza, esagerando fino a buttare via tutto e tutta se stessa in quel gesto, è la discepola che capisce e vive l’amore che Gesù vivrà sulla Croce e che lo porterà a vincere la morte: un amore esagerato, totalmente donato, proteso fuori da se stesso e dalle proprie preoccupazioni, Crocifisso per solo amore. Agli occhi di chi guarda se stesso è un inutile spreco; agli occhi di Dio è il massimo della vita.

VANGELO (Mc 14, 1-9)

1Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire. 2Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo». 3Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. 6Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. 7I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. 8Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto».

Giovedì 5 marzo: non uccidere “prima”

Arrabbiarsi, giudicare senza attenuanti, rimanere arrabbiati e considerare gli altri fratelli nella fede e nell’umanità come morti è “uccidere”, dice Gesù. Chi crede nel Signore della vita decide di non uccidere né con le armi, né finanziando le armi, né dando per buona la legge della bilancia, che anticamente era la legge del taglione (tu hai fatto, io faccio). Chi vuole amare la vita dell’altro come Dio ama la nostra, pensa prima davanti a Lui che cosa fare. Dio nella preghiera ci suggerisce sempre nuove strategie di riconciliazione.

VANGELO (Mt 5, 20-26)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Mercoledì 4 marzo: dare compimento

Nella logica del Vangelo di Gesù ciò che è nuovo non butta via ciò che è vecchio, ma lo purifica e lo rinnova, salvando il meglio. Gesù ha trasformato la legge di Israele, giunta ad essere puro legalismo ed osservanza di regole fini a se stesse, in indicazioni che insegnassero all’uomo come osservare la legge dell’amore di Dio, che è dono e perdono, fonte di fraternità tra gli uomini. Nella scelta di vivere amando come Gesù, ogni regola rinasce e diventa fonte di vita, non restrizione da raggirare, per vivere e amare al minimo indispensabile, per poi pensare unicamente e solamente a se stessi.

VANGELO (Mt 5, 17-19)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Martedì 3 marzo: sale e luce

Il sale e la luce per vivere non sono una conquista, ma un dono, da riconoscere, preservare e di cui prendersi cura con attenzione. La vita che Dio ci ha donata è già di per sé luminosa e predisposta per illuminare le strade impervie dell’esistenza. Chi non perde di vista questo dono parla e ragiona con sapienza e brilla di luce propria in ciò che fa. Trascurarsi fa apparire insignificante quello che siamo e diventare insignificante quello che facciamo.

VANGELO (Mt 5, 13-16)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

In attesa della S. Messa in diretta delle 18.30

Copiare il seguente collegamento:

https://youtu.be/rAQgU3uhpEY

oppure
andare sul sito della parrocchia www.sanpaololegnano.it
e
cliccare sul logo della parrocchia sotto le indicazioni dell'orario della S. Messa.

(sul sito in alto a destra)
(sul telefono occorre scorrere per un po' lo schermo)

Comunicazione vescovi lombardi

In allegato.

Download Messaggio_Conferenza_Episcopale_Lombarda_-_Caravaggio_2_marzo_2020__2_.pdf

Preghiera della settimana

Da lunedì a venerdì la nostra preghiera sarà:

7.45 lodi mattutine, liturgia della Parola e S. Rosario
18.30 S. Messa in diretta su www.sanpaololegnano.it
Si
può partecipare alla S. Messa iscrivendosi al seguente collegamento, entro le 17.00 del giorno stesso (massimo 15 persone).

https://doodle.com/poll/m3tn4hzxv8k6s7aa

Documento dei vescovi lombardi

Alleghiamo la comunicazione dei vescovi lombardi per quanto riguarda la preghiera della settimana nelle parrocchie.
Venerdì ci daranno nuove indicazioni per la domenica.
Le nostre scelte sono sul foglio di comunità, che alleghiamo.

Download Comunità_2020-03-01_I_Quaresima.pdf

Lunedì 2 marzo: Beati

Ai discepoli, a quelli che lo seguono, Gesù dice: “Beati”. Ricorda loro che Dio Padre ha in mente per loro la felicità. Chi crede che Dio Padre ama la nostra vita, trova la chiave della gioia anche nell’indigenza, nella persecuzione, quando l’odio e l’ingiustizia sembrano trionfare. Dio Padre ama i suoi figli e chi scommette sull’amore, in ogni istante della sua esistenza, vive felice della gioia che viene da Dio stesso.

VANGELO (Mt 5, 1-12a)

In quel tempo. Vedendo le folle, il Signore Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».