La Parola della domenica: giornata mondiale delle vocazioni

Quarta domenica di Pasqua
Verso la fine della lettera, San Paolo fa alcune raccomandazioni a Timoteo, che sono molto utili anche per noi oggi.
“Nessuno disprezzi la tua giovane età”, “Non scoraggiarti se chi è adulto e più avanti negli anni, scambia il tuo entusiasmo per infatuazione e non valorizza e incoraggia il tuo desiderio di fare il bene”. Come a dire… “non ascoltare chi ti scoraggia e sminuisce il tuo slancio genuino che vuole prendersi delle responsabilità per il bene comune della comunità” e “non smettere mai di impegnarti a dare il buon esempio con precisione in ogni occasione che ti è chiesta”.
Paolo sa che da sempre chi è adulto e si crede più esperto fa fatica a valorizzare, indirizzare e incoraggiare l’entusiasmo dei giovani che amano far bene e con responsabilità quello che la vita dona loro e ammonisce tutti a non smontare il linguaggio dei sogni proprio dei giovani. Ammonisce noi adulti a non pensare che, siccome tutto sembra andare alla rovescia, non c’è più speranza e futuro per nessuno e spinge tutti noi a credere maggiormente nella forza del bene, nel fatto che, puntando in alto e andando a fondo della verità, ancora oggi si può costruire il Regno di Dio con chi ha più forze e più desiderio di noi di donarsi.
“Non trascurare il dono di Dio che è in te”, “Vigila su te stesso”. “Fa’ attenzione a non consegnare al caso e alla spontaneità fine a se stessa la tua vita, ma continua a guardare ciò che Dio fa crescere dentro di te, per camminare con Lui e non spegnere la bellezza dei doni di Dio e la forza del suo amore che guida le tue azioni.
E’ un ammonimento per tutti noi, perché nessuno di noi non corre il rischio di raffreddare il seme dei Sacramenti che generano e rigenerano il nostro impegno e la nostra fede operosa a risposta della chiamata che il Signore ci ha rivolto. Se desideriamo che aumentino le vocazioni alla famiglia, alla vita consacrata, al sacerdozio, alla politica vissuta come impegno per il bene comune, alla scelta di dare la vita per i poveri e per annunciare il Vangelo in terre lontane, occorre che “ravviviamo il dono di Dio che è in noi” e “vigiliamo su noi stessi”.
1 Tm 4, 12-16.
Carissimo, nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. In attesa del mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbìteri. Abbi cura di queste cose, dèdicati ad esse interamente, perché tutti vedano il tuo progresso. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.