Enna (EN) - Enna
35 Voci
0935 29260
PARROCCHIA S. ANNA

La candelora

Oggi festa della Presentazione al tempio di Gesù. Questa sera alle 18:30 Santa Messa con benedizione delle candele.

Rubrica a cura del dott Giuseppe Vasco IV Domenica TO 28 gennaio 2018

Il nostro parroco nella sua appassionata, fortemente interiorizzata, riflessione omiletica ha posto preliminarmente la questione del modo del nostro "sentire religioso". Il ministero pubblico di Gesù, iniziato per strada, continua nella sinagoga che egli frequenta come ogni ebreo osservante. Ed è qui, nel luogo sacro del culto, che egli stupisce i suoi ascoltatori con l'autorità della sua parola e della sua lettura innovativa dei testi della Tradizione. Le parole di Gesù sono diverse da quelle degli scribi (esperti della Legge che essi studiano ma non vivono) che, nella loro ortodossia, non sono capaci di accendere il cuore, dispensando solo una fede rassicurante. Le parole di Gesù, invece, rendono manifesta un'esperienza di Dio mai vista prima. Qui sta la sua autorità (nuova) e la distanza da una concezione di Dio ristretta allo "spazio religioso" frapposto alla relazione insostituibile tra l'uomo e Dio ("...tra me e Dio non ci può essere che una relazione liberante"). Ciò provoca la reazione violenta dell'indemoniato e, verosimilmente, dei frequentatori abituali della sinagoga che si lasciano cadere addosso fiumi di parole "sacre" dalle quali non ci si lascia mai provocare. Le parole di Gesù, invece, sono dette per risvegliare da una religione che addormenta, per farci uscire dalla consuetudine della ritualità sino ad inquietarci, facendo crollare ogni sicurezza dogmatica e proponendo ad ogni passo la vitalità del Vangelo. Sotto questo aspetto tutti noi possiamo identificarci con l'indemoniato, l'impuro della pericope. "E' sconcertante prendere coscienza che il male pianta le sue radici ovunque, persino in una sinagoga, persino dentro di me". A volte il nostro cuore appare ibernato dal gelo delle nostre paure che ci impedisce di essere toccati dalla parola di Dio. A volte anche noi viviamo una fede come abitudine, come armatura che ci difende per farci sembrare a posto davanti agli altri e alla nostra coscienza, mentre il cuore è spento. La parola di Dio non è sempre consolatoria e non sempre ci conferma nelle nostre scelte, anzi ci spinge a cambiare. Ed è per questo motivo che a volte preferiamo allontanarla e difenderci. Infatti, alcuni nostri lati oscuri vorrebbero farci prendere le distanze da Gesù ("Che vuoi da noi?"), per cui accade anche a noi di difenderci di fronte alla parola di Dio temendo che il suo ascolto possa rovinare i nostri progetti, i nostri desideri e la nostra tranquillità. Ma cos'è lo spirito impuro che inabita l'israelita osservante del Vangelo? "E' lo spirito di menzogna (da non confondersi con la "locutio contra mentem", che è l'alterazione o negazione consapevole della verità), ossia il sistema di autogiustificazioni e di compromessi grazie al quale mettiamo a tacere i nostri sensi di colpa e ci assolviamo, in tal modo conservando quell'equilibrio di vita caratterizzato da connivenze e complicità con il male, l'ingiustizia, la corruzione, l'indifferenza. Lo spirito impuro (è questo l'insegnamento del brano evangelico) è stanato dal rapporto oggettivo con la verità, senza del quale tale spirito rimane sopito, silente, non viene fuori perché non provocato dalla parola (come accadeva di fronte alla parola degli scribi). Non così con Gesù, il Profeta, la cui parola entra subito in conflitto con la realtà negativa del male determinandone la reazione violenta ("...lo spirito impuro cominciò a gridare") e la lotta interna ("...lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui")". Questa lotta rappresenta la ribellione delle forze del male, dei demoni che si trovano nell'uomo, nella società, nelle ideologie, nelle istituzioni civili e anche religiose. Queste forze dominano in modo impercettibile sino a quando non vengono molestate e, allora, si ribellano. Per il nostro Parroco, allora, " con i propri compromessi quotidiani con il potere, con i cedimenti allo spirito del mondo e all'ipocrisia, con le pratiche religiose rispettate a scapito della sostanza evangelica che ha i suoi fondamenti nella Parola e nell'Eucaristia, tanti cristiani mostrano di essere capaci di ammansire il male facendosene alleati. Pertanto, la predicazione che non scaccia i demoni, che lascia le cose come sono, che non cambia l'uomo e il mondo, non è parola di Gesù. Abbiamo, perciò, bisogno di vita spirituale per ritrovare, attraverso la ricerca interiore, la verità nuda di noi stessi ed essere riportati al centro del nostro essere per intraprendere quella faticosa e felice costruzione di se stessi che è il compito da realizzare nell'aldiqua". E' il compito di divenire pienamente se stessi, possedendo libertà, intelligenza, fiducia nell'altro, capacità di non giudicare. Gesù di Nazareth ci ha indicato e mostrato nella sua esperienza terrena tale perfezione ontologica, raggiungibile tramite la via dell'amore. E' solo nell'amore e nella responsabilità nei confronti dell'altro che si diventa maturi, pienamente se stessi.

Rubrica a cura del dott. Giuseppe Vasco

III DOMENICA T.O. 21 gennaio 2018

Nell'omelia di questa domenica il nostro parroco ha sottolineato due punti essenziali.
Il primo è che il tempio non è più lo spazio sacro dell'incontro con Dio, se solo consideriamo quale sia stata la caratteristica del ministero pubblico di Gesù, quale Profeta-Messia itinerante che fa della strada la sua casa. Ciò significa che lo spazio dell'incontro con Dio si situa nel contesto storico-temporale di appartenenza, nei luoghi della propria esistenza quotidiana. Qui facciamo esperienza della realtà del Regno di Dio, che è già qui: Dio è immanente, è in mezzo a noi. Il mondo è gravido di Dio! Il Regno si rivela nella misura in cui lasciamo che Dio lavori in noi producendo quella conversione (=metanoia) senza la quale non può darsi un reale cambiamento di direzione esistenziale. "La vita non è una struttura vuota, poiché Dio mi cerca nelle cose e tutto è denso di Provvidenza".
Convertirsi è, allora, destrutturare la "babele" delle nostre concezioni su Dio, il nostro modo di interpretare il rapporto con Dio, coerente solo con le nostre categorie mentali e psicologiche. Convertirsi significa abbandonare l'insieme di norme e regole (=le reti) che imprigionano e depauperano l'autentica immagine di Dio. Il volto di Dio che Gesù rivela è, invece, il volto di una Persona che "libera, guarisce, purifica, perdona, ridona dignità agli esclusi, fa nascere a vita nuova". Il Vangelo "non è precetto e ingiunzione", ma logos liberante e vivificante.
Il secondo punto di riflessione del don ha riguardato la precondizione che rende possibile la conversione, ossia la "malleabilità", la flessibilità: i paraocchi non sono un dono di Dio! Occorre cioè la disponibilità a lasciarsi cambiare ed arricchire, rimanendo tuttavia nella fedeltà alla verità e non abdicando alla propria identità di cristiani (capaci di ascolto e di accoglienza, di intravedere Dio nell'altro) ed imparando a stare nella compagnia degli uomini facendo propri i tratti dello stile di Gesù. Da questo punto di vista, per i credenti, l'atto pubblico di fede (come celebrare la messa domenicale) non è un fatto banale, formalmente ritualistico, ma espressione di una realtà personale vissuta che si traduce in comportamenti di vita credibili e riconoscibili come appartenenti ai seguaci di Gesù. La nostra sequela, cioè, deve essere pubblicamente riconosciuta, ravvisabile in quella sintesi di vita in cui si riflette il cuore dell'uomo, la sua intera persona. Come ha affermato il Santo Padre, transignificando il Vangelo: "Là dove è la tua sintesi, lì è il tuo cuore" (Evangelii Gaudium).
Come i primi discepoli di Gesù (Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni), tutti coppie di fratelli che insieme dovranno prendersi cura di tutti gli uomini andandoli a ripescare dalle torbide acque della storia, siamo perciò chiamati a lasciare reti che legano (i comandamenti, i precetti) e padri (i propri gendarmi interiori) che accusano. Gesù ancora oggi continua a passare e a chiamare ("Seguimi"), rivolgendo la sua parola a uomini capaci di lasciare il porto sicuro del passato per diventare esploratori delle vie evangeliche del sogno di Dio che sono dentro le relazioni concrete degli uomini, dentro i loro contesti di vita. Il regno di Dio si sviluppa e cresce dentro la Città, per questo esso è vicino, è in mezzo a noi. Con la consapevolezza che la vendita dei propri beni (ossia le necessarie separazioni implicate dal seguire la propria vocazione personale e dalla risposta alla chiamata) -per acquistare la perla di grande valore che è Gesù Cristo e il suo sogno sul mondo- non sarà mai un'operazione conclusa.
Siamo così "malleabili" e disponibili a lasciarci raggiungere da quella "voce" più profonda di noi stessi, che viene da un aldilà di noi stessi, la voce del Signore Gesù, e così rinascere a vita nuova con la comunità dei fratelli, accettando le separazioni (ma anche le conquiste sorprendenti) che questo comporta?

Scuola della Parola

Questa sera alle 19:00 l’appuntamento con la “Scuola della Parola”

Calendario giornaliero

ore 17:00 apertura ufficio
ore 18:30 Santa messa
ore 19:30 riunione dei catechisti per la programmazione della quaresima e della Pasqua

Mercoledì 17 gennaio ore 19:00

Scuola della Parola a cura di Sebastiano Fascetta

Appuntamenti

Stasera alle 19:30 incontro con le famiglie

In preparazione al Natale

Fervono i preparativi del santo Natale

Movimento Giovanile Sant'Anna

Iscrizioni gita per il 22 novembre 2015

Movimento Giovanile Sant'Anna

Oggi alle 17:00 incontro con i miei amati ragazzi

Appuntamenti

Oggi la Santa Madre Chiesa celebra la commemorazione dei fedeli defunti. Vi ricordo l'orario delle sante messe che celebrerò per tutti i nostri defunti:

Ore 9:00 Chiesa piccola (quadrivio)
Ore 19:00 in Parrocchia

Orari Sante Messe

Ore 9:00 nella chiesa piccola
Ore 19:00 in Parrocchia

Appuntamenti

Oggi alle 17:00 incontro Movimento Giovanile Sant'Anna

Inizio di ministero in Parrocchia

Memoriale

Appuntamenti

Stasera dopo la santa messa alle ore 19:30 incontro di catechesi con la confraternita di Sant'Anna

Appuntamenti di oggi

Alle 18:00 incontro con i catechisti

Appuntamenti

Oggi alle 17:00 primissimo incontro con i giovani ennesi della parrocchia. Nasce il movimento giovanile Sant'Anna. Vi aspetto numerosi

Incontro con universitari

Primo incontro con universitari

21 ottobre

Ore 19:30 incontro operatori pastorali

Appuntamenti

Questa sera dopo la santa messa alle ore 19:30 incontro i ministri straordinari dell'eucarestia