LA RIFLESSIONE DI OGGI

La Scrittura oggi ci regala più spunti per ricordarci che l’amore di Dio è più grande del nostro peccato. Là dove il peccato ha abbondato, disobbedendo alla legge, ha sovrabbondato la grazia, cioè l’amore che Dio ha pensato per l’uomo fin dal giorno della sua creazione. Dio conosce la debolezza della sua libertà e la educa alla conversione, non facendo mancare mai il suo perdono, il suo incoraggiamento a non gettare la spugna di fronte alla vocazione all’amore, che Lui ha seminato nel profondo del cuore umano.

PAROLA (Romani 5, 18-21)

Fratelli, come per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
La Legge poi sopravvenne perché abbondasse la caduta; ma dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

LA PAROLA PER LA SETTIMANA PROSSIMA

In allegato materiale utile per la preghiera personale.

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il foglio della settimana e di seguito la riflessione di apertura.

“Che cos’è la verità?”, chiede Pilato a Gesù nel Vangelo di Giovanni. Lo stesso Vangelo risponde con le parole medesime di Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita”.
Una delle frasi ripetute che spesso diamo per scontate nel nostro quadro di valori, condiviso e non in discussione, è “Ciascuno ha la sua verità”. Certo… ciascuno ha la sua opinione e la libertà di opinione e di pensiero è un valore condiviso dalla fede cristiana, legato al valore più profondo della dignità della persona, che passa dalla sua possibilità di essere libero di essere se stesso.
La verità però è un’altra cosa rispetto alla libertà di pensiero ed è ad un altro livello di valore. Verità, nel Vangelo, è “rivelazione”, “svelamento”, “manifestazione” di un valore autentico e “nascosto” alla vista umana, che l’uomo può riconoscere e vedere solo se lo cerca ed è cosciente di non esserne il padrone. La parola greca che nel Vangelo traduce verità è “aletheia”, cioè “non-nascondimento”, “dis-velamento”, dono di uno sguardo più grande che illumina ciò che non vede uno sguardo più piccolo.
Il Vangelo ricorda a chi si dichiara cristiano che lo sarà nel momento in cui si aprirà a ricevere questo dono, continuando a cercarlo nella persona di Gesù, nel suo comportamento (la via), nei suoi sentimenti (la vita) e in ciò che di speciale ci rivela dell’amore di Dio (la verità).
Per questo occorre pregare e coltivare la dimensione interiore dell’esistenza, rinunciando a cercare la verità nelle dirette facebook dei personaggi famosi e nei proclami pubblicitari di chi cerca solo di affermare se stesso e la propria opinione con la forza dei mezzi umani.
La verità del Vangelo è “altro” anche rispetto alla legge, soprattutto a quelle leggi fatte ad hoc per affermare il proprio delirio di onnipotenza. Solo chi segue la legge dell’amore, di cui Gesù ci ha tracciato la strada, trova la verità, non quella che passa dalla sua opinione, ma quella nascosta all’occhio umano, che Dio dona a chi sceglie di accogliere chi è in difficoltà, prima di giudicarlo fannullone o impostore, in nome della difesa di una patria che è grande quanto i confini del proprio interesse personale e delle proprie paure.

don Fabio

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

Per voi...

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PROCESSIONE EUCARISTICA CITTADINA

In allegato il volantino per giovedì 20 giugno

PRIMA S. MESSA DI DON LUCA

Domenica prossima 23 giugno ore 11.30 a S. Paolo sotto il tendone.

PER LA PREGHIERA DELLA SETTIMANA

Lo schema di preghiera quotidiana della settimana.

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il nuovo foglio di Comunità.

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Preghiera del 10 giugno

PAROLA (Esodo, 19, 16b-19)

In quei giorni. Sul far del mattino vi
furono tuoni e lampi, una nube densa
sul monte e un suono fortissimo di
corno: tutto il popolo che era
nell’accampamento fu scosso da
tremore. Allora Mosè fece uscire il
popolo dall’accampamento incontro a
Dio. Essi stettero in piedi alle falde del
monte. Il monte Sinai era tutto fumante,
perché su di esso era sceso il Signore
nel fuoco, e ne saliva il fumo come il
fumo di una fornace: tutto il monte
tremava molto. Il suono del corno
diventava sempre più intenso: Mosè
parlava e Dio gli rispondeva con una
voce.

MEDITAZIONE

Tuoni, lampi, nubi, fuoco, fumo sono
alcuni dei segni che evocano
nell’Antico Testamento la prossimità
della presenza del Signore, del Dio con
noi, che anche oggi si fa prossimo alle
nostre oscurità con la sua luce.

BUONA PENTECOSTE

Il fuoco, il vento e il tuono sono i segni biblici della presenza di Dio che irrompe nella storia. Lo Spirito che porta nella vita degli uomini la memoria di Gesù e della sua Pasqua si manifesta soprattutto infondendo in ciascuna persona il linguaggio dell’amore. E’ quella la lingua che tutti possono capire; è quello il linguaggio che risveglia il bene nel cuore degli uomini; è dal di dentro che Dio parla, perché ogni uomo possa testimoniarlo attorno a sé con tutti.

PAROLA (Atti 2, 1-11)

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, i discepoli si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Preghiera del 8 giugno

Si diventa sapienti e si impara a dare sapore alla propria vita, alle parole, ai pensieri, alle scelte, ai gesti di affetto e di solidarietà, quando si nutre il nostro spirito umano (la nostra interiorità), attingendo alla ricchezza dello Spirito di Dio, che ci insegna a giudicare, a valutare, a scegliere, ad amare, come Gesù ha fatto e insegnato. Celebrare la Pentecoste è ringraziare Dio, che desidera parlare in noi e fare della nostra debolezza umana un segno credibile e visibile, che testimonia la sua esistenza, la sua presenza efficace e il suo amore senza confini.

PAROLA (Prima Corinzi 2, 9-15a)

Fratelli, sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, / né mai entrarono in cuore di uomo, / Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa.

Preghiera del 7 giugno

Per amore vero, si ricorda e si tiene vivo nella memoria ciò che è primizia, ciò che è maggiormente prezioso e che rende nuovo il percorso della vita.

Il Cantico dei Cantici descrive le tensioni migliori dell’amore umano e, così facendo, racconta l’amore di Dio, del Dio di Israele che ama il suo popolo: attendendolo, superando le sue infedeltà, pronto a dare luce al cammino della sua gente, curando i dettagli nel suo stare vicino alla comunità e donando il meglio di sé.

PAROLA (Cantico 7, 13.14; 8, 10)

Di buon mattino andremo nelle vigne; / vedremo se germoglia la vite, / se le gemme si schiudono, / se fioriscono i melograni. / Le mandragore mandano profumo; / alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti, / freschi e secchi: / amato mio, li ho conservati per te. / Così io sono ai suoi occhi / come colei che procura pace.

Preghiera del 6 giugno

Ogni particolare è ricordato, ogni dettaglio è tenuto in conto, pur di amare con il massimo della gioia.

PAROLA (Cantico 6, 1-2; 8, 13)

Dov’è andato il tuo amato, / tu che sei bellissima tra le donne? / Dove ha diretto i suoi passi il tuo amato, / perché lo cerchiamo con te? / L’amato mio è sceso nel suo giardino / fra le aiuole di balsamo, / a pascolare nei giardini / e a cogliere gigli. / Tu che abiti nei giardini, / i compagni ascoltano la tua voce: / fammela sentire

Preghiera del 5 giugno

La bellezza del cuore che desidera amare ha bisogno di luce che guida, di parole che illuminano, di ordine per trovare la strada migliore. Per questo decide di essere anche debole e farsi aiutare.

PAROLA (Cantico 1, 5-6b. 7-8b)

Bruna sono ma bella, / o figlie di Gerusalemme, / come le tende di Kedar, / come le cortine di Salomone. / Non state a guardare se sono bruna, / perché il sole mi ha abbronzato. / Dimmi, o amore dell’anima mia, / dove vai a pascolare le greggi, / dove le fai riposare al meriggio, / perché io non debba vagare / dietro le greggi dei tuoi compagni? / Se non lo sai tu, bellissima tra le donne, / segui le orme del gregge.

Ordinazione don Luca

Per una migliore organizzazione, chiediamo a chi parteciperà sabato la cortesia di segnalarlo al seguente link entro venerdì 7/6 alle 23.00. Grazie.

https://doodle.com/poll/erb2k2a3w39e6wh7

Preghiera del 4 giugno

L’umanità della persona, che desidera amare e vivere amando, diventa più forte delle contrarietà e delle sofferenze, perché quell’amore, cercato e voluto, la rafforza.

PAROLA (Cantico 5, 6b-8)

L’amato mio se n’era andato, era scomparso. / Io venni meno, per la sua scomparsa; / l’ho cercato, ma non l’ho trovato, / l’ho chiamato, ma non mi ha risposto. / Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città; / mi hanno percossa, mi hanno ferita, / mi hanno tolto il mantello / le guardie delle mura. / Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, / se trovate l’amato mio / che cosa gli racconterete? / Che sono malata d’amore!

Uniti nella preghiera

Ha concluso il suo cammino visibile Giovanni, il nonno di Francesco, Giacomo e Federica. Il funerale sarà mercoledì 5/6 alle 10.30 a S. Giovanni. Domani sera, martedì 4/6, alle 20.30 a S. Paolo, pregheremo con il S. Rosario. Uniti nella preghiera e nella consolazione. don Fabio

Preghiera del 3 giugno

Il cuore che cerca l’amore si nutre di attese e, di attesa in attesa, impara a riconoscere l’amore come un dono.

PAROLA (Cantico 5, 2a. 5-6b)

Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore. / Mi sono alzata per aprire al mio amato / e le mie mani stillavano mirra; / fluiva mirra dalle mie dita / sulla maniglia del chiavistello. / Ho aperto allora all’amato mio, / ma l’amato mio se n’era andato, era scomparso.

UNITI IN GESU': DOMENICA 2 GIUGNO

Gesù ci vuole tutti con sé, perché Lui abita dove c’è la gioia della Comunione con Dio, quella gioia che tiene insieme coloro che sono diversi, facendo in modo che camminino insieme verso la stessa meta, aspettandosi gli uni gli altri e soccorrendosi a vicenda nella libertà e con amore, come ha fatto Lui e ci insegna a fare ogni giorno anche oggi.

VANGELO (Gv 17, 1b. 20-26)

In quel tempo. Il Signore Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Regalo a don Luca

Il regalo sacerdotale a don Luca da parte della nostra comunità saranno i messaggi augurali o di preghiera che raccoglieremo in occasione della sua ordinazione sacerdotale.

Da oggi è possibile comunicare in parrocchia i vostri messaggi:

- per iscritto in busta chiusa nella casella della posta o in segreteria parrocchiale o a mano a don Fabio
- per messaggio a don Fabio (3496433460)
- per mail all'indirizzo donlucaprete@gmail.com

Consegneremo
a don Luca i nostri pensieri domenica 23 giugno alla S. Messa delle 11.30 a S. Paolo.
Chiediamo di recapitarli entro domenica 16 giugno,

Don Luca prete in attesa della Pentecoste

Tra una settimana don Luca sarà prete: riceverà il secondo grado del sacramento dell’ordine. Fino ad oggi poteva predicare a Messa, battezzare i bambini, benedire con e senza l’Eucaristia in mano, assistere il sacerdote durante la S. Messa. Da sabato pomeriggio potrà anche celebrare la S. Messa, confessare e amministrare l’Unzione dei malati. Non potrà fare la Cresima e ordinare i sacerdoti, compito che spetta a chi è vescovo, cioè a chi ha il terzo grado, la pienezza del sacramento dell’ordine. È un grande dono avere un prete in più in parrocchia: la grazia di Dio, anche attraverso di lui è viva ed efficace in mezzo a noi, suscitando fede, amore e felicità in chi ci crede. È un dono di cui ringraziamo il Signore con umiltà e gioia, escludendo orgoglio e rabbia. I doni di Dio riconosciuti e accolti sono sempre motivo di lode e gioia, arricchimento del nostro desiderio di condivisione con tutti di ciò che di bello c’è nella nostra vita. Preghiamo in questa settimana, invocando lo Spirito Santo su don Luca e sulla Chiesa intera, su tutti i cristiani, soprattutto su tutti quei battezzati che, prigionieri della paura e della diffidenza, si lasciano convincere da chi usa il cristianesimo per obiettivi di interesse personale, magari mostrando i segni di speranza della nostra fede come armi contro qualcuno. Lo Spirito, che darà a don Luca di essere prete per sempre, renda lui e noi più accorti e più capaci di riconoscere la presenza del Dio di Gesù nella nostra vita personale e comunitaria e nel nostro mondo. Dio Padre è accanto a noi e non ci vuole orgogliosi di essere più forti di altri, ossessivamente in competizione tra noi, ma ci dona la fede e la forza umana sufficiente per essere sale della terra e luce del mondo, sempre per tutti. Dal giorno in cui ha creato tutti per amore, ha amato sempre ogni uomo, nessuno escluso, non solo coloro che dicono di credere in Lui e magari di questa fede solo proclamata ne fanno una bandiera da sventolare contro chi la pensa diversamente.

Buona novena di Pentecoste
Don Fabio

LA PAROLA PER LA SETTIMANA PROSSIMA

In allegato gli spunti per la preghiera quotidiana sulla Parola del giorno

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il nuovo foglio di comunità.

In evidenza...

- da lunedì a venerdì alle 16.30 a S. Paolo: preparazione oratorio feriale per gli animatori
- primo giovedì del mese (7.00 Adorazione personale, 21.00 Adorazione Comunitaria
- venerdì ai SS. Martiri Adorazione e Confessioni in occasione della prima S. Messa di don Luca
- Sabato (7.00 in stazione): alle 9.00 ordinazione sacerdotale di don Luca
- Domenica alle 18.30 a S. Paolo: S. Messa con gli animatori

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Preghiera del 1 giugno

Il vertice dell’esperienza della bellezza si ha quando lo stare con chi amiamo trasforma tutto in qualcosa di straordinario. Quando si ama profondamente è bello sì ciò che piace, ma è più bella l’esperienza fiduciosa di sapersi amati. In quel momento chi si ama diventa il massimo della bellezza.

PAROLA (Cantico dei Cantici 5,9-16)

Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro, / tu che sei bellissima tra le donne? / Che cosa ha il tuo amato più di ogni altro, / perché così ci scongiuri? / L’amato mio è bianco e vermiglio, / riconoscibile fra una miriade. / Il suo capo è oro, oro puro, / i suoi riccioli sono grappoli di palma, / neri come il corvo. / I suoi occhi sono come colombe / su ruscelli d’acqua; / i suoi denti si bagnano nel latte, / si posano sui bordi. / Le sue guance sono come aiuole di balsamo / dove crescono piante aromatiche, / le sue labbra sono gigli / che stillano fluida mirra. / Le sue mani sono anelli d’oro, / incastonati di gemme di Tarsis. / Il suo ventre è tutto d’avorio, / tempestato di zaffiri. / Il suo aspetto è quello del Libano, / magnifico come i cedri. / Questo è l’amato mio, questo l’amico mio, / o figlie di Gerusalemme.

31 maggio: visitazione della B. V. Maria

L’amore si nutre dell’attesa e gioisce dell’incontro quando è vissuto come un dono sempre più grande rispetto alle nostre aspettative: così diventa esperienza di gioia indicibile.

PAROLA (Cantico dei Cantici 2,8-14)

Una voce! L’amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. L’amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia dalle inferriate. Ora l’amato mio prende a dirmi: «Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo. Àlzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole».