Quistello (MN)
76 Voci
0376 618141
UNITÀ' PASTORALE DESTRA SECCHIA

AVVISI DAL 5 AL 11 FEBBRAIO

Lunedì 5 febbraio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

Martedì 6 febbraio
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo
- incontri: 21 Quistello corso fidanzati

Mercoledì 7 febbraio
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adoraz.) e 16.00 Quingentole (adoraz.)
Giovedì 8 febbraio
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adoraz.)
- incontri: 20,30 Quistello preparazione degli animatori dei Centri di Ascolto della Parola

Venerdì 9 febbraio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

Sabato 10 febbraio
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone

Domenica 11 febbraio memoria della beata Maria Vergine di Lourdes - Giornata mondiale dei malati
Durante le Celebrazioni Eucaristiche verrà amministrato il Sacramento dell’Unzione degli Infermi alle persone che si sono preparate e che si presenteranno 30 minuti prima dell’inizio della Messa
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello
- Quistello ore 16 in Cappellina Rosario meditato

IL VANGELO DELLA V DOMENICA
Commento di Ermes Ronchi.

Marco presenta il resoconto della giornata-tipo di Gesù, una cronaca dettagliata delle sue fondamentali attività quotidiane: guarire, pregare, annunciare.
Guarire. E vediamo come il suo agire prenda avvio dal dolore del mondo: tocca, parla, prende per mano, guarisce. Come il primo sguardo di Gesù si posi sempre sulla sofferenza delle persone, e non sul loro peccato. E la porta della piccola Cafarnao scoppia di folla e di dolore e poi di vitalità ritrovata.

Il miracolo è, nella sua bellezza giovane, il collaudo del Regno, il laboratorio del mondo nuovo: mostra che è possibile vivere meglio, per tutti, e Gesù ne possiede la chiave. Che un altro mondo è possibile e vicino. Che il regno di Dio viene con il fiorire della vita in tutte le sue forme.
La suocera di Simone era a letto con la febbre, e subito gli parlarono di lei. È bello questo preoccuparsi degli apostoli per i problemi e le sofferenze delle persone care, e metterne a parte Gesù, come si fa con gli amici. Non solo la gratuità, quindi, ma anche tutto ciò che occupa e preoccupa il cuore dell'uomo può e deve entrare, a pieno titolo, nel dialogo con Dio nella preghiera.
Gesù ascolta e risponde: si avvicina, si accosta, va verso il dolore, non lo evita, non ha paura. E la prese per mano. Mano nella mano, come forza trasmessa a chi è stanco, come a dire "non sei più sola", come un padre o una madre a dare fiducia al figlio bambino, come un desiderio di affetto. Chi soffre chiede questo: di non essere abbandonato da chi gli vuole bene, di non essere lasciato solo a lottare contro il male. E la fece alzare. È il verbo della risurrezione. Gesù alza, eleva, fa sorgere la donna, la riaffida alla sua statura eretta, alla fierezza del fare, alla vita piena e al servizio: per stare bene l'uomo deve dare!
Mano nella mano, uomo e Dio, l'infinito e il mio nulla, e aggrapparmi forte: per me è questa l'icona mite e possente della buona novella.
Pregare. Mentre era buio, uscì in un luogo deserto e là pregava. Gesù, pur assediato dalla gente, sa inventare spazi. Di notte! Quegli spazi segreti che danno salute all'anima, a tu per tu con Dio, a liberare le sorgenti della vita, così spesso insabbiate.
Annunciare. I discepoli infine lo rintracciano: tutti ti cercano! E lui: Andiamocene nei villaggi vicini, a predicare anche là. Gesù non cerca il bagno di folla, non si esalta per il successo di Cafarnao, non si deprime per i fallimenti che incontra. Lui avvia processi, inizia percorsi, cerca altri villaggi, altre donne da rialzare, orizzonti più larghi dove poter compiere il suo lavoro: essere nella vita datore di vita, predicare che il Regno è vicino, che «Dio è vicino, con amore, e guarisce la vita».

AVVISI DAL 29 GENNAIO AL 04 FEBBRAIO

Lunedì 29 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- incontri: 20,30 Quistello formazione per operatori della liturgia

Martedì 30 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo
- incontri: 21 Quistello corso fidanzati

Mercoledì 31 gennaio
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adoraz.) e 16.00 Quingentole (adoraz.)
Giovedì 1 febbraio
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adoraz.)

Venerdì 2 febbraio
Presentazione del Signore (candelora) -Sante Messe: 9.00 Quistello; 9.00 Quingentole; 21 San Giacomo
- 9,30 Quingentole inaugurazione centro ascolto caritas; aperto tutti i venerdì dalle 9,30 alle 11,30

Sabato 3 febbraio
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone
- San Biagio - Liturgia della Parola con Benedizione della gola:ore 10 Quistello; san Giacomo, Quingentole

Domenica 28 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello

IL VANGELO DELLA IV DOMENICA
Commento di Ermes Ronchi.

Ed erano stupiti del suo insegnamento. Lo stupore, esperienza felice e rara che ci sorprende e scardina gli schemi, che si inserisce come una lama di libertà in tutto ciò che ci rinchiudeva e ci fa respirare meglio man mano che entra aria nuova e si dilatano gli orizzonti.
Salviamo almeno lo stupore davanti al Vangelo, che è guardare Gesù e ascoltarlo, ma «attonitis auribus» (Regola di san Benedetto) con orecchio incantato, stupito, con occhio meravigliato; guardando come innamorati e ascoltando come bambini, pronti a meravigliarci, perché sentiamo parole che toccano il centro della vita e lo liberano.
I quattro pescatori che chiama di lì a poco, non sono pronti, non sono preparati alla novità, come non lo siamo noi. Ma hanno un vantaggio: sono affascinati dal giovane rabbi, sono sorpresi, come per un innamoramento improvviso, per un'estasi che sopraggiunge.
Gesù insegnava come uno che ha autorità. Autorevoli sono soltanto le parole di chi è amico della vita; Gesù ha autorità perché non è mai contro l'uomo ma sempre in favore dell'uomo. Autorevoli sono soltanto le parole di chi è credibile, perché dice ciò che è ed è ciò che dice; quando il messaggero e il messaggio coincidono. Così per noi, se non vogliamo essere scribi che nessuno ascolta, testimoni che non convincono nessuno, è importante dire il Vangelo, perché un seme che fruttifica senza che tu sappia come, ma più ancora farlo, diventarlo. E spesso i testimoni silenziosi sono i più efficaci ed autorevoli. «Sono sempre i pensieri che avanzano con passo di colomba quelli che cambiano il mondo»(Camus).
C'era là un uomo posseduto da uno spirito impuro, prigioniero di qualcosa più forte di lui. Ed ecco che Gesù interviene: non parla di liberazione, libera; con pronuncia discorsi su Dio o spiegazioni circa il male, ma si immerge come guarigione nella vita ferita e mostra che «il Vangelo non è un sistema di pensiero, o una morale, ma una sconvolgente liberazione» (G. Vannucci).
Mostra che Dio è il liberatore, che combatte contro tutto ciò che imprigiona l'uomo.
I demoni se ne accorgono: che c'è fra noi e te Gesù di Nazaret? Sei venuto a rovinarci? Sì, Gesù è venuto a rovinare tutto ciò che rovina l'uomo, a demolire prigioni; a portare spada e fuoco contro tutto ciò che non è amore. A rovinare il regno degli idoli che divorano il cuore dell'uomo: denaro, successo, potere, egoismi.
Contro di loro Gesù pronuncia due sole parole: taci, esci da lui.
Tace e se ne va questo mondo sbagliato; va in rovina, come aveva sognato Isaia, perché nasca un mondo altro. Vanno in rovina le spade e diventano falci; vanno in rovina le lance e diventano aratri. Si spezza la conchiglia, ma appare la perla.

AVVISI DAL 22 GENNAIO AL 28 GENNAIO

Lunedì 22 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- incontri: 21 Quistello corso fidanzati

Martedì 23 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo
- incontri: 20,30 Quingentole operatori pastorali per
preparare impegni e celebrazioni Quaresimali

Mercoledì 24 gennaio
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adoraz.) e 16.00 Quingentole (adoraz.)

Giovedì 25 gennaio
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adoraz.)

Venerdì 26 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

Sabato 27 gennaio
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone
- Incontri: 9 Quistello genitori di IV elementare
10 Gruppo Raffaele
15 Quingentole genitori di IV elementare

Domenica 28 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello


IL VANGELO DELLA III DOMENICA
Commento di Ermes Ronchi.
Il Regno e la guarigione dal male di vivere

Marco ci conduce al momento sorgivo e fresco del Vangelo, a quando una notizia bella inizia a correre per la Galilea, annunciando con la prima parola: il tempo è compiuto, il regno di Dio è qui.
Gesù non dimostra il Regno, lo mostra e lo fa fiorire dalle sue mani: libera, guarisce, perdona, toglie barriere, ridona pienezza di relazione a tutti, a cominciare dagli ultimi della fila. Il Regno è Dio venuto come guarigione dal male di vivere, come fioritura della vita in tutte le sue forme.
La seconda parola di Gesù chiede di prendere posizione: convertitevi, giratevi verso il Regno. C'è un'idea di movimento nella conversione, come nel moto del girasole che ogni mattino rialza la sua corolla e la mette in cammino sui sentieri del sole. Allora: "convertitevi" cioè "giratevi verso la luce perché la luce è già qui".
Ogni mattino, ad ogni risveglio, posso anch'io "convertirmi", muovere pensieri e sentimenti e scelte verso una stella polare del vivere, verso la buona notizia che Dio oggi è più vicino, è entrato di più nel cuore del mondo e nel mio, all'opera con mite e possente energia per cieli nuovi e terra nuova.
Anch'io posso costruire la mia giornata su questo lieta certezza, non tenere più gli occhi bassi sui miei mille problemi, ma alzare il capo verso la luce, verso il Signore che mi assicura: io sono con te, non ti lascio più, non sarai mai più abbandonato.
Credete "nel" Vangelo. Non al, ma nel Vangelo. Non basta aderire ad una dottrina, occorre buttarsi dentro, immergervi la vita, derivarne le scelte.
Camminando lungo il lago, Gesù vide... Vede Simone e in lui intuisce Pietro, la Roccia. Vede Giovanni e in lui indovina il discepolo dalle più belle parole d'amore. Un giorno, guarderà l'adultera trascinata a forza davanti a lui, e in lei vedrà la donna capace di amare bene di nuovo. Il Maestro guarda anche me, nei miei inverni vede grano che germina, generosità che non sapevo di avere, capacità che non sospettavo, lo sguardo di Gesù rende il cuore spazioso. Dio ha verso di me la fiducia di chi contempla le stelle prima ancora che sorgano.
Seguitemi, venite dietro a me. Gesù non si dilunga in motivazioni, perché il motivo è lui, che ti mette il Regno appena nato fra le mani. E lo dice con una frase inedita: Vi farò pescatori di uomini. Come se dicesse: "vi farò cercatori di tesori". Mio e vostro tesoro sono gli uomini. Li tirerete fuori dall'oscurità, come pesci da sotto la superficie delle acque, come neonati dalle acque materne, come tesoro dissepolto dal campo. Li porterete dalla vita sommersa alla vita nel sole. Mostrerete che è possibile vivere meglio, per tutti, e che il Vangelo ne possiede la chiave.

AVVISI DAL 15 GENNAIO AL 21 GENNAIO

Lunedì 15 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e
10.30 Quingentole (Festa di San Mauro)

Martedì 16 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo
- Incontri: 21 Quistello corso per i fidanzati

Mercoledì 17 gennaio
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adoraz.);
10.30 Quistello (Festa di sant’Antonio);
16.00 Quingentole (adoraz.)

Giovedì 18 gennaio
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adoraz.)

Venerdì 19 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

Sabato 20 gennaio
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone

Domenica 21 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello




IL VANGELO DELLA II DOMENICA
Commento di Ermes Ronchi.
Un Vangelo che profuma di libertà, di spazi e cuori aperti. Due discepoli lasciano il vecchio maestro e si mettono in cammino dietro a un giovane rabbi di cui ignorano tutto, tranne una definizione folgorante: ecco l'agnello di Dio, ecco l'animale dei sacrifici, immolato presso gli altari, l'ultimo ucciso perché nessuno sia più ucciso.
In tutte le religioni il sacrificio consiste nell'offrire qualcosa in cambio del favore divino. Con Gesù questo baratto è capovolto: Dio non chiede più agnelli in sacrificio, è Lui che si fa agnello, e sacrifica se stesso; non spezza nessuno, spezza se stesso; non versa il sangue di nessuno, versa il proprio sangue.
Ecco colui che toglie i peccati del mondo. Il peccato del mondo non è la cattiveria: l'uomo è fragile, ma non è cattivo; si inganna facilmente, il peccatore è un ingannato: alle strade che il vangelo propone ne preferisce altre che crede più plausibili, più intelligenti, o più felici. Togliere il peccato del mondo è guarire da quel deficit d'amore e di sapienza che fa povera
la vita.
Gesù si voltò e disse loro: che cosa cercate? Le prime parole lungo il fiume sono del tutto simili alle prime parole del Risorto nel giardino: Donna, chi cerchi? Due domande in cui troviamo la definizione stessa dell'uomo: un essere di ricerca, con un punto di domanda piantato in fondo al cuore. Ed è attraverso le domande del cuore che Dio ci educa alla fede: «trova la chiave del cuore. Questa chiave, lo vedrai, apre anche la porta del Regno» (Giovanni Crisostomo).
Infatti la prima cosa che Gesù chiede ai primi discepoli non è obbedienza o adesione, osservanza di regole o nuove formule di preghiera. Ciò che lui domanda è un viaggio verso il luogo del cuore, rientrare al centro di se stessi, incontrare il desiderio che abita le profondità della vita: che cosa cercate?
Gesù, maestro del desiderio, fa capire che a noi manca qualcosa, che una assenza brucia: che cosa ti manca? Manca salute, gioia, denaro, tempo per vivere, amore, senso della vita? Qualcosa manca, ed è per questo vuoto da colmare che ogni figlio prodigo si rimette in cammino verso casa. L'assenza è diventata la nostra energia vitale: «vi auguro la gioia impenitente di avere amato quelle assenze che ci fanno vivere» (Rilke).
Il Maestro del desiderio insegna desideri più alti delle cose. Tutto intorno a noi grida: accontentati. Invece il vangelo, sempre controcorrente, ripete: Beati gli affamati, beati voi quando vi sentite insoddisfatti: diverrete cercatori di tesori, mercanti di perle. Gesù conduce i suoi dal superfluo all'essenziale. E le cose essenziali sono così poche, ad esse si arriva solo attraverso la chiave del cuore.

AVVISI DAL 08 GENNAIO AL 14 GENNAIO

Lunedì 8 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- Incontri: 20.30 S. Giacomo inizia corso Gruppo liturgico
interparrocchiale

Martedì 9 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo
- Incontri: 21 a Quistello inizia il corso per i fidanzati

Mercoledì 10 gennaio
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adoraz.)
<16.00 Quingentole (adoraz.)

Giovedì 11 gennaio
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adoraz.)

Venerdì 12 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

Sabato 13 gennaio
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone
- Incontri: 10.00 a Quistello Convegno di sant’Antonio
in partiolare per gli agricoltori; con la presenza
del nostro Vescovo

Domenica 14 gennaio
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello


BATTESIMO DEL SIGNORE
Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli, e vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba sopra di lui. Lo Spirito e l'acqua sono le più antiche presenze della Bibbia, entrano in scena già dal secondo versetto della Genesi: la terra era informe e deserta, ma «lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque».
Il primo movimento della vita nella Bibbia è una danza dello Spirito sulle acque.
Come una colomba che cerca il suo nido, che cova la vita che sta per nascere. Da allora sempre lo Spirito e l'acqua sono legati al sorgere della vita. Per questo sono presenti nel Battesimo di Gesù e nel nostro Battesimo: come vita sorgente.
Di quale vita si tratta? Lo spiega la Voce dal cielo: Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento.
«Figlio» è la prima parola. Ogni figlio vive della vita del padre, non ha in se stesso la propria sorgente, viene da un altro. Quella stessa voce è scesa sul nostro Battesimo e ci ha dichiarati figli, i quali non da carne né da volere d'uomo ma da Dio sono stati generati ( Gv 1,13). Battesimo significa immersione: siamo stati immersi dentro la Sorgente, ma non come due cose separate ed in fondo estranee, come il vestito e il corpo, ma per diventare un'unica cosa, come l'acqua e la Sorgente, come il tralcio e la Vite: la nostra carne in Dio in risposta a Dio nella nostra carne, il farsi uomo di Dio che genera 'l'indiarsi' (Dante) dell'uomo. Il nostro abitare in Dio dopo che Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14), il mio Natale dopo il suo Natale.
Amato è la seconda parola. Prima che tu agisca, prima di ogni merito, che tu lo sappia o no, ogni giorno appena ti svegli, il tuo nome per Dio è «amato». Immeritato amore, che precede ogni risposta, lucente pregiudizio di Dio su ogni creatura. Mio compiacimento è la terza parola. Termine raro e prezioso che significa: tu - figlio - mi piaci. C'è dentro una gioia, un'esultanza, una soddisfazione, c'è un Dio che trova piacere a stare con me e mi dice: tu, gioia mia!
E mi domando quale gioia posso regalare al Padre, io che l'ho ascoltato e non mi sono mosso, che non l'ho mai raggiunto e già perduto, e qualche volta l'ho perfino tradito. Solo un amore immotivato spiega queste parole. Amore puro: avere un motivo per amare non è amore vero. E un giorno quando arriverò davanti a Dio ed Egli mi guarderà, so che vedrà un pover'uomo, nient'altro che una canna incrinata, il fumo di uno stoppino smorto.
Eppure so che ripeterà proprio a me quelle tre parole: Figlio mio, amore mio, gioia mia. Entra nell'abbraccio di tuo padre!
Commento di ERMES RONCHI

APPUNTAMENTI QUINGENTOLE SAN GIACOMO SANTA LUCIA MALCANTONE

PARROCCHIA DI SAN GIACOMO
Domenica 17 dicembre Santa Messa 10.30
Mercoledì 20 dicembre Santa Messa 09.00 (Adorazione) - Confessione dalle 08.00 alle 10.30
Giovedì 21 dicembre Santa Messa 08.00
Venerdì 22 dicembre Confessione dalle 15.00 alle 17.00 (Scuole Superiori)
Sabato 23 dicembre Confessione dalle 10.00 alle 11.30
Domenica 24 dicembre Santa Messa 10.30 - 23.00 (Liturgia della notte di Natale)
Lunedì 25 dicembre Santa Messa 10.30 (Natale del Signore)
Martedì 26 dicembre Santa Messa 10.30 (Santo Stefano)
Domenica 31 dicembre Santa Messa 10.30 - 18.00 (Messa di ringraziamento)
Lunedi 1 gennaio Santa Messa 10.30 (Giornata mondiale della pace)
Mercoledì 3 gennaio Santa Messa 09.00 (Adorazione)
Giovedì 4 gennaio Santa Messa 08.00
Sabato 6 gennaio Santa Messa 10.30 (Epifania)
Domenica 7 gennaio Santa Messa 10.30 (Battesimo di Gesù)


PARROCCHIA DI QUINGENTOLE
Domenica 17 dicembre Santa Messa 09.30
Lunedì 18 dicembre Santa Messa 09.00 - Confessione dalle 09.30 alle 10.30
Mercoledì 20 dicembre Santa Messa 16.00 (Adorazione) - Confessione dalle 16.30 alle 18.00
Venerdì 22 dicembre Santa Messa 09.00 - Confessione dalle 09.30 alle10.30
Sabato 23 dicembre Confessione dalle 15.00 alle 17.00
Domenica 24 dicembre Santa Messa 09.30 - 21.30 (Liturgia della notte di Natale)
Lunedì 25 dicembre Santa Messa 09.30 (Natale del Signore)
Martedì 26 dicembre Santa Messa 09.30 (Santo Stefano)
Mercoledì 27 dicembre Santa Messa 16.00 (Adorazione)
Venerdì 29 dicembre Santa Messa 09.00
Domenica 31 dicembre Santa Messa 09.30 - 18.00 (Messa di ringraziamento)
Lunedi 1 gennaio Santa Messa 09.30 (Giornata mondiale della Pace)
Mercoledì 3 gennaio Santa Messa 16.00 (Adorazione)
Venerdì 5 gennaio Santa Messa 09.00
Sabato 6 gennaio Santa Messa 09.30 (Epifania)
Domenica 7 gennaio Santa Messa 09.30 (Battesimo di Gesù)


CHIESA DI SANTA LUCIA
Martedì 19 dicembre Santa Messa 08.00 - Confessione dalle 08.30 alle 10.00
Martedì 2 gennaio Santa Messa 08.00


CHIESA DI MALCANTONE
Sabato 23 dicembre Santa Messa 18.00
Sabato 30 dicembre Santa Messa 18.00 (Messa di ringraziamento)
Venerdì 5 gennaio Santa Messa 18.00 (Epifania)

AVVISI DAL 17 DICEMBRE AL 7 GENNAIO

Il Natale e la famiglia!
La tradizione del Natale riunisce gli affetti, rimette insieme le famiglie, aiuta a superare rancori e divisioni, perché la forza del suo messaggio pone alle coscienze interrogativi che esigono risposte coerenti e concrete.
La famiglia che il Natale riunisce è anche quella della comunità dei credenti, la famiglia della parrocchia che vive la gioia di condividere un evento della vita di Gesù che per tutti è redenzione e salvezza. Ed è proprio dinanzi all’umile manifestazione del figlio di Dio che noi avvertiamo di essere una vera famiglia di credenti e parte di una comunità alla quale noi apparteniamo fin dal lontano giorno del nostro battesimo.
Il Natale che ci apprestiamo a vivere aiuti tutti noi a credere nella comunità e vivere responsabilmente al suo interno, perché non possiamo essere solo lontani testimoni di un evento di fede che ci emoziona, ma dobbiamo fare delle scelte, partecipare e credere che ciascuno nella diversità dei ruoli, compiti, capacità e ministeri può fare qualcosa e dare il meglio di se.
In questo tempo in cui si inseguono doni di ogni genere, come credenti c’è solo un dono da chiedere, cioè quello di essere una comunità autentica, unita, fedele al Vangelo, capace di superare ostacoli e difficoltà, pronta a fare scelte di comunione fraterna, appassionata nel servizio ai poveri, attenta a chi vive nel bisogno e nella solitudine, lontana dalla paura di sbagliare, decisa nell’amore che tutti unisce indistintamente.
Vogliamo essere una comunità che si sente famiglia e vivere la gioia di un Natale che esorta ad essere testimoni della venuta di Cristo in mezzo a noi, che non è solo memoria di un evento, ma è anche conferma del battesimo che abbiano ricevuto e di cui, come ci ricorda in quest’anno pastorale il Vescovo Marco, dobbiamo esserne maggiormente consapevoli.
Il Natale ci faccia dono della responsabilità comunitaria, e lo chiediamo all’inizio di un percorso pastorale che vede anche la parrocchia di Quingentole in cammino con le parrocchie di Quistello, San Giacomo, San Rocco e Nuvolato, per essere tutti insieme fraternamente uniti nell’unica fede, speranza e carità.
Un ricordo vada a chi non è più tra noi a celebrare la gioia del Natale. Giovani e meno giovani, che hanno intrapreso il cammino verso la visione del Padre e che sono ugualmente tra noi e saranno sempre parte silenziosa ed orante della nostra comunità.
A tutti, nessuno escluso, giunga l’augurio di un Natale diverso, più unito e celebrato sia nella liturgia parrocchiale che nella liturgia domestica che si raduna con affetto intorno alle belle tradizioni della nostra terra. Buon Natale e buon Anno!
Don Roberto, don Nicola, don Cesare, diacono Gianni e Marco seminarista

PARROCCHIA DI QUISTELLO
Domenica 17 dicembre Santa Messa 08.00 -11.00
Lunedi 18 dicembre Santa Messa 08.00 - Confessione dalle 08.30 alle 10.30
Martedì 19 dicembre Santa Messa 16.00 (Casa di riposo)
Confessione dalle 15.00 alle 17.00 (Cappellina)
Mercoledì 20 dicembre Confessione dalle 15.00 (Ragazzi 2° Media - Cappellina)
Giovedì 21 dicembre Santa Messa 09.00 (Adorazione) - Confessione dalle 09.30 alle 12.00
Venerdì 22 dicembre Santa Messa 08.00 - Confessione dalle 08.30 alle 10.30
Sabato 23 dicembre Confessione dalle 08.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Domenica 24 dicembre Santa Messa 08.00 - 11.00 - 23.00 (Liturgia della notte di Natale)
Lunedì 25 dicembre Santa Messa 08.00 -11.00 - 18.00 (Natale del Signore - Teatro)
Martedì 26 dicembre Santa Messa 11.00 (Teatro) - 16.00 (Casa di riposo)
Giovedì 28 dicembre Santa Messa 09.00 (Adorazione)
Venerdì 29 dicembre Santa Messa 08.00
Domenica 31 dicembre Santa Messa 08.00 - 11.00 - 18.00 (Messa di ringraziamento)
Lunedi 1 gennaio Santa Messa 11.00 - 18.00 (Giornata mondiale della pace - Teatro)
Martedì 2 gennaio Santa Messa 16.00 (Casa di riposo)
Giovedì 4 gennaio Santa Messa 09.00 (Adorazione)
Sabato 6 gennaio Santa Messa 08.00 - 11.00 (Epifania)
Domenica 7 gennaio Santa Messa 08.00 - 11.00 (Battesimo di Gesù)


PARROCCHIA DI SAN ROCCO
Sabato 23 dicembre Santa Messa 17.00
Lunedì 25 dicembre Santa Messa 17.00 (Natale del Signore)
Sabato 30 dicembre Santa Messa 17.00 (Messa di ringraziamento)
Lunedi 1 gennaio Santa Messa 17.00 (Giornata mondiale della pace)
Venerdì 5 gennaio Santa Messa 17.00 (Epifania)
Domenica 7 gennaio Santa Messa 17.00 (Battesimo di Gesù)


PARROCCHIA DI NUVOLATO
Domenica 17 dicembre Santa Messa 09.00
Domenica 24 dicembre Santa Messa 09.00 - 21.30 (Liturgia della notte di Natale)
Lunedì 25 dicembre Santa Messa 09.00 (Natale del Signore)
Martedì 26 dicembre Santa Messa 09.00 (Santo Stefano)
Domenica 31 dicembre Santa Messa 09.00 (Messa di ringraziamento)
Lunedi 1 gennaio Santa Messa 09.00 (Giornata mondiale della pace)
Sabato 6 gennaio Santa Messa 09.00 (Epifania)
Domenica 7 gennaio Santa Messa 09.00 (Battesimo di Gesù)

AVVISI DAL 11 AL 17 DICEMBRE

Lunedì 11 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

Martedì 12 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo
- Incontri: 20.30 a Quistello Gruppi liturgici in preparazione al S.Natale

Mercoledì 13 dicembre (Memoria Santa Lucia)
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adoraz.), 10.30 S.Lucia e 16.00 Quingentole (adoraz.)
- Confessioni: dalle 16.30 a Quingentole

Giovedì 14 dicembre
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adoraz.)

Venerdì 15 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

Sabato 16 dicembre
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone
- Incontri: 10.00 a Quistello Gruppo Raffaele
- Confessioni: dalle 14.30 a Quistello

Domenica 17 dicembre (3a DOMENICA DI AVVENTO)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello

II DOMENICA DI AVVENTO
La buona notizia: Dio viene e profuma di vita la vita
Due voci parlano del venire di Dio. Isaia, voce del cuore: Viene il Signore con potenza. Ma subito specifica: con la potenza della tenerezza, tiene sul petto i piccoli agnelli e conduce pian piano le pecore madri. Tenerezza di Dio, potenza possibile ad ogni uomo.
Giovanni delle acque e del sole: Viene uno dopo di me ed è il più forte. Lui ci battezzerà, ci immergerà nel turbine santo di Dio.
I due profeti usano lo stesso verbo, in un eterno presente: Dio viene, viaggiatore dei secoli e dei cuori, viene come seme che diventa albero, come lievito che solleva la pasta, come profumo di vita per la vita (2 Cor 2,16). C'è chi sa vedere i cieli riflessi in una goccia di rugiada, il profeta vede il cammino di Dio nella polvere delle nostre strade. Dio si avvicina, nel tempo e nello spazio, dentro le cose di tutti i giorni, alla porta della tua casa, ad ogni tuo risveglio.
Prima parola della prima riga di Marco: Inizio del vangelo di Gesù. Si può allora iniziare di nuovo, anche da là dove la vita si è arrestata, si può ripartire e aprire futuro. Ma come trovarne la forza?
Inizio di una bella notizia... da qui, solo a partire da una buona notizia si può ricominciare a vivere, a progettare, a stringere legami, e mai partendo da amarezze, da sbagli, dal male che assedia. E se qualcosa di cattivo o doloroso è accaduto, buona notizia diventa il perdono, che lava via gli angoli più oscuri del cuore.
Inizio di una bella notizia che è Gesù. Lui, mani impigliate nel folto della vita, racconto della tenerezza di Dio, annuncio che è possibile, per tutti, vivere meglio e che il vangelo ne possiede la chiave. Il futuro buono è Dio sempre più vicino, vicino come il respiro, vicino come il cuore, profumo di vita.
Viene dopo di me uno più forte di me. Gesù è il più forte perché l'unico che parla al cuore, si rivolge al centro dell'umano (parlate al cuore di Gerusalemme, ditele che è finita la notte, Isaia 40, 1-2). Tutte le altre sono voci che vengono da fuori, la sua è l'unica che suona in mezzo all'anima. Perché ciò che conta è soltanto il fondo del cuore dell'uomo. E ciò che è vero nel cuore fa saltare tutto un mondo di scuse e di pretesti, di conformismi e di apparenze.
Viene colui che è più forte, il Regno di Dio non è stato sopraffatto da altri regni: l'economia, il mercato, il denaro. Il mondo è più vicino a Dio oggi di ieri. Lo attestano la crescita della consapevolezza e della libertà, il fiorire del femminile, il rispetto e la cura per i disabili, l'amore per l'ambiente...
La buona notizia è una storia gravida di futuro buono per il mondo, perché Dio

AVVISI DAL 04 AL 10 DICEMBRE CORRETTI

COMUNITA’ INTERPARROCCHIALE
QUISTELLO - SAN ROCCO - NUVOLATO
QUINGENTOLE - SAN GIACOMO
Avvisi da lunedì 04 dicembre a domenica 10 dicembre 2017

Lunedì 04 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole.

Martedì 05 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo.

Mercoledì 06 dicembre
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adoraz.) e 16.00 Quingentole (adoraz.).
- Confessioni a Quingentole dalle 16.30-18.00.

Giovedì 07 dicembre (memoria di Sant’Ambrogio)
- Sante Messe: 9.00 Quistello (adoraz.), 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone.

Venerdì 08 dicembre (Solennità di Maria Immacolata Concezione)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello.

Sabato 09 dicembre
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone. A Quingentole alle ore 15.30 confessioni dei ragazzi/e del catechismo.

Domenica 10 dicembre - 2a DOMENICA DI AVVENTO
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole, 10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello.

Avvisi della settimana

- Nel TEMPO DI AVVENTO presso le famiglie proseguono i CENTRI DI ASCOLTO DELLA PAROLA, la cui conclusione è prevista mercoledì 20 dicembre (ore 20.30) nella Parrocchia di San Giacomo, con l’incontro di preghiera ed il Sacramento della Riconciliazione.
- Durante tutto il periodo di Avvento saranno a disposizione nelle chiese di tutte le comunità dei cesti per la raccolta di viveri per i poveri; gli alimenti saranno consegnati alla Caritas di Quistello. A Quingentole gli alimenti possono essere portati in oratorio, aperto dalle 08.00 alle 16.00.
- Giovedì 07 dicembre alle ore 20.45 a Mantova presso il centro pastorale “Carlo Ferrari” (in seminario) incontro diocesano formativo per i lettori della Parola di Dio.
- Venerdì 08 dicembre partiranno i ragazzi di II superiore, insieme ai loro educatori, per vivere un ritiro spirituale a Lumini di San Zeno di montagna (VR); il ritorno a Quistello avverrà il 10 dicembre nel pomeriggio.
- Domenica 10 dicembre alle ore 15.30 a Mantova, in duomo, incontro formativo per i ministri straordinari della Comunione Eucaristica.

Se tu squarciassi i cieli e discendessi! (Is 63,19). Attesa di Dio, di un Gesù che è Dio caduto sulla terra come un bacio (B. Calati). Come una carezza sulla terra e sul cuore. Il tempo che inizia ci insegna cosa spetta a noi fare: andare incontro. Il Vangelo ci mostra come farlo: con due parole che aprono e chiudono il brano, come due parentesi: fate attenzione e vegliate. Un padrone se ne va e lascia tutto in mano ai suoi servi, a ciascuno il suo compito (Marco 13,34). Una costante di molte parabole, una storia che Gesù racconta spesso, narrando di un Dio che mette il mondo nelle nostre mani, che affida tutte le sue creature all’intelligenza fedele e alla tenerezza combattiva dell’uomo. Dio si fa da parte, si fida dell’uomo, gli affida il mondo. L’uomo, da parte sua, è investito di un’enorme responsabilità. Non possiamo più delegare a Dio niente, perché Dio ha delegato tutto a noi. Fate attenzione. L’attenzione, primo atteggiamento indispensabile per una vita non superficiale, significa porsi in modo “sveglio” e al tempo stesso “sognante” di fronte alla realtà. Noi calpestiamo tesori e non ce ne accorgiamo, camminiamo su gioielli e non ce ne rendiamo conto. Vivere attenti: attenti alla Parola e al grido dei poveri, attenti al mondo, nostro pianeta barbaro e magnifico, alle sue creature più piccole e indispensabili: l’acqua, l’aria, le piante. Attenti a ciò che accade nel cuore e nel piccolo spazio di realtà in cui mi muovo. Vegliate, con gli occhi bene aperti. Il vegliare è come un guardare avanti, uno scrutare la notte, uno spiare il lento emergere dell’alba, perché il presente non basta a nessuno. Vegliate su tutto ciò che nasce, sui primi passi della pace, sul respiro della luce, sui primi vagiti della vita e dei suoi germogli. Il Vangelo ci consegna una vocazione al risveglio: che non giunga l’atteso trovandovi addormentati (Marco 13,36). Rischio quotidiano è una vita dormiente, che non sa vedere l’esistenza come una madre in attesa, gravida di Dio, incinta di luce e di futuro.
p. Ermes Ronchi

AVVISI DAL 04 AL 10 DICEMBRE

Lunedì 04 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- Proiezione del film “L’equilibrio” - Ore 21.15 (visione consigliata)

Martedì 05 dicembre
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo
- Incontri: 21.00 S.Giacomo incontro interparrocchiale dei catechisti

Mercoledì 06 dicembre
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adoraz.) e 16.00 Quingentole (adoraz.)
- Confessioni a Quingentole dalle 16.30-18.00

Giovedì 07 dicembre
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adorazione)
- Proiezione del film “L’equilibrio” - Ore 21.15 (visione consigliata)

Venerdì 08 dicembre (Solennità di Maria Immacolata Concezione)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole,
10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello.

Sabato 09 dicembre
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone

Domenica 3 dicembre - 1a DOMENICA DI AVVENTO
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato, 9.30 Quingentole,
10.30 San Giacomo, 11.00 Quistello.

Nel TEMPO DI AVVENTO presso le famiglie vengono ripresi i CENTRI DI ASCOLTO DELLA PAROLA, la cui conclusione è prevista mercoledì 20 dicembre (ore 20.30) nella Parrocchia di San Giacomo, con l’incontro di preghiera ed il Sacramento della Riconciliazione.
IL VANGELO DELLA SOLENNITA’ DI CRISTO RE

La parabola dei talenti parla della venuta di Gesù per il giudizio universale. Quando ritornerà, egli esigerà di sapere da noi come abbiamo usato il nostro tempo, cosa abbiamo fatto della nostra vita e dei talenti che abbiamo ricevuto, cioè delle nostre capacità. Il premio per il buon uso sarà la partecipazione alla gioia del Signore, cioè al banchetto eterno. La parabola racchiude un insegnamento fondamentale: Dio non misurerà né conterà i nostri acquisti, le nostre realizzazioni. Non ci chiederà se abbiamo compiuto delle prodezze ammirate dal mondo, perché ciò non dipende da noi, ma è in parte condizionato dai talenti che abbiamo ricevuto. Vengono tenute in conto soltanto la fedeltà, l’assiduità e la carità con le quali noi avremo fatto fronte ai nostri doveri, anche se i più umili e i più ordinari. Il terzo servitore, “malvagio e infingardo” ha una falsa immagine del padrone (di Dio). Il peggio è che non lo ama. La paura nei confronti del padrone l’ha paralizzato ed ha agito in modo maldestro, senza assumersi nessun rischio. Così ha sotterrato il suo talento. Dio si aspetta da noi una risposta gioiosa, un impegno che proviene dall’amore e dalla nostra prontezza ad assumere rischi e ad affrontare difficoltà. I talenti possono significare le capacità naturali, i doni e i carismi ricevuti dallo Spirito Santo, ma anche il Vangelo, la rivelazione, e la salvezza che Cristo ha trasmesso alla Chiesa. Tutti i credenti hanno il dovere di ritrasmettere questi doni, a parole e a fatti

AVVISI DAL 20 AL 26 NOVEMBRE

LUNEDI 20 novembre
- Sante Messe: 9.00 Quingentole (Cappellina feriale); 9.30 Quistello funerale

MARTEDI 21 novembre (Presentazione della Beata Vergine Maria)
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e 16.00 Casa di riposo

MERCOLEDI 22 novembre
- Sante Messe: 9.00 S. Giacomo (adoraz.) e 16.00 Quingentole (adoraz.)

GIOVEDI 23 novembre
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adoraz.)

VENERDI 24 novembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- Incontri: 21.00 Quistello: preparazione al tempo liturgico dell’Avvento degli animatori dei Centri di ascolto della Parola

SABATO 25 novembre
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18 Malcantone

DOMENICA 26 novembre (Solennità di CRISTO RE)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato. 9.30 Quingentole,
10.30 San Giacomo (Amministrazione del Sacramento della Cresima),
11.00 Quistello (Festa del Ringraziamento).

Con questa domenica termina l’anno liturgico ed avrà il suo nuovo inizio con la successiva, che sarà la 1a domenica del tempo di Avvento.
IL VANGELO DELLA XXXIII DOMENICA

La parabola dei talenti parla della venuta di Gesù per il giudizio universale. Quando ritornerà, egli esigerà di sapere da noi come abbiamo usato il nostro tempo, cosa abbiamo fatto della nostra vita e dei talenti che abbiamo ricevuto, cioè delle nostre capacità. Il premio per il buon uso sarà la partecipazione alla gioia del Signore, cioè al banchetto eterno. La parabola racchiude un insegnamento fondamentale: Dio non misurerà né conterà i nostri acquisti, le nostre realizzazioni. Non ci chiederà se abbiamo compiuto delle prodezze ammirate dal mondo, perché ciò non dipende da noi, ma è in parte condizionato dai talenti che abbiamo ricevuto. Vengono tenute in conto soltanto la fedeltà, l’assiduità e la carità con le quali noi avremo fatto fronte ai nostri doveri, anche se i più umili e i più ordinari. Il terzo servitore, “malvagio e infingardo” ha una falsa immagine del padrone (di Dio). Il peggio è che non lo ama. La paura nei confronti del padrone l’ha paralizzato ed ha agito in modo maldestro, senza assumersi nessun rischio. Così ha sotterrato il suo talento. Dio si aspetta da noi una risposta gioiosa, un impegno che proviene dall’amore e dalla nostra prontezza ad assumere rischi e ad affrontare difficoltà. I talenti possono significare le capacità naturali, i doni e i carismi ricevuti dallo Spirito Santo, ma anche il Vangelo, la rivelazione, e la salvezza che Cristo ha trasmesso alla Chiesa. Tutti i credenti hanno il dovere di ritrasmettere questi doni, a parole e a fatti

AVVISI DAL 13 AL 19 NOVEMBRE


LUNEDI 13 novembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole (Cappellina feriale)
- Incontro: 21.00 Quingentole - Veglia di preghiera in preparazione
Giornata Mondiale dei poveri

MARTEDI 14 novembre
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e16.00 Casa di riposo
- Incontro: 21.00 San Giacomo - Veglia di preghiera in preparazione
alla riapertura della Chiesa.

MERCOLEDI 15 novembre
- Sante Messe: 9.00 S. Giacomo (adoraz.) e 16.00 Quingentole (adoraz.)

GIOVEDI 16 novembre
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adoraz.)

VENERDI 17 novembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

SABATO 18 novembre
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco

DOMENICA 19 novembre (33° domenica del tempo ordinario)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato. 9.30 Quingentole, 11.00 Quistello.

19 novembre - SAN GIACOMO RIAPERTURA DELLA CHIESA
ore 15.00 – Incontro del Vescovo con la Caritas (utenti e volontari)
ore 16.00 – Inizio Celebrazione Euc. per la riapertura della Chiesa


Domenica 19 novembre 2017 - I GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
“Non amiamo a parole ma con i fatti”

Dal messaggio di Papa Francesco in occasione della 1a Giornata mondiale dei poveri:“Al termine del Giubileo della Misericordia ho voluto offrire alla Chiesa la Giornata Mondiale dei Poveri, perché in tutto il mondo le comunità cristiane diventino sempre più e meglio segno concreto della carità di Cristo per gli ultimi e i più bisognosi… Invito la Chiesa intera e gli uomini e le donne di buona volontà a tenere fisso lo sguardo, in questo giorno, su quanti tendono le loro mani gridando aiuto e chiedendo la nostra solidarietà. Sono nostri fratelli e sorelle, creati e amati dall’unico Padre celeste. Questa Giornata intende stimolare in primo luogo i credenti perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro. Al tempo stesso l’invito è rivolto a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa, perché si aprano alla condivisione con i poveri in ogni forma di solidarietà, come segno concreto di fratellanza. Dio ha creato il cielo e la terra per tutti; sono gli uomini, purtroppo, che hanno innalzato confini, mura e recinti, tradendo il dono originario destinato all’umanità senza alcuna esclusione… Desidero che le comunità cristiane si impegnino a creare tanti momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto. Potranno poi invitare i poveri e i volontari a partecipare insieme all’Eucaristia”.

Il Centro di Ascolto San Benedetto Onlus di Quistello e la Comunità Interparrocchiale hanno accolto l’invito di Papa Francesco a celebrare questa giornata e dare una chiara testimonianza di attenzione ai poveri.

Appuntamenti:
Lunedi 13 novembre: Veglia di preghiera – Quingentole – Ore 21.00
Domenica 19 novembre: Incontro del Vescovo Marco con gli operatori del Centro ascolto ed i loro assistiti – San Giacomo delle Segnate – Ore 15.00
Domenica 3 dicembre: Incontro di amicizia e condivisione tra famiglie delle parrocchie e gli utenti del Centro di Ascolto – S. Giacomo Segnate (Teatro) – Ore 19.00
Iniziative:
Settimana tra il 12 ed il 19 novembre: presso le parrocchie vengono raccolti viveri, offerte, disponibilità di volontariato ed il tutto è destinato ai due Centri di Ascolto Caritas
Domenica 19 novembre: al termine di ogni celebrazione eucaristica i fedeli ricevono un pezzo di pane dai volontari dei Centri di Ascolto per fare memoria della frazione del pane eucaristico e di come ogni cristiano debba “spezzare” la propria vita ed essere partecipe dei bisogni dei poveri.

AVVISI DAL 6 AL 12 NOVEMBRE

LUNEDI 6 novembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- ESERCIZI SPIRITUALI: ore 20.30 a Quingentole


MARTEDI 7 novembre
- Sante Messe: 8.00 Santa Lucia e16.00 Casa di riposo
- ESERCIZI SPIRITUALI: ore 20.30 a San Giacomo

MERCOLEDI 8 novembre
- Sante Messe: 9.00 S. Giacomo (adorazione) e 16.00 Quingentole (adorazione)
- ESERCIZI SPIRITUALI: ore 20.30 a Quistello

GIOVEDI 9 novembre
- Sante Messe: 8.00 S. Giacomo e 9 Quistello (adorazione)

VENERDI 10 novembre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- Incontro: ore 20.30 S.Giacomo, Convegno agricoltori in preparazione alle Festa del Ringraziamento.

SABATO 11 novembre
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone

DOMENICA 12 novembre (32° domenica del tempo ordinario)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato. 9.30 Quingentole, 10.30 S.Giacomo (Messa del ringraziamento), 11.00 Quistello.


ESERCIZI SPIRITUALI

Lunedì 6 novembre ore 20.30 - Quingentole
Relatore don Manuel Beltrami, teologo, docente in Seminario e presso l’Istituto Superiore Scienze Religiose e Istituti “Redentore” e “Contardo Ferrini”, delegato vescovile nel servizio al laicato e le aggregazioni laicali.
Tema: “VERI FIGLI”

Martedì 7 novembre ore 20.30 – S.Giacomo
Relatore don Lorenzo Rossi, biblista, rettore del Seminario Vescovile di Mantova, docente in Seminario e direttore del centro per la Pastorale Vocazionale. delegato vescovile all’accompagnamento dei presbiteri nei primi anni di ministero.
Tema: “RINASCERE DALL’ALTO”

Mercoledì 8 novembre ore 20.30 - Quistello
Relatore don Roberto Pedroni, teologo, padre spirituale in Seminario e collaboratore della Pastorale della famiglia e dell’ufficio liturgico diocesano.
Tema: “L’UOMO SPIRITUALE”

Scarica l’app gratuita di ICLESIA e segui l’unità pastorale DESTRA SECCHIA, oppure visita il sito parrocchia.quistello@gmail.com''> href='http://www.updestrasecchia.it
parrocchia.quistello@gmail.com'
www.updestrasecchia.it
parrocchia.quistello@gmail.com'> target='_blank'>www.updestrasecchia.it
parrocchia.quistello@gmail.com
– 0376,618141

AVVISI DAL 30 OTTOBRE AL 5 NOVEMBRE

LUNEDI 30 ottobre
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Quingentole, 19.00 Gaidella


MARTEDI 31 ottobre – VIGILIA SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI
- Sante Messe: 16.00 Casa di riposo, 17.00 San Rocco, 18.00 Malcantone

MERCOLEDI 1 novembre – SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato (Battesimo), 9.30 Quingentole, 10.30 S.Giacomo (Battesimo), 11.00 Quistello.
- ROSARIO: 15.00 Quistello e san Giacomo

GIOVEDI 2 novembre - COMM. DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI
- Sante Messe: 9.30 Quingentole in parrocchia e processione al cimitero
10.30 Quistello cimitero
10.30 S.Giacomo cimitero
15.00 Nuvolato cimitero e rosario.

VENERDI 3 novembre (Primo venerdi del mese)
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole (Chiesa di S.Lorenzo)

SABATO 4 novembre (San Carlo Borromeo)
- Sante Messe: 17.00 S.Rocco e 18.00 Malcantone (Battesimo)

DOMENICA 5 novembre (30° domenica del tempo ordinario)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato. 9.30 Quingentole (Messa del ringraziamento), 10.30 S.Giacomo, 11.00 Quistello.



IL VANGELO DELLA XXX DOMENICA
I farisei vivevano per meditare la legge, per capirla, per interpretarla. Alcuni sono riusciti a capire Gesù Cristo che ha detto a uno di loro che non era lontano dal regno dei cieli (Mc 12,34). E un altro fariseo, Paolo di Tarso, riuscì ad essere l’apostolo dei gentili. Ma tanti tra di loro, al contrario, rifiutavano il giovane Rabbi di Nazaret, e lo hanno messo a morte sulla croce... Interpretando la legge, i farisei ottenevano una casistica minuziosa che rendeva il giogo della legge insopportabile. Ed è per questo che non potevano capire Gesù che, secondo loro, infrangeva il riposo del sabato guarendo i malati il sabato, e anche dicendo che il Figlio dell’uomo era padrone del sabato e che questo giorno, così importante, era stato fatto per l’uomo, e non il contrario... (Mt 12,8; Mc 2,27). Gesù disfa il repertorio molto complicato dei precetti, e lo riassume nell’amore di Dio e del prossimo sopra tutto. Egli considera che questo è il primo comandamento, da cui tutti gli altri derivano. 

SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTI
Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. 
Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. È Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre. 

AVVISI DAL 23 AL 29 OTTOBRE



LUNEDI 23 ottobre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole


MARTEDI 24 ottobre
- Sante Messe: 8.00 S. Lucia e 16.00 Casa di riposo
- Incontri: 21 Quistello Catechisti per formazione

MERCOLEDI 25 ottobre
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adorazione) e 17.00 Quingentole (adoraz.)


GIOVEDI 26 ottobre
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adorazione)
- Incontri: 21.00 Quistello, genitori Cresimandi con Confessioni

VENERDI 27 ottobre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- Incontri: 15.00 Nuvolato, ritiro Cresimandi con confessioni

SABATO 28 ottobre
- Sante Messe: 18.00 S.Rocco e 19.00 Malcantone
- 17.30 Quistello CRESIME

DOMENICA 29 ottobre (29° domenica del tempo ordinario)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato. 9.30 Quingentole, 10.30 S.Giacomo, 11.00 Quistello.
10.30 San Giacomo CRESIME


IL VANGELO DELLA XXIX DOMENICA
L’ipocrisia dei farisei e dei sadducei proclama la veridicità di Gesù, che essi cercano di cogliere nella rete di un dilemma sapientemente calcolato: o egli afferma che il tributo ad uno Stato straniero e idolatra è lecito, e perde la stima di coloro che non accettano il dominio romano; oppure dichiara che questo tributo è illecito, e apre la porta al suo processo con l’accusa di istigare la sedizione. “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare”. Gesù non è il capo di un movimento di rivolta: il suo discepolo deve compiere i suoi obblighi civici. È in questo modo che l’ha capito la prima Chiesa (Rm 13,1-7; 1Pt 2,13-17). Ma ciò che è importante e decisivo, e che non sembra preoccupare i farisei, è il seguito: “E a Dio quello che è di Dio”. Soltanto a Dio si devono l’adorazione e il culto, e né lo Stato né alcun’altra realtà di questo mondo possono pretendere ciò che è dovuto esclusivamente a Dio. Il martirio è l’espressione suprema della resistenza cristiana di fronte al tentativo assolutistico del potere temporale di usurpare il posto di Dio (Ap 20,4). 
A Dio ciò che è di Dio! Ma tutto appartiene a Dio, che è il creatore. Ed è per questo che non si può astrarre Dio durante la costruzione della città terrena, “quasi che Dio non meriti alcun interesse nell’ambito del disegno operativo ed associativo dell’uomo” (Reconciliatio et paenitentia , 14). L’uomo può realizzare la pretesa blasfema di costruire un mondo senza Dio, ma “questo mondo finirà per ritorcersi contro l’uomo” (ivi , 18). 

AVVISI DAL 16 AL 22 OTTOBRE

LUNEDI 16 ottobre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole


MARTEDI 17 ottobre
- Sante Messe: 8.00 S. Lucia e 16.00 Casa di riposo

MERCOLEDI 18ottobre
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adorazione) e 17.00 Quingentole (adoraz.)
- Incontri: 21.00 Veglia Missionaria a Revere presieduta dal Vescovo


GIOVEDI 19 ottobre
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adorazione)
- Incontri: 20.00 S. Rocco riunione dei Consigli degli Affari Economici

VENERDI 20 ottobre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole

SABATO 21 ottobre
- Sante Messe: 18.00 S.Rocco e 19.00 Malcantone

DOMENICA 22 ottobre (28° domenica del tempo ordinario)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato. 9.30 Quingentole, 10.30 S.Giacomo, 11.00 Quistello.
Nuvolato festa del Ringraziamento
Quingentole ore 9,30 prima Messa don Andrea Bergamini


IL VANGELO DELLA XXVIII DOMENICA

Come riuscirà la Chiesa, Sposa di Cristo, a presentare agli uomini del nostro mondo, della nostra società post-cristiana, l’incredibile invito del Padre alle nozze di suo Figlio? Come far sedere alla tavola di questo “banchetto di grasse vivande, di cibi succulenti, di vini raffinati” un’umanità apparentemente senza appetito? Questo compito appassionante di tutta la Chiesa - questa nuova evangelizzazione - deve occupare tutti i figli del nuovo popolo di Dio. Ne va di mezzo la vita e la vita del mondo.
 Sembra che annunciare l’invito con un nuovo ardore, con nuovi metodi, con una nuova espressione non sia un mezzo superato. Alcuni tra coloro che trasmettono questo invito alle nozze saranno forse maltrattati, forse uccisi. Ci saranno certamente quelli che rifiutano l’invito. Poco importa. C’è gente agli angoli delle strade. Basta annunciare con convinzione che noi andiamo a un banchetto, che l’invito di Cristo è arrivato fino a noi e che noi conosciamo le portate. Basta sapere che noi possiamo tutto in colui che ci conforta. 
L’annunciamo così? Siamo convincenti perché abbiamo già partecipato a questo banchetto? Non c’è niente di più ripugnante di coloro le cui parole ripetono quello che dicono gli altri, senza dare prova di alcuna esperienza. 

AVVISI DAL 9 AL 15 OTTOBRE

LUNEDI 9 ottobre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- Incontri: S.GIACOMO (Teatro) - ore 20.30 - “Festa dei popoli” - Una tavola di ricette e sapori.


MARTEDI 10 ottobre
- Sante Messe: 8.00 S. Lucia e 16.00 Casa di riposo
- Incontri: QUINGENTOLE - ore 21 - oratorio – preparazione festa ringraziamento, che avverrà il 5 novembre prossimo

MERCOLEDI 11 ottobre
- Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adorazione) e 17.00 Quingentole (adoraz.)


GIOVEDI 12 ottobre
- Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adorazione)


VENERDI 13 ottobre
- Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
- Incontri: S,GIACOMO (Teatro) - ore 21.00 - “Festa dei popoli” - Incontro sul tema delle migrazioni con la Segretaria Naz.le Ass. Lavoratori Stranieri

SABATO 14 ottobre
- Sante Messe: 18.00 S.Rocco e 19.00 Malcantone


DOMENICA 15 ottobre (27° domenica del tempo ordinario)
- Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato. 9.30 Quingentole, 10.30 S.Giacomo, 11.00 Quistello.




IL VANGELO DELLA XXVII DOMENICA

La parabola dei vignaioli omicidi è di un realismo tale che potremmo considerarla come una teologia della storia. 
L’omicidio è l’apogeo di una infedeltà continua, che nasconde naturalmente ingratitudine. È la storia dell’umanità e quella di ogni uomo, con i nostri limiti, le nostre ingiustizie, la nostra avarizia, le nostre ambizioni. Noi reagiamo spesso così davanti al bene che riceviamo dai nostri simili. Noi agiamo spesso così davanti alla bontà di Dio.
Siamo dei cattivi amministratori, che cominciano commettendo il grave errore di credersi padroni del regno e il minimo potere ci disturba, anche quello di Dio, assoluto ma non dominatore. Noi non ci troviamo al posto che dovremmo occupare, e ci piacerebbe vietare l’ingresso nel regno a coloro che vogliono entrarci. L’atteggiamento di Dio differisce completamente dal nostro. Ci ama allo stesso modo; ma non tollera che i suoi figli non mangino il pane che egli offre loro e che per di più si ostinino ad impedire agli altri di mangiarlo. Noi ci sbagliamo in tutto. E proprio quando ci sentiremo più sicuri, verremo privati dei nostri doni, perché non possediamo, anche se lo crediamo, alcuna esclusività.
 È necessario che scopriamo Cristo come pietra angolare dell’edificio in pietre vive che è la Chiesa, alla quale siamo stati introdotti con il battesimo. Cerchiamo con coraggio di produrre frutti per raggiungere il regno dei cieli. 

AVVISI DAL 2 AL 8 OTTOBRE

LUNEDI 2 ottobre (Santi Angeli Custodi)
Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole
Incontro:

MARTEDI 3 ottobre
Sante Messe: 8.00 S. Lucia e 16.00 Casa di riposo

MERCOLEDI 4 ottobre (Festa di San Francesco d’Assisi)
Sante Messe: 9.00 S.Giacomo (adorazione) e 17.00 Quingentole (adoraz.)

GIOVEDI 5 ottobre
Sante Messe: 8.00 S.Giacomo e 9.00 Quistello (adorazione)

VENERDI 6 ottobre (Primo venerdì del mese)
Sante Messe: 8.00 Quistello e 9.00 Quingentole (Chiesa di S.Lorenzo)
ore 21 san Giacomo incontro con i collaboratori per programmare prossima apertura della Chiesa

SABATO 7 ottobre (Madonna del Santo Rosario)
Sante Messe: 18.00 S.Rocco e 19.00 Malcantone

DOMENICA 8 ottobre (27° domenica del tempo ordinario)
Sante Messe: 8.00 Quistello, 9.00 Nuvolato. 9.30 Quingentole, 10.30 S.Giacomo, 11.00 Quistello.


IL VANGELO DELLA XXVI DOMENICA

Nei due figli, che dicono e subito si con­traddicono, vedo rappresentato il no­stro cuore diviso, le contraddizioni di cui Paolo si lamenta: non mi capisco, faccio il male che non vorrei, e il bene che vorrei non riesco a farlo (Rm 7,15.19 ), che Goethe rico­nosce: 'ho in me, ah, due anime'.
A partire da qui, la parabola suggerisce la sua strada per la vita buona: il viaggio verso il cuo­re unificato. Invocato dal Salmo 86,11: Signo­re, tieni unito il mio cuore; indicato dalla Sa­pienza 1,1 come primo passo sulla via della saggezza: cercate il Signore con cuore sem­plice, un cuore non doppio, che non ha se­condi fini. Dono da chiedere sempre: Signo­re, unifica il mio cuore; che io non abbia in me due cuori, in lotta tra loro, due desideri in guerra.
Se agisci così, assicura Ezechiele nella prima lettura, fai vivere te stesso, sei tu il primo che ne riceve vantaggio. Con ogni cura vigila il tuo cuore, perché da esso sgorga la vita ( Prov 4 ,23 ). Il primo figlio si pentì e andò a lavorare. Di che cosa si pente? Di aver detto di no al pa­dre? Letteralmente Matteo dice: si convertì, trasformò il suo modo di vedere le cose. Vede in modo nuovo la vigna, il padre, l'obbedienza. Non è più la vigna di suo padre, è la nostra vigna. Il padre non è più il padrone cui sottomettersi o al quale sfuggire, ma il Coltivatore che lo chiama a collaborare per una vendem­mia abbondante, per un vino di festa per tut­ta la casa. Adesso il suo cuore è unificato: per imposizione nessuno potrà mai lavorare be­ne o amare bene.
Al centro, la domanda di Gesù: chi ha com­piuto la volontà del padre?
In che cosa consiste la sua volontà? Avere fi­gli rispettosi e obbedienti? No, il suo sogno di padre è una casa abitata non da servi osse­quienti, ma da figli liberi e adulti, alleati con lui per la maturazione del mondo, per la fe­condità della terra.
La morale evangelica non è quella dell'obbedienza, ma quella della fecondità, dei frutti buoni, dei grappoli gonfi: volontà del Padre è che voi portiate molto frutto e il vostro frutto rimanga...
A conclusione: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti. Dura frase, rivolta a noi, che a parole diciamo 'sì', che ci vantiamo cre­denti, ma siamo sterili di opere buone, cri­stiani di facciata e non di sostanza. Ma anche consolante, perché in Dio non c'è condanna, ma la promessa di una vita buona, per gli uni e per gli altri.
Dio ha fiducia sempre, in ogni uomo, nelle prostitute e anche in noi, nonostante i nostri errori e ritardi nel dire sì. Dio crede in noi, sempre. Allora posso anch'io cominciare la mia conversione verso un Dio che non è do­vere, ma amore e libertà. Con lui coltiveremo grappoli di miele e di sole per la vita del mon­do.

AVVISI DAL 25 SETTEMBRE AL 1 OTTOBRE


LUNEDI 25
8.00 messa Quistello
18.00 messa san Giacomo

MARTEDI 26
ore 8.00 messa santa Lucia
ore 16.00 messa casa di riposo

MERCOLEDI 27
NUVOLATO SAGRA DI SAN FIORENTINO
ore 20.30 Messa Concelebrata e processione (via Europa)
ore 8.00 messa a Quistello
ore 9.00 messa a san Giacomo con adorazione

GIOVEDI 28
ore 9 a Nuvolato Messa in cimitero
ore 8.00 messa a san Giacomo
ore 9.00 messa a Quistello con adorazione

VENERDI 29
ore 8.00 messa a Quistello
ore 9.00 messa a Quingentole
ore 18.00 messa a santa Lucia con adorazione
ore 21.00 a Quistello incontro con Catechiste

SABATO 30
ore 15.00 ad Ostiglia incontro catechiste/i del Vicariato con rappresentanti diocesani
ore 18.00 messa a san Rocco ed ore 19.00 a Malcantone

DOMENICA 01
Orario Sante Messe: 8.30 ed 11.00 Quistello,
9.30 Nuvolato animata dal CORO DI OSTIGLIA
10.00 san Giacomo festa dei NONNI con pranzo

QUINGENTOLE - INGRESSO SOLENNE PARROCO
28 SETTEMBRE ore 20.30 Incontro di preghiera
29 SETTEMBRE ore 09.00/12.00 Messa, adorazione e confessioni
01 OTTOBRE ore 18.30 a Quingentole Sagra ed ingresso di don Roberto Parroco
IL VANGELO DELLA XXV DOMENICA
Per tre domeniche di seguito Gesù ci rac­conta parabole di vigne. È una delle im­magini che ama di più, al punto che arri­va a definire se stesso come vite e noi come tral­ci, per dire che il progetto di Dio per il mondo, sua vigna, è una vendemmia profumata, un vino di fe­sta, una promessa di felicità.
Il proprietario terriero esce di casa all'alba, si re­ca sulla piazza del paese e assolda operai per la sua vigna: c'è un lavoro da compiere, molto lavoro, al punto che esce ancora per altre quattro volte e o­gni volta assume nuovi operai. A questo punto però qualcosa non torna: che senso ha assumere lavoratori quando manca un'ora soltanto al tra­monto? Il tempo di arrivare alla vigna, di prende­re gli ordini dal fattore, e sarà subito sera. Di qua­le utilità saranno, a quanto potrà ammontare la giusta paga?
Allora nasce il sospetto che il padrone non assu­ma operai per le necessità della sua azienda, ma per un altro motivo. Nessuno ha pensato a questi ultimi, allora ci penserà lui, non per il suo ma per il loro interesse, preoccupandosi non dei suoi af­fari, ma del loro bisogno: non lavorare significa infatti non mangiare.
Questo padrone spiazza di nuovo tutti al mo­mento della paga: gli ultimi sono pagati per pri­mi, e ricevono per un'ora sola di lavoro la paga di un giorno intero. Non è una paga, ma un regalo.
Mi commuove il Dio presentato da Gesù, un Dio che con quel denaro, che giunge insperato e benedetto a quattro quinti dei lavoratori, intende a­limentare le loro vite e le loro famiglie. È il Dio del­la bontà senza perché, vertigine nei normali pen­sieri, che trasgredisce tutte le regole dell'economia, che sa ancora saziarci di sorprese.
Nessun padrone farebbe così. Ma Dio non è un pa­drone, neanche il migliore dei padroni. Dio non è il contabile del cosmo. Un Dio ragioniere non converte nessuno. Quel denaro regalato ha lo sco­po di assicurare il pane per oggi e la speranza per domani a tutte le case.
Gli operai della prima ora quando ricevono il de­naro pattuito, sono delusi: non è giusto, dicono, noi meritiamo di più degli altri. Ma il padrone: A­mico, non ti faccio torto. Il padrone non è stato ingiusto, ma generoso. Non toglie nulla ai primi, aggiunge agli altri. E lancia tutti in un'avventura sconosciuta: quella della bontà. Che non è giusta, è oltre, è molto di più.
La giustizia umana è dare a ciascuno il suo, quel­la di Dio è dare a ciascuno il meglio. L'uomo ra­giona per equivalenza, Dio per eccedenza (Card. Martini). Il perché di questa eccedenza, che mi riempie di speranza, sta in evidenti ragioni d'a­more, che non cerca mai il proprio interesse (1Cor 13,5), e che mi sorprenderà, alla sera della mia vi­ta, come un dolcissimo regalo.

AVVISI DAL 18 AL 24 SETTEMBRE

SETTIMANA DELLA CHIESA
17-24 SETTEMBRE MANTOVANA


lunedì 18
8.00 messa Quistello
18.00 messa san Giacomo
dalle ore 20,30 alle ore 22,30 in Duomo
presentazione del Cammino Diocesano
Chi non può recarsi in Duomo può assistere all’incontro in teatro a Quistello, perché sarà trasmesso in Streeming
martedì 19
ore 8.00 messa santa Lucia
ore 16.00 alla casa di riposo
mercoledì 20
ore 8.00 messa a Quistello
ore 9.00 messa a san Giacomo con adorazione fino alle 10.00
dalle ore 19 alle ore 22,30 a Quistello in oratorio con buffet. Incontro con incaricato diocesano che ci aiuterà a meditare la lettera pastorale del Vescovo
giovedì 21
ore 8.00 messa a san Giacomo
ore 9.00 messa a Quistello con adorazione fino alle 10.15
ore 21 a San Giacomo in teatro incontro con Curtaz, teologo-esegeta
venerdì 22
ore 8.00 messa a Quistello
ore 9.00 messa a Quingentole
ore 18.00 messa a santa Lucia con adorazione fino alle 19.00
sabato 23
ore 18.00 messa a san Rocco, ore 19.00 messa a Malcantone
domenica 24
messe ore 8.30, 11.00 Quistello. 9.30 Quingentole, 9.30 Nuvolato e
10.00 san Giacomo
ore 16.30 cinema lux proiezione gratuita per i bambini sul tema del creato

24° DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Paolo Curtaz
Fabbricare peccatori

Nel mio ministero voglio fabbricare peccatori.
Così pare si sia presentato il giovane padre David Maria Turoldo ad un immagino perplesso e timido Cardinal Montini neo-eletto vescovo di Milano alla fine degli anni Cinquanta.
Eppure in quella intuizione, che allora pareva inopportuna e stramba, c'era già il futuro.
Fabbricare peccatori.
Aiutare le persone, cioè, ad avere un corretto approccio al peccato e al perdono. Convertire i cattolici alla vera logica del Vangelo e gli atei alla novità straordinaria del messaggio di Gesù. Per far superare, agli uni e agli altri, visioni superficiali, piccine, moralistiche, inutilmente cariche di sensi di colpa.
Chissà cosa direbbe l'energico padre servita della situazione attuale?
Di questo crescendo senso di disagio che attraversa l'Occidente che confonde la bontà col buonismo, che abbandona la fede cristiana per abbracciare la laicissima fede del politicamente corretto, che fa del perdono un'emozione da donare a prescindere, che giustifica la violenza vera e il populismo aggressivo e becero ma pretende il perdono nei propri confronti.
Perché il tema del perdono non è più argomento per chierichetti e baciapile. Ma ci tocca in prima persona quando assistiamo alla strage fanatica di inermi turisti, quando leggiamo di branchi, di uomini come lupi, che stuprano donne, quando assistiamo, attoniti, alle bravate di giovani stravolti dall'alcol e dalle droghe.
Cosa significa, in questi casi, perdonare?
Non è un cedimento? E se l'altro approfitta del perdono? E se insiste?
Fino a quante volte dobbiamo perdonare? Fino a settanta volte?
Sempre
Storicamente, nella Bibbia, il grido orribile di Lamech, figlio di Caino, che minaccia di uccidere settanta volte sette per uno screzio (Gn 4), è attenuato dalla legge del taglione che pone almeno un freno alla rabbia, introducendo un criterio di proporzionalità nella vendetta: occhio per occhio, dente per dente. Nel Pentateuco già troviamo qualche accenno alla misericordia, sempre però limitata ai fratelli di fede.
Al tempo di Gesù i rabbini suggerivano di perdonare fino a tre volte un torto subito, per manifestare clemenza. Pietro, nel vangelo di oggi, vuole esagerare, proponendo di perdonare fino a sette volte.
Tenero.
Sette volte. Come se il vostro amico che avete appena perdonato per avere sparlato male di voi, tornasse dopo dieci minuti e vi dicesse di avere nuovamente sparlato di voi. Lo perdonate?
E Gesù rilancia: settanta volte sette, cioè sempre.
Perché?
Da giudice ad imputato
Perché noi per primi siamo perdonati e con una tale larghezza e generosità che non possiamo che perdonare.
Il piccolo credito che abbiamo verso i fratelli non è nulla rispetto al debito mostruoso che abbiamo contratto verso Dio.
E che egli ha cancellato.
Il debito del servo è volutamente assurdo: un talento equivale a trentasei chili d'oro. Diecimila talenti è una cifra inimmaginabile. Il Prodotto Interno Lordo di una nazione come l'Italia. Mai e poi mai sarebbe stato saldato. Eppure quel debito viene condonato, non il debito dell'altro servo che, pur dovendo una cifra consistente al collega, circa duecento giornate lavorative, non ha di che pagare.
La reazione del padrone è feroce: sei chiamato a perdonare perché ti è stato condonato molto di più.
Ecco la ragione del perdono cristiano: perdono chi mi ha offeso perché io per primo sono un perdonato.
Non perdono perché l'altro migliori, o si converta, o si intenerisca.
A volte l'altro non sa nemmeno di essere stato perdonato e può disprezzare il mio gesto.
Non perdono perché l'altro cambi, ma perché io ho urgente bisogno di cambiare!
Il perdono mi situa in una posizione nuova, diversa, mi rende simile a quel Dio che fa piovere sopra i giusti e gli ingiusti.
Consigli
Non perdoniamo perché siamo migliori e il perdono non è un'amnesia.
Dire perdono ma non dimentico fa sorridere. Perdono perché scelgo di perdonare, perché voglio perdonare. Vederti mi riapre le ferite, sto male come un cane, ma ho scelto la strada della libertà.
Per molte persone che hanno avuto la vita rovinata dalla superficialità e dalla cattiveria altrui è già un grosso risultato non augurare la morte, ma la conversione di chi mi ha ferito.
Ti perdono e prego che tu ti penta del male che mi hai fatto.
Non aspettiamo mai il perdono perfetto, quello angelico, straordinario.
Perdoniamo come riusciamo, al meglio delle nostre capacità e delle nostre forze.
Perdoniamo perché siamo perdonati, perché il perdono ci rende straordinariamente liberi.
E se l'altro considera il perdono come debolezza? È un rischio da correre, è un rischio che Gesù ha corso, perdonando i suoi assassini dalla croce. E, pure, io credo, noi crediamo, che quel paradosso smuove i cuori. Non tutti, forse, ma li smuove.
Figli del perdono
Quanto è adulto e virile il perdono!
Quanto è forte e deciso!
Quanto è eroico e umano!
Abbiamo bisogno di donare e ricevere il perdono, di vivere da figli della riconciliazione.
Di accettare il perdono degli altri, senza rivendicazioni e ripicche.
Di chiedere perdono, ammettendo il nostro limite.
Le famiglie, le società, la Chiesa cambierebbero volto se vivessimo meglio il perdono!
Come ha intuito il grande Giovanni Paolo, riprendendo e ampliando Isaia: non c'è pace senza giustizia.
Ma non c'è giustizia senza perdono.

Prendere consapevolezza del peccato, fabbricare peccatori, è il primo passo per capire la logica del perdono che siamo chiamati a donare, sempre, per assomigliare al Padre.

23° DOMENICA TEMPO ORDINARIO

"Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa": abbiamo sentito questa frase due domeniche fa, e oggi (Matteo 18,15-20) apprendiamo che Gesù non si è limitato a istituire la sua Chiesa, ma ha anche stabilito i criteri fondamentali da seguire per poterne far parte.
L'uomo è un essere sociale, cioè non può vivere da solo; è imprescindibile un suo rapporto con i suoi simili, e ogni rapporto ha le sue regole. Ci sono tanti modi di stare insieme: con indifferenza o sopportazione del prossimo, anche se non si può farne a meno; con egoismo, tendente a sfruttare gli altri per il proprio vantaggio; con l'intento di affermare sugli altri la propria supremazia... e si potrebbe continuare. Gesù proclama (e ne dà l'esempio) un modo diverso di stare insieme: con amore, quello autentico, quello che vuole il bene di chi ci vive intorno. E appunto all'amore sono improntate le regole di vita tra quanti si dicono suoi amici, e per questo stanno nella Chiesa.

La prima regola, esposta all'inizio del brano odierno, riguarda il comportamento verso chi riteniamo ci abbia offeso o danneggiato. "Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello". Niente clamore, dunque; pur con l'intento di sanarlo, meglio se il male resta segreto e chi sbaglia non sia esposto alla pubblica riprovazione. Può accadere tuttavia che il colpevole resista, ma anche in tal caso non bisogna darsi per vinti; sempre con amorevole discrezione, sottintende Gesù, si può riprovare con qualche aiuto: "Se non ti ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro"... allora, solo allora il fatto assume un rilievo pubblico, e il bene comune diventa prioritario. "Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano", cioè un estraneo, dal quale tenersi a distanza.

 E' il caso qui di ricordare però un'altra norma, esposta più avanti (la si leggerà domenica prossima). E' la norma del perdono, che l'amore dev'essere sempre disposto a concedere a chi si pente, e non una volta sola ma fino a "settanta volte sette".

Tornando al brano di oggi, vi troviamo sul finale un altro aspetto del vivere insieme nella Chiesa, la preghiera comunitaria. "Se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro". Senza negare il valore della preghiera individuale, quella fatta insieme è più importante, perché comporta il "valore aggiunto" - e quale valore! - della presenza di Gesù. Peraltro, anche pregando da solo il cristiano non dimentica mai di appartenere a una comunità; anche pregando da solo egli non dice "Padre mio che sei nei cieli...", ma sempre "Padre nostro", come Gesù ha insegnato.

La preghiera comunitaria, in cui ci si riconosce figli dello stesso Padre e dunque fratelli, tocca l'apice nella celebrazione della Messa. Qui si concretizza l'essere parte di una comunità, qui si impara il modo di vivere attenti gli uni agli altri, qui la presenza di Gesù si fa tanto concreta da poterla sperimentare come cibo. Ecco perché non regge la motivazione di chi non partecipa alla Messa, preferendo guardarla alla televisione, o andare in chiesa "quando non c'è nessuno, così mi raccolgo meglio". I cristiani sono tali perché appartenenti alla comunità che il Cristo ha voluto: la comunità dei "riuniti nel suo nome". E Paolo, nella seconda lettura (Romani 13,8-10), riassume: "Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole, perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge. L'amore non fa alcun male al prossimo; pienezza della Legge è infatti l'amore".

AVVISI DALL'11 AL 17 SETTEMBRE

lunedì 11
8.00 messa Quistello
18.00 messa san Giacomo
ore 21 a Quingentole incontro catechiste

martedì 12
ore 8.00 messa santa Lucia
ore 16.00 alla casa di riposo

mercoledì 13
ore 8.00 messa a Quistello
ore 9.00 messa a san Giacomo con adorazione fino alle 10.00
Gita Abbazia Benedettina Olivetana di san Nicola con cena.
ore 13.30 partenza da san Giacomo
ore 13.45 da Quistello davanti alle rispettive Chiese

giovedì 14
ore 8.00 messa a san Giacomo
ore 9.00 messa a Quistello con adorazione fino alle 10.15

venerdì 15
ore 8.00 messa a Quistello
ore 9.00 messa a Quingentole
ore 18.00 messa a santa Lucia con adorazione fino alle 19.00
ore 15.00 iniziano gli incontri con i cresimandi a Quistello

sabato 16
ore 18.00 messa a san Rocco, ore 19.00 messa a Malcantone
ore 14.30 iniziano gli incontri con i cresimandi a san Giacomo

domenica 17
messe ore 8.30, 11.00 Quistello. 9.30 Quingentole, 9.30 Nuvolato e
10.00 san Giacomo
ore 16.30 San Giacomo in teatro preghiera comunitaria di Celebrazione delle Sacre Scritture

don Nicola Ballarini incontra le comunità nella Messa:
sabato 16 settembre ore 18.00 San Rocco
domenica 17 settembre ore 9.30 Nuvolato e 11.00 Quistello
sabato 23 settembre ore 19.00 a Malcantone
domenica 24 settembre 8.30 Quistello e 10.00 san Giacomo

SETTIMANA DELLA CHIESA MANTOVANA 17-24 settembre

campo animatori

san Candido - Lienz in bici

TRASFIGURAZIONE

«Un fiore di luce nel nostro deserto» (Turoldo), così appare il volto di Cristo sul Tabor. Ed è il volto ultimo e alto dell'uomo. In principio, in ogni uomo è stato posto non un cuore d'ombra, ma un seme di luce, sepolto in noi come nostro volto segreto.

Gesù prende con sé Pietro e Giovanni e Giacomo, i primi chiamati, e li porta con sé, su un alto monte. Li conduce là dove la terra s'innalza nella luce, dove è la nascita delle acque che fecondano ogni vita.

Il suo volto brillò come il sole: il volto è come la grafia del cuore, la sua espressione. Il volto alto dell'uomo è comprensibile solo a partire da Gesù. Ogni uomo abita la terra come un'icona di Cristo incompiuta, che viene dipinta progressivamente lungo l'intera esistenza su un fondo d'oro già presente dall'inizio e che è la somiglianza con Dio. Ogni Adamo è una luce custodita in un guscio di fango.

Vivere altro non è che la fatica aspra e gioiosa di liberare tutta la luminosità e la bellezza sepolte in noi.

E le sue vesti divennero bianche come la luce: la gloria è così eccessiva che non si ferma al volto, neppure al corpo intero, ma tracima verso l'esterno e cattura la materia degli abiti e la trasfigura. Se la veste è luminosa sopra ogni possibilità umana, quale sarà la bellezza del corpo?

Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia: Mosè sceso dal Sinai con il volto imbevuto di luce e di vento, Elia rapito in un carro di fuoco e di luce.

Allora, Pietro, stordito e sedotto da ciò che vede, balbetta:

È bello per noi essere qui. Stare qui, davanti a questo volto, che è l'unico luogo dove possiamo vivere e sostare. Qui siamo di casa, altrove siamo sempre fuori posto. Altrove non è bello, e possiamo solo pellegrinare, non stare. Qui è la nostra identità, abitare anche noi una luce, una luce che è dentro la nostra creta e che è il nostro futuro.

Non c'è fede viva e vera che non discenda da uno stupore, da un innamoramento, da un: che bello! Gridato a pieno cuore, come Pietro sul Tabor.

Ma come tutte le cose belle la visione non fu che la freccia di un attimo: e una nube luminosa li coprì con la sua ombra.

Venne una voce: quel Dio che non ha volto, ha invece una voce. Gesù è la Voce diventata Volto. Il Padre prende la parola, ma per scomparire dietro la parola di suo Figlio: ascoltate Lui. Fede fatta d'ascolto: sali sul monte per vedere, e sei rimandato all'ascolto. Scendi dal monte, e ti rimane nella memoria l'eco dell'ultima parola: Ascoltatelo.

La visione del volto cede all'ascolto del volto. Il mistero di Dio è ormai tutto dentro Gesù. Così come anche il mistero dell'uomo. Quel volto parla, e nell'ascolto diventiamo come lui, anche noi imbevuti di cielo.