Oggi pomeriggio

Laboratorio di carnevale a S. Paolo

Post Scuola della Parola

L’impegno finale proposto alla Scuola della Parola ieri sera è stato il seguente: perseverare nella preghiera di ascolto della Parola...

...personalmente, trovando quotidianamente quei 10-15-20 minuti in un luogo e in un tempo silenzioso per leggere, conoscere (con l’aiuto di un testo), meditare il Vangelo e dialogare con il Signore dopo aver ascoltato la Scrittura;

...insieme con qualche amico, trovando settimanalmente l’occasione per raccontarsi che cosa la Parola di Dio ci ha suggerito e su che cosa ci ha provocato in quella settimana, come quando si prende il caffè insieme in casa di amici.

Sono stati suggeriti...

... alcune tematiche evangeliche

Mt 5-6-7 il discorso della montagna, Vangelo feriale del tempo di Quaresima

Mc 6-7-8 la sezione dei pani, la fatica a credere dei Dodici

Lc 7-8 Gesù profeta nelle Parole e nelle Opere di misericordia

Gv e i personaggi del su Vangelo

...alcuni testi in aiuto

AA. VV., I Vangeli, Cittadella, ad ogni brano un commento di una paginetta

B. Maggioni, Il racconto di Matteo, Cittadella, stessa logica de I Vangeli.

Così di B. Maggioni, Il racconto di Marco, Il racconto di Luca, Il racconto di Giovanni.

R. Vignolo, Personaggi del quarto Vangelo, Glossa

Il sale porta pace

Il vangelo di oggi ci incoraggia a prendere le distanze da tutto ciò che indurisce il cuore e indebolisce la fede. Gesù ci ha redenti, ci ha donato la vita nuova per dare senso e autenticità umana alla nostra esistenza, diventando in lui capaci di respingere e vincere il male con la forza del bene.

VANGELO (Mc 9, 42-50)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Uniti attorno al bene

È Giovanni (detto “figlio del tuono”!) a farsi portavoce presso Gesù di una presa di posizione degli apostoli: netta e perentoria, circa un tale che, pur non essendo del loro gruppo, pretendeva di scacciare i demoni nel nome di Gesù. Ma il Figlio di Dio non è affatto dello stesso parere. “Non glielo impedite” comanda. Se qualcuno infatti cerca il bene operando unito alla potenza del Signore, non è certo un avversario di Gesù e del suo cercare, sempre e in tutto, la gloria di Dio e la salvezza degli uomini. È una grande lezione, sempre attuale. Essere di Cristo, non significa avere il monopolio di lui e della verità.

VANGELO (Mc 9, 38-41)

In quel tempo. Giovanni disse al Signore Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa».

Chi serve trasfigura il potere

Destinatari del discorso sono i Dodici, coloro che hanno già una certa preminenza nella comunità; coloro che sono più esposti alla tentazione del potere. Le parole che Gesù rivolge ai Dodici vogliono trasmettere uno stile nuovo, in cui chi comanda si mette realmente al servizio degli altri: e non per darsi una patina di credibilità o di democrazia.

VANGELO (Mc 9, 33-37)

In quel tempo. Il Signore Gesù e i discepoli giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato»

La preghiera trasfigura la storia

Siamo spesso increduli di fronte alla forza della preghiera. C’è un legame stretto tra la nostra fede e la nostra preghiera. Più è forte la nostra fede, più aumenta il bisogno di dialogo con Dio; l’uomo parla e Dio gli risponde, agisce concretamente nella vita e nella storia.

VANGELO (Mc 9, 14-29)

In quel tempo. Il Signore Gesù con Pietro, Giacomo e Giovanni, arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

I VANGELI DELLA SETTIMANA

In allegato la Parola per ogni giorno.

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In evidenza:

- martedì Scuola della Parola per diciottenni e giovani
- mercoledì assemblea formativa Caritas
- giovedì corso di liturgia e Scuola della Parola adulti

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Gesù trasfigura la sofferenza

Come Pietro, anche noi resistiamo all’idea che nella vita ci sia la sofferenza e che Dio si sottopone alla sofferenza senza liberarcene, quasi che così non ci voglia bene. Guardare a come Gesù trasforma la sofferenza in nuova vita e nuova speranza, rimanendo fedele nell’amore, accresce la nostra fede e la nostra speranza.

VANGELO (Mc 8, 31-33)

In quel tempo. Il Signore Gesù cominciò a insegnare ai discepoli che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

RICEVERE E DARE PER GRAZIA

Per dire grazie e vivere la vita con gratitudine, occorre ricordare che nella vita siamo stati chiamati e accolti. Occorre fare memoria del nostro Dio che si dona con gioia, perché anche noi possiamo trovare la felicità nel donare noi stessi con la forza della sua grazia.

VANGELO (Lc 17, 11-19)

In quel tempo. Lungo il cammino verso Gerusalemme, il Signore Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Lo Spirito e il cuore

La Sapienza che abita nella mente e nel cuore di Dio è come un tesoro inestimabile che, in Gesù, è regalato all’uomo. Lo Spirito, lavorando nell’interiorità della persona, attinge alla sapienza di Dio e la traduce, facendo capire la bellezza dell’umanità di Gesù, perché l’uomo impari sempre di più nel suo cammino come vivere in modo autentico.

VANGELO (Gv 16, 13-15)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

La matematica di Dio

Senza mettere il poco che siamo e che abbiamo nelle mani del Signore, il Vangelo non penetra e la presenza di Dio non si manifesta. Quando ci affidiamo, il Signore accetta la nostra povertà donata e la trasforma in ricchezza abbondante per tutti.

VANGELO (Mc 8, 1-9)

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, il Signore Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.

Vangelo e culture

Cirillo e Metodio furono veramente pionieri di quella che oggi si chiama “inculturazione”, cioè il tradurre la fede nella cultura del paese invece di imporre la propria. Essi tradussero la Bibbia in slavo, celebrarono la liturgia in lingua slava, un’audacia per la quale furono denunciati a Roma da missionari latini. La fede da sempre non sposa una determinata cultura: in ognuna di esse è fermento di novità e di conversione.

VANGELO (Mc 16, 15-20)

In quel tempo. Apparendo agli Undici, il Signore Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Passo dopo passo

Passare dalla cecità alla capacità di vedere distintamente è sempre un processo a tappe, anche quando si fanno delle operazioni agli occhi. La fede cresce quando accetta di camminare e non pretende di vedere tutto subito.

VANGELO (Mc 8, 22-26)

In quel tempo. Il Signore Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

Come guarisce Gesù?

Come guarisce Gesù? Gesù non teme il contatto fisico, perché resta l’unico linguaggio comprensibile per poter comunicare. Egli sa che si guarisce con il corpo, fatto inscindibilmente di parole, gesti, attenzioni piene di umanità vera.

VANGELO (Mc 7, 31-37)

In quel tempo. Uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, il Signore Gesù venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!»

Chi è puro?

“Chi è puro?” dice Gesù. Chi si lava fino al gomito all’esterno e poi discrimina le persone guardando alla loro origine etnica? O è puro chi, vivendo una fede semplice, sa che Dio non lo abbandona e supplica senza sosta, sicuro di strappare una grazia al suo amore?

VANGELO (Mc 7, 14-30)

In quel tempo. Chiamata di nuovo la folla, il Signore Gesù diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». Partito di là, andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato

LA PAROLA DELLA SETTIMANA

In allegato i Vangeli e le riflessioni quotidiane per pregare

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In evidenza...

lunedì' prove di canto del coro adulti
giovedì corso di liturgia sull'arte del leggere
venerdì ritiro spirituale quinta elementare
sabato primo incontro per i nuovi chierichetti e del gruppo famiglie
sabato termine iscrizioni per la gita sulla neve

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La libertà dell’amore e della legge

Gesù, pur osservando la legge, insegnava ai suoi discepoli la piena libertà nei confronti della legge e delle prescrizioni di origine umana, soprattutto quando l’osservanza si limitava al semplice comportamento esteriore.

VANGELO (Mc 7, 1-13)

In quel tempo. Si riunirono attorno al Signore Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: / “Questo popolo mi onora con le labbra, / ma il suo cuore è lontano da me. / Invano mi rendono culto, / insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è ‘korbàn’, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

IL MIRACOLO DELLA GRATUITA'

Vede il miracolo dell’amore gratuito di Dio che guarisce, colui che riconosce come un dono, di cui non si è degni, l’amore che riceve e come una sorte provvidenziale poter vivere nell’amore dato e ricevuto. Questo sentimento, che guarisce il cuore da ciò che appesantisce il rapporto con gli altri, mette sulla strada per comprendere quanto l’amore del Signore è grande e offre a noi la possibilità di una vita capace di fraternità e di dono di sé.

VANGELO (Mt 8, 5-13)

In quel tempo. Quando il Signore Gesù fu entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito

Amare come Dio ci ama

Tutta la storia di Israele è fondata sull’iniziativa gratuita dell’amore di Dio, che sceglie e ama per primo il popolo. È per lo stesso motivo che noi amiamo il nostro prossimo almeno come noi stessi.

VANGELO (Mt 22, 35-40)

In quel tempo. Un dottore della Legge, interrogò il Signore Gesù per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

La comunità che condivide

L’amore sovrabbondante di Dio per ogni persona è conosciuto dall’uomo, quando ama condividendo ciò che è e ha. Quando amiamo nel suo nome mettendoci del nostro, Dio ci restituisce molto di più.

VANGELO (Mc 6, 33-44)

In quel tempo. Molti videro partire il Signore Gesù e gli apostoli e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

Il Vangelo dell’empatia

La missione dei discepoli annuncia e prepara la missione della Chiesa. Come la compassione di Gesù genera il suo annuncio in parole ed opere, così la missione degli apostoli ieri e oggi parte dall’accogliere nella propria vita la sofferenza umana dei più poveri e lontani.

VANGELO (Mc 6, 30-34)

In quel tempo. Gli apostoli si riunirono attorno al Signore Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

La fede dei giorni feriali

La fede non si nutre di cose straordinarie, fa i conti con la ferialità, a volte piatta e ripetitiva, si confronta con fratelli e sorelle in carne e ossa, con i fatti della vita. Serve avere occhi, orecchi e cuore disponibili, soprattutto se Gesù lo si conosce da tempo.

VANGELO (Mc 6, 1-6a)

In quel tempo. Il Signore Gesù partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.

Nessuno e meno importante

Guarire la figlia del capo della sinagoga faceva scalpore, guarire una donna impura sicuramente no. Eppure per il Signore la logica è diversa dalla nostra, tutti siamo importanti e si china su ognuno di noi come un Padre che non dimentica nessuno dei Suoi figli.

VANGELO (Mc 5, 24b-34)

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».