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Parrocchia SAN MICHELE ARCANGELO IN SANT...

Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima

Mercoledì con il rito delle ceneri inizia la Quaresima: "Tempo propizio per lasciarci servire da Cristo e così diventare come lui".
sono le parole che Papa Francesco usa per descriverci la quaresima nel suo messaggio.
La nostra comunità parrocchiale ha pensato a due diversi momenti per il rito dell'imposizione delle ceneri:
alle 16.30 a Santa Maria per bambini e ragazzi del catechismo
alle 20.30 a Sant'Angelo (con la Messa) per tutti.
Vi suggerisco la lettura del messaggio del Papa come buona occasione per prepararci a questo tempo santo.

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Camminare Insieme doemnica 15 febbraio 2015

Camminare Insieme della 6 domenica del tempo ordinario

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Ultimo incontro corso per operatori pastorali

Martedì 10 febbraio alle 20.30 presso la Chiesa di Santa Maria del Rovere si terrà l'ultimo incontro per operatori pastorali.
Guiderà la preghiera don Maurizio Tosello

Camminare Insieme 8 febbario 2015

Camminare insieme della 5 domenica del tempo ordinario

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Scuola di formazione sociale a Sant'Agnese: Trame di pace

Anche quest'anno la Parrocchia di Sant'Agnese in Treviso organizza un corso di formazione sociale presso il Collegio Pio X.
Vi allego la locandina degli incontri suggerendo la partecipazione.
“Trame di pace.”
Costruire il bene comune e la pace nel magistero di papa Francesco

E’ la pace il tema che la Scuola di Formazione Sociale di Sant’Agnese affronta nel suo percorso 2015. Un tema vasto, complesso, articolato per il quale non intendiamo addentrarci in analisi storiche e geopolitiche, ma che cercheremo di affrontare e di leggere attraverso la chiave delle relazioni, da quelle su vasta scala a quelle personali; con l’obiettivo di ricondurre quanto più possibile la riflessione sulla pace ad una dimensione, nella quale ciascuno possa sentirsi soggetto attivo e utile alla costruzione della pace e responsabile dell’impegno per diffondere la cultura del dialogo, della giustizia e della pace.
Sono sempre tanti, troppi nel mondo i focolai di guerra, ma non possiamo non accorgerci anche di come il conflitto sia sempre più la cifra che caratterizza le relazioni: personali, familiari, sociali, politiche, fino alle relazioni tra popoli, etnie e nazioni. La tendenza va nella direzione di evidenziare e marcare le ragioni che dividono – erigendo “muri” – piuttosto che di credere alla possibilità reale, concreta – se solo voluta! – di superare i contrasti, costruendo “ponti”.
Si percepisce una crescente sfiducia nella possibilità di risolvere e superare le situazioni conflittuali attraverso il dialogo costruttivo, la diplomazia, che certamente impongono alle parti delle rinunce, ma che ripagano con il bene supremo della pace. A fronte di questa deriva di conflitto e sfiducia, tutti gli uomini di buona volontà, e i cristiani, in modo speciale, sono chiamati a dire parole e a dare testimonianze di speranza, che aiutino a costruire relazioni di pace; siamo chiamati a ritessere, sul Vangelo, trame di pace con i fili delle nostre vite e del nostro agire quotidiano. Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium - con la forza di un appello che sentiamo personale – ci chiede di leggere attentamente i segni dei nostri tempi per capire e accogliere nella carità le fatiche e i bisogni del mondo e degli uomini; ci incoraggia a liberarci dalla logica miope dell’individualismo, dell’autoaffermazione, dell’egoismo, dell’indifferenza e ad operare con impegno per colmare le disuguaglianze e sanare le ingiustizie che sono alla radice di ogni conflitto, piccolo o grande; ci indica una strada per ritessere relazioni di pace, cominciando dalla nostra vita, dalla nostra esperienza. Ci consegna quattro parole: il tempo è superiore allo spazio; l’unità prevale sul conflitto; la realtà è più importante dell’idea; il tutto è superiore alla parte. Sono quattro intuizioni, che diventano criteri di discernimento, linee di condotta, percorsi per muoverci nel mondo orientando, in ogni situazione e ad ogni livello, il nostro agire alla costruzione del bene comune, della giustizia e della pace. Queste parole saranno al centro della nostra riflessione e ci accompagneranno nei sei incontri in cui il percorso si articolerà.

Gli incontri si terranno presso la Sala Pio X del Collegio Vescovile Pio X, Borgo Cavour, 40 Treviso.


PROGRAMMA
Giovedì 5 febbraio 2015
“Religioni e conflitti nel mondo globale”
Relatore: prof. Renzo Guolo, Università di Padova, giornalista
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giovedì 12 febbraio 2015
“Tu le assicurerai la pace, pace perché in te confida” (Is 26,3b)
Le radici della pace nella profezia biblica.
Relatore: don Luca Pizzato, docente di Sacra Scrittura, Istituto Superiore Scienze Religiose di Treviso
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giovedì 19 febbraio 2015
“Il tempo è superiore allo spazio”(EG, nn. 222-225)
Relatore: Sergio Paronetto, vicepresidente nazionale Pax Christi
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giovedì 26 febbraio 2015
“L’unità prevale sul conflitto” (EG, nn. 226-230)
Relatore: Francesco Morosini, docente di Diritto pubblico Università di Venezia, giornalista
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venerdì 6 marzo 2015
“La realtà è più importante dell’idea” (EG, nn. 231-233)
Relatore: Ernesto Olivero, fondatore del Sermig di Torino
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martedì 10 marzo 2015
“Il tutto è superiore alla parte” (EG, nn. 234-237)
Relatore: mons. Matteo Zuppi, vescovo ausiliare diocesi di Roma, assistente generale Comunità di Sant’Egidio

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corso per operatori pastorali

Martedì 3 febbraio alle 20.30 presso l'oratorio di Santa Maria del Rovere si terrà il quarto incontro per operatori pastorali.
interviene Francesca Negro dell'ufficio catechistico diocesano.
tema: "Invito tutti ad essere audaci". La nuova evangelizzazione nella catechesi dell'iniziazione cristiana.

Vinci l'anonimato! siamo a casa

Questa applicazione non è come Facebook dove tutti possono entrare inventandosi un nome e una falsa identità, qui siamo a "casa" e possiamo guardarci in faccia chiamandoci per nome.
Non aver paura allora di registrarti inserendo anche il tuo nome e magari anche una tua foto nel profilo, così ci possiamo, almeno virtualmente, "vedere" e magari diventa più facile anche intervenire sul sagrato.
Con libertà, vedi tu.

Camminare insieme IV domenica del tempo ordinario

Camminare insieme di domenica 1 febbraio 2015

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Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2015

Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2015
"Rinfrancate i vostri cuori" (Gc 5,8):

Cari fratelli e sorelle,
la Quaresima è un tempo di rinnovamento per la Chiesa, le comunità e i singoli fedeli. Soprattutto però è un “tempo di grazia” (2 Cor 6,2). Dio non ci chiede nulla che prima non ci abbia donato: “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo” (1 Gv 4,19). Lui non è indifferente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo. Ciascuno di noi gli interessa; il suo amore gli impedisce di essere indifferente a quello che ci accade.
Però succede che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza. Si tratta di un disagio che, come cristiani, dobbiamo affrontare.
Quando il popolo di Dio si converte al suo amore, trova le risposte a quelle domande che continuamente la storia gli pone. Una delle sfide più urgenti sulla quale voglio soffermarmi in questo Messaggio è quella della globalizzazione dell’indifferenza. L’indifferenza verso il prossimo e verso Dio è una reale tentazione anche per noi cristiani. Abbiamo perciò bisogno di sentire in ogni Quaresima il grido dei profeti che alzano la voce e ci svegliano.
Dio non è indifferente al mondo, ma lo ama fino a dare il suo Figlio per la salvezza di ogni uomo. Nell’incarnazione, nella vita terrena, nella morte e risurrezione del Figlio di Dio, si apre definitivamente la porta tra Dio e uomo, tra cielo e terra. E la Chiesa è come la mano che tiene aperta questa porta mediante la proclamazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti, la testimonianza della fede che si rende efficace nella carità (cfr Gal 5,6).
Tuttavia, il mondo tende a chiudersi in se stesso e a chiudere quella porta attraverso la quale Dio entra nel mondo e il mondo in Lui. Così la mano, che è la Chiesa, non deve mai sorprendersi se viene respinta, schiacciata e ferita. Il popolo di Dio ha perciò bisogno di rinnovamento, per non diventare indifferente e per non chiudersi in se stesso. Vorrei proporvi tre passi da meditare per questo rinnovamento.

1. “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono” (1 Cor 12,26) – La Chiesa
La carità di Dio che rompe quella mortale chiusura in se stessi che è l’indifferenza, ci viene offerta dalla Chiesa con il suo insegnamento e, soprattutto, con la sua testimonianza. Si può però testimoniare solo qualcosa che prima abbiamo sperimentato. Il cristiano è colui che permette a Dio di rivestirlo della sua bontà e misericordia, di rivestirlo di Cristo, per diventare come Lui, servo di Dio e degli uomini.
Ce lo ricorda bene la liturgia del Giovedì Santo con il rito della lavanda dei piedi. Pietro non voleva che Gesù gli lavasse i piedi, ma poi ha capito che Gesù non vuole essere solo un esempio per come dobbiamo lavarci i piedi gli uni gli altri. Questo servizio può farlo solo chi prima si è lasciato lavare i piedi da Cristo. Solo questi ha “parte” con lui (Gv 13,8) e così può servire l’uomo.
La Quaresima è un tempo propizio per lasciarci servire da Cristo e così diventare come Lui. Ciò avviene quando ascoltiamo la Parola di Dio e quando riceviamo i sacramenti, in particolare l’Eucaristia. In essa diventiamo ciò che riceviamo: il corpo di Cristo. In questo corpo quell’indifferenza che sembra prendere così spesso il potere sui nostri cuori, non trova posto. Poiché chi è di Cristo appartiene ad un solo corpo e in Lui non si è indifferenti l’uno all’altro. “Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (1 Cor 12,26).
La Chiesa è communio sanctorum perché vi partecipano i santi, ma anche perché è comunione di cose sante: l’amore di Dio rivelatoci in Cristo e tutti i suoi doni. Tra essi c’è anche la risposta di quanti si lasciano raggiungere da tale amore. In questa comunione dei santi e in questa partecipazione alle cose sante nessuno possiede solo per sé, ma quanto ha è per tutti. E poiché siamo legati in Dio, possiamo fare qualcosa anche per i lontani, per coloro che con le nostre sole forze non potremmo mai raggiungere, perché con loro e per loro preghiamo Dio affinché ci apriamo tutti alla sua opera di salvezza.

2. “Dov’è tuo fratello?” (Gen 4,9) – Le parrocchie e le comunità
Quanto detto per la Chiesa universale è necessario tradurlo nella vita delle parrocchie e comunità. Si riesce in tali realtà ecclesiali a sperimentare di far parte di un solo corpo? Un corpo che insieme riceve e condivide quanto Dio vuole donare? Un corpo, che conosce e si prende cura dei suoi membri più deboli, poveri e piccoli? O ci rifugiamo in un amore universale che si impegna lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiusa ? (cfr Lc 16,19-31). Per ricevere e far fruttificare pienamente quanto Dio ci dà vanno superati i confini della Chiesa visibile in due direzioni.
In primo luogo, unendoci alla Chiesa del cielo nella preghiera. Quando la Chiesa terrena prega, si instaura una comunione di reciproco servizio e di bene che giunge fino al cospetto di Dio. Con i santi che hanno trovato la loro pienezza in Dio, formiamo parte di quella comunione nella quale l’indifferenza è vinta dall’amore. La Chiesa del cielo non è trionfante perché ha voltato le spalle alle sofferenze del mondo e gode da sola. Piuttosto, i santi possono già contemplare e gioire del fatto che, con la morte e la resurrezione di Gesù, hanno vinto definitivamente l’indifferenza, la durezza di cuore e l’odio.
Finché questa vittoria dell’amore non compenetra tutto il mondo, i santi camminano con noi ancora pellegrini. Santa Teresa di Lisieux, dottore della Chiesa, scriveva convinta che la gioia nel cielo per la vittoria dell’amore crocifisso non è piena finché anche un solo uomo sulla terra soffre e geme: “Conto molto di non restare inattiva in cielo, il mio desiderio è di lavorare ancora per la Chiesa e per le anime” (Lettera 254 del 14 luglio 1897).
Anche noi partecipiamo dei meriti e della gioia dei santi ed essi partecipano alla nostra lotta e al nostro desiderio di pace e di riconciliazione. La loro gioia per la vittoria di Cristo risorto è per noi motivo di forza per superare tante forme d’indifferenza e di durezza di cuore. D’altra parte, ogni comunità cristiana è chiamata a varcare la soglia che la pone in relazione con la società che la circonda, con i poveri e i lontani. La Chiesa per sua natura è missionaria, non ripiegata su se stessa, ma mandata a tutti gli uomini.
Questa missione è la paziente testimonianza di Colui che vuole portare al Padre tutta la realtà ed ogni uomo. La missione è ciò che l’amore non può tacere. La Chiesa segue Gesù Cristo sulla strada che la conduce ad ogni uomo, fino ai confini della terra (cfr At 1,8). Così possiamo vedere nel nostro prossimo il fratello e la sorella per i quali Cristo è morto ed è risorto.
Quanto abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto anche per loro. E parimenti, quanto questi fratelli possiedono è un dono per la Chiesa e per l’umanità intera. Cari fratelli e sorelle, quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!

3. “Rinfrancate i vostri cuori !” (Gc 5,8) – Il singolo fedele
Anche come singoli abbiamo la tentazione dell’indifferenza. Siamo saturi di notizie e immagini sconvolgenti che ci narrano la sofferenza umana e sentiamo nel medesimo tempo tutta la nostra incapacità ad intervenire. Che cosa fare per non lasciarci assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza? In primo luogo, possiamo pregare nella comunione della Chiesa terrena e celeste. Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti! L’iniziativa 24 ore per il Signore, che auspico si celebri in tutta la Chiesa, anche a livello diocesano, nei giorni 13 e 14 marzo, vuole dare espressione a questa necessità della preghiera.
In secondo luogo, possiamo aiutare con gesti di carità, raggiungendo sia i vicini che i lontani, grazie ai tanti organismi di carità della Chiesa. La Quaresima è un tempo propizio per mostrare questo interesse all’altro con un segno, anche piccolo, ma concreto, della nostra partecipazione alla comune umanità. E in terzo luogo, la sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Se umilmente chiediamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre possibilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha in serbo l’amore di Dio. E potremo resistere alla tentazione diabolica che ci fa credere di poter salvarci e salvare il mondo da soli.
Per superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza, vorrei chiedere a tutti di vivere questo tempo di Quaresima come un percorso di formazione del cuore, come ebbe a dire Benedetto XVI (Lett. enc. Deus caritas est, 31). Avere un cuore misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spende per l’altro.
Per questo, cari fratelli e sorelle, desidero pregare con voi Cristo in questa Quaresima: “Fac cor nostrum secundum cor tuum”: “Rendi il nostro cuore simile al tuo” (Supplica dalle Litanie al Sacro Cuore di Gesù). Allora avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indifferenza.
Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca.

Corso vicariale per operatori pastorali

Martedì 27 gennaio ore 20.30 presso l'oratorio di Santa Maria del Rovere il terzo incontro del corso vicariale per operatori pastorali.
Interviene Umberto De Conto: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera (EG 1) Abitare da cristiani tempi e luoghi dell’esistenza.”

Camminare Insieme III domenica del tempo ordinario

Camminare insieme del 25 gennaio 2015
Buona settimana a tutti

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Corso vicariale per operatori pastorali: 20 gennaio 2015 ore 20.30

martedì 20 gennaio alle 20.30 presso l'oratorio di Santa Maria del Rovere si terrà il secondo incontro del corso vicariale per operatori pastorali.
relatore: don Michele Marcato
tema: Filippo "l'evangelista" nel racconto degli Atti degli Apostoli. Stimoli e provocazioni per un nuovo annuncio del Vangelo.

N.B. portare con sé la Bibbia

Camminare insieme II domenica del tempo ordinario

Camminare insieme del 18 gennaio 2015

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Convenzione rinnovata con il Comune di Treviso per le scuole dell'infanzia paritarie

Dopo lunga trattativa oggi, la Giunta ha deliberato l'approvazione della nuova convenzione con le scuole dell'infanzia paritarie della città.

in allegato un primo articolo della Vita del Popolo con foto della manifestazione del 20 ottobre 2014 promossa dalla nostra scuola.

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Proiezione del film: la scelta di Katia

Bilanci di pace: un'occasione di riflessone e confronto sul pressante tema dei profughi, a partire dalla visione di un film che offre il punto di vista dei soccorritori.

Un modo diverso di raccontare il traffico di clandestini nel Mediterraneo, quello del comandante della Marina Militare Catia Pellegrini, prima donna al timone del pattugliatore Libra.

20 gennaio, 20:45
Casa Toniolo, Treviso

Corso vicariale per operatori pastorali

Martedì 13 gennaio alle 20.30 presso l'oratorio della parrocchia di Santa Maria del Rovere inizia il corso per operatori pastorali: "DI LUOGO IN LUOGO ANNUNCIANDO LA PAROLA"
tema del primo incontro: Una nuova nascita missionaria della Chiesa. Nuova evangelizzazione e conversione pastorale.
interviene: don Alberto Zanetti

Camminare Insieme Battesimo di Gesù

Camminare insieme festa del Battesimo di Gesù
domenica 11 gennaio 2015

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Camminare insieme 4 gennaio 2014

Camminare insiem edella seconda domenica dopo Natale

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auguri per un nuovo anno

"Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace" (Nm 6,22-27).
Sono tra le parole più belle che possiamo desiderare di sentirci rivolgere fin dai primi minuti del nuovo anno e per tutti gli altri minuti dell'anno: anch'io le rivolgo a tutti voi mentre un anno si conclude e con speranza guardiamo e accogliamo quanto Dio Papà nella sua immensa grazia continua a donarci.
Vi offro anche un simpatico augurio di Giacomo Poretti riportato da Avvenire di oggi
Auguri
don carlo

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Camminare Insieme 28 dicembre 2014

Camminare Insieme della Festa della Sacra Famiglia

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1 Gennaio 2015 Giornata per la Pace: "Non più schiavi, ma fratelli"

Papa Paolo VI nel 1967 istituì la "giornata per la pace" augurandosi che ogni anno si ripetesse questa iniziativa auspicando che tutti si sentissero coinvolti, cristiani e non.
Vi riporto le prime frasi del messaggio con cui Papa Paolo VI ci invitava a questa celebrazione e in allegato troverete anche il testo del Messaggio di papa Francesco: "Non più schiavi, ma fratelli".

Ci rivolgiamo a tutti gli uomini di buona volontà per esortarli a celebrare "La Giornata della Pace", in tutto il mondo, il primo giorno dell'anno civile, 1° gennaio 1968.
Sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa - all'inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo - che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire:
Noi pensiamo che la proposta interpreti le aspirazioni dei Popoli, dei loro Governanti, degli Enti internazionali che attendono a conservare la pace nel mondo, delle Istituzioni religiose tanto interessate alla promozione della Pace, dei Movimenti culturali, politici e sociali che della Pace fanno il loro ideale, della Gioventù - in cui più viva è la perspicacia delle vie nuove della civiltà, doverosamente orientate verso un suo pacifico sviluppo - degli uomini saggi che vedono quanto oggi la Pace sia al tempo stesso necessaria e minacciata.
La proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende perciò qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l'adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria, ed esprimersi in libere forme, congeniali all'indole particolare di quanti avvertono quanto bella e quanto importante sia la consonanza d'ogni voce nel mondo per l'esaltazione di questo bene primario, che è la pace, nel vario concerto della moderna umanità.

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Voce del Sile di Natale 2014

Ecco la "Voce del Sile" di Natale, un modo per raccontarci anche alle "voci" che si sono unite alla nostra "Iclesia" pur non abitando nella nostra parrocchia.
un caro saluto a tutti
don carlo

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Buon Natale

Vorrei prendere in prestito una felice intuizione di don Tonino Bello e anch'io augurare a tutti voi un "Natale scomodo", che ci impedisca di star fermi, quasi imbambolati davanti alla "magia di uno stupido natale", ma che ci aiuti a metterci alla ricerca di Gesù riconosciuto come la Luce e la Speranza per tutti noi.
Il Dio con noi ci faccia amare la nostra storia, la nostra quotidianità, la nostra ferialità, riconoscendola il luogo in cui possiamo conoscere e sperimentare la grandezza, l'altezza, la profondità del suo amore per noi, per essere capaci di donarlo a quanti lui ci farà dono di incontrare, soprattutto a coloro che ci sono più vicini, ai poveri, come lui ci ha insegnato.
Buon Natale

Camminare Insieme 21 dicembre 2014

Camminare Insieme della quarta domenica di Avvento

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Esercizi spirituali per adulti promossi dall'Azione Cattolica

l'A.C. si prende cura della formazione dei laici adulti anche attraverso l'esperienza degli Esercizi spirituali per adulti (6-8 febbraio 2015 a Crespano).
Ogni anno si conferma la bontà di questa "pausa" nel ritmo frenetico della vita di un adulto per rivedere e riorientare la propria vita secondo lo Spirito.
La partecipazione, soprattutto negli ultimi anni, è sempre più varia sia nell'età (distribuita anche nella fascia 30-50), sia nella provenienza (non solo AC e tanti alla prima esperienza di esercizi).
Nel sito dell'ac (actreviso.it) troverai a breve anche la scheda di iscrizione.

Don Giovanni Giuffrida
(Assistente generale diocesano AC)

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