messaggio del Santo Padre
MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO
PER LA GIORNATA DEL MALATO
11 Febbraio memoria della Madonna di Lourdes
“abbia cura di lui”
La compassione come esercizio sinodale di guarigione
Alcuni passaggi davvero significativi del messaggio di papa Francesco da meditare e mettere in pratica
La malattia fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta
nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione.
Fratelli, non siamo mai pronti per la malattia. E spesso nemmeno per ammettere l’avanzare dell’età.
Temiamo la vulnerabilità e la pervasiva cultura del mercato ci spinge a negarla. Per la fragilità non c’è
spazio. E così il male, quando irrompe e ci assale, ci lascia a terra tramortiti. Può accadere, allora, che gli
altri ci abbandonino, o che paia a noi di doverli abbandonare, per non sentirci un peso nei loro confronti.
Così inizia la solitudine, e ci avvelena il senso amaro di un’ingiustizia per cui sembra chiudersi anche il Cielo.
Fatichiamo infatti a rimanere in pace con Dio, quando si rovina il rapporto con gli altri e con noi stessi. la
giornata del malato, non invita soltanto alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti; essa mira a
sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie e la società civile a un nuovo modo di avanzare insieme.
Gli anni della pandemia hanno aumentato il nostro senso di gratitudine per chi opera ogni giorno per la
salute e la ricerca. Ma da una così grande tragedia collettiva non basta uscire onorando degli eroi. Il Covid-
19 ha messo a dura prova questa grande rete di competenze e di solidarietà e ha mostrato i limiti strutturali
dei sistemi di welfare esistenti. “abbi cura di lui”(Lc10,35) è la raccomandazione del Samaritano
all’albergatore. Gesù la rilancia anche ad ognuno di noi, e alla fine ci esorta:” va’ e anche tu fa’ così”. Vivere
indifferenti davanti al dolore non è una scelta possibile. All’intercessione di Maria, Salute degli infermi,
affido ognuno di voi, che siete malati; voi che ve ne prendete cura in famiglia, con il lavoro, la ricerca e il
volontariato; e voi che vi impegnate a tessere legami personali, ecclesiali e civili di fraternità.