12 settembre 2016 FESTA DEL SANTUARIO
IL NOSTRO VESCOVO, MONS. DIEGO COLETTI, INVITA ALLA PREGHIERA PER LA NOSTRA CITTA'
MARIA, LA TUA LUCE SULLA CITTÀ
Il prossimo 12 settembre, festa liturgica del "Nome di Maria" (memoria che ricorre fin da epoca medievale e alla quale fu particolarmente devoto il "nostro" papa comasco, il beato Innocenzo XI), rinnoveremo l'ormai tradizionale processione dal santuario guanelliano del Sacro Cuore a quello di Garzola, intitolato alla "Madonna del Prodigio". La statua dorata di Maria, che svetta da alcuni anni sulla cuspide della chiesa ed estende il suo sguardo sulla città, è stata subito ribattezzata la "Madonina de Comm"... Che bello, al mattino, udire, dal campanile del santuario e dai campanili di molte altre chiese della nostra amata città, diffondersi le note dell'Ave Maria "di Lourdes"! Già l'ascolto diventa preghiera e aiuta, anche i più distratti dai tanti impegni e dai tanti affanni, a iniziare bene la giornata e le attività quotidiane, affrontando fatiche e gioie, accompagnati e sostenuti dalla nostra “Mamma”.
Condividere la preghiera della sera del 12 settembre, meditando il Rosario e celebrando la Santa Eucaristia, è il modo che abbiamo per esprimere il nostro "grazie" a Maria, per l'amore sovrabbondante che riserva per ciascuno di noi e per il suo intercedere instancabile presso il Figlio amato. Quest'anno, poi, nel Giubileo della Misericordia, saremo invitati a riflettere, in modo particolare, proprio su questo tema, accompagnati dalle realtà che, in Como, rendono concrete le "quattordici opere di misericordia" (spirituali e corporali), accanto ai fratelli e alle sorelle che ci chiedono aiuto, accoglienza, fraternità. Un insieme di gratuità e intelligente carità, che senza clamori, umilmente, guarda alle molteplici necessità di una società complessa e articolata (carceri, ospedali, case di riposo, disabilità, persone senza dimora, dipendenze, povertà diffusa, richiedenti asilo e rifugiati... un elenco che potrebbe proseguire a lungo…). In questi giorni nei quali il mondo è appena fuori dalla porta delle nostre case (penso alla sfida delle migrazioni e alla tragedia del terremoto), la città ha mostrato il suo gran cuore. Una testimonianza di generosità senza egoismi ma anche senza ingenuità.
Insieme, dunque, avremo la possibilità di pregare, per ringraziare dei beni ricevuti – che abbiamo la grazia di poter condividere –, e per essere sostenuti nel nostro impegno, fatto anche di cose semplici, a partire da un sorriso o da un saluto a chi ci è accanto.
+ Diego, Vescovo