Il progetto della Chiesa Parrocchiale di San Filippo Neri in Ciliverghe risale al 1680 e porta la firma dall’architetto Luca Serena. Costituita come Oratorio e dedicata al Santo fiorentino, inizialmente rimane parte del beneficio della parrocchia di Virle, di cui Ciliverghe costituiva la zona di campagna. Per le contrade ciliverghesi non si trattava della prima chiesa poichè a fine ’600 esistevano già la chiesa di Santa Maria ad Nives (oggi San Valentino) e la Chiesa di San Carlo in Seconda Contrada (soppressa) della quale si dice che fungesse da luogo per l’insegnamento della dottrina per gli abitanti del luogo. Il fatto di avere una propria chiesa costituiva tuttavia il primo passo verso l’indipendenza religiosa della comunità di Ciliverghe da quella di Virle. Si sa che per la costruzione ci furono donazioni da parte di tutta la popolazione con lasciti e offerte. Il Cardinale Dolfin, arcivescovo di Brescia, nel 1702 visita la Chiesa di San Filippo Neri che dunque doveva già essere completata in quell’anno. Si susseguono poi le visite pastorali dei Vescovi di Brescia: dapprima nel 1711 quella di Monsignor Badoer e nel 1724 quella di Monsignor Morosini. Quest’ultima è la più storicamente rilevante poichè il parroco di Virle ne redige una accurata relazione. Nel 1757, a causa delle intemperanze fra Ciliverghe e Virle, il 5 aprile 1757, l’Oratorio diventerà Chiesa Parrocchiale e quindi avrà un proprio parroco, il Nobile Don Francesco Bona, ed un cimitero. Parte attiva nella costituzione della Parrocchia l’ebbe il Conte Giammaria Mazzucchelli, il quale aveva fatto dell’indipendenza parrocchiale del paese una questione personale sostenendo che avrebbe rinunciato al suo titolo di Conte se non fosse riuscito nel suo intento.