Varese (VA)
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COMUNITA' PASTORALE SANTI GOTTARDO E GIO...

Per leggere il vangelo di oggi "a più voci"

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Per leggere il vangelo di oggi "a più voci"

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Per leggere il vangelo di oggi "a più voci"

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Per favorire la preghiera in casa

Una osservazione interessante, a cura di don Pierpaolo Caspani, teologo dei sacramenti presso il seminario diocesano: «L’iniziativa che pare avere più risonanza è la proposta che diocesi, parrocchie e comunità pastorali rivolgono ai fedeli affinché «assistano» attraverso la televisione o via streaming alla celebrazione della messa, presieduta dal vescovo o dal parroco, con un ridottissimo numero di persone presenti. Questa modalità di prendere parte (?) alla celebrazione ha certamente il vantaggio di far percepire, in qualche modo, la vicinanza del proprio vescovo, del proprio parroco e della comunità cristiana; e, per le persone anziane e sole, si tratta probabilmente dell’unico modo per integrare opportunamente la preghiera personale.
A lungo andare, però, queste immagini di vescovi e preti che celebrano l’eucaristia in ambienti pressoché vuoti rischiano di indurre (o di rinfocolare) due visioni distorte: quella secondo cui la messa è in fondo «qualcosa» che compete a vescovi e preti e quella secondo cui la partecipazione alla liturgia può ridursi a un vedere e sentire, certo devoti ma, in fondo, piuttosto passivi. Forse, allora, almeno in qualche caso, l’«assistenza virtuale» alla messa potrebbe essere integrata da qualche altra iniziativa. Immaginiamo una famiglia con papà, mamma e figli, necessariamente chiusi in casa. È domenica mattina. All’ora stabilita, tutti ci ritroviamo in sala da pranzo o in soggiorno. Sul tavolo si mette un crocifisso, un’icona, un’immagine sacra cui siamo affezionati, davanti alla quale accendiamo un cero. Un momento di silenzio per raccoglierci e per creare il necessario stacco rispetto a quello che stavamo facendo prima. Poi, la strofa di un canto, un segno di croce, una preghiera per riconoscerci peccatori e la proclamazione delle letture della messa domenicale (facilmente scaricabili da internet), evidentemente con i necessari adattamenti legati all’età dei figli. Dopo aver ascoltato Dio che ci parla, parliamo noi a Lui con invocazioni spontanee, recitiamo il Padre nostro e (se non ci sono controindicazioni legate al virus) ci scambiamo un segno di pace».
https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/come-integrare-la-visione-della-messa-in-tv-312968.html

Festa patronale di Fogliaro

Anche in questo tempo... ricordiamo e preghiamo il patrono della parrocchia di Fogliaro, san Giuseppe!

Preghiera a san Giuseppe

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
Immagino, o san Giuseppe, il tuo sguardo teso ma fiducioso,
quando nella notte, agitata notte per un sogno ammonitore,
- perché Dio ha cura di noi -
ti sei alzato e hai svegliato la tua dolce sposa
sollecitando i preparativi per la fuga
a causa di una minaccia incombente:
la vita in pericolo di un figlio che amavi come tuo.
Chissà quali gesti, quali parole sussurrate
per rincuorare e tranquillizzare,
forte della tua fede obbediente;
quali preghiere al Dio fedele…
«Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido»
O san Giuseppe,
ora che noi siamo smarriti
a causa di una minaccia che mette in pericolo le nostre vite,
prendi in custodia tutti noi che ami come tuoi figli.
Aiutaci ad affidarci obbedienti a Dio come tu hai fatto,
sicuri - tu più di noi - che Lui ha cura di noi.
Amen.
don Roberto Rossi

La preghiera dell'arcivescovo a Maria

Preghiera a Maria
Ai piedi della “Madonnina”, nei giorni tribolati dal Coronavirus

O mia bela Madunina che te dominet Milan,
prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.

O mia bela Madunina che te dominet Milan,
Mater dolorosa, consolatrix afflictorum, conforta con la tua presenza
coloro che più soffrono nei nostri ospedali e nelle nostre case:
invoca ancora per tutti il dono dello Spirito Consolatore che ti ha consolato.

O mia bela Madunina che te dominet Milan,
Maria, auxilium Christianorum, sostieni nella fatica
i tuoi figli impegnati nella fatica logorante di curare i malati,
dona loro forza, pazienza, bontà, salute, pace.

O mia bela Madunina che te dominet Milan,
Maria, mater amabilis, insegnaci l’arte di renderci amabili,
nei momenti dell’apprensione suggerisci le parole buone che incoraggiano,
nelle ore della solitudine ispira segni di sollecitudine per coloro che sono troppo afflitti,
la delicatezza e il sorriso siano una seminagione di simpatia,
nelle decisioni infondi sapienza,
nessuno sia così preoccupato per se stesso da difendersi con l’indifferenza,
nessuno si senta straniero, abbandonato.

O mia bela Madunina che te dominet Milan,
Maria, virgo fidelis, incoraggia la perseveranza nel servire,
la costanza nel pregare, la fermezza nella fede,
la nostra familiarità con Gesù ci aiuti a riconoscere Dio che è Padre,
a rifiutare le immagini di un Dio lontano, indifferente, vendicativo,
a credere nel Padre che dona il Suo Spirito per renderci figli nel Figlio,
perché credendo abbiamo la vita, la vita eterna.

O mia bela Madunina che te dominet Milan,
Maria, refugium peccatorum, regina pacis,
abbraccia tutti i tuoi figli tribolati,
nessuno si senta dimenticato,
non permettere che noi, in questo momento, ci dimentichiamo
di coloro che soffrono vicino e lontano,
per l’assurdità della guerra,
l’ingiustizia insopportabile della miseria,
lo scandalo delle malattie che si possono facilmente guarire,
la schiavitù delle dipendenze che il vizio, cercato e indotto, rende invincibili,

O mia bela Madunina che te dominet Milan,
Maria, causa nostrae laetitiae,
prepara i nostri cuori alla gioia,
perché la benedizione di Dio ci aiuti a essere protagonisti,
tutti insieme, da tutte le genti, con ogni lingua, dialetto, cultura e religione
di una storia lieta, solidale, semplice, operosa, fiera,
perché la nostra terra sia una terra in cui sia desiderabile abitare.

O mia bela Madunina che te dominet Milan,
prega, benedici, sorridi in questa città, in questa Chiesa Ambrosiana, in questa terra
che si affida a te, ora e sempre. Amen.

Preghiera a Maria e suono delle campane alle ore 18

Alle ore 8.30 e alle ore 18 di ogni giorno, dal Santuario del Sacro Monte di Varese uno dei preti pregherà la invocazione a Maria composta dal nostro arcivescovo (la riportiamo qui sotto). Ciascuno dalla propria casa potrà unirsi spiritualmente a questa preghiera, diffondendola in tutta la città. Alle ore 18 suoneranno le campane delle nostre chiese.

Un ricordo e una preghiera

Stanotte è morto don Giuseppe Cattaneo (classe 1950), che è stato parroco di Sant'Ambrogio, Bregazzana e Fogliaro dal 1992 al 2010, attualmente vicario nella comunità pastorale di Arcisate - Brenno. Era malato da tempo. Uniamoci in una preghiera.

Uniti

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Omelia dell'arcivescovo

IL VIAGGIO DI GESU': VERSO LA VERITA'
II Domenica di Quaresima
Omelia di mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano
1. C’è modo e modo di viaggiare.
I milanesi viaggiano di fretta, il tempo è prezioso e non è mai abbastanza, sono impazienti. Hanno premura di arrivare a destinazione. C’è una battuta che dice: “Chi va piano, non è di Milano”. Siccome hanno fretta, alcuni non hanno pazienza di aspettare il treno e di usare i mezzi pubblici: il risultato è
che si mettono in coda per ore, ogni giorno. I milanesi viaggiano di fretta.
Perciò sorprende considerare come viaggia Gesù. È in viaggio verso la Galilea, si ferma però a parlare
con la donna samaritana per un dialogo di straordinario interesse e poi si ferma addirittura due giorni. Il suo modo di viaggiare è una rivelazione: più che la meta gli interessa la gente. Entra nel paese straniero e forse persino ostile nei confronti dei Giudei, come per dire: ho tempo per voi, mi sta a cuore la vostra vita, c’è nella vostra storia una verità più profonda della cronaca e dei pregiudizi, c’è una verità che trasfigura la vita e dona libertà e gioia.
Anche questo tempo strano e complicato, questo rallentarsi di tutto, questo rarefarsi di attività e di incontri, questo viaggio che si è interrotto e che provoca danni enormi all’economia e all’immagine della nostra terra, forse può contenere una occasione propizia per un dialogo con Gesù che si ferma accanto a noi, se ci fermiamo un po’.
2. Dialogare con Gesù per riconoscere il significato delle cose.
Se ci fermiamo un po’ a dialogare con Gesù, possiamo imparare meglio il significato delle cose: le cose di tutti i giorni, infatti, hanno una voce, possono dire qualche cosa.
L’acqua, per esempio: l’acqua si putò trattare come una cosa, un oggetto; l’acqua si può trattare come un prodotto da vendere, da comprare; l’acqua si può trattare come un dono da offrire: avevo sete e mi hai dato da bere.
La parola di Gesù rivela un significato più alto e necessario dell’acqua: l’acqua è l’immagine per dire dello Spirito, per rispondere alla sete, non solo alla sete di un corpo sotto il sole, ma alla sete di vita, di vita eterna.
Se ci fermiamo un po’ le cose ordinarie rivelano il loro significato più alto e necessario: l’acqua, il pane, il vino, il seme, il vento. Viviamo in un mondo che parla e rivela quello che Dio vuole dirci, quello che Dio è: ce ne parla Gesù.
3. Dialogare con Gesù per interpretare gli affetti, i legami e le solitudini.
Se ci fermiamo un po’ a dialogare con Gesù, possiamo imparare come interpretare gli affetti, i legami d’amore, la storia delle nostre relazioni.
La donna samaritana nel dialogo con Gesù si dichiara libera. La parola di Gesù dà un nome a questa libertà: tu non sei libera, sei sola; tu non sei libera, piuttosto sei stata più volte abbandonata. Anche noi possiamo entrare più profondamente nella dinamica degli affetti, reagire a quella che sembra una ovvietà indiscutibile che condanna alla precarietà dei legami e ritiene ineluttabile che l’amore sia destinato a spegnersi. Gesù suggerisce invece che l’amore è una decisione in cui è iscritta la vocazione alla fedeltà,
l’intenzione di giungere fino al compimento. Il nome dell’amore che abita il tempo è “fedeltà”.
4. Dialogare con Gesù per conoscere che Dio è spirito e cerca adoratori in spirito e verità.
Se ci fermiamo un po’ a dialogare con Gesù, possiamo essere introdotti alla conoscenza di Dio. Il dialogo con Gesù abbatte i pregiudizi spontanei che l’umanità e la tradizione religiosa si ostina a ritenere indiscutibili a proposito di Dio. Che Dio possa essere contenuto in un tempio, quindi escluso
dalla vita; che Dio chieda adempimenti devoti circoscritti in un tempo, quindi estraneo alla vita quotidiana; che Dio sia una potenza enigmatica che chieda sacrifici e comportamenti come condizioni per trattenere i suoi castighi sono pregiudizi su un Dio immaginario.
Chi può rivelare la verità di Dio è Gesù, il Figlio unigenito che è Dio ed è nel seno del Padre (Gv 1,18).
Gesù insegna a pregare in spirito e verità, quindi nella sincerità del cuore che conosce Dio come Padre e si lascia conformare a Gesù dallo Spirito Santo, in ogni aspetto della vita, del pensiero, dell’amare.
Conclusione
Il viaggio, senza fretta, di Gesù che attraversa la terra ostile di Samaria, è l’occasione per fermarsi un po’ con lui: egli accetta l’invito. Lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni (Gv 4,40).
In questo nostro tempo di vita rallentata, di attività sospese, di incertezze possiamo fermarci un po’ con Gesù e imparare il significato delle cose, la vocazione iscritta negli affetti, la verità di Dio.

Buona domenica!

* Buona domenica ! Come ogni "giorno del Signore", noi ringraziamo Dio Padre che ha vinto la morte nella vita d'amore del suo Figlio Gesù. Tutti questa mattina abbiamo fatto il segno della croce ; ci siamo rivolti a Dio Padre con le parole di Gesù (il Padre Nostro ), abbiamo salutato la madre di Gesù ( Ave Maria ). Lodiamo il Signore per il sole e tutta la natura. Possiamo leggere il Vangelo del giorno (il brano dell'incontro di Gesù con la nostra amica samaritana!). Possiamo pensare ai nostri cari, vicini e lontani, e ai fratelli e sorelle della comunità. Le chiese sono aperte e Gesù ci aspetta nella Eucarestia .
* Proporremo delle preghiere specifiche per i malati, tratte dalla liturgia. O Gesù, nostro Redentore, con la grazia dello Spirito Santo, conforta i nostri fratelli malati, guarisci le loro infermità, allontana da loro le sofferenze dell'animo e fa' che ritornino alle loro consuete attività in piena serenità e salute. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
* L'arcivescovo ci ha inviato ieri un saluto: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/larcivescovo-ai-fedeli-ambrosiani-viviamo-questo-tempo-con-segni-di-gioia-310929.html
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Questa sera, attorno alle ore 20, il nostro arcivescovo sarà ospite a "Che tempo che fa" e parlerà ai fedeli della Lombardia.

L'arcivescovo a "Che tempo che fa"

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Messaggio dell'arcivescovo Delpini alla diocesi

Milano, 6 marzo 2020 – “Vorrei venire in casa vostra, stringervi la mano, bere un caffè … invece vi raggiungo con questo messaggio”. Dopo il video messaggio inviato “ai sacerdoti, religiosi e diaconi” di giovedì 5 marzo, l’Arcivescovo Mario si rivolge ora a tutti i fedeli dell’Arcidiocesi di Milano.
Un primo pensiero è per coloro che sono malati, ricoverati o in quarantena e il personale sanitario, molto provato in questo periodo.
Tre gli inviti poi rivolti dall’Arcivescovo Mario.
1. L’invito a vivere questo tempo in cui non è possibile celebrare con il popolo come “un venerdì di Quaresima che si prolunga per tutta la settimana”. Il rito Ambrosiano – infatti – non prevede la celebrazione della S. Messa nei venerdì del tempo di Quaresima. “Ci sono Messe senza fedeli e fedeli senza Messa” Le messe vengono comunque celebrate ma senza fedeli, rispettando le norme, ma nella celebrazione “il prete sa che voi siete presenti” e “mi pensa, sa anche quale è il mio posto sulla panca e si ricorda di me”. E per i fedeli che vivono questo digiuno eucaristico il pensiero va ai milioni di cristiani nel mondo che non possono celebrare per mancanza di sacerdoti.
2. Quindi l’esortazione a vivere questa abbondanza di tempo libero, grande tentazione e grande opportunità, in modo proficuo, dedicando tempo alla preghiera, ad una visita personale in chiesa pregando “per me, per voi, per la vostra famiglia, per questa società.” Ai ragazzi l’invito a rendersi disponibili “c’è una gioia nel rendersi utili, usate bene il tempo”, cercate di studiare, imparate a cucinare…
3. Infine l’invito a comunicare la gioia, a suonare le campane Domenica a mezzogiorno, a chiamare un amico per dire “buona Domenica!”
Videomessaggio a tutti i fedeli dell’Arcidiocesi di Milano https://youtu.be/iecZjYu4cGQ

Domani, 6 marzo, Via Crucis radiotrasmessa

Si può seguire la Via Crucis scaricando il libretto da questo link: https://www.chiesadimilano.it/wp-content/uploads/2020/03/Sussidio-liturgico-per-la-Via-Crucis-di-Cairate.pdf

Quinto compleanno!

Cinque anni fa veniva fondata ufficialmente la nostra Comunità Pastorale, col primo responsabile don Claudio Maggioni. Ringraziamo per questo dono e sosteniamoci nel "camminare insieme"!

Salutare anche questo

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Carnevale

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Corso HACCP

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Casa della Carità

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Raccolta mensile pro-Caritas

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Testi poetici

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