13 giugno 2022 Sant'Antonio
CHI E’ S. ANTONIO?
Sant’Antonio è nato in Portogallo, a Lisbona , nel 1195 . Una tradizione molto tardiva indica la data del 15 agosto. Figlio di genitori
nobili, sappiamo che venne battezzato con il nome di Fernando . Trascorre i primi anni di formazione sotto la guida dei canonici del
Duomo . Saranno anni preziosi per la sua formazione e discernimento. A circa 15 anni entra nel convento agostiniano S. Vincenzo ,
fuori le mura di Lisbona, per aderire al progetto di consacrazione a Dio che aveva maturato. Vive qui per circa due anni. Poi,
probabilmente per evitare le distrazioni causate da amici e parenti della città, col permesso dei religiosi si sposta a Coimbra , a quel
tempo capitale del Portogallo, dove sorge un’altra abbazia di canonici agostiniani. Rimarrà a Coimbra 8 anni, approfondendo la sua
formazione religiosa e dedicandosi allo studio delle scienze umane, bibliche e teologiche : i frutti di questo studio lo renderanno uno
degli ecclesiastici più colti dell’Europa degli inizi del Duecento. A soli venticinque anni viene ordinato sacerdote. E’ nel 1220 che
Fernando viene a contatto con i frati minori , religiosi animati da Francesco d’Assisi nella lontana Italia . Infatti le reliquie di cinque
missionari francescani torturati e uccisi in Marocco vengono portate a Coimbra, nella chiesa di Santa Croce, proprio dove si
trovava Fernando . E’ di questo periodo il probabile contatto più approfondito con i primi francescani giunti in Portogallo. L’incontro si
rivelerà fondamentale nel percorso di fede del giovane religioso: con grande sorpresa di tutti, nel settembre 1220 decide di lasciare i
Canonici agostiniani per entrare a far parte dei seguaci di Francesco d’Assisi . Per l’occasione, abbandona il vecchio nome di
battesimo per assumere quello di Antonio . Antonio matura una forte vocazione alla missione e, in particolare, al martirio: e con
questo ideale parte alla volta del Marocco . Giunto in Marocco però Antonio contrae una grave e non ben precisata malattia : è
costretto al riposo forzato e non può predicare. Dopo qualche tempo - non guarendo - non gli resta che arrendersi alla volontà di Dio
e rimpatriare. Ma la nave su cui si era imbarcato per il ritorno viene spinta da venti contrari fino alla Sicilia , con un
rovinoso naufragio . Da qui, dopo una convalescenza di un paio di mesi, si reca ad Assisi : è l’occasione propizia per incontrare
Francesco d’Assisi che nella Pentecoste del 1221 aveva convocato tutti i frati. Sarà un incontro semplice ma capace di confermare la
scelta di Antonio nella sequela di Cristo per mezzo della fraternità e minorità francescane. Antonio è invitato a recarsi in
Romagna, all’eremo di Montepaolo , vicino a Forlì , per dedicarsi alla preghiera, alla mediazione e all’umile servizio ai confratelli. Nel
settembre 1222 si celebrano a Forlì le ordinazioni sacerdotali. Secondo la leggenda viene meno il predicatore invitato per
l’occasione: Antonio - religioso e sacerdote - viene invitato a sostituirlo: è la rivelazione del suo talento come predicatore .
Nonostante sia straniero, dalle sue parole emergono la sua profonda cultura biblica la semplicità d’espressione. Da quel giorno
Antonio viene inviato sulle strade del nord Italia e del sud della Francia per animare con la sua predicazione del Vangelo genti e paesi
spesso confusi dai dilaganti movimenti ereticali del tempo. Avrà anche parole di correzione per la decadenza morale di alcuni
esponenti della Chiesa. Sul finire del 1223 ad Antonio viene proposto anche di insegnare teologia a Bologna , compito che svolge per
due anni, all’età di 28-30 anni. Sant’Antonio è dunque tra i primi religiosi dediti all’insegnamento della teologia nella fraternità
minoritica, ricevendo per questo l’ approvazione di san Francesco in persona attraverso una lettera a noi giunta. Sappiamo che
nel 1226 Antonio è a Limoges , in Francia; non abbiamo notizie chiare sul tempo del ritorno in Italia. Le agiografie indicano però la sua
presenza ad Assisi nel Capitolo generale dei Frati minori, tenuto in Assisi per la Pentecoste il 30 maggio 1227 . Antonio , per i talenti
che dimostra di saper mettere a servizio del Regno di Dio, riceve anche l’incarico di Ministro provinciale (ossia guida delle fraternità
francescane) del nord Italia , con molta probabilità nel triennio 1227-1230 . L'incarico comporta la visita di numerosi conventi
dell'Italia settentrionale. Antonio dimostrerà poi di prediligere la città di Padova e la piccola comunità francescana presso la
semplice chiesa di Santa Maria Mater Domini . In questa città Antonio farà un paio di soggiorni ravvicinati relativamente brevi: il
primo, fra il 1229 e il 1230 ; il secondo, fra il 1230 e il 1231 , durante il quale muore precocemente . Nonostante il periodo sia così
relativamente breve, con questa città Antonio instaura un fortissimo legame. L’ Assidua , prima biografia di sant'Antonio , afferma che
scrisse i suoi Sermones per le domeniche durante un suo soggiorno a Padova . Nonostante la notizia non sia del tutto fondata, è certo
che questo voluminoso testo (rivolto in modo particolare ai confratelli per formarli alla predicazione) esprime bene la grande scienza
teologica del religioso che - dopo la canonizzazione - riceverà anche il titolo di Dottore della Chiesa . L’impegno profuso da parte
di Antonio nella predicazione e nel sacramento della riconciliazione durante la Quaresima del 1231 può essere considerato il suo
grande testamento spirituale . Tutto questo unito a una grande attenzione ai poveri e ai mali della città : grazie ai suoi interventi
e insegnamenti sappiamo che in uno statuto cittadino relativo ai debitori insolventi, datato 17 marzo 1231, il podestà di Padova
Stefano Badoer stabilisce che il debitore insolvente senza colpa, una volta ceduti in contropartita i propri beni, non deve più essere
imprigionato. Le fatiche della quaresima logorano un fisico già provato. Dopo Pasqua accetta di ritirarsi con altri confratelli
a Camposampiero (paese a pochi chilometri da Padova ) presso l’ospitalità del Conte Tiso . Chiede però che gli venga adattato un
semplice rifugio sopra un grande albero di noce, dove trascorre le giornate in contemplazione con Dio e in dialogo che le genti umili
del borgo di campagna. E’ durante questo soggiorno che Gesù, nell’aspetto di bambino, lo visita e dialoga con lui, come il conte Tiso
potrà testimoniare. Un venerdì – è il 13 giugno 1231 – viene colto da malore. Deposto su un carro trainato da buoi, viene trasportato
a Padova , dove lui stesso chiede di poter morire. Giunto però all'Arcella, un borgo alle porte della città, mormorando le parole "Vedo
il mio Signore", spira all’età di circa 36 anni . Dopo qualche giorno, con solenni funerali, Antonio viene sepolto a Padova , presso
la chiesetta di Santa Maria Mater Domini , il suo rifugio spirituale nei periodi di intensa attività apostolica. Un anno dopo la morte, la
devozione dei padovani e la fama dei tanti prodigi compiuti convincono papa Gregorio IX a ratificare rapidamente la canonizzazione e
a proclamarlo Santo il 30 maggio 1232, a soli 11 mesi dalla morte. La Chiesa poi nel 1946 proclama sant’Antonio di Padova "dottore
della chiesa universale", col titolo di Doctor evangelicus.