Il Vangelo di oggi

Mt 3,1-12

Nella Bibbia i profeti sono segno di contraddizione e stimolo alla conversione. Richiamando la necessità di osservare la legge con il cuore e non solo formalmente, provocano una scelta in chi li ascolta. C’è chi li prende sul serio, come i poveri e gli ultimi, chi li ascolta per curiosità e chi li rifiuta. Il Battista nel Vangelo di oggi ci ricorda che la profezia, nascosta nelle parole e nei fatti che ci provocano alla conversione, ci accompagna sempre ogni giorno. Se noi la accogliamo, lasciamo a Gesù il permesso di entrare nella nostra vita.

In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.
Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare i figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Il foglio Comunità di questa settimana

In allegato iniziative e avvisi della settimana che inizia oggi.

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Per voi

Dopo qualche giorno...

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Il Vangelo di oggi

Mt 10, 1-6.

Per andare a tutti bisogna avere in mente qualcuno. Per riuscire ad aiutare tutti, occorre tenere a cuore il volto particolare di chi è pecora perduta e ha bisogno di buone parole e gesti d’amore per ritrovare la strada.

In quel tempo. Il Signore Gesù, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele».

Il Vangelo di oggi

Mt 7, 21-29.

Quando la vita parla prima della bocca e lo fa diffondendo il bene, la casa della nostra esistenza è costruita sulla roccia dell’amore di Dio. Quando parla solo la bocca è perché al centro del nostro agire ci sono ancora le nostre piccolezze.

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Il Vangelo di oggi

Mc 13, 1-27.

La nostra vita è spesso contraddittoria e ci sono certezze che spesso diventano precarie. Nel Vangelo di oggi Gesù ricorda che soprattutto il buio più oscuro è attraversato dalla sua presenza. Quando ascoltiamo la sua Parola, che lo Spirito ci fa comprendere dentro di noi, ci prende per mano e ci conduce alla luce della sua speranza.

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta».
Mentre stava sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: «Di’ a noi: quando accadranno queste cose e quale sarà il segno quando tutte queste cose staranno per compiersi?».
Gesù si mise a dire loro: «Badate che nessuno v’inganni! Molti verranno nel mio nome, dicendo: “Sono io”, e trarranno molti in inganno. E quando sentirete di guerre e di rumori di guerre, non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora la fine. Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in diversi luoghi e vi saranno carestie: questo è l’inizio dei dolori.
Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando vedrete l’abominio della devastazione presente là dove non è lecito – chi legge, comprenda –, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano sui monti, chi si trova sulla terrazza non scenda e non entri a prendere qualcosa nella sua casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!
Pregate che ciò non accada d’inverno; perché quelli saranno giorni di tribolazione, quale non vi è mai stata dall’inizio della creazione, fatta da Dio, fino ad ora, e mai più vi sarà. E se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma, grazie agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni.
Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui; ecco, è là”, voi non credeteci; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto.
In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadrannodal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

Il Vangelo di oggi

Mt 25, 1-13.

Accogliere e farsi accogliere è trasformare una persona sconosciuta da straniera a familiare, da minaccia ad opportunità di vita di fronte al Signore. Chi accoglie e si fa accogliere rende presente il Regno, la gioia, la pace, l’armonia, la serenità del Paradiso.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Il Vangelo di oggi

Mt 24, 45-25, 13.

Vigilanza e lungimiranza vanno a braccetto. Come le cose che ci stimolano ci fanno muovere in anticipo, così per noi discepoli l’attesa di Gesù che ogni giorno ci visita e ci annuncia la visita speciale della fine del tempo.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Il Signore Gesù disse: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Il Vangelo di oggi

Mt 24, 42-44.

L’arrivo a sorpresa di Dio porta speranza a chi crede nella sua bontà e timore a chi si fida poco del suo aiuto. Ogni giorno vigilare nella preghiera ci regala l’occhio attento alla grazia di Dio che ci aiuta a vivere al meglio.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Il Vangelo di oggi

Gv 18, 33-37.

A Pilato che lo processa, perché ha paura di perdere il suo potere, Gesù annuncia che il potere più grande è quello di chi tutto compie per amore e con amore. È il potere del servizio, della dedizione, dell’ascolto, del rispetto della libertà, della mitezza, che fa verità sulla vita e scioglie il cuore duro dell’altro e mostra il volto amorevole di Dio. Per seguire Gesù occorre fare la scelta di campo per il suo Regno, che è altro da questo mondo.

In quel tempo. Pilato disse al Signore Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Scuola della Parola per adulti

La catechesi per gli adulti proposta dalla nostra parrocchia aderisce al cammino del decanato di Legnano, che si concretizza negli incontri della Scuola della Parola. In allegato il volantino.

Nuovo foglio comunità

In allegato gli avvisi e i Vangeli della settimana che inizia domani. Pubblicato anche il percorso delle benedizioni delle famiglie nelle prime due settimane.

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Il Vangelo di oggi

Gv 10, 11-15.

Dio è Colui che non abbandona nessun uomo, che si prende cura, si preoccupa e che nel pericolo si gioca per primo e gratuitamente per lui. Questo ci racconta Gesù Buon Pastore, con la sua Parola e con la sua vita.

In quel tempo. Diceva il Signore Gesù ai farisei: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore».

Il Vangelo di oggi

Gv 14, 2-7.

Quando, come Tommaso, non sappiamo dove andare, non sappiamo neanche che strada prendere. Il Signore Gesù ci invita a percorrere la sua via, ad ascoltare la verità della sua Parola, a vivere la gioia della vita donata come ha fatto Lui. Così sapremo dove andare e in che direzione cominciare.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio:

Il Vangelo di oggi

Gv 6, 44-47.

Che cosa vuol dire credere nella vita eterna? Credere che Gesù viene dal cielo, che dal Padre ci è stato donato, per vedere in modo chiaro che Dio ci ama, che è da sempre il Dio della vita, che per noi desidera solo che abbiamo la vita per sempre. Chi crede che vivendo come Gesù si sperimenta la vita che Dio ci dona per sempre, crede nella vita eterna.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai Giudei: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna».



Il Vangelo di oggi

Mt 5, 1-12a.

Felici nel cuore e perseveranti nel bene sono i poveri nello Spirito, coloro che trovano nel Signore la forza dei loro giorni. Poveri di cose e ricchi della presenza di Dio, con Lui piangono per i mali del mondo, si impegnano senza sosta per la giustizia, costruiscono la pace imitando la mitezza di Gesù, condividono generosamente il perdono ricevuto da Dio Padre. Sereni costantemente nel profondo del cuore, si ricordano che la persecuzione e l’umiliazione sono vinte dall’amore, come Gesù ha insegnato con la sua vita. Chi con fiducia cammina su questa strada, vive felice e percorre la strada della santità.

In quel tempo. Vedendo le folle, il Signore Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Il Vangelo di oggi

Gv 12, 44-50.

Vede e gioisce della luce di Gesù chi fa le sue scelte per intero, prendendosi in modo affidabile le proprie responsabilità, evitando di volere dal Signore solo ciò che fa comodo. Chi non nasconde l’amore del Signore dietro la ricerca di se stesso, ha la vita è la gioia umana più grande.

In quel tempo. Il Signore Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Il Vangelo di oggi

Gv 14, 12-15.

Chi crede in Gesù fa opere grandi, spinto dalla certezza che Dio cammina con noi e che la speranza che viene da Lui ci accompagna oltre ogni paura.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Se mi amate, osserverete i miei comandamenti».

Il Vangelo di oggi

Mt 13, 47-52.

La rete di cui parla Matteo, quella molto grande, proprietà di più pescatori insieme, che raccoglieva i pesci pescati da tutti, di ogni genere, è metafora per la comunità cristiana, luogo dove c’è posto per tutti quelli che vogliono cercare Gesù, mai giudicati per il loro passato, per le loro lontananze e per i loro errori. La Chiesa sa che il giudizio sui buoni e i cattivi, su chi sceglie Gesù col cuore e su chi non lo fa, spetta solo al Signore, ma se ne dimentica, perché dimentica che Dio giudica con misericordia l’uomo, dandogli la possibilità di convertirsi. Matteo, lo scriba, diventa discepolo di Gesù, riconoscendo che l’amore di Dio per lui gli insegna a distinguere e fare ordine tra le cose nuove e antiche della sua vita. È ciò che ad ogni discepolo è chiesto di fare per evitare di giudicare gli altri, mettendosi al posto di Dio.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Nuovo foglio comunitario

In allegato gli avvisi e i Vangeli della settimana.

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Il Vangelo di oggi

Mt 10, 40-42.

Accogliere una persona come persona è la prima testimonianza di carità su cui il Signore ci chiede di imitarlo. L’accoglienza dell’altro così com’è, soprattutto quando costa un po’ di più, rende credibile la nostra appartenenza alla Chiesa di Gesù.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Il Vangelo di oggi

Mt 19, 27-29.

Seguire Gesù e camminare facendo bene a tutti dona la possibilità di buone relazioni con tutti, anche con chi si comporta con noi come nemico. È questo il centuplo che regala Gesù: vivere con gioia e serenità l’amore al di sopra di tutto.

In quel tempo. Pietro disse al Signore Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Il Vangelo di oggi

Mt 19, 9-12.

Nell’antico Israele l’adulterio era idolatria: scegliere il dio del piacere al posto del Dio dell’Amore. La fedeltà in tutti i sensi è sempre un gesto d’amore per l’altro: l’infedeltà è obbedire al proprio capriccio, preferendolo al bene più grande della volontà di Dio.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Il Vangelo di oggi

Mc 10, 17-22.

Gesù ama ogni uomo e il suo desiderio di felicità. La via alla gioia che ci propone passa dall’imparare a dire sì e no senza rimpianti o tentennamenti. Chi tentenna e non si stacca dai suoi bisogni vive scuro in volto e rattristato.

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.

Il Vangelo di oggi

Lc 9, 57-62.

Seguire Gesù e scegliere, cioè decidere di lasciare con la certezza nella fede di ritrovare. Se non si sceglie, la vita diventa amara, perché decide che è meglio non avere sapore che essere molto buona.

In quel tempo. Mentre camminavano per la strada, un tale disse al Signore Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».