STORIA DELLA CHIESA MADRE DI PULSANO
Il progetto per la chiesa madre di Pulsano (col titolo di Santa Maria La Nova per aver sostituito la vecchia chiesa, ormai inadeguata alle esigenze di culto) risale al 1838.
Inizialmente fu costruita utilizzando parte materiale del tempio preesistente, con una cupola che restò cieca anche se di bell’effetto. A causa dell’incendio del 1882, i lavori furono sospesi, con la facciata incompiuta. Nel 1921 la nuova chiesa venne restaurata, decorata e dotata dell'altare maggiore.
Nel 1933 il dott. Egidio Delli Ponti, miracolato a Lourdes, eresse nella nuova chiesa una grotta dedicata alla Madonna, che rispecchia in tutti i particolari quella originale della cittadina francese. Nel 1937, fu avanzata la proposta di completare la facciata e di erigere un campanile, ma gli eventi bellici bloccarono il tutto. L’11 febbraio 1947 l’arcivescovo mons. Ferdinando Bernardi elevò a santuario mariano la chiesa madre di Pulsano con tutti gli onori ed i privilegi annessi. Nel 1957, un grave incendio devastò il tempio distruggendo l’archivio e molte opere d’arte. Grazie alla volontà e alla determinazione di don Bruno Falloni e del suo successore, si avviò la ricostruzione delle parti distrutte e la decorazione interna fu affidata al pittore Carrino ; si completò la cantoria, capace di duecento posti, e furono fatte giungere da Firenze le vetrate istoriate.
Il compianto parroco don Franco Limongelli fece costruire il maestoso campanile, inaugurato il 30 marzo 1980 alla presenza dell’arcivescovo mons. Motolese.
La chiesa è di stile romanico e consta di tre navate. I pilastri interni hanno i capitelli di stile corinzio con archi e volte a tutto sesto. Sull’altare maggiore vi é una cupola centrale a botte, a sesto ribassato, in sostituzione progettata ma non realizzata per motivi economici. Ai lati, la grotta della Madonna di Lourdes e il cappellone di San Trifone. Le navate laterali ospitano diverse statue di santi collocate in nicchie sopraelevate. Nella navata di destra si trovano in successione: S. Agnese, o Santi Cosma e Damiano, S. Anna oltre ad un gruppo statuario rappresentante il Crocifisso tra la Vergine Maria e S. Giovanni Evangelista. Nel cappellone di S. Trifone trova alloggio anche S. Lucia. La navata sinistra invece ospita S. Rita, S. Giuseppe e S. Antonio. All’inizio di questa navata, un affresco raffigurante S. Pietro che battezza il centurione Cornelio e una tela dei SS. Pietro e Paolo. L’ultimo restauro completo della chiesa madre risale al 2005 per opera del parroco don Franco Damasi e realizzato dalla ditta De Francesco con la collaborazione delle maestranze locali.
Patrona della cittadina pulsanese, insieme a San Trifone, è la Madonna dei Martiri, titolo legato alla vicenda dei martiri idruntini (Sant’Antonio Primaldo e compagni, canonizzati il 12 maggio 2013 da Papa Francesco) poiché un numeroso gruppo di difensori cristiani di Otranto furono dei pulsanesi guidati dal signore locale “Delli Falconi”, da cui il nome del castello di Pulsano “De Falconibus”. Invece Trifone (Lampsaco, 232 – Nicea, 2 febbraio 250) fu un giovane greco di fede cristiana che subì il martirio al tempo della persecuzione di Decio (249-251).
Apertura chiesa
Ore 4:30-12:30 e 14:00-21:00
S. Messe
feriale
6:00 - 7:30 - 9:00 - 18:00
festivo
6:00
7:30
9:30 (in chiesa madre)
9:30 (in auditorium)
11: 30
18:00
11febbraio
6:00 - 7:30 - 9:00 - 10:00 - 11:30 - 16:00 - 18:00 - 19:45