Diario della missione in Albania/3
Dal Vangelo secondo Matteo 12,46-50.
Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli;
perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».
Questo è il testo evangelico della Messa di oggi che abbiamo celebrato alla fine della giornata compiutasi in questa Parola e in questa Eucaristia.
Gesù allude ad una famiglia allargata dove chiunque riconosce la sua vita come figlio di Dio in Gesù Cristo si percepisce come fratello e sorella.
Così ci siamo sentiti noi oggi, accolti nelle due case famiglia della comunità Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi e presenti qui a Skutari.
Per un giorno siamo appartenuti a queste due famiglie allargate dove chiamate dal Signore, due coppie sposate entrambe con tre figli naturali accolgono diversi bambini e ragazzi rispettivamente 4 la prima casa e 11 la seconda e che riconoscono come propri figli naturali.
Due giovani di queste due coppie venuti qui tra i dieci e i quindici anni fa e poi sposatisi qui non hanno avuto paura di dire di sì a Dio anche se li trascinava in un progetto arduo e difficile e i loro sposi hanno condiviso la scelta e la chiamata di questi che hanno incontrato sul loro cammino ed oggi sono tutti felici.
Qui ognuno di noi, dopo aver ascoltato le loro bellissime testimonianze, ha potuto parlare di se stesso nella libertà tipica di chi si sente accolto in casa propria.
Oggi quando si parla di famiglia allargata si pensa subito alla separazione, a storie che si arricchiscono di padri e di madri soltanto perché degli amori sono stati sbagliati qui finalmente ho incontrato famiglie allargate perché si vivono degli amori talmente grandi che trasbordano significandosi in una comunione che sembra non avere confini e della quale per un giorno abbiamo goduto anche noi ed io in particolare, che ogni tanto più che raccogliere i cocci delle relazioni infrante contemplo la bellezza del matrimonio cristiano quando questo lo si realizza davvero e diventa fonte di amore per tanti.
Ritornando dalle case famiglia abbiamo ritrovato Genta, la bimba che abbiamo conosciuta nella nostra prima esperienza e che vive d’estate nei bunker su in montagna, delle vere e proprie caverne costruite durante il comunismo e dove manca tutto.
Così anche la nostra gioia e la nostra famiglia si allarga…
