Per pregare oggi: S. Gianna Beretta Molla

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 7, 32-36)

In quel tempo. I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose del Signore Gesù. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. Gesù disse: «Ancora per poco tempo sono con voi; poi vado da colui che mi ha mandato. Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire». Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci? Che discorso è quello che ha fatto: “Voi mi cercherete e non mi troverete”, e: “Dove sono io, voi non potete venire”?».

MEDITAZIONE

L’agire di Gesù, caratterizzato da accoglienza e dialogo con tutti, desta sempre domande e curiosità e invita ad aprire mente e cuore. Oltrepassa i limiti dei nostri pensieri e ci invita a non chiuderci nei confini delle nostre sicurezze.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Vinci, Signore Gesù, ogni nostra paura e ogni diffidenza umana con la forza della tua Risurrezione. Trasforma ogni nostra curiosità in sincera dedizione verso ogni persona che incontriamo. Amen.

Per pregare oggi: Beate Caterina e Giuliana del Sacro Monte di Varese

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 6, 22-29)

In quel tempo. La folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che il Signore Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

MEDITAZIONE

Nel Vangelo di Giovanni la fede è sempre opera di Dio, che si incarna nelle azioni dell’uomo. Il legame con Gesù, vissuto nell’Eucaristia e negli altri sacramenti, trasforma le nostre buone intenzioni in azioni, educando la nostra volontà a ricordarsi con fiducia del l’esempio di Gesù, nostro Maestro.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Guida il nostro cuore, Signore, e conducilo verso la libertà che ama senza riserve. Liberalo dalla fretta dei risultati e riempilo della gioia della carità. Amen.

Per pregareoggi

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 7, 25-31)

In quel tempo. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».

MEDITAZIONE

Chi vive della Parola di Gesù ha in dono la capacità di intuire da dove vengono le parole umane, se da un cuore libero o da un’umanità sofferta e ferita. Per grazia di Dio questo dono porta sempre frutto in parole di incoraggiamento e di comprensione, in uno stile che parla similmente a come parlava Gesù.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Guida le nostre labbra, Signore. Parlino di te, traducano i tuoi pensieri e trasmettano i tuoi sentimenti. Amen.

Per pregare oggi

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Lc 10, 1-9)

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.

MEDITAZIONE

Segno di autenticità, per un annuncio evangelico, per un evangelizzatore e per una comunità che vive del Vangelo, è seminare pace attorno a sé. La pace del Vangelo crea verità e non lascia aria di risentimento o di rivalsa attorno a sé. Non ha nulla da dimostrare con la forza, perché fa sempre respirare aria buona e bere acqua fresca.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Manda nuovi operai nella tua messe, Signore, e dona loro in abbondanza la tua tenerezza e la tua misericordia. Amen.

S. Rosario stasera

Questa sera alle 20,30 a S. Paolo pregheremo per Maggiorina, la mamma di Paolo, morta dopo malattia e sofferenza. Uniamoci della richiesta al Signore dello Spirito Santo, a consolazione e incoraggiamento di chi soffre.

Per pregare oggi

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 6, 60-69)

In quel tempo. Molti dei discepoli del Signore Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

MEDITAZIONE

La scelta di ascoltare spesso e quotidianamente la Parola, perché in essa si riconosce una forza di vita, che rigenera la ricchezza della nostra interiorità, porta a maturità la fede, lentamente e senza recedere nel cammino, quando il percorso si fa più arduo.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Il cammino è lungo e spesso il fiato è corto, Signore. Non farci mancare mai il cibo che non perisce: la tua Parola e il tuo Pane. Amen.

Per pregare oggi

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 6, 44-51)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

MEDITAZIONE

La fede, maturata interiormente come scelta libera e di fiducia in chi ci è di esempio, fa spazio a Dio, che volentieri ammaestra chi si fida di Lui. Il Signore non prevarica le intenzioni dell’uomo e collabora con la sua gioia.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA FINALE

Aumenta la nostra fede è libera il nostro cuore, Signore, per diventare apostoli liberi e forti del Vangelo. Amen

NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

Versione riveduta e corretta...

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ESTATEBIMBI 2018

Aperte le iscrizioni in Esagono e alla Scuola Materna.

ORATORIO DELLA DOMENICA

Pomeriggio in oratorio.
Buona domenica.

La Parola della domenica: giornata mondiale delle vocazioni

Quarta domenica di Pasqua

Verso la fine della lettera, San Paolo fa alcune raccomandazioni a Timoteo, che sono molto utili anche per noi oggi.

“Nessuno disprezzi la tua giovane età”, “Non scoraggiarti se chi è adulto e più avanti negli anni, scambia il tuo entusiasmo per infatuazione e non valorizza e incoraggia il tuo desiderio di fare il bene”. Come a dire… “non ascoltare chi ti scoraggia e sminuisce il tuo slancio genuino che vuole prendersi delle responsabilità per il bene comune della comunità” e “non smettere mai di impegnarti a dare il buon esempio con precisione in ogni occasione che ti è chiesta”.
Paolo sa che da sempre chi è adulto e si crede più esperto fa fatica a valorizzare, indirizzare e incoraggiare l’entusiasmo dei giovani che amano far bene e con responsabilità quello che la vita dona loro e ammonisce tutti a non smontare il linguaggio dei sogni proprio dei giovani. Ammonisce noi adulti a non pensare che, siccome tutto sembra andare alla rovescia, non c’è più speranza e futuro per nessuno e spinge tutti noi a credere maggiormente nella forza del bene, nel fatto che, puntando in alto e andando a fondo della verità, ancora oggi si può costruire il Regno di Dio con chi ha più forze e più desiderio di noi di donarsi.

“Non trascurare il dono di Dio che è in te”, “Vigila su te stesso”. “Fa’ attenzione a non consegnare al caso e alla spontaneità fine a se stessa la tua vita, ma continua a guardare ciò che Dio fa crescere dentro di te, per camminare con Lui e non spegnere la bellezza dei doni di Dio e la forza del suo amore che guida le tue azioni.
E’ un ammonimento per tutti noi, perché nessuno di noi non corre il rischio di raffreddare il seme dei Sacramenti che generano e rigenerano il nostro impegno e la nostra fede operosa a risposta della chiamata che il Signore ci ha rivolto. Se desideriamo che aumentino le vocazioni alla famiglia, alla vita consacrata, al sacerdozio, alla politica vissuta come impegno per il bene comune, alla scelta di dare la vita per i poveri e per annunciare il Vangelo in terre lontane, occorre che “ravviviamo il dono di Dio che è in noi” e “vigiliamo su noi stessi”.

1 Tm 4, 12-16.

Carissimo, nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. In attesa del mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbìteri. Abbi cura di queste cose, dèdicati ad esse interamente, perché tutti vedano il tuo progresso. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

Oggi sabato 21 aprile

Per pregare oggi: sabato 21 aprile

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 6, 30-35)

In quel tempo. La folla disse al Signore Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

MEDITAZIONE

Il pane della vita è il motore della sequela e la forza interiore della carità. Celebrarlo durante la S. Messa, pregarlo in adorazione, condividerlo in gesti d’amore, è fonte di pace e di gioia rinnovate.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA

Signore Gesù, infondi in noi ogni momento il desiderio di stare con te, per imparare da te a vivere come te e come il Padre vuole. Amen.

Venerdì 20 aprile

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 6, 22-29)

In quel tempo. La folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che il Signore Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

MEDITAZIONE

Per molti l’inizio della fede è legato a qualche evento che crea emozioni e sensazioni straordinarie. La fede nasce e si sviluppa quando iniziamo a seguire Gesù per il valore nascosto ed efficace dei suoi gesti di carità, fuori da ogni palcoscenico e senza effetti speciali.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA

O Signore, che ci attiri a te con la ricchezza della tua umanità, tienici con te quando siamo alla ricerca di segni speciali, e insegnaci a vivere in modo speciale ogni gesto quotidiano. Amen

Preghiera per oggi

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 6, 16-21)

In quel tempo. Venuta la sera, i suoi discepoli scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

MEDITAZIONE

La presenza di Dio orienta nel mare in tempesta e immediatamente fa trovare la strada verso la meta. Essa sembra troppo per noi, come sembra troppo ciò che ci domanda. Chi crede diventa più forte del timore, perché ricorda che Dio cammina sempre con noi e al nostro passo.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA

Dona lo Spirito, o Padre, e guidaci ogni giorno: nella tempesta e nella bonaccia, nel buio e nella luce. Amen.

Preghiera per oggi

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 6, 1-15)

In quel tempo. Il Signore Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

MEDITAZIONE

Non è tanto quello che abbiamo per sfamare e per soccorrere chi è nel bisogno. Quando ciò che possediamo viene condiviso e donato, si moltiplica l’amore e si procura bene a tutti, anche a chi non ce l’aspettiamo.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA

Moltiplica con la tua grazia, Signore, il nostro impegno per il bene. Fa’ che non dimentichiamo mai che amare è condividere ciò che siamo e ciò che abbiamo. Amen.

Preghiera per oggi

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 5, 31-47)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

MEDITAZIONE

L’esistenza e la condivisione di un secondo testimone nel mondo ebraico dà valore e credibilità alla testimonianza del singolo. Il secondo testimone di Gesù è Dio stesso, del quale egli annuncia il volto e il progetto eterno d’amore per ogni uomo sulla terra.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA

Signore Gesù, tu che sei il volto del Dio che ci ama, donaci di riconoscerti in ogni uomo che vive. Amen.

Preghiere

Preghiamo per Maria Piera e la sua famiglia. Il suo funerale sarà domani alle 14.30 a S. Paolo.

Preghiamo per Rossana, mamma di Giuseppe, un papà del gruppo dell’asilo. Il funerale sarà a Genova. Noi pregheremo domani sera alle 20.30 a S. Paolo, con il S. Rosario.

Preghiera per oggi

SILENZIO DI PREPARAZIONE

INVOCAZIONE

Infondi in noi, Signore, il dono del tuo Spirito, perché tutto ciò che noi facciamo abbia inizio da Te, sia per Te condotto e in Te trovi il suo compimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.

VANGELO (Gv 5, 19-30)

In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare e disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da sé stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in sé stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in sé stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato».

MEDITAZIONE

Il Padre ha dato al Figlio il permesso di rivelare il giudizio d’amore con cui Egli giudica ogni uomo. Giudicare in verità e giustizia è imitare lo stile e il messaggio del giudizio misericordioso di Gesù per ogni persona.

SILENZIO DI RIFLESSIONE

PREGHIERA

Giudica con amore, Signore, le nostre azioni e i nostri peccati. Il tuo perdono ci apra gli occhi e il cuore alla misericordia. Amen.

TERZA DOMENICA DI PASQUA

Commento alla Prima lettura: furono insieme pieni di gioia.

L'antefatto del racconto della prima lettura di oggi è l'azione spirituale di Paolo e Sila, che liberano da una schiavitù interiore una donna, fonte di guadagno per dei ricchi imbroglioni. Paolo e Silvano (Sila è il diminutivo) sono accusati e incarcerati ingiustamente, grazie all'azione di queste persone, adirate per aver perso a causa loro la fonte del loro ingente guadagno. Gli Atti degli Apostoli ci raccontano come Paolo e Sila, condannati ingiustamente come Gesù, da Lui ricevono la forza di amare nella difficoltà (in prigione) e nel dolore (sono stati picchiati). Annunciano il Vangelo con la parola e con la vita (non l'una senza l'altra): il loro modo di pregare, di trarre dalla preghiera la forza di rimanere miti, rende presente (il terremoto) ed efficace (la domanda dei carcerieri "che cosa dobbiamo fare per essere salvati?") il Signore che cambia i cuori e li rende liberi. Paolo e Sila e tutti gli altri escono di prigione, ma soprattutto lodano il Signore per i suoi doni, nonostante le fatiche e i dolori. Ecco che cosa cambia il mondo: la mitezza che nasce dalla preghiera, non gli attacchi missilistici intelligenti. Ecco che dono fa la Risurrezione di Gesù a chi vuole vivere come Lui: la libertà del cuore, che rende forti e umili per superare i momenti avversi e da essi risorgere.

At 16, 22-34

In quei giorni. La folla insorse contro Paolo e Sila e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.

ESTATEBIMBI 2018

Sono aperte le iscrizioni

presso la Scuola Materna negli orari di apertura quotidiana
presso la segreteria parrocchiale (Esagono) dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.00

Itinerario per gli adulti

Con l'Azione Cattolica Adulti

NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato avvisi, iniziative e Vangeli della settimana.

Download Comunit__2018-04-15_III_di_Pasqua.pdf

Per pregare oggi: sabato 14 aprile

INVOCAZIONE

Infondi in noi il tuo Spirito, Signore, e rendi perenne in noi la grazia della tua Pasqua. Amen.

VANGELO (Gv 3, 31-36)

In quel tempo. Giovanni diceva: «Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui».

MEDITAZIONE

Dall’agire di Gesù e del Battista emerge gratuità: una gratuità segno di quella libertà interiore che li abita e che permette loro di predisporre tutto perché il regno di Dio venga proclamato, anche a costo della vita.

PREGHIERA

Tu che ci hai donato la vita, Signore, rendici generosi e coraggiosi nel donarla, perché coloro che da noi la ricevono possano ringraziare di averla ricevuto in dono da te. Amen.

Per pregare oggi: venerdì 13 aprile

INVOCAZIONE

Infondi in noi il tuo Spirito, Signore, e rendi perenne in noi la grazia della tua Pasqua. Amen.

VANGELO (Gv 3, 22-30)

In quel tempo. Il Signore Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava. Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione. Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire».

MEDITAZIONE

Libertà e gioia scaturiscono dalla capacità di Giovanni il Battista di accettare chi lui è: l’amico dello sposo. Amicizia nella quale può diminuire e trovare in questo una gioia piena: un amore più grande di ogni proprio progetto che permette di annunciare come si può nascere dall’alto a partire dalla nostra umanità.

PREGHIERA

Concedi a noi, Signore Gesù, di scoprire che essere tuoi amici è la gioia più grande che abbiamo ricevuto in dono. Così saremo discepoli liberi e forti nell’amore. Amen.

Per pregare oggi: giovedì 12 aprile

INVOCAZIONE

Infondi in noi il tuo Spirito, Signore, e rendi perenne in noi la grazia della tua Pasqua. Amen.

VANGELO (Gv 3, 7b-15)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

MEDITAZIONE

Non è facile intercettare i movimenti dello Spirito: occorre orecchio e sensibilità, proprio come quando bisogna capire dove va il vento. Chi prega impara passo passo a intuire dentro e fuori i movimenti dello Spirito Santo.

PREGHIERA

O Signore, tu sei presente ovunque, perché tutto il creato e tutta la storia respirano di te. Donaci di non smettere mai di cercarti e troveremo sempre dove sei. Amen.