Montanaso Lombardo (LO) - Montanaso Lombardo
30 Voci
0371 68591
PARROCCHIA S. GIORGIO MARTIRE

MERCOLEDI’ 27 MAGGIO- ROSARIO GIOVANI dal Canale Youtube UPG Lodi

MERCOLEDI’ 27 MAGGIO ORE 21.00
ROSARIO GIOVANI
dal Canale Youtube UPG Lodi

LUNEDI' 25 MAGGIO - SANTO ROSARIO IN DIRETTA STREAMING

LUNEDI’ 25 MAGGIO ORE 21.00
DON SIMONE RECITA IL SANTO ROSARIO
in diretta dalla chiesa Assunzione B.V. Maria – Arcagna

Per seguire la diretta dalle ore 20.55 cliccare sul link:
https://youtu.be/xtc89xLUyQU

NOTIZIE, APPUNTAMENTI, IMPEGNI DELLA SETTIMANA

Il Mercoledì la Santa Messa ad Arcagna è sospesa.

Mercoledì 27 seguiamo il rosario dei giovani con il Vescovo alle ore21.00 tramite il sito UPG della diocesi o sul facebook del Seminario.

Venerdì 29 ad Arcagna all’aperto rosario con Il Vescovo alle ore 21.00. E’ possibile partecipare al rosario, secondo le norme di sicurezza previste o seguirlo sul sito della parrocchia : parrocchiemontanasoarcagna.it . In caso di maltempo il rosario sarà recitato in chiesa.

Domenica ad Arcagna la santa Messa sarà all’aperto alle ore 21.00 (alle ore 20.30 ci sarà la recita del rosario. Le ss. Messe delle 9.30 ad Arcagna e delle 18.00 a Montanaso sono sospese.

INTENZIONI SANTE MESSE DELLA SETTIMANA 25 – 31 Maggio 2020

Lunedì 25 maggio
ore 18.00: def. Giuseppina Ronga

Martedì 26 maggio
ore 20.30: def. Fam. Cavalloni

Mercoledì 27 maggio
ore 18.00: def. Gianni Zecchini

Giovedì 28 maggio
ore 18.00: santa Messa

Venerdì 29 maggio
ore 18.00: santa Messa

Sabato 30 maggio
ore 17.00: def. Alberto Dolce – Alessandro

Domenica 31 maggio
ore 11.00: santa Messa

ASCENSIONE DEL SIGNORE - LE PAROLE DI DON SIMONE

Celebriamo oggi la solennità dell’Ascensione del Signore. Sono passati quaranta giorni da Pasqua, e i discepoli vedono Gesù salire al cielo. L’episodio viene raccontato da Luca negli Atti degli apostoli. L’evangelista si rivolge a un certo Teofilo e gli dedica il suo scritto. Il nome Teofilo ha un significato particolare, vuol dire amico di Dio, oltre ad essere una persona storicamente esistita, a cui si riferisce Luca, si rivolge a tutti, è un testo dedicato anche a noi che siamo amici di Dio e siamo interessati a conoscere di più il Signore. Un particolare importante è il fatto che Gesù mangia con i discepoli: si ripete spesso questa scena dopo che Gesù è risorto, diverse volte lo vediamo mangiare con i discepoli. È importante perché da questa abitudine dei discepoli di mangiare con Gesù facciamo derivare la nostra celebrazione eucaristica, che è proprio ascoltare il Signore Gesù, nutrirci di Lui e a ricevere la forza dal Signore per mettere in pratica i suoi insegnamenti.

Due angeli dicono ai discepoli che rimangono con lo sguardo fisso in alto: perché guardate in cielo? Il vostro compito non è indagare quando Gesù ritornerà, ma voi dovete essere suoi testimoni: quello che avete ricevuto, cioè il vangelo, voi dovete trasmetterlo. Gli Atti degli apostoli vanno all’essenziale. Avete incontrato il Signore, avete ricevuto il vangelo, annunciatelo, dite la bellezza dell’essere cristiani, raccontate con le parole e con la vostra vita l’amore che salva, la misericordia che ci guarisce, la speranza che ci rianima e ci sostiene, la promessa di una vita piena, realizzata. Riceverete lo Spirito Santo che vi darà la forza per fare tutto questo. La forza che il Signore ci dà è a nostra disposizione.

Il vangelo secondo Matteo ci propone la fine del Vangelo, una finale che rimane aperta e parla direttamente a noi. Ci immedesimiamo in quei discepoli che Gesù ritrova in Galilea sul monte, ci sentiamo come loro con il cuore e la mente che a volte dubitano. E ascoltiamo Gesù che ci dice: non temete, a me è stato dato ogni potere, io sarò con voi sino alla fine dei tempi. L’Ascensione del Signore per noi è motivo di grande gioia e speranza. Il Signore guida l’universo, ha ogni potere, con la potenza della sua risurrezione può vincere il male e la morte. E in forza di questo potere il Signore manda i suoi apostoli in missione, così come manda la sua Chiesa, per battezzare e insegnare ciò che Lui ci ha insegnato. Il Signore non ci abbandona mai, rimane con noi sino alla fine del mondo, in un modo forse un po’ misterioso, ma certo vero ed efficace. Non essere soli è una garanzia, è una grande cosa non essere abbandonati. Abbiamo Gesù che ci vuole bene e sarà sempre con noi per farci diventare maturi nella fede, per aiutarci a fare grandi cose, per insegnarci ad amare e a vivere bene. Il Signore ci promette di essere sempre con noi; facciamogli anche noi la promessa di impegnarci a seguirlo e ad ascoltarlo, perché Lui è la nostra speranza.

don Simone

DOMENICA 24 MAGGIO - MESSA IN DIRETTA STREAMING

DOMENICA 24 MAGGIO ORE 11.00
DON SIMONE CELEBRA LA SANTA MESSA
in diretta dalla parrocchia di S. Giorgio martire – Montanaso Lombardo

Per seguire la diretta cliccare sul link:
https://youtu.be/O1FMyZlQk6s

LUNEDI' 18 MAGGIO - SANTO ROSARIO IN DIRETTA STREAMING

LUNEDI’ 18 MAGGIO ORE 21.00
DON SIMONE RECITA IL SANTO ROSARIO
in diretta dalla parrocchia di S. Giorgio martire – Montanaso Lombardo

Per seguire la diretta dalle ore 20.55 cliccare sul link:
https://youtu.be/8_zQC0fr1K0

VI DOMENICA DI PASQUA - LE PAROLE DI DON SIMONE

Questa domenica ci prepara al dono dello Spirito Santo che compie il tempo pasquale. Nell’anno liturgico, ricorda sant’Agostino il tempo prima di Pasqua è quello che stiamo vivendo ogni giorno, la nostra vita presente, il tempo pasquale rappresenta la gioia e la felicità che vivremo. Se abbiamo un tempo in cui sono presenti la fatica e il dolore, avremo un tempo in cui ogni nostra lacrima sarà asciugata. Questa è la promessa che ci è stata data; ma i testi della Liturgia di questa domenica ci dicono che il Signore è presente già adesso nella nostra vita, con il dono del suo Spirito e possiamo cogliere la luce della risurrezione di Gesù in ogni momento della nostra vita.

Nel Vangelo che abbiamo letto il clima è ancora quello del discorso di addio che Gesù rivolge ai suoi discepoli. Gesù promette il dono di un altro Paraclito. Questo termine è propriamente un termine giuridico che significa avvocato, letteralmente colui che viene chiamato vicino come aiuto. Un altro paraclito, il primo è Gesù stesso che rimane vicino, l’altro paraclito è lo Spirito Santo continua l’opera della salvezza iniziata da Gesù, è il maestro interiore che dal di dentro formerà un cuore nuovo, ci rende capaci di comprendere e di amare come Gesù. È il consolatore, che è dentro di noi, il difensore che ci protegge dal male. La sequenza di Pentecoste canta lo Spirito come dolce ospite dell’anima, cioè lo Spirito continua ad effondere in noi la dolcezza e la tenerezza di Gesù, che dice ai suoi discepoli: non vi lascerò orfani, quasi come se fosse un padre o una madre. Lo Spirito è capace di dare e generare vita. Dobbiamo avere sempre questa certezza interiore: Gesù non ci lascia soli, ma come un padre e come una madre, ci accompagna, ci guida, ci consola, ci incoraggia. Ci precede sempre nel cammino della nostra vita, non ci abbandona mai, ci è vicino nelle nostre difficoltà, nei nostri dolori, nelle nostre fatiche. È la speranza certa del nostro futuro, la sicurezza che il bene è più forte del male, la luce che può rischiarare le nostre ombre.

Gesù va al Padre e in questo modo viene a noi, attraverso lo Spirito viene ad abitare in noi. E questo perché la nostra vita sia pienamente realizzata. Lo Spirito ci guida a comprendere il Vangelo, a custodire nei nostri cuori i pensieri di Gesù, ad accrescere il nostro desiderio dell’incontro con Gesù.

Nella seconda l’apostolo Pietro ci dice di essere sempre pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi: è necessario che ognuno di noi sappia rendere ragione di quello in cui crede, dare conto della propria fede. Non è così scontato e facile; a volte di fronte a una domanda: ma tu perché credi? non sappiamo bene cosa rispondere, non andiamo davvero al cuore della nostra fede. Certo una risposta adeguata non è perché siamo abituati così, ma è perché abbiamo incontrato il Signore che ci ha cambiato la vita, ci ha dato la possibilità di vivere una vita realizzata, una vita ricca di bene, una vita in cui Lui è sempre al nostro fianco perché possiamo esprimere il meglio di noi stessi. E questo, aggiunge san Pietro, sia fatto con dolcezza e con rispetto, non con superbia, anche correndo il rischio che gli altri parlino male di noi. L’importante è che non abbiano ragione.

Chiediamo al Signore che grazie al suo Spirito, ci renda cristiani ragionevoli, capaci di dare ragione della nostra fede, capaci di vivere concretamente il comandamento di Gesù e di saperne parlare con intelligenza con dolcezza e con rispetto.

don Simone

CELEBRAZIONE DELLE MESSE CON IL POPOLO dal 18 Maggio 2020

Il numero massimo di partecipanti consentito nella chiesa S.Giorgio Martire a Montanaso è di 45 persone e nella chiesa Assunzione B.V. Maria ad Arcagna è di 23 persone.
La partecipazione alle S.Messe prefestiva del Sabato alle 17.00 e festive della domenica alle 11.00 e alle 18.00 a Montanaso e alle 9.30 ad Arcagna è possibile solo iscrivendosi on line sul sito della parrocchia: www.parrocchiemontanasoarcagna.it

LUNEDI' 11 MAGGIO - SANTO ROSARIO IN DIRETTA STREAMING

LUNEDI’ 11 MAGGIO ORE 21.00
DON SIMONE RECITA IL SANTO ROSARIO
in diretta dalla parrocchia di S. Giorgio martire – Montanaso Lombardo

Per seguire la diretta dalle ore 20.55 cliccare sul link:
https://youtu.be/829s2SP2Who

V DOMENICA DI PASQUA - LE PAROLE DI DON SIMONE

Il vangelo secondo Giovanni ci riporta nel clima dell’ultima cena. Sono momenti tristi perché nell’aria c’è la consapevolezza che questi sono gli ultimi momenti della vita di Gesù e ci sarà una separazione. Gesù, con grande delicatezza si preoccupa che il cuore dei discepoli non sia turbato. Si preoccupa anche di noi, il Signore, ha a cuore il nostro smarrimento, la nostra ansia per il nostro futuro, il turbamento del nostro cuore, il vuoto che talvolta ci prende. Anche a noi Gesù dice di non essere turbati, di avere fiducia in Lui, perché con Lui è sempre possibile un nuovo inizio, una nuova rinascita.

I discepoli stanno ascoltando i discorsi di addio, nei quali il Signore sottolinea alcune realtà che ritiene particolarmente importanti. L’addio di solito è l’ultimo saluto tra chi parte e se ne va per sempre e non ritorna più. Ma in questo caso non è così: è un addio nel significato profondo del termine: ad-Dio, è un rivederci presso Dio, in una realtà definitiva, che supera lo spazio e il tempo umani. È la promessa di trovarsi nella casa del Padre. Gesù va a prepararci un posto, una dimora, un’abitazione dove stare con Lui per sempre. E utilizza un linguaggio familiare, parla di casa, di dimora dove restare con il Padre. Questo stile deve farci riflettere: sappiamo vivere le nostre relazioni con la stessa convinzione? A volte ci manca la consapevolezza di essere fratelli e figli dell’unico Padre e non viviamo la nostra comunità come una famiglia, a volte ci mettiamo come osservatori dall’esterno e puntiamo il dito per criticare e giudicare. La nostra comunità rende possibile l’incontro con Dio e la via per incontrare Dio è Gesù, è camminare con Lui, vivere la vita di Dio.

I discepoli ammettono di non conoscere la strada per arrivare a questa dimora divina. “Io sono la via, la verità e la vita” risponde Gesù. Spesso Gesù utilizza delle immagini per esprimere la sua identità divina: io sono la porta, abbiamo ascoltato domenica scorsa, io sono la luce, io sono il buon pastore. Io sono anzitutto vuol dire io sono Dio, la mia persona rivela Dio, dice. La storia di Gesù è la strada da percorrere per arrivare a Dio. Seguire la via che è Gesù significa seguire le orme di Gesù, significa camminare dove Lui ha camminato. Gesù dice di essere la verità, è la rivelazione di Dio, fa vedere chi è Dio. La verità non è un concetto, ma è la persona di Gesù. È questione anche di vita, Dio è vita, l’obiettivo è vivere bene. La fede è un passaggio, l’obiettivo è poter avere una vita bella, piena, realizzata.

Commentando questo brano evangelico il Papa ci ricorda che: “Gesù incomincia a consolare i suoi, perché uno dei compiti, dei “lavori” del Signore è consolare. Il Signore consola i suoi discepoli e qui vediamo come è il modo di consolare di Gesù. Noi abbiamo tanti modi di consolare, dai più autentici, dai più vicini ai più formali. Ma come consola, il Signore? E in questo passo del Vangelo vediamo che il Signore consola sempre nella vicinanza, con la verità e nella speranza. Sono le tre tracce della consolazione del Signore.

Nella vicinanza, mai distanti: “ci sono”. “Ci sono, qui, con voi”. E tante volte in silenzio. Ma sappiamo che Lui c’è. Lui sempre c’è. Quella vicinanza che è lo stile di Dio, anche nell’Incarnazione, farsi vicino a noi. Il Signore consola nella vicinanza. Una seconda traccia della vicinanza di Gesù, del modo di consolare di Gesù, è la verità: Gesù è veritiero. Non dice cose formali che sono bugie.

E questa è la terza traccia: Gesù consola nella speranza. Sì, è un momento brutto, ma «non sia turbato il vostro cuore. […] Abbiate fede anche in me» (v. 1). “Vi dico una cosa” – così dice Gesù – «nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. […] Vado a prepararvi un posto» (v. 2). Lui per primo va ad aprire le porte, le porte di quel posto, attraverso le quali noi passeremo tutti, così spero.”

Lasciamoci consolare dal Signore: Lui è la via, Lui è la verità, Lui è la vita.

don Simone

DOMENICA 10 MAGGIO - MESSA IN DIRETTA STREAMING

DOMENICA 10 MAGGIO - MESSA IN DIRETTA STREAMING CELEBRATA DA DON SIMONE.

Per seguire la diretta dalle 10.55 cliccare sul link:

https://youtu.be/5ERD4e_Zk_I

MARTEDI' 7 MAGGIO - SANTO ROSARIO IN DIRETTA STREAMING

MARTEDI’ 7 MAGGIO ORE 21.00
DON SIMONE RECITA IL SANTO ROSARIO
in diretta dalla parrocchia di S. Giorgio martire – Montanaso Lombardo

Per seguire la diretta dalle 20.55 cliccare sul link:
https://youtu.be/Xm6wRddW0g4

MARTEDI' 5 MAGGIO - SANTO ROSARIO IN DIRETTA STREAMING

MARTEDI’ 5 MAGGIO ORE 21.00
DON SIMONE RECITA IL SANTO ROSARIO
in diretta dalla parrocchia di S. Giorgio martire – Montanaso Lombardo

Per seguire la diretta dalle 20.55 cliccare sul link:
https://youtu.be/vutHD4QB2J4

APPUNTAMENTI MESE DI MAGGIO

UNITA’ PASTORALE TRA LE PARROCCHIE:
San Giorgio m. in Monatanaso L - Assunzione B.V. Maria in Arcagna

Download locandina_mese_di_maggio.pdf

SANTO ROSARIO IN DIRETTA STREAMING - ORE 21.00

Santo Rosario – ore 21.00

in diretta streaming sul canale Youtube: PARROCCHIA DI MONTANASO E ARCAGNA

nei giorni:
Martedì 5 – Giovedì 7 Maggio
Lunedì 11 – Mercoledì 13 – Venerdì 15 Maggio
Lunedì 18 – Mercoledì 20 – Venerdì 22 Maggio
Lunedì 25 – Mercoledì 27 – Venerdì 29 Maggio

IV DOMENICA DI PASQUA - LE PAROLE DI DON SIMONE

La quarta domenica di Pasqua è tradizionalmente chiamata la domenica del buon Pastore. Si colloca al centro del tempo pasquale: Gesù è presentato come il buon pastore, meglio il bel pastore, secondo l’originale greco, il pastore ideale, quello a cui guardare, a cui cercare di assomigliare.

C’è un’immagine nel vangelo secondo Giovanni che abbiamo appena ascoltato: è quella della porta. E Gesù si identifica con questa porta, per dire che Lui è il mediatore, cioè chi vuole accedere al Padre, chi vuole conoscere Dio deve passare attraverso di lui, che è la porta. E’ il passaggio per arrivare alla conoscenza di Dio. Concretamente passare attraverso la porta significa imitare lo stile di Gesù, assomigliare a Lui, cercare di vivere come ha vissuto lui, con la sua mentalità, mettendo in pratica il suo insegnamento e il suo comportamento. Lui è la porta: i pastori e le pecore devono passare attraverso di Lui. Il pastore che non ha lo stile di Cristo è un brigante, viene per rubare, uccidere e distruggere. Gesù, invece, che è il modello è venuto per darci la vita e la gioia.

Gesù è il grande modello: è l’esempio per tutti, si è preso sulle spalle la nostra umanità e l’ha portata alla gloria di Dio. Il risorto è il pastore del suo popolo, per questo la festa di oggi si celebra nel periodo pasquale.

Nella prima lettura Pietro si rivolge ai suoi ascoltatori, dice: “la colpa è vostra, voi avete crocifisso Gesù”. E gli ascoltatori vanno in crisi, il loro cuore si riempie di tristezza, perché si accorgono di aver sbagliato a chiedere la morte di Gesù. Questa è una crisi salutare che li porta a pentirsi. “Possiamo riparare in qualche modo?” Chiedono. “Sì”, risponde Pietro: cambiate mentalità, lasciatevi immergere nella misericordia di Dio e fatevi battezzare nel nome di Gesù. Il Battesimo toglie il peccato, l’incapacità e dona lo Spirito Santo, la capacità di amare e la grazia. Capiscono che la promessa di Dio si è compiuta in Gesù ed è vera e credono, cioè si lasciano salvare.

Gesù è il custode delle nostre anime, è lui che conduce e salva la Chiesa. Noi collaboriamo passando attraverso di Lui che è la porta.

Ci ricorda il Papa nel messaggio per la giornata delle vocazioni che si celebra oggi: “La realizzazione di noi stessi e dei nostri progetti di vita non è il risultato matematico di ciò che decidiamo dentro un “io” isolato; al contrario, è prima di tutto la risposta a una chiamata che ci viene dall’Alto. È il Signore che ci indica la riva verso cui andare e che, prima ancora, ci dona il coraggio di salire sulla barca; è Lui che, mentre ci chiama, si fa anche nostro timoniere per accompagnarci, mostrarci la direzione, impedire che ci incagliamo negli scogli dell’indecisione e renderci capaci perfino di camminare sulle acque agitate.

Ogni vocazione nasce da quello sguardo amorevole con cui il Signore ci è venuto incontro, magari proprio mentre la nostra barca era in preda alla tempesta”

Il Signore ci guarda per quelli che siamo, ci ama così come siamo e ci chiama a realizzare con lui la nostra vita, perché la nostra gioia sia vera e piena.

don Simone

DOMENICA 3 MAGGIO - MESSA IN DIRETTA STREAMING

DOMENICA 3 MAGGIO - MESSA IN DIRETTA STREAMING CELEBRATA DA DON SIMONE.

Per seguire la diretta dalle 10.55 cliccare sul link:

https://youtu.be/NfciZdQ5CJE

III DOMENICA DI PASQUA - LE PAROLE DI DON SIMONE

Celebriamo oggi la terza domenica di Pasqua. Celebriamo anche l’anniversario del ritrovamento dell’immagine della madonna Assunta della nostra chiesa di Arcagna, una festa molto sentita e partecipata che dimostra tutta la devozione e tutto il nostro affetto alla Vergine Maria, anche in circostanze particolari, come in questo tempo.

Nel vangelo abbiamo ascoltato lo splendido racconto dell’apparizione di Gesù risorto a due discepoli sulla strada di Emmaus. L’evangelista Luca nel raccontarci l’episodio vuole trasmetterci un insegnamento particolare: vuole indicarci che dietro all’esperienza dei discepoli sta il senso profondo delle nostre celebrazioni eucaristiche, delle nostre messe. Infatti nel racconto troviamo una parte che potrebbe avvicinarsi e ricordare la prima parte della nostra messa, la liturgia della Parola, quando viene proclamata la Parola di Dio. I due discepoli parlano delle loro cose, ritornano sui fatti successi in quei giorni, sulle speranze che avevano riposto in Gesù e sulla loro delusione, sulla loro amarezza perché le loro aspettative non erano state realizzate. Tristi ritornano nel loro privato. Uno sconosciuto si avvicina a loro e gli raccontano quello di cui stavano parlando. È Gesù quello sconosciuto, ma i discepoli non lo riconoscono, i loro occhi erano come incapaci di riconoscerlo, ma lo ascoltano parlare. Vedere il Risorto non è sufficiente per raggiungere fede, loro conoscevano bene Gesù, lo incontrano, ma non lo riconoscono. È un’esperienza che capita anche a noi: il Signore risorto cammina al nostro fianco e noi non lo riconosciamo, ci parla, magari noi lo ascoltiamo, ma non abbiamo fede in Lui. I discepoli ascoltano Gesù che spiega loro attraverso le Scritture quello che riguardava Lui, che doveva passare attraverso la sofferenza e il rifiuto per arrivare alla gloria. Ascoltando la spiegazione delle letture i due discepoli si accorgono che il loro cuore era freddo e si scalda, proprio ascoltando le parole della Scrittura che parlano di Gesù. Poi l’evangelista dice che Gesù entrò per rimanere con loro. Non sappiamo dove è entrato Gesù, forse in una casa, senz’altro nella vita di quelle persone, entrò per rimanervi, Gesù è dentro di noi. Questa seconda parte corrisponde alla Liturgia eucaristica: Gesù spezza il pane e i discepoli finalmente lo riconoscono e riprendono il cammino, per annunciare ad altri quello che hanno visto. Il nostro cuore freddo viene riscaldato da Gesù che ci fa testimoni e missionari della sua forza e della novità della risurrezione che viene per noi.

Secondo la tradizione proprio oggi, 371 anni fa un contadino mentre arava un campo, vicino a una chiesa andata distrutta, si accorge che il suo aratro si è incagliato in un pezzo di muro. Conosciamo bene la storia: quel pezzo di muro riporta la bellissima immagine della Madonna Assunta che si accompagna presto a fatti prodigiosi. Senz’altro prodigiosa è una devozione che da allora continua ancora oggi e spinge molti fedeli a portare a Maria le proprie speranze, i propri dolori e le proprie sofferenze, certi di essere ascoltati ed esauditi dalla Madre di Dio. Maria è la benedetta fra tutte le donne, è stata ricolmata della grazia del Signore e ci insegna come essere veri discepoli del Signore. Come per Maria Dio deve essere grande tra di noi, importante. Dobbiamo permettere a Dio di essere presente, perché solo se Dio è presente abbiamo un orientamento, una strada da seguire. Rendiamo Dio grande nella nostra vita. Maria ci insegna a fare spazio ogni giorno a Dio nella nostra vita. Non perdiamo il nostro tempo libero se lo offriamo a Dio. Se Dio entra nel nostro tempo, tutto il tempo diventa più grande, più vero, più bello.

Concludo con una preghiera di san Bernardo a Maria: Chiunque tu sia, in questo mare che è il mondo, tu che…ti senti sballottato quaggiù, nel mezzo di uragani e tempeste, non distogliere mai i tuoi occhi dalla luce di Maria.. Se il vento delle tentazioni ti assale, guarda la Stella, rivolgiti a Maria…Quando, tormentato dalle tue colpe.. cominci ad essere preso dalla tristezza e dalla disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nell’angoscia, nell’incertezza, invoca Maria. Che il suo nome mai abbandoni le tue labbra ed il tuo cuore. E per ottenere il sostegno della sua preghiera, non smettere di imitare l’esempio della sua vita. Seguendola, non ti perderai; pregandola, non conoscerai la disperazione, pensando a Lei, non ti sbaglierai. Se Lei ti sostiene, non affonderai; se lei ti protegge, non avrai timore di nulla; sotto la sua guida non temere la fatica; con la sua protezione raggiungerai il porto. Interceda Maria per la nostra Comunità e per le nostre famiglie. Preghi il Signore per noi.

don Simone

DA “IL CITTADINO” di Sabato 25 Aprile 2020

Arcagna ricorda il ritrovamento dell’immagine

DOMENICA 26 APRILE - MESSA IN DIRETTA STREAMING DAL SANTUARIO DI ARCAGNA

DOMENICA 26 APRILE ORE 10.00

S. Messa di don Simone dal Santuario di Arcagna.

Dalle ore 9.45 la storia del “Gabon” e il ritrovamento dell’immagine della Beata Vergine Maria .
https://youtu.be/_xu-EEmwA58

II DOMENICA DI PASQUA - LE PAROLE DI DON SIMONE

Celebriamo oggi la seconda domenica di Pasqua, la domenica in albis, si chiude oggi l’ottava di Pasqua. La festa di Pasqua per noi cristiani è così importante, è il compimento della storia della salvezza, che la Chiesa ha pensato di dilatarla in otto giorni, come se fossero un unico giorno. Oggi si completa il grande evento di tutta la storia, che è la risurrezione di Gesù, inizio di un nuovo mondo, della nuova Alleanza. San Giovanni Paolo II per questa domenica della divina misericordia. La misericordia del Signore fa splendere la nostra vita che grazie a Gesù può risorgere.
Si legge nel vangelo l’episodio dell’incontro di Gesù con gli apostoli, proprio otto giorni dopo la Risurrezione. Inizia quell’abitudine di trovarsi ogni settimana, di domenica in domenica, per incontrare il Signore risorto che è in mezzo a noi e che ci parla, è quello che viviamo nella Messa. C’è anche Tommaso, che, assente il giorno della risurrezione, non credeva che il Signore fosse apparso. E Gesù lo accontenta, non in privato, da solo, ma alla presenza della comunità dei discepoli, gli mostra i segni della sua crocifissione, gli fa verificare, è proprio il crocifisso, è proprio vivo. Gesù ha superato il dramma della morte ed è risorto.
Giovanni si preoccupa di spiegare il significato del nome Tommaso: significa gemello e riporta anche la forma greca Didimo che significa, appunto, gemello. Perché Giovanni si preoccupa di chiarirci questo significato? Per attirare la nostra attenzione su quel particolare e per darci una chiave di lettura del brano di Vangelo. Tommaso è un gemello, cioè chiamato ad assomigliare a Gesù come discepolo, ma soprattutto è gemello nostro, quello che non nasconde a Gesù i suoi dubbi, le sue difficoltà a credere, proprio come noi. Ma Tommaso desidera anche l’incontro con Gesù, vuole vederlo, vuole incontrarlo, vuole stare con Lui, proprio come noi. E Tommaso esprime la sua fede, mio Signore e mio Dio. E con noi dice: tu sei il mio Signore, tu sei il mio Dio, io credo in Te, io mi affido a Te, voglio assomigliare a te sempre più. Questo desiderio di assomigliare a Gesù ci fa rivivere l’esperienza di Tommaso: incontriamo il Signore risorto, ci lasciamo cambiare da Lui e anche noi gli diciamo mio Signore e mio Dio.
Ricordiamo in questa messa anche il nostro patrono san Giorgio che vediamo in chiesa vicino all’altare. Sappiamo di san Giorgio che la sua storia è segnata dalla fede, dal coraggio, dal desiderio di aiutare le persone a vincere la paura e il male, simboleggiati dal drago. San Giorgio ci insegna che il bene è più forte del male, anche se a volte non sembra, e che la vita è più forte della morte. Questo lo impariamo proprio dalla Pasqua: la nostra vita attraversa l momento della Passione, della morte, ma il nostro obiettivo, la nostra meta è la risurrezione, la vita eterna con il Signore. San Giorgio rappresenta chi fa della propria vita un dono per gli altri secondo l’ottica evangelica, è l’esempio di chi si impegna a costruire un mondo giusto e buono. San Giorgio ricorda alla nostra comunità che solo in Dio c’è la forza e la sorgente di una vita piena e ricca di bene.
Chiediamo a san Giorgio l’aiuto per la nostra comunità: lui è il nostro patrono, il nostro protettore. E ci insegni a seguire e ad assomigliare al Signore come ha fatto lui.

DOMENICA 19 APRILE - SAN GIORGIO - MESSA IN DIRETTA STREAMING

DOMENICA 19 APRILE
FESTA PATRONALE DI SAN GIORGIO

S. Messa di don Simone dalla Chiesa Parrocchiale di Montanaso.
Per seguire la diretta dalle 10.55 cliccare sul link:

https://youtu.be/7tlUlUWDmVo

DOMENICA DI PASQUA - LE PAROLE DI DON SIMONE

Celebriamo anche quest’anno la Pasqua, la risurrezione di Gesù dopo la sua passione e la sua morte. Celebriamo in un modo inconsueto, a porte chiuse. Ma possiamo essere comunque vicini. Possiamo, in qualche modo, celebrare insieme. La nostra comunità si ritrova, avverte che la forza del Signore può superare la distanza, le difficoltà, le barriere e può raggiungerci là dove siamo, con le nostre gioie e le nostre sofferenze, con le nostre paure e le nostre speranze.

“Ed ecco vi fu un gran terremoto”: così l’evangelista Matteo descrive quel momento. La terra è sconvolta, c’è qualcosa di potente, che mette paura. Anche quando Gesù è morto c’è stato un terremoto. Ora sta accadendo qualcosa di straordinario, un evento mai successo. Se pensiamo a quanto la nostra vita in questo periodo sia stata sconvolta, possiamo immaginare che qualcosa di simile a un terremoto ha toccato anche le nostre famiglie, le nostre case, i nostri affetti. Ma ecco un angelo che ribalta quella pietra che era stata messa davanti all’ingresso della tomba, come per dire: la vicenda di Gesù è finita, è conclusa per sempre. Ma Dio ribalta quella situazione di dolore e di morte, Gesù è vivo, è risorto. L’intervento di Dio fa accadere l’inimmaginabile. Niente è più come prima, la risurrezione è un evento unico, straordinario. L’angelo dice alle donne: “Voi non abbiate paura!”. Quella pietra pesante richiama tutti i nostri problemi, le nostre difficoltà, le fatiche che abbiamo provato in questi giorni difficili, ma anche le relazioni che tra di noi sembrano irrecuperabili. Questa pietra ci pesa e, a volte, sembra che non ci lasci tregua. “Voi non abbiate paura, Gesù non è qui, è risorto” dice l’angelo alle donne, che saranno le prime testimoni della risurrezione. Gesù stesso va incontro alle donne, a loro è riservata la prima apparizione di Gesù. E dice loro di rallegrarsi, così il termine greco utilizzato. Rallegratevi perché la risurrezione è la sorgente della nostra gioia e dona alla nostra vita una speranza e una certezza così profonde che possiamo superare tutte le prove e le difficoltà che incontriamo. E Gesù aggiunge di andare ad annunciare l’evento della risurrezione: la risurrezione di Gesù non è solo la consolazione per un dolore, ma è l’inizio di un capovolgimento della storia. Il male e la morte non hanno più l’ultima parola, non sono il destino definitivo dell’uomo. C’è la risurrezione che rinnova tutto e dà la certezza che dopo la morte ci aspetta una vita nuova, la partecipazione alla risurrezione del Signore.

Voi non abbiate paura, dice anche a noi l’angelo, voi che cercate il Signore, potete trovarlo, non abbiate paura, non lasciatevi bloccare dai vostri problemi, dalle vostre angosce, dai vostri peccati, da quello che può danneggiare la vostra vita, fidatevi del Signore. Non siamo soli, non siamo abbandonati, Lui non ci abbandona mai, in nessuna situazione. Il Signore ci precede nella nostra Galilea, che è il nostro ambiente, la nostra famiglia, la vita di tutti i giorni. La Pasqua ci ricorda questo: è Gesù la nostra speranza, Lui ci offre sempre nuove possibilità di vita, nuove opportunità, il Signore ci cambia la vita, in meglio.

Accogliamo la mano che Dio ci offre in Gesù, il senso da dare alla nostra vita, la vita è più forte della morte. E questa vita da risorti il Signore la dona anche noi.

La benedizione del Signore sia l’augurio per questa Pasqua, il Signore vi dia la sua grazia, la sua forza. Lui che è passato attraverso la morte ed è risorto ci aiuti a superare tutte le nostre difficoltà e apra i nostri cuori alla speranza e alla pace.

Auguro di cuore a tutti voi e alle vostre famiglie buona Pasqua di risurrezione!

don Simone

LE CONFESSIONI PER LE FESTE PASQUALI

Quest’anno, in preparazione alla festa della Pasqua, non potremo raggiungere un sacerdote in Chiesa per la Confessione. Ma come possiamo vivere ugualmente la Pasqua con il cuore riconciliato? Come confessarsi in assenza di un sacerdote?