La Chiesa Madre di Butera, dedicata a San Tommaso Apostolo, sorge nella parte settentrionale della città. Essa fu realizzata a partire dalla fine del XII sec., precisamente nel 1185, fino al completamento nel sec.XVI. La Chiesa Madre oltre ad essere importante da sé, è anche importante per le celebrazioni del Natale ma soprattutto per le feste Pasquali.
La Chiesa, è a croce latina, rivolta a nord della città, e ad unica navata, e la copertura della navata e del transetto è costituita da volte a botte, l’incrocio della navata e del transetto è coperto anch’esso da una ampia cupola.
Gli ingressi sono tre, di cui due sulle facciate centrale e una sul prospetto laterale nord-est, L’architettura esterna si presenta come una massa compatta di muratura a costruzione a pietra. Nel portone d’ingresso principale, di forma a mezzo arco, si nota al centro un semi capitello a gettante, e sul capitello si nota lo stemma papale. L’ingresso è preceduto da una scalinata a doppia entrata; mentre l’ingresso secondario è preceduto da una scalinata rettangolare, e a destra si legge la data del restauro della chiesa ad opera di tutti i fedeli, (1829).
La Chiesa possiede al suo interno numerose e pregevoli opere. Domenico Provenzano si debbono i dipinti che troviamo sulla volta della navata centrale, Gesù e la Samaritana; Isacco con Esaù e Giacobbe; Eva cacciata dal paradiso terrestre; Dio e la creazione di Adamo ed Eva; la Trasfigurazione; la Resurrezione di Lazzaro; il Sacrificio di Abramo; Mosè e i dieci comandamenti, del transetto e dell’altare Maggiore. Mentre nei pennacchi della cupola risaltano le figure dei quattro evangelisti. Sono presenti diverse tele sei-settecentesche e ottocentesche di buona fattura: la pala dell’altare Maggiore raffigurante l’Assunzione della Madonna, di grande valore artistico di Filippo Paladino, del XVII sec., il trittico di grande valore del XV sec. dipinto su tavola, raffigurante San Tommaso Ap., San Pietro Ap., e Maria Santissima delle Grazie, la Croce trionfale di grande valore del XIV sec., dipinto su tavola raffigurante Cristo crocifisso che Vince il peccato e la morte.
I lavori di stucco sono di Giovanni Maienza. I marmi che ornano gli altari, danno alla Chiesa un aspetto importante e la magnificenza di un bel tempio, i Medaglioni in alabastro ai lati dell’altare maggiore che raffigurano: il Sacrificio di Abramo; Melchisedek; e Giuseppe venduto dai fratelli.
L’altare centrale è caratterizzato dal coro ligneo, a destra e a sinistra, stallo datato (10/03/1954). Nel 2000 tutto il pavimento è stato restaurato, prima era in piastrelle di gramiglia di cemento, oggi è stato sostituito con lastre di marmo bianco di Carrara, estese anche all’abside. Negli anni ’80 sono state rimosse le balaustre, di gramiglia di cemento e di poco valore artistico. Ad iniziare dell’altare nel 2004, da una forma rettangolare è stato sostituito a forma quadrangolare, (si estende verso i quattro lati del mondo), è in marmo bianco Extra o Statuario di Carrara e simboleggia la Divinità di Cristo, la sua sfolgorante bellezza durante la trasfigurazione; di giallo orientale, riferito al colore della terra. Il basamento della parte inferiore è a forma di croce (centralità), è anche un grande cubo bianco. I quattro spigoli rappresentano le vestigia di un protendersi della base verso l’apice. Altra parte importante è l’ambone, luogo dove avviene la proclamazione della Parola di Dio. L’ambone ricorda la tomba vuota della Resurrezione di Cristo; è di marmo giallo orientale, colore della terra e marmo Extra o Statuario di Carrara quasi a simboleggiare lo splendore dell’Annuncio. L’aquila è in bronzo che sostiene il leggio. L’ambone è correlato all’altare, visto che è costruito con gli stessi materiali, si innalza dal basamento di quasi due metri di altezza e richiama “ il sepolcro vuoto”.
Perché ai fedeli fosse consentito celebrare le lodi del Signore e vivere la fraternità ecclesiale nella bellezza della grazia che si irradia dai sacramenti e nella bellezza del tempio del Signore che è icona del tempio spirituale, per grazia di Dio a coronamento delle opere di restauro e adeguamento liturgico che hanno ridato lustro e sicurezza a questo monumento, in occasione della collocazione dei nuovi artistici e arredi fissi: altare, ambone e fonte battesimale essendo parroco don Giulio Scuvera, S.E. Mons. Michele Pennisi, vescovo della Diocesi di Piazza Armerina, consacrò questo tempio alla gloria di Dio il giorno 14 maggio 2004.
Lungo tutto il perimetro della chiesa si evidenziano: i pilastri o balastre, con capitello composito di colore bianco e blu; la decorazione, prima della volta che percorre tutto il perimetro evidenziando lo stile a spirale che percorre tutto il fregio sopra la finitura a lunette con decorazione a candelatura; un intreccio nell’arco del tetto che è a volte a botte, tra un quadro e l’altro e in sequenza si notano rosette decorate in stile rococò; un’altra decorazione sopra il fregio a palmetta color lilla; i pilastri ai lati dell’altare maggiore, a capitello composito, hanno una funzione strutturale - parasta; la decorazione si completa sull’altare centrale sopra le colonne con il timpano e lungo la superficie – “geison”. Le rosette lungo la cornice vengono alternate da mensole con decorazione ad ovuli; le decolorazioni si ripetono ora sul fregio, ora sulle nicchie la parte interna della volta, nelle nicchie viene chiamata extra dosso. Al centro della volta, prima del transetto, si nota a rilievo lo stemma papale con decorazione a nastro a cartiglio. Ai lati del transetto si notano le nicchie del Crocifisso a destra, e del Cristo Risorto a sinistra, con le statue dell’Addolorata e della Madonna della Resurrezione, ai lati delle nicchie si notano le colonne che funzionano da pilastro decorativi.
Si presume che la Chiesa sia stata elevata a dignità di “BASILICA MINORE”, anche se in Chiesa e fuori la Chiesa sono state scolpite gli stemmi Papali, ma per scarse decreti trovati nell’archivio parrocchiale la Chiesa rimane nello stato attuale.
In oltre è collocata una pregevole EPIGRAFE, collocata a sinistra della sacrestia in cui si può leggere in lingua latina, la consegna delle reliquie , del capo di S. Orsola v.m., il capo di S. Sofia vm., il braccio di S. Mauro, S. Callisto, e alcune ossa di S. Anastasio.
A sinistra della Chiesa troviamo un pregevole organo del 1700, e in fine la Chiesa conserva un tesoro di un estimabile valore, in cui possiamo trovare: Teche, Reliquiari, Calici, Incensiere ed Ostensori, una Croce a Stile in argento del ‘700, e una Croce di Limoges in smalto del XII sec., di grande valore.
La Chiesa è stata istituita a parrocchia a partire nel 1500. Il primo parroco fu Don Francesco Di Martino.
Dall' 8 settembre 2011 è parroco l'Arciprete don Filippo Ristagno, originario di Butera, ordinato sacerdote nel 1991. Attualmente è cancelliere vescovile e segretario dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “M. Sturzo”. Don Filippo assume l’importante incarico dopo la triste scomparsa di don Giulio Scuvera, ultimo parroco (1 settembre 1984 - 23 luglio 2011) della Chiesa Madre di Butera.
LUNEDÌ
09:00 Chiesa Santa Maria di Gesù
18:30 Chiesa Madre
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MARTEDÌ
09:00 Chiesa Santa Maria di Gesù
18:30 Chiesa Madre
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MERCOLEDI
09:00 Chiesa Santa Maria di Gesù
18:30 Chiesa San Giuseppe
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GIOVEDÌ
09:00 Chiesa Santa Maria di Gesù
18:30 Chiesa Madre
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VENERDÌ
09:00 Chiesa Santa Maria di Gesù
18:30Chiesa Madre
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SABATO
09:00 Chiesa Santa Maria di Gesù
18:30 Chiesa del Carmine
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DOMENICA
09:00 Santa Maria di Gesù
11:00 Chiesa Madre
19:00 Chiesa Madre