San Biagio Di Callalta (TV)
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PARROCCHIA S. MAURO AB.
Cenni storici. Rovarè rappresenterebbe, con Cavriè, uno dei primi insediamenti dell'attuale territorio comunale. Il reperto più antico è un bronzo votivo di epoca paleoveneta se non protostorica, mentre tracce più tarde riguardano la presenza Romana. La tradizione asserisce che la località a nord dell'attuale centro, un tempo detta Prandecinum (o, in alternativa, Ripa), ospitasse il castello di un tal Prando, signore altinate. Al centro di frequenti scontri tra Altinati e Trevigiani (la zona si trovava al confine tra i territori delle due città), il castello fu fatto demolire (e la disputa risolta) dallo stesso proprietario dopo che questi fu miracolosamente guarito da San Liberale. Dal punto di vista ecclesiastico, Prandecino faceva riferimento all'antichissima chiesa di San Lorenzo, demolita ai primi dell'Ottocento, a sua volta legata al monastero di San Teonisto di Casier e poi alla chiesa di San Martino Urbano di Treviso. Con un diploma del 1037, l'imperatore Corrado II prendeva sotto la sua protezione il convento e confermava ai monaci il diritto di svolgere una fiera a Prandecino il giorno di San Lorenzo. Rappresentò per secoli uno dei più importanti mercati italiani: ancora nel Cinquecento veniva citata tra le quattordici fiere più importanti della Penisola Con la realizzazione della Callalta (XIV secolo), il fulcro vitale della zona si spostò in corrispondenza della nuova strada: si venne così a formare l'odierna San Biagio di Callalta e Prandecino perse d'importanza trovandosi in posizione più marginale. L'attuale Rovarè (dal latino roboretum "bosco di roveri") si sviluppò più a sud, attorno alla chiesa di San Mauro, dipendente dall'abbazia di Santa Maria di Monastier. L'opera dei monaci fu fondamentale per la bonifica e il successivo popolamento dell'area. Durante la Grande Guerra, Rovarè fu coinvolta nella sanguinosa Battaglia del Solstizio. Chiesa parrocchiale L'odierno edificio, considerato artisticamente il più importante luogo di culto di San Biagio, fu costruito nella seconda metà del Settecento. La facciata fu realizzata nel 1795 su progetto di Francesco Zambon; negli interni, molto luminosi, si conservavano una pala del Veronese e un'altra attribuita a Lorenzo Lotto, ma sono andate disperse nel periodo fra le due guerre mondiali.
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L'iclesia PARROCCHIA S. MAURO AB. fa riferimento alla Diocesi di TREVISO

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