NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il foglio di comunità con una comunicazione in prima pagina.

Domani, san Biagio, al termine delle SS. Messe benedizione della gola.

Le SS. Messe saranno:
alle 8,20 a S. Paolo
alle 18.30 a S. Giovanni

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Domenica 2 febbraio: festa della presentazione del Signore

Simeone e Anna riconoscono la luce del Messia, la sua visita, l’adempimento e il rilancio delle promesse di Dio, perché non si sono stancati di attendere, cercare, pregare Dio che adempisse presto le sue promesse. Quando Dio sembra tardare ad ascoltarci, l’insistenza nella preghiera e la fedeltà alla carità, chieste come doni al Padre, saranno l’anticipo della gioia del momento in cui Dio parlerà e ci farà capire che chi ama non viene mai deluso.

VANGELO (Lc 2, 22-40)

In quel tempo. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio «una coppia di tortore o due giovani colombi», come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Sabato 1 febbraio: Beato cardinal Ferrari

La Croce e la vita di Gesù giudicano, cioè separano, portano all’evidenza, ciò che è e ciò che non è secondo il progetto di Dio. Chi cammina con Gesù ha la luce sufficiente per illuminare le scelte della vita quotidiana e operare secondo il giudizio con cui Gesù opera sul mondo.

VANGELO (Gv 12, 31-36a)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse alla folla: «Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?». Allora Gesù disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è tra voi. Camminate mentre avete la luce, perché le tenebre non vi sorprendano; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, per diventare figli della luce».

Domenica 2 febbraio

In oratorio festa finale della settimana della gioia.

Oggi S. Messa di don Bosco

Alle 17.00 in salone a S. Paolo con i ragazzi della settimana della gioia.

Venerdì 31 gennaio: San Giovanni Bosco

Il Dio della vita ci racconta oggi che l’esperienza del dormire e del risvegliarsi è la parabola della stessa vita. La figlia di Giairo si risveglia grazia alla fede e all’amore di suo papà. Questo segno ci annuncia che chi ama e crede nella forza dell’amore, crede che l’amore supera la morte e dura oltre di essa, intuisce che cos’è il Paradiso, che cos’è la vera gioia, che cos’è la perfetta comunione con Dio, che cos’è il Regno che già qui ed oggi ci è chiesto di costruire minuto per minuto con gli altri, chiedendo a Dio stesso la grazia di poterlo realizzare.

VANGELO (Mc 5, 21-24a. 35-43)

In quel tempo. Essendo il Signore Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Giovedì 30 gennaio: la dignità di ogni uomo

Ci sono persone difficili da incontrare e da comprendere nel loro modo di fare: esseri umani, spesso feriti dalla vita, che si sentono rifiutati da tutti e sanno di essere giudicati come pericolosi e non graditi. La liberazione dell’uomo dei sepolcri, dell’uomo che vive “da morto”, la pace, ritrovata grazie alla Parola di Gesù, ci raccontano che ogni uomo merita di essere incontrato, ascoltatore compreso nelle sue debolezze. Ogni uomo è amato dal Signore, qualsiasi cosa abbia fatto, e merita la pace che viene dall’essere giudicato degno d’amore.


VANGELO (Mc 5, 1-20)

In quel tempo. Il Signore Gesù e i discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Mercoledì 29 gennaio:” Non temete”

La fede autentica scaccia la paura: anche se non lo fa completamente, aiuta ad affrontarla, a chiamarla per nome, a tenerne conto senza farsi bloccare o mandare in confusione. Gesù è sempre sulla nostra barca quando c’è la tempesta, soprattutto quando abbiamo paura e ci aiuta a vincerla, procedendo con fiducia nel cammino e nelle scelte buone della nostra vita.

VANGELO (Mc 4, 35-41)

In quel medesimo giorno, venuta la sera, il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Martedì 28 gennaio: San Tommaso d’Aquino

L’amore e la presenza del Signore sono talmente grandi che crescono da sole tra gli uomini, anche quando gli uomini pensano ad altro. E’ talmente grande questo mistero che l’uomo non riesce a descriverlo e comprenderlo, ma può solo riconoscerlo. Chi lo riconosce costruisce il Regno, fa respirare l’aria dell’amore di Dio, edifica relazioni nuove tra gli uomini, fondate sulla sapienza del suo amore.

VANGELO (Mc 4, 26-34)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Lunedi' 27 gennaio: S. Angela Merici

Ascoltare nel profondo rende profondi di fronte alla vita. Ascoltare porta frutto dentro di noi e ci rende capaci di leggere nel cuore di Dio, di noi stessi e degli altri.

VANGELO (Mc 4, 10b. 24-25)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva a quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

Settimana della gioia

In allegato il volantino della settimana della gioia.

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato gli avvisi e le iniziative della settimana.

Domenica 2 febbraio alla S. Messa delle 10.00: benedizione delle candele e processione.

Lunedì 3 febbraio:

ore 8.20 a S. Paolo S. Messa e benedizione della gola
ore 18.30 a S. Giovanni S. Messa e benedizione della gola

Download Comunità_2020-01-26_S._Famiglia.pdf

Preghiamo

Ha finito la sua corsa terrena Zoi, mamma di Grazia.
Il funerale sarà domani alle 14.30 a S. Paolo.
Stasera alle 18.30 pregheremo insieme con il S. Rosario a S. Paolo.
Il Signore anche attraverso di noi è vicino a chi ha il cuore ferito

Domenica 26 gennaio: festa della sacra famiglia

L’abitudine del pellegrinaggio al Tempio, per intervento di Dio, un giorno si rinnova, perché Gesù Bambino è diventato uomo: ha scoperto con chiarezza la sua vocazione di Figlio amato da Dio Padre e ha capito su quale strada di vita è chiamato a vivere in modo speciale la sua identità di figlio. Così è quando si scopre la propria vocazione: si capisce di essere amati dal Signore e si intuisce in quale sentiero di vita concreto questo amore si sperimenta in modo unico e personale.

VANGELO (Lc 2, 41-52)

In quel tempo. I genitori del Signore Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Sabato 25 gennaio: conversione di San Paolo

Arriva il momento della vita in cui ci è richiesto un salto di fiducia, un balzo nelle braccia del Signore, che ci chiama a qualcosa di differente dall’ordinario, ma richiede maggiore fiducia. Fare quel salto vuol dire iniziare a convertirsi: uscire da sé per guardare nella direzione che il Signore ci indica significa iniziare a cambiare vita e imparare da quel momento a farlo ogni giorno.

VANGELO (Mt 19, 27-29)

In quel tempo. Pietro disse al Signore Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Venerdì 24 gennaio: San Francesco di Sales

La luce è efficace quando è nella posizione giusta per illuminare al meglio. La Parola di Dio diventa luce riconoscibile e comprensibile, quando il tempo che le dedichiamo è al centro dei nostri desideri e nei tempi strategici, che ci permettono di coglierne la ricchezza e l’utilità pratica per la vita di ogni giorno.

VANGELO (4, 10b. 21-23)

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva a quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Giovedì 23 gennaio: San Babila e i tre fanciulli

Chi desidera capire meglio il disegno di Dio sulla propria vita, non deve fare nient’altro che chiedere. Chi chiede cuore a cuore al Signore spiegazioni per il suo cammino, avrà parole d’amore che fanno vedere il seme del Regno che cresce dentro e attorno a sé.

VANGELO (Mc 4, 1-20)

In quel tempo. Il Signore Gesù cominciò a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò.
Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato». E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Mercoledì 22 gennaio: San Vincenzo

Cercare il Regno, fare la volontà di Dio Padre, ci aiuta ad essere figli, a scoprire la nostra vera dignità: essere parte della famiglia intima di Dio stesso.

VANGELO (Mc 3, 31-35)

In quel tempo. Giunsero la madre e i fratelli del Signore Gesù e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Martedì 21 gennaio: Sant'Agnese

La divisione nella comunità dei discepoli di Gesù è il male sommo da combattere, sempre confidando nella forza dell’amore, nella convinzione che ciò che unisce è sempre più forte di ciò che divide. Ciò che ci unisce è l’amore di Dio che è stato riversato nei cuori di ciascuno di noi, attraverso Gesù, che noi discepoli amiamo e seguiamo.

VANGELO (Mc 3, 22-30)

In quel tempo. Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma il Signore Gesù li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il nuovo numero di Comunità Parrocchiale, con allegato lo schema quotidiano di preghiera per l'Unità del cristiani.

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Lunedì 20 gennaio: san Sebastiano

Gesù ama la folla, ama dare loro speranza, ma il suo desiderio primo è stare e vivere in comunione con il Padre, donare alla folla, stando in mezzo alle loro sofferenze, la speranza ad ogni uomo donata dall'amore del Padre. E' questa la missione di ogni cristiano.



VANGELO (Mc 3, 7-12)

In quel tempo. Il Signore Gesù con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Venerdì 17 gennaio: S. Antonio Abate

La legge è per l’uomo, ci ricorda il Vangelo di oggi. Gesù è venuto per l’uomo, non per l’osservanza letterale della legge. Ogni legge, non solo religiosa, è giusta quando valorizza la dignità dell’uomo. Se anche lo punisse o limitasse la sua povertà, offre la possibilità di redenzione e di conversione. Osservare la legge vuol dire innanzitutto esercitare carità e misericordia.

VANGELO (2, 13-14. 23-28)

In quel tempo. Il Signore Gesù uscì lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame?
Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

Giovedì 16 gennaio: perché abbiate la vita

«”Per portare la buona notizia della vita a tutti”, per questo sono venuto», dice Gesù. “Perché abbiate la vita e l’abbiate in abbondanza”, dice l’evangelista Giovanni. Questo, come discepoli, siamo chiamati ad essere: fonte di vita per tutti, soprattutto per coloro che vivono al minimo, schiacciati dalla paura di non contare, di fallire, di soffrire.

VANGELO (Mc 1, 35-45)

In quel tempo. Al mattino presto il Signore Gesù si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Corso Educatori

Stasera primo incontro in salone a S. Paolo, via Parma 78.

NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato...

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