Domenica 3 novembre: invitati ad essere in comunione

Gli eletti sono coloro che mettono da parte se stessi, per provare ad essere felici con gli altri. Ogni domenica Gesù ci invita ad essere felici con Lui, condividendo con noi ciò che ha di più prezioso: il suo stesso amore e la conoscenza perfetta del Padre.

PAROLA (Mt 22, 1-14)

In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

LA PAROLA DELLA SETTIMANA

In allegato i testi per la preghiera personale.

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il nuovo numero di Comunità Parrocchiale

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2 novembre: memoria dei nostri fratelli defunti

La vita oltre la dimensione terrena è il compimento di ciò che qui abbiamo costruito. Dio vuole che viviamo da risorti in Gesù, per sperimentare la vita piena per sempre.

PAROLA (1 Cor 15, 51-57)

Fratelli, io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Essa infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta d’incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta d’immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: «La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?». Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!

Mercoledì 30 ottobre: i tempi buoni del Signore

Il disegno di Dio non ha i nostri tempi, ma, se noi siamo disposti a fidarci e ad aspettare, si compie molto più velocemente di quanto pensiamo. Dio vede tutto il bene possibile: appena è sufficiente, agisce subito e in pienezza.

PAROLA (Ap 6, 1-11)

In quel giorno. Vidi, quando l’Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, e udii il primo dei quattro esseri viventi che diceva come con voce di tuono: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; gli fu data una corona ed egli uscì vittorioso per vincere ancora. Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che diceva: «Vieni». Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra e di far sì che si sgozzasse ro a vicenda, e gli fu consegnata una grande spada. Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo nero. Colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo ai quattro esseri viventi, che diceva: «Una misura di grano per un denaro, e tre misure d’orzo per un denaro! Olio e vino non siano toccati». Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo verde. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli inferi lo seguivano. Fu dato loro potere sopra un quarto della terra, per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra. Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano reso. E gridarono a gran voce: «Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e veritiero, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue contro gli abitanti della terra?». Allora venne data a ciascuno di loro una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.

Incontro alla Parola

Ricordo che stasera alle 21.00 in Esagono ci sarà l’incontro di condivisione e ascolto della Parola sul brano di Mt 3, 13-17.

Buon lavoro

Martedi 29 ottobre: la mano buona di Dio

Chi conosce e ama il Signore Gesù, impara come riconoscere, al di là della sofferenza del momento, la sua mano amorevole che ci rende forti in mezzo alle avversità.

PAROLA (Ap 5, 1-14)

In quel giorno. Vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra». E vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione ». Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.

Lunedì 28 ottobre: Santi Simone e Giuda

In quella stanza gli apostoli avevano imparato ad amare da Gesù vivo in mezzo a loro. In quella stanza si ritrovano per ricordarsi a vicenda come si ama, come noi a Messa.

PAROLA (At 1, 12-14)

Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

Domenica 27 ottobre: lo Spirito disse:" Riservate"

Ogni comunità ha bisogno di intuire come la corsa del Vangelo si muove, quali strade nuove prende. Per questo ad ogni Chiesa locale è chiesto di pregare e riflettere, per capire con chi proseguire in modo nuovo (e antico) il servizio alla vita risorta che il Vangelo di Gesù offre ad ogni persona ogni giorno.

PAROLA (At 13, 1-5a)

In quei giorni. C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.

ASSEMBLEA PARROCCHIALE 7 NOVEMBRE

Di seguito l'articolo di presentazione.
In allegato i documenti di presentazione.

La sera di giovedì 7 novembre 2019, dopo la S. Messa delle 20.30, presso il salone di S. Paolo, via Parma 78, aspetto in assemblea tutti i fedeli della parrocchia, per effettuare l’elezione del nuovo consiglio pastorale parrocchiale e per evidenziare alcuni punti concreti che riguardano la quotidianità del nostro cammino parrocchiale, presente e futuro, legato a questioni di carattere educativo, di annuncio del Vangelo, di gestione delle risorse economiche e di ripensamento logistico delle strutture. In quella serata saranno sicuramente presenti coloro che hanno offerto la disponibilità a far parte del consiglio pastorale, che ringrazio di cuore. Si presenteranno alla comunità prima di procedere alla votazione, che avverrà compilando da parte di tutti i presenti una scheda, su cui esprimere tre preferenze. Saranno eletti i 9 candidati più votati, a cui io aggiungerò alcune persone di mia nomina, fino ad un massimo di 15 membri. Il consiglio pastorale è lo strumento che permette alla parrocchia di esercitare il dono spirituale del consiglio, che avviene quando la comunità, dopo avere invocato lo Spirito Santo, confronta la vita della parrocchia alla luce del Vangelo nella concretezza dei problemi e delle opportunità. Chi fa parte del consiglio pastorale è chiamato ad amare l’intera vita della parrocchia e non solo la propria parte, a dialogare con l’obiettivo di arrivare ad una decisione unanime, ad impegnare attivamente mente e cuore per contribuire che il Vangelo, nello spirito e nella concretezza dello stile e delle iniziative, arrivi ad ogni persona che abita nel territorio parrocchiale e ad ogni uomo e donna di buona volontà, che porta nel cuore il desiderio di avvicinarsi alla fede cristiana e al Signore Gesù. La comunità cristiana lascia ad altri i giochi di potere e i meccanismi di prestigio, per sposare interamente e con grande gioia il desiderio di essere segno vivente della vicinanza di Gesù Buon Pastore per ogni persona umana, soprattutto per chi è “piccolo”, debole, indifeso, povero, bisognoso di essere accompagnato e introdotto alla vita adulta nella fede e nell’umanità. In ultima pagina sono pubblicati i candidati e l’ordine del giorno della serata. don Fabio

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La Parola della settimana

In allegato lo schema di preghiera per la settimana.

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NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il nuovo numero di Comunità Parrocchiale.
In immagine i candidati per il rinnovo del Consiglio Pastorale.

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Preghiamo

Dopo lunga sofferenza, riposa in pace la mamma di Sergio. Il funerale sarà

lunedì 28 ottobre alle 15.30
nella chiesa di S. Paolo.

Rimaniamo uniti nella preghiera.

Sabato 26 ottobre: no a superficialità e orgoglio

La superficialità nel prendere la vita solo dalla parte del ventre e l’orgoglio nel pensarsi senza speranza o esenti dal giudizio di Dio e della vita, spegne in noi la capacità di essere umani e di riconoscere l’amore di Dio che non si stanca di venirci a riprendere.

PAROLA (Rm 1, 28-32)

Fratelli, poiché i pagani non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.

Venerdì 25 ottobre: ascoltare per essere fedeli e generosi

La ricchezza attenua lo zelo e il desiderio di rimanere fedele al Signore. L’ascolto della Parola del Signore, là dove si rivela, tiene viva la passione per il Signore e per il Vangelo. Chi vuol essere tiepido, neppure creda.

PAROLA (Ap 1, 10; 3, 14-22)

Nel giorno del Signore udii una voce potente che diceva: «All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi: “Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio. Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti.
Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».

Giovedì 24 ottobre: risorgi per non morire

“Ti si crede vivo e invece sei morto”. Per rimanere vivi davvero e non solo in apparenza, occorre crescere nella virtù della vigilanza, chiedere l’occhio e il cuore che vedono prima e oltre il progetto di Dio nelle piccole cose della storia di ogni giorno.

PAROLA (Ap 1, 10; 3, 1-6)

Nel giorno del Signore udii una voce potente che diceva: «All’angelo della Chiesa che è a Sardi scrivi: “Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle. Conosco le tue opere; ti si crede vivo, e sei morto. Sii vigilante, rinvigorisci ciò che rimane e sta per morire, perché non ho trovato perfette le tue opere davanti al mio Dio. Ricorda dunque come hai ricevuto e ascoltato la Parola, custodiscila e convèrtiti perché, se non sarai vigilante, verrò come un ladro, senza che tu sappia a che ora io verrò da te. Tuttavia a Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti; essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni. Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».

Mercoledì 23 ottobre: guarda dentro di te

Alla lode per la resistenza alle persecuzioni, l’Angelo di Dio aggiunge l’ammonizione a non lasciarsi ammaliare da chi, all’interno della comunità, fa della fede soltanto un modo di apparire, svuotando così la forza della salvezza del Signore.

PAROLA (Ap 1,10; 2, 12-17)

Nel giorno del Signore udii una voce potente che diceva: «All’angelo della Chiesa che è a Pèrgamo scrivi: “Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli. So che abiti dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di Satana. Ma ho da rimproverarti alcune cose: presso di te hai seguaci della dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d’Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla prostituzione. Così pure, tu hai di quelli che seguono la dottrina dei nicolaìti. Convèrtiti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all’infuori di chi lo riceve”».

Martedì 22 ottobre: ricorda chi ti ha rialzato

“Hai abbandonato. Ricorda”. Per amare sempre secondo la volontà di Dio, è opportuno chiedere l’aiuto di Dio per ricordare come e quando siamo caduti e siamo stati rimessi in piedi dalla sua misericordia.

PAROLA (Ap 1, 10; 2, 1-7)

Nel giorno del Signore udii una voce potente che diceva: «All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch’io detesto. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”».

Giornate eucaristiche

La preghiera di apertura in allegato.
Stasera Compieta e Ascolto della Parola (Gv 12, 10-32).

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Lunedì 21 ottobre: beato chi custodisce

“Beato chi custodisce le parole della profezia”, chi, ascoltando la Scrittura, si fida di chi l’ha pregata e interpretata prima di lui e chiede lo Spirito perché Dio possa parlargli oggi, qui ed ora.

PAROLA (Ap 1, 1-8)

Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e custodiscono le cose che vi sono scritte: il tempo infatti è vicino. Giovanni, alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, e dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. «Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto». Sì, Amen! Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!

NUOVO FOGLIO DI COMUNITA'

In allegato il programma della settimana.
Al centro le giornate eucaristiche.

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La Parola della settimana

In allegato i testi per l'Adorazione durante le giornate eucaristiche.

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LA PAROLA DI OGGI: DOMENICA 20 OTTOBRE

Il buon tesoro del nostro cuore, dice il Vangelo, è stato seminato da Dio stesso, attraverso il suo Spirito che ci dà vita. Ricordare e ringraziare per questo dono è il segreto che ci spiana la strada per rimanere alberi buoni che producono frutti buoni.

PAROLA (Lc 6, 43-38)

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene».

Sabato 19 ottobre: Gesù mediatore perfetto del Padre

Gesù è mediatore unico e vero della presenza di Dio Padre, perché discende da lui in tutto e per tutto. Egli può donare la sua presenza agli uomini come perfetto sacerdote, perché da sempre è una cosa sola con lui.

PAROLA (Eb 8, 1-2)

Fratelli, il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda, che il Signore, e non un uomo, ha costruito.

Venerdì 18 ottobre: lo Spirito costruisce il cristiano

L’opera dello Spirito, invocato e creduto presente in ciascuno, edifica la vita dell’uomo e ricorda nel cuore di ognuno la vicinanza dell’amore di Dio, manifestato nella vita di Gesù.

PAROLA (At 1, 1-8)

Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra».