Oratori Oltrestazione

In allegato il volantino della castagnata 2017 del 15 ottobre

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Appuntamenti principali della settimana

Segreteria parrocchiale dalle 16.00 alle 18.00 a S. Paolo in Esagono
In settimana i catechisti pre-Cresima si incontrano per la programmazione gruppo per gruppo

Oggi alle 17.00 a S. Paolo catechesi per i Cresimandi
Domani alle 17.00 a S. Paolo incontro per gli adolescenti delegati
Mercoledì alle 21.00 a S. Giovanni prove del coro per la S. Cresima
Giovedì alle 14.30 a S. Paolo laboratorio del gruppo missionario
Venerdì alle 21.00 a S. Giovanni SS. Confessioni per genitori e padrini dei Cresimandi
Sabato alle 9.30 a S. Paolo ritiro spirituale per i Cresimandi (turno ore 16.00)
Domenica alla S. Messa delle 11.30 e alla S. Messa delle 16.00 S. Cresima

Per le famiglie della catechesi pre-Cresima

In allegato l'invito al primo incontro di catechesi/presentazione per i genitori alla domenica alle 16.00.

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Il Vangelo di oggi

Lc 20, 9-19.

Le parole che ascoltiamo, le persone che incontriamo, le preghiere che viviamo, i problemi che affrontiamo, sono Parola e Presenza di Dio accanto a noi. A noi rimandare indietro per non essere disturbati o accogliere come Spirito di Dio per noi, Angelo di Dio che ci custodisce e ci sprona a crescere.

In quel tempo. Il Signore Gesù prese a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo. Al momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e lo mandarono via a mani vuote. Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono via. Disse allora il padrone della vigna: “Che cosa devo fare? Manderò mio figlio, l’amato, forse avranno rispetto per lui!”. Ma i contadini, appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: “Costui è l’erede. Uccidiamolo e così l’eredità sarà nostra!”. Lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? Verrà, farà morire quei contadini e darà la vigna ad altri».
Udito questo, dissero: «Non sia mai!». Allora egli fissò lo sguardo su di loro e disse: «Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo?
Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà stritolato».
In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella parabola l’aveva detta per loro.

Il Vangelo di oggi

Mt 22, 34-40

Il comandamento dell’amore, che Dio ci affida, non è una legge da osservare. È un dono da scoprire in noi, da custodire, coltivare, fare nostro con gioia e con gioia spargere a piene mani in ogni circostanza. Noi amiamo, perché, grazie a Dio, siamo stati attesi, accolti, custoditi e amati per ciò che siamo. Per questo desideriamo amare.

In quel tempo. I farisei, avendo udito che il Signore Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Avvisi e Vangeli della settimana

Facciamo festa: questo è il giorno del Signore.

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Il Vangelo di oggi

Lc 5, 29-32.

È sano nel cammino di fede, dice Gesù, chi sa di essere malato, e di avere bisogno di perdono per guarire ed essere strumento di guarigione per i fratelli.

In quel tempo. Levi preparò al Signore Gesù un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

Il Vangelo di oggi

Gv 1, 47-51.

Chi vede prima, perché legge dentro e fa parte della sua vita alla vita dell’altro, fa come Dio che custodisce, protegge e accompagna ogni persona. Risveglia in noi, Signore, i tuoi occhi e il tuo cuore.

In quel tempo. Il Signore Gesù visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Preghiera

Preghiamo per Antonia, chiamata dal Signore, e i suoi cari, che soffrono la sua mancanza

Il Vangelo di oggi

Lc 19, 37-40.

Le opere di Dio per noi parlano da sole. Poter vivere, incontrarsi, lavorare, studiare, vivere relazioni libere dà gioia: una gioia che parla da sola, anche quando siamo tristi. Basta ascoltare.

In quel tempo. Il Signore Gesù era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

Promemoria

Domani mattina, 28 settembre 2017, non ci sarà la s. Messa del mattino (8,20).
Ci sarà alla sera alle 21,00 a s. Paolo.

Il Vangelo di oggi

Lc 19, 11-27.

Pensando all’avvicinarsi definitivo del Regno, i discepoli oscillavano tra la paura del giudizio di Dio e la certezza di essere salvi. Nella parabola Gesù ricorda che la fedeltà nel poco è il modo più autentico di prepararsi ad accogliere il Regno.

In quel tempo. Mentre stavano ad ascoltare queste cose, il Signore Gesù disse ancora una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”. Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».

Il Vangelo di oggi

Lc 18, 35-43.

Chi ascolta il grido del povero indifeso e innocente ama come Dio ama. Per farlo ci vuole un orecchio fine e lungimirante, non sbilanciato solo su di sé.

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

Appuntamenti principali della settimana

Segreteria parrocchiale dal lunedì al venerdì in Esagono dalle 16 alle 18.
Dall'1/10 riprende la S. Messa delle 18.30 a S. Paolo (fino al 30/6)

Lunedì 25/9 20.45 a S. Giovanni incontro per famiglie Cresima con mons. Michele
Martedì 26/9 20.45 quattro giorni catechisti a Castellanza
Mercoledì 27/9 18.30 incontro prefetti in casa parrocchiale
Giovedì 28/9 21.00 a S. Paolo S. Messa per tutti i defunti (sospesa la S. Messa del mattino)
Venerdì 29/9 15.00 in Esagono servizio Caritas
Sabato 30/9 9.30 a S. Paolo ritiro Cresimandi (turno 11.30)
Domenica 1/10 11.30 a S. Giovanni S. Messa con i sordi dell'Alto Milanese

Il Vangelo di oggi

Mt 7, 24-27.

Per non perdere la fede occorre associare ogni giorno al desiderio di seguire il Signore una scelta pratica e chiedere aiuto alla sua grazia per essere fedeli.

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Avvisi della settimana

In allegato il foglio comunità di questa domenica.

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Il Vangelo di oggi

Gv 6, 24-35.

Il pane spezzato e il sangue versato sono il segno che chiama i cristiani a donare la vita come Gesù, evitando di seguirlo solo quando fa comodo perché ci moltiplica i pani senza nostra fatica.

In quel tempo. Quando la folla vide che il Signore Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Il Vangelo di oggi

Mt 12, 15b-28.

La mitezza di Gesù servo di Dio trionfa sul male, fa giustizia, guarisce il cuore e crea bene attorno a sé. Chi chiede lo Spirito cresce nella mitezza anche senza accorgersene.

In quel tempo. Molti seguirono il Signore Gesù ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni.
In quel tempo fu portato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni».
Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio».

Il Vangelo di oggi

Lc 18, 24-27.
La ricchezza che fa entrare nel Regno senza passare dalla cruna dell’ago si vive nell’umiltà di aver bisogno degli altri e in loro di Dio.

In quel tempo. Quando il Signore Gesù vide il notabile ricco così triste, disse: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio. È più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!». Quelli che ascoltavano dissero: «E chi può essere salvato?». Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».

Il Vangelo di oggi

Mt 9, 9-17.

In quel tempo. Andando via, il Signore Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Allora gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Tra i ritmi della nostra vita ci sono anche mangiare e digiunare. Mangiare è incontrarsi per conoscersi e aiutarsi. Digiunare è pregare e servirsi gli uni gli altri. Così Dio attraverso di noi fa nuove tutte le cose.

Il Vangelo di oggi

Lc 18, 15-17
In quel tempo. Presentavano al Signore Gesù anche i bambini piccoli perché li toccasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. Allora Gesù li chiamò a sé e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come l’accoglie un bambino, non entrerà in esso».

Dio si manifesta nella debolezza e nella povertà umana per guarirci dell'orgoglio di essere come Lui e dall'illusione di poter bastare a noi stessi.