IL VANGELO DELLA DOMENICA

Gv 9, 1-38b.

Il cieco nato in Giovanni non è solo un uomo guarito nel suo fisico. All’inizio del brano è giudicato un maledetto senza dignità e alla sua malattia è attribuita una colpa, sua o di qualcuno della sua famiglia. Al termine del brano è un discepolo che sceglie Gesù fino a discutere come Lui con i Farisei, fino ad essere, come Lui, rifiutato e cacciato dal Tempio. E’ un uomo che trova con la guarigione del corpo anche la propria dignità di figlio, di credente e di discepolo amato. La luce nuova che possiede non guida solo fisicamente i suoi occhi, ma orienta tutta la sua persona e la rende luminosa. E’ un uomo con “l’occhio chiaro” e “tutto il suo corpo nella luce”, dice Gesù ai discepoli nel discorso della montagna in Matteo. A chi si fida, segue e sceglie di percorrere gli stessi passi di Gesù, la fede è luce che orienta tutto il cammino della vita e la rende fascio di luce radiosa per sé e per gli altri.

In quel tempo. Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Siloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Siloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco;ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!». Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!».

NUOVO FOGLIO COMUNITA'

In allegato il nuovo numero di Comunità Parrocchiale.

Martedì 13 marzo alle 21.00 a Busto Arsizio la Via Crucis con il nostro vescovo.

Venerdì 16 marzo alle 21.00 a San Paolo, consiglio pastorale allargato a tutta la comunità di riflessione sul Sinodo diocesano minore delle genti.
La presenza dei cattolici stranieri in mezzo a noi: quali doni per la nostra fede e per il cammino della nostra comunità?

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Per pregare oggi: 10 marzo

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mc 6, 6b-13)

In quel tempo. Il Signore Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

MEDITAZIONE

Quando i discepoli camminano insieme per fare la volontà di Dio, la fatica è più leggera e il cuore è più libero, perché, sostenendosi a vicenda, gioiscono dell’aiuto della Grazia del Signore. Dio ama i suoi figli e al momento giusto dà loro lingua e sapienza per diffondere il bene del Vangelo.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Liberaci dal male, Signore, quando abita in noi perché noi non ci rialziamo dal nostro peccato. Fa’ di noi ogni giorno uomini di pace e di riconciliazione. Amen.

PER PREGARE OGGI: 9 MARZO, TERZO VENERDÌ DI QUARESIMA

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Eccomi qui, Signore, davanti a Te, in silenzio a contemplare la tua Croce, segno del tuo amore. Dilata la mia mente e apri il mio cuore, perché diventino simili al tuo, capaci di amare sino alla fine, sino al dono di noi stessi. Amen.

TESTO DI MEDITAZIONE

Il cibo in sé è cosa buona. «Non è ciò che entra nella bocca che rende impuro l’uomo» (cf. Mt 15,11), afferma il Signore. È l’uso del cibo che può essere stravolto. Il cibo non ha a che fare col semplice bisogno fisiologico, ma appartiene al registro dell’affettività e del desiderio. Sebbene il corpo sia direttamente implicato, la voracità non deriva direttamente dai bisogni del corpo; ne è prova il fatto che il desiderio supera, e a volte di molto, il bisogno. Superare la misura del bisogno è dare al cibo un posto che non gli spetta; colui che si relaziona al cibo con ingordigia e voracità «riempie il suo stomaco per riempire il vuoto del suo cuore» (A. Berge), ha ben presente il cibo, ma dimentica colui che glielo ha donato. L’atteggiamento dell’ingordo è fondamentalmente idolatrico. Gli esseri umani che sono preda dell’ingordigia hanno il ventre quale il loro Dio, dice Paolo (cf. Fil 3,19); pongono al centro della loro vita il cibo, il piacere che da esso ne deriva. incapaci di rendere grazie, di vivere il nutrimento in atteggiamento eucaristico, lo considerano preda e bottino. In questo senso la voracità nella tradizione spirituale cristiana è la prima delle passioni, è all’origine di ogni altra, è la prima forma dell’egoistico amore (esclusivo) di sé considerato dai padri “radice di ogni male”. La rinuncia al cibo pone un limite a un bisogno vitale dell’uomo; attraverso di essa si vuole assoggettare il corpo, disciplinare i suoi istinti per predisporsi al dono della carità. Ma sempre il digiuno va associato alla preghiera e all’elemosina. Come Mosè, come Gesù Cristo, il cristiano durante il digiuno si nutre della familiarità con Dio e della sua parola. La sua persona intera è coinvolta nella fatica della preghiera e della ricerca del volto di Dio. Rifiutando l’appesantimento di un cibo eccessivo, lo spirito è più desto e pronto a penetrare il significato delle Scritture. Nella tradizione cristiana il digiuno è sempre orientato alla carità. Un antico autore cristiano testimonia che nella comunità primitiva se vi era un povero e mancavano i mezzi per assisterlo, i cristiani «digiunavano due o tre giorni per poter dare al povero il cibo necessario» (Aristide, Apologia i5). ln un altro testo si invita: «Il giorno in cui digiunerai, non gusterai nulla, salvo pane e acqua, e dei cibi che avresti mangiato in quel giorno calcola il prezzo e lo metterai da parte per farne dono a una vedova, a un orfano o a un bisognoso» (Erma, Il Pastore 56,7).

SILENZIO DI RIFLESSIONE PERSONALE

DOMANDE PER LA CONVERSIONE

Quali “cose” hanno un tale potere su di me da rendermi nervoso e farmi mettere in secondo piano le persone?
Quale gesto di attenzione dimentico spesso o sempre di fare nei confronti di chi mi vuol bene e vive con me?
Quanto influiscono sul mio agire le paure per il futuro? Come posso cominciare a combattere tali paure?

PREGHIERA FINALE DAVANTI ALLA CROCE

O Dio, che con il dono del tuo amore ci riempi di ogni benedizione, trasformaci in creature nuove, per essere preparati alla Pasqua gloriosa del tuo Regno. Guarda, Dio onnipotente, l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio. Amen.

NEL TERZO VENERDI’ DI QUARESIMA ALLE PERSONE DAI 18 ANNI AI 60 ANNI COMPIUTI E’ INDICATA COME FORMA DI PENITENZA IL MAGRO (ASTINENZA DALLE CARNI), PER EDUCARE IL CUORE AL RINGRAZIAMENTO E ALLA CARITA’ NEI CONFRONTI DI CHI NON HA IL NECESSARIO PER VIVERE

Per pregare oggi: 8 marzo

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mt 6, 25-34)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

SILENZIO DI RIFLESSIONE

MEDITAZIONE

Vivere senza preoccupazione è un traguardo difficile da raggiungere. Ci aiuta nel prendere la strada giusta, per arrivarci, l’abitudine a ringraziare per la vita e a guardare intorno quante occasioni di condivisione e di generosità ci sono ogni giorno. Chi vede l’azione di Dio oggi ha più fiducia nel domani.

PREGHIERA FINALE

Dona la pace e la fiducia a chi confida in te, Signore Gesù, e accompagna chi soffre, donando loro fratelli che sappiano guardare alla vita con equilibrio e serenità. Amen

Per pregare oggi: 7 marzo

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mt 6, 19-24)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
MEDITAZIONE

Sentire, guardare, toccare non sono solo azioni fisiche, sono espressioni dei nostri desideri e della nostra vita interiore. Più è profondo nel bene ciò che ci spinge ad usare i sensi, più la nostra persona è fonte di luce e di pace per chi incontra.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Luce del mondo, illumina i nostri passi con la tua voce amorevole e la tua presenza forte e credibile. Tu che ci ami di amore eterno, risplendi nelle nostre parole e nelle nostre azioni. Amen.

Per pregare oggi: 6 marzo

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mt 6, 16-18)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

MEDITAZIONE

Dentro di noi c’è un santuario che solo Dio conosce e nel quale solo Lui può entrare, perché lo fa con discrezione e misericordia. Chi vuole trovare il Signore, lì lo trova: nel silenzioso segreto della nostra interiorità, dove Dio ci ama totalmente.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Padre dell’amore, che vedi nel segreto, donaci la discrezione di chi ama, rispettando la libertà altrui e custodendo i segreti degli altri, come tu custodisci con amore i nostri. Amen.

Per pregare oggi: 5 marzo

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mt 6, 7-15)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

MEDITAZIONE

Il Dio dei cristiani, quello che Gesù ci ha raccontato, è il Dio della vita, che la desidera, la costruisce e la dona senza sosta per gli uomini che sono tutti suoi figli. Per questo ci chiede di vivere come fratelli che custodiscono gli uni la vita degli altri.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Padre buono, sta’ vicino a noi, perché siamo segni veri del tuo amore, soprattutto quando c’è da condividere e da perdonare. Amen.

Scuola della Parola per adulti

Giovedì l'ultimo incontro di quest'anno.

ORATORIO DOMENICALE

Da oggi laboratori di Quaresima e proposta di oratorio alla domenica pomeriggio

NUOVO FOGLIO COMUNITA'

In allegato il nuovo numero di Comunità Parrocchiale

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IL VANGELO DELLA DOMENICA

Gv 8,31-59.

La Parola che viene da Dio fa verità in noi stessi perché smaschera in noi debolezze e ipocrisie. Resistere ad essa ci incatena nell’illusione di essere giusti. Ascoltarla ci rende liberi e capaci di scommetterci nell’amore nonostante le tante nostre debolezze.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo.Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio».
Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Per pregare oggi: 3 marzo

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mc 6, 1b-5)

In quel tempo. Il Signore Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.

MEDITAZIONE

L’atteggiamento nei confronti di chi conosco e mi è vicino svela quanto sia attaccato al desiderio del bene o quanto le mie scelte di fede sono solo di facciata. Chi conosce Gesù è sempre chiamato a scegliere tra la verità che costa e l’ipocrisia che imprigiona nella fatica di convertirsi.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA

Fa’ che i nostri occhi non si impigriscano, Padre nostro, per poter riconoscere ogni giorno, in chi amiamo, la novità della tua presenza. Così le nostre azioni non saranno mai scontate e mai pensate come giuste una volta per tutte. Per Cristo, Maestro e Signore. Amen.

Preghiera

Preghiamo per la nonna Argenite e per i tanti che le vogliono bene. Il funerale sarà domani 3/3 alle 15.00 a S. Giovanni, preceduto dal S. Rosario alle 14.30.

La preghiera di ieri: 1 marzo

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mt 6,1-6)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

MEDITAZIONE

Preghiera e carità sono i cardini dello stile di vita del discepolo di Gesù e costruiscono in modo vero l’amore e l’amicizia nei confronti degli altri, quando non sono messe in piazza per vanità o presunzione.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Dona a tutti il tuo Spirito, Signore, e tieni unita con la tua grazia, nella nostra vita, l’autenticità della preghiera e la generosità delle azioni, così che il tuo stile di vita che dona se stesso, risplenda anche nella nostra fragile umanità. Amen.

Per pregare oggi: 2 marzo, secondo venerdì di Quaresima

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Eccomi qui, Signore, davanti a Te, in silenzio a contemplare la tua Croce, segno del tuo amore. Dilata la mia mente e apri il mio cuore, perché diventino simili al tuo, capaci di amare sino alla fine, sino al dono di noi stessi. Amen.

TESTO DI MEDITAZIONE

Mentre Gesù è in cammino verso Gerusalemme, Marta lo accoglie in casa sua. È Marta che opera il gesto grande dell’accoglienza. Però Marta in tutto questo si affanna e perde la pace, ma l’affanno soffoca la Parola e non le permette di dare frutto. Marta è invasa da molteplici preoccupazioni che le fanno dimenticare l’essenziale. Ma che cosa è successo? Qualcosa di molto semplice che accade spesso nelle nostre storie. Marta ha finito per diventare padrona del suo servizio; se n’è impadronita. Non è serva, fa da padrona e agisce da padrona. Ha accolto il Signore e maestro in casa sua, ma poi se n’è dimenticata e si è messa a fare di testa sua, si è messa a fare lei la signora e maestra che insegna a Gesù quello che lui dovrebbe fare. «Signore, non ti preoccupi che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille che mi aiuti». Quante volte pretendiamo di insegnare al Signore che cosa dovrebbe fare! Marta si affanna per molte cose, mentre ce n’è bisogno di una sola. È l’ascolto, l’atteggiamento del discepolo che si mette ai piedi del suo Signore. Maria è modello del discepolo, è come la terra buona (nel testo greco di Lc 10,42 non si dice che ha scelto la parte “migliore”, ma “buona”); ha accolto la Parola e allora dà frutto. Se diamo il primo posto all’ascolto del Signore, allora anche il nostro “fare” non peccherà di protagonismo. È significativo che Luca riporti questo episodio subito dopo la parabola del buon samaritano. Gesù a quel tale che gli aveva chiesto: «Chi è il mio prossimo?» ha raccontato la parabola della compassione, dell’amore, ma immediatamente dopo ci mette in guardia dal nostro modo semplicistico, distorto di comprendere l’amore, ci mette in guardia dall’attivismo, dal protagonismo. Sembra dirci che amare è innanzitutto “non-fare”, non precipitarsi nell’azione, dire dei no a se stessi e mettersi ai piedi del Signore per ascoltarlo. Noi pensiamo sempre di fare tante cose per il Signore ma non le facciamo col suo amore, seguendo il suo cammino. C’è un salmo, il salmo 44, che dice: “Fermatevi e sappiate che io sono Dio”. In greco viene adoperato il verbo scholàsate, che significa “prendetevi del tempo” per ricordare a voi stessi che Dio è Dio! Che Dio non sono io!

SILENZIO DI RIFLESSIONE PERSONALE

DOMANDE PER LA CONVERSIONE

Quanto è presente la lamentela nella mia vita?
Penso più a ringraziare per ciò che ho o a rimpiangere ciò che vorrei avere?
Quando perdo la pace perché non ascolto in silenzio il Signore o la mia vita, che cosa posso fare per ritrovarla?

PREGHIERA FINALE DAVANTI ALLA CROCE

Donami la grazia del silenzio, Signore, e custodisci il mio cuore dall’orgoglio. E’ sempre in agguato la tentazione di mettersi al tuo posto, di sentirsi in dovere di dire agli altri e a te quello che si deve fare. E’ facile cadere nella superficialità dei giudizi e dimenticare la necessità della conversione e del cammino di rinnovamento della nostra testimonianza cristiana. Tu che hai dato la vita per noi, sostieni la nostra debolezza e accompagnaci quando vacilliamo. Amen.

NEL SECONDO VENERDI’ DI QUARESIMA ALLE PERSONE DAI 18 ANNI AI 60 ANNI COMPIUTI E’ INDICATA COME FORMA DI PENITENZA IL MAGRO (ASTINENZA DALLE CARNI), PER EDUCARE IL CUORE AL RINGRAZIAMENTO E ALLA CARITA’ NEI CONFRONTI DI CHI NON HA IL NECESSARIO PER VIVERE.

VIA CRUCIS CON L'ARCIVESCOVO

Martedì 13 marzo prossimo a Busto Arsizio.

VEGLIA PER I MISSIONARI MARTIRI

Presso la Chiesa dei frati a Legnano il 21 marzo alle 21.00.

Per pregare oggi: 28 febbraio

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mt 5, 38-48)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

MEDITAZIONE

Ciò che da piccoli fa diventare grandi gli uomini, passa dalla rinuncia a ribattere agli altri colpo su colpo, pur di risultare più forti e vincenti, dal superamento degli schemi buoni/cattivi, nostri/non nostri, nel giudicare le persone, come succede in chi è alla soglia dell’età adulta.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Sii vicino a chi cresce, Padre buono, e fa’ che la spontaneità dei fanciulli maturi nella capacità di accogliere e di valorizzare ogni persona per quello che è, nelle sue ricchezze e nelle sue ambiguità. Amen.

Per pregare oggi: 27 febbraio

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mt 5, 31-37)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno».

MEDITAZIONE

L’amore alla verità si rivela nella vita dell’uomo quando si diventa capaci di misurare le parole, di non gonfiarle inutilmente, di non ripeterle per rendere il pensiero ridondante e attraente, di non sprecarle con affermazioni esagerate per dare un peso eccessivo a quello che si fa.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

La tua Parola abiti sulle nostre labbra e nel nostro cuore, Signore Gesù, così che superiamo la tentazione di voler far pesare agli altri ciò che siamo e ciò che facciamo. Tu che vivi e regni nei secoli. Amen.

Martedì della comunità

Domani sera alle 21.00 a S. Paolo secondo incontro di preghiera e confronto sul tema “Il Regno è qui”, come un tesoro nascosto.
In allegato lo schema della preghiera.

Download preg_marted__comunit__2018-02-27.pdf

Quaresima 2017

Promemoria dei percorsi.

NUOVO FOGLIO COMUNITA'

In allegato il foglio con avvisi, Vangeli, preghiere e iniziative della settimana.

Download Comunit__2018-02-25_II_Quaresima.pdf

Avviso spirituale

Ricordo che la versione cartacea dei testi e delle preghiere del Vangelo del giorno si possono ritirare in fondo alla chiesa di S. Paolo.

Per pregare oggi: 26 febbraio

SILENZIO DI PREPARAZIONE

PREGHIERA INIZIALE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito,
perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto
e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Mt 5, 27-30)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna».

MEDITAZIONE

Per non tradire chi si fida di noi, occorre saper dire di no all’istinto, quando ci rinchiude in noi stessi e alla seduzione del piacere fine a se stesso, quando ci presenta la vita come un gioco facile e leggero.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Custodisci la nostra vita nella fedeltà, Signore, perché la trasparenza dei pensieri e delle azioni siano il sigillo della tua presenza nella nostra vita. Amen.