Presepe vivente

Domani presepe vivente con i ragazzi della nostra comunità.

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Avvisi e iniziative prenatalizie in allegato.

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Scuola della Parola

Decanato di Legnano: Lectio biblica
Secondo incontro giovedì 14 dicembre a Sant’Erasmo

“Al passo di Gesù: cinque istruzioni per una Chiesa in uscita”: è il titolo della Scuola della Parola adulti del Decanato di Legnano organizzata dall’Azione cattolica e rivolta a tutte le parrocchie del Decanato.
Cinque gli incontri – uno al mese fino a marzo – il primo dei quali si è svolto a novembre. Il prossimo appuntamento è per giovedì 14 dicembre (ore 21) sul tema: “In ascolto di Gesù” (Lc 10, 38-42)
La Lectio si svolge nella chiesa di Sant’Erasmo, in corso Sempione 32 a Legnano.

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Gli avvisi della settimana e le anticipazioni della Novena.

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Il Vangelo della domenica

Gv 1, 19-28.

Alla domanda “Chi sei?” il Battista risponde facendo appello a quello che il Signore gli chiede: essere voce di Gesù. Attendere il Cristo che viene vuol dire ogni mattina iniziare la giornata indirizzandola sulla volontà di Dio, che è sempre diversa e più capace di dare pienezza al nostro fare, rispetto ai nostri desideri di affermazione o di protagonismo.

In quel tempo. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me, ed era prima di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Il Vangelo di oggi

Mt 21, 28-32.

Il primo passo per compiere la volontà di Dio è essere disposti al pentimento e alla conversione e decidere di evitare di vivere salvando la faccia. È questa la premessa che ci fa accogliere ciò che succede nella vita ordinaria come una profezia della rivelazione definitiva del Signore.

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai capi dei sacerdoti ed agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Si, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Il Vangelo di oggi

Lc 1, 26-28.

Vivere pieni di grazia è riconoscere che Dio è sempre dalla nostra parte e sempre pronto a soccorrere, suggerire, liberare, rialzare. Quando è la fiducia in Lui a guidare pensieri e azioni, la grazia del Signore ci cambia, fino a condurci fuori dal peccato, come per Maria.

In quel tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

Il Vangelo di oggi

Mt 19, 16-22.

La gioia del Vangelo è far parte della nostra vita, dei nostri beni, della nostra storia, alla vita di chi ci incontra, soprattutto se è povero, abbandonato o indifeso. Non è sufficiente amarlo come se stessi, occorre amarlo di più di se stessi, disponibili a perderci per amore, come Gesù stesso ha fatto con il giovane ricco. Nulla è impossibile quando Dio è con noi.

In quel tempo. Un tale si avvicinò e disse al Signore Gesù: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso,onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Il Vangelo della domenica

Mc 11, 1-11.

La gente di Gerusalemme, formata alla conoscenza della parola dei profeti, riconosce Gesù come Messia che nel Tempio si rivela. Il popolo sente risuonare dentro la Parola di Dio e la vede nei dettagli di ciò che succede. Così si dispone ad accogliere la visita del Signore. Chi impara a riconoscere e a ricordare come Dio è stato presente in modo speciale nella vita, chi ha nel cuore una Parola della Scrittura che risuona e così fa memoria della presenza di Dio nel quotidiano, non farà fatica a vedere nel volto di Gesù Bambino il Dio che si dona a noi sempre e totalmente.

In quel tempo. Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, il Signore Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».
Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.

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In allegato avvisi e iniziative della settimana.

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Il Vangelo di oggi

Mt 18, 21-35.

Colui che regna nei cieli perdona di cuore sempre. Egli sa che l’uomo è felice quando sa di essere amato senza condizioni e quando impara ad amare di cuore, cioè senza calcoli e pregiudizi, cosciente della proprio e altrui peccato. Chi perdona di cuore scopre l’amore di Dio e vive riconciliato con tutti.

In quel tempo. Pietro si avvicinò al Signore Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi ha pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Il Vangelo di oggi

Mt 17, 10-13.

Capita a tutti di desiderare qualcuno che metta a posto le cose, che faccia giustizia, che parli chiaro per scuotere le coscienze. Gesù richiama ognuno a fare la propria parte, altrimenti si diventa talmente ciechi e sordi dal non accorgersi né del Messia, né di chi lo ha annunciato (Elia).

In quel tempo. I discepoli domandarono al Signore Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Il Vangelo di oggi

Mt 4, 18-22.

Annuncia il Vangelo come gli apostoli della prima ora chi impara ad ascoltare la voce del Signore che chiama ogni giorno e trova la forza di iniziare sempre da capo a seguirlo... proprio come Andrea, Pietro, Giacomo e Giovanni.

In quel tempo. Mentre camminava lungo il mare di Galilea, il Signore Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Il Vangelo di oggi

Mt 15, 10-20.

Le guide sagge aiutano a leggere dentro, scoprendo, in mezzo alle contraddizioni, che cosa ci costruisce e che cosa ci distrugge come persona. La fede cresce quando conosciamo le nostre debolezze e le riconosciamo amate e accettare dal Signore.

In quel tempo. Riunita la folla, il Signore Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!». Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parabola si sono scandalizzati?». Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». Ed egli rispose: «Neanche voi siete ancora capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie. Queste sono le cose che rendono impuro l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l’uomo».

Il Vangelo della domenica

Gv 5, 33-39.

Gesù è accusato dai Giudei di essere un ciarlatano, di non essere il Messia. Egli si difende facendo vedere come il Battista è stato suo testimone e anche Mosè fon dall’antichità. Dio Padre stesso è suo testimone nelle sue opere straordinarie di bene. I Giudei non accettano Gesù perché non credono che Lui ha visto il volto di Dio e che in Lui abita la Parola di Dio stesso. Credere è cercare la Parola che Dio semina ogni giorno per noi, nella fiducia che, ascoltando Gesù e vivendo come Lui, Dio può dimorare nella nostra vita ogni giorno e così guidarla sulla sua strada. Celebrare il Natale è proprio questo: accogliere nel volto di Gesù Bambino la Parola e l’Amore di Dio oggi per la nostra vita qui ed ora

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me».

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In allegato avvisi e appuntamenti della settimana.

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Scuola aperta

Open-day sabato e presepe aperto domenica alla Scuola Materna S. Paolo

Concerto di Natale

Nel quarantesimo dell'AIDO a S. Giovanni

Serata sulla famiglia

Interverrà don Aristide Fumagalli, teologo moralista della nostra diocesi.

Il Vangelo di oggi

Mt 12, 43-50.

Vigilare nell’attesa del Signore è fare sempre il possibile per non impigrire il cuore: non accontentarsi di soluzioni facili o vie “agili” quando la vita chiede di vivere dentro i problemi e accanto alle persone. Segno di un cuore pigro è la ricerca di segni comodi e immediati della presenza di Dio, per poter credere senza fatica

In quel tempo. Alcuni scribi e farisei dissero al Signore Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!». Il Signore Gesù diceva agli scribi e ai farisei: «Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia».
Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli egli è per me fratello, sorella e madre».

Il Vangelo di oggi

Mt 12, 22-37

Per Gesù non si tratta solo di fare le cose col cuore, ma di farle col cuore retto. Non solo impegnarsi, ma farlo tenendo fisso lo sguardo sul bene come l’ha costruito Lui. Questa è la radice che porta frutti buoni.

In quel tempo fu portato al Signore Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni».
Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro».
Il Signore Gesù diceva ai farisei: «Prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono. Prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l’albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. L’uomo buono dal suo buon tesoro trae fuori cose buone, mentre l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori cose cattive. Ma io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato».

Il Vangelo di oggi

Mt 12,14-21

Gesù non si ferma davanti alle minacce o ai pericoli. Con sapienza e prudenza continua a fare il bene senza paura e senza teatralità. La sua azione, buona verso ciascuno, edifica tutto il popolo e rende presente il Regno di Dio, che è più forte dell’invidia umana. Non si ferma e alla violenza oppone la forza dell’amore.

In quel tempo. I farisei uscirono e tennero consiglio contro il Signore Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fattotrionfar la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni.

Programma pellegrinaggio

Il programma.

Pellegrinaggio

In allegato la proposta di pellegrinaggio in Terra Santa dal 30 maggio al 6 giugno 2018.

Il Vangelo di oggi

Mt 11, 16-24.

Quando “non va bene niente” della vita, la fede è a rischio. Quell’apatia è segno della cecità, che non permette di rendere lode a Dio per le sue opere. L’apatia porta all’isolamento, la contemplazione e il ringraziamento al sorriso e alla Comunione.

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».