Tiziano Pala dell'Assunta
Tiziano, Pala dell’ Assunta
Venezia, Santa Maria Gloriosa dei Frari , Altar Maggiore
olio su t avola , cm 690 x 360
La celebre Assunta di Tiziano costituisce l’imponente pala (6 90 x 360 c m) dell’altar
maggiore della basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari .
L’opera fu commissionata a Tiziano nel 1516 e inaugurata nel maggio del 1518 , come
riportano le cronache veneziane dei Diarii di Marin Sanudo. Un ’ iscrizione latina sulla base
della colonna di sinistra del monumentale arco trionfale in pietra d’Istria ch e custodisce
l’ancona indica nel committente il P adre Guardiano del convento, Germano da Casale, per
conto dell’Ordine dei F rati M inori Conventuali cui era affidata la basilica.
La pala rappresenta l’ A ssunzione di Maria in cielo cum corpore et anima , mostrando la
devozione che i francescani avevano con secoli di anticip o sulla proclamazione del dogma,
con Pio XII , nel 1950. Contestualmente, la s celta del soggetto era legata alla controversia
teologica intorno a ll’Immacolata Concezione, che ne i francescani aveva i più strenui
sostenitori . I due misteri si mostrano intimamente connessi: solo colei che non ha mai
conosciuto peccato p uò non essere soggett a alla corruzione della morte, preservata
dall’eternità in Cristo Gesù perché si realizz i il d isegno di Dio di salvezza. E f u proprio un
papa francescano, Sisto IV ( ch e aveva peraltro insegnato teologia ai Frari ) , ad estendere nel
1476 per la prima volta a tutta la Chiesa la festa dell’ 8 dicembre .
Il Tiziano esprime nella sua opera il rinnovato sgu ardo sul Mistero di Maria che
l’approfondirsi della fede mariana comportava nella Chiesa. Il pittore cadorino accenna,
riunendo nel dipinto i D odici, alle tradizional i rappresentazioni bizantine della D ormitio
Virginis , in cui Maria nel sonno della morte è attorniata dal lutto degli A postoli. Q u i Maria è
rappresentata nella piena attuazione della sua ascesa al cielo nell’abbraccio del Padre per
ricevere la corona di R egina del C ielo e della T erra , raggiante d i luce divina, tra gli sgu ar d i
atto niti degli A postoli .
La struttura compositiva del dipinto è complessa e ricca di significato , e si articola su tre
registri: i l terreno in cui sono collocati gli A postoli, quello centrale in cui Maria sale verso il
cielo, e il superiore, con il Padre e la gloria degli angeli . I tre registri sono legati tra loro da
un gioco di gesti e sguardi e dal color e rosso: i manti rossi dei due apostoli in basso (Tommaso
a destra e Giacomo M inore a sinistra) forma no i vertici di una piramide che ha il su o fulcro
in Maria e che continua verso il Padre, anch’egli vestito di rosso. La diagonale disegnata dalle
braccia protese di Tommaso, dai due angioletti che sorreggono la nube e tagliata
tra s ve rsalmente dal manto azzurro e dal le braccia aperte di Maria restituisc ono un moto
asce nsion al e a serpentina estremamente dinamico : nell’attuarsi del passaggio di Maria in
corpo e anima alla gloria celeste si rivela compiutamente la destinazione di ogni uomo,
partecipazione alla pienezza della vita trinitaria.
Alcu ni apostoli sono riconoscibili per i loro attributi iconografic i : san Giacomo M inore,
i dentificato come cugino di Gesù dalle fattezze cristologiche, san Pietro , seduto al centro , san
Tommaso, ritratto di schiena nell’atto di chiedere un segno a Maria della sua Assunzione ,
secondo la tradizione agiografic a . Gli apostoli, nello spazio quadrato che li racchiude
(simbolicamente la dimensione terrena) , sono attraversati da meraviglia e da uno stupore che
è quasi sconcerto . Tommaso sembra addirittura quasi voler “trattenere” e “afferrare” la salita
di Maria. Ma il Mistero è indisponibile ad ogni sforzo umano, che deve cedere all’umile
sequela e all’ascolto d’obbedienza esistenziale. La nube che sottrae gli A postoli alla visione
del mistero e della gloria ce leste (iscritta in un cerchio, simbolo di infinità) rende lo scarto, il
dramma tra attesa e compimento sempre ulteriore: l’uomo scopre di essere se stesso perché
posto , condizionato , ma non per questo lasciato solo : lo scarto è abitato e l’uomo reso
partecipe della vita stessa di Dio . Tiziano rappresenta Maria come una donna vera, di carne,
davvero in cielo in anima e corpo, che nel suo realizzare la vocazione di Madre del Signore e
di tutta l’umanità mostra il valore di una vita spesa per amore e nel servizio , nell’umile
rendimento di grazie .
Tra gli apostoli spicca Tommaso il quale , secondo la tradizione, alla richiesta di un segno
dell’ A ssunzione in cielo di Maria, dubbioso se essa sia in carne ed ossa, viene esaudito con il
dono del cingolo , che qu i però resta attorno alla vita di Maria. Rappresentando Tommaso di
schiena, Tiziano ci invita a immedesimarci in lui e a cogliere il motivo di questo scarto
iconografico nell’autentico peso che assume il desiderio di segni tangibili là dove è l’intera
esistenza a poter esprimere l’evidenza esperienziale di una relazione nella grazia che trasporta
in Dio.
Valentina Parpinelli
BOX
La Sacra Cintola
Antichi racconti agiografici del IV - V secolo narrano che un angelo radunò
miracolosamente da tutti gli angoli della terra gli apostoli per assister e Maria nel suo
passaggio al cielo. Tommaso era assente, ma al momento della chiusura del sepolcro, mentre
tutti si trovarono accecati da una forte luce, fu trasportato dalle Indie e unico a vedere
l’assunzione i n cielo gli fu fatto dono da Maria del la sua cintura in segno di benevolenza e
testimonianza. Da Gerusalemme nel XII secolo la reliquia giunse a Prato dove tuttora è
custodita nella cappella a d essa dedicata nella C attedrale di Santo Stefano, e venerata da i
fedeli durante le pubbliche ostensioni cinque volte l’anno.